Il caso Leopold e Loeb e il parere mancato del Professor Freud
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Il caso giudiziario di Leopold e Loeb rimane un esempio emblematico delle complessità della natura umana e delle sfide legali e morali che accompagnano i crimini efferati. Il mancato parere di Sigmund Freud rappresenta una curiosità storica e sottolinea l’importanza della competenza scientifica nelle questioni legali. Conosciamo meglio questo famoso caso di cronaca nera.
Il caso
Il caso di Nathan Leopold e Richard Loeb, due giovani studenti dell’Università di Chicago, è uno dei crimini più noti e controversi nella storia criminale americana. Nel 1924, questi due adolescenti provenienti da famiglie benestanti furono accusati del rapimento e dell’omicidio di un ragazzo di 14 anni, Bobby Franks, un atto che essi stessi descrissero come un “crimine perfetto” commesso per il puro gusto di compiere un omicidio. Questo caso sollevò numerose questioni legali, morali e psicologiche, e portò a un processo sensazionale.
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Il crimine
Nathan Leopold e Richard Loeb, amici intimi e amanti, pianificarono meticolosamente il rapimento e l’omicidio di Bobby Franks come dimostrazione della loro superiorità intellettuale e per il brivido dell’impunità.
I due ragazzi avevano deciso di realizzare un delitto perfetto, che consisteva nel rapire ed uccidere una persona qualsiasi, per poi chiederne il riscatto. Leopold e Loeb, che all’epoca avevano diciannove e diciotto anni, studiarono per mesi ogni passo del loro piano, per fare in modo di non essere identificati e catturati. Per scrivere la lettera di riscatto, rubarono la macchina da scrivere dall’università, affittarono una macchina, si procurarono corde e acido cloridrico per rendere irriconoscibile il cadavere.
Il 21 maggio 1924 misero in atto il loro piano: si appostarono davanti ad una scuola, vagliando vari candidati, fino a che scelsero il malcapitato Bobby Franks, quattordicenne figlio di un ricco proprietario di una fabbrica di scatole, nonché vicino di casa di Loeb e suo lontano cugino.
I due fecero salire il ragazzo sulla loro automobile e gli sferrarono il primo colpo con uno scalpello, successivamente, Leopold o Loeb gli spinsero una calza in bocca. Poco dopo Bobby Franks morì. Gli assassini coprirono il corpo e guidarono fino ad un’area remota nell’Indiana, dove abbandonarono il corpo, non prima di averlo denudato degli abiti e cosparso di acido cloridrico, per renderne più difficoltosa l’identificazione. Infine lo gettarono in un canale sotterraneo.
Dopo aver pranzato a base di hot dog come se nulla fosse, i due tornarono a Chicago. Tornati in città telefonarono ai genitori del ragazzo, per avvisarli che il figlio era stato vittima di un rapimento ed inviarono alla famiglia Franks una lettera di estorsione. I due killer bruciarono i loro capi di abbigliamento macchiati di sangue e ripulirono la tappezzeria della macchina affittata. Successivamente i due ragazzi passarono la serata giocando a carte.
Prima che la famiglia Franks potesse pagare il riscatto, il cadavere del figlio fu ritrovato da Tony Minke, un immigrato polacco. Quando Leopold e Loeb appresero che il corpo era stato trovato, distrussero immediatamente la macchina da scrivere. Sul luogo del ritrovamento del cadavere, furono rinvenuti un paio di occhiali.
Gli occhiali, all’apparenza normali, avevano una particolare montatura. A Chicago solo tre persone avevano acquistato occhiali con quella particolarità, una di queste era Nathan Leopold. Interrogato dalla polizia, Leopold disse di aver perso gli occhiali durante una seduta di bird watching.
Loeb mentì, fornendo un alibi a Leopold, ma una serie di incongruenze tradì i due. Durante un interrogatorio il loro alibi fu smontato, e Loeb confessò seguito da Leopold. Nonostante le confessioni dei due ragazzi combaciassero, Leopold e Loeb iniziarono ad accusarsi a vicenda, rimbalzandosi la reale responsabilità dell’omicidio.
Il Processo
Il processo iniziò nel luglio 1924 ed attirò l’attenzione nazionale e internazionale. La famiglia Loeb assunse il noto avvocato Clarence Darrow, noto per la sua opposizione alla pena capitale, per difendere i ragazzi dalle accuse di omicidio e sequestro di persona. Dopo un lungo processo ed un altrettanto lunga arringa, Darrow riuscì ad evitare la pena di morte ai suoi clienti con una difesa basata sulla loro presunta malattia mentale e sulle teorie della determinazione ambientale e biologica del comportamento umano. Nathan Leopold e Richard Loeb furono condannati all’ergastolo per omicidio e a 99 anni ciascuno per sequestro di persona.
L’opinione pubblica
Il delitto scosse l’opinione pubblica del periodo, per vari motivi: per l’efferatezza dell’omicidio, per lo status sociale dei ragazzi, per la mancanza di rimorso, e per la giovane età degli assassini, che uccisero un innocente per tedio e per il puro gusto di farlo, credendo di possedere un’intelligenza talmente elevata da farla franca. La stampa dell’epoca lo definì Il delitto del secolo.
Sigmund Freud e il Suo Rifiuto
Uno degli aspetti più intriganti del caso fu il tentativo della difesa di coinvolgere Sigmund Freud come esperto. Infatti, l’editore del Chicago Tribune, nel 1924, offrì a Sigmund Freud un importo di 25 mila dollari per esprimere un parere professionale su un delitto che all’epoca fece molta sensazione.
Freud era all’epoca il più famoso psichiatra del mondo e le sue teorie sulla psicoanalisi avevano rivoluzionato la comprensione della mente umana. Darrow e la difesa credevano che un’analisi psicoanalitica da parte di Freud avrebbe potuto fornire una spiegazione scientifica del comportamento deviato di Leopold e Loeb, rafforzando l’argomento della difesa basato sull’infermità mentale.
Il colonnello McCormick chiese dunque al giornalista George Seldes, che faceva parte della redazione, di contattare Freud, con il seguente telegramma: “Offri a Freud 25.000 dollari, o qualsiasi somma, se analizza Chicago [cioè gli assassini di Chicago]”.
Freud rispose con una lettera a Seldes del 20 giugno 1924:
“Poiché il suo telegramma è stato erroneamente indirizzato, mi è giunto in ritardo. In risposta vorrei dire che non posso occuparmi di esprimere un parere professionale sulle persone e gli eventi, solo in base alle notizie dei giornali e senza la possibilità di esaminare le cose personalmente. Per motivi di salute ho dovuto declinare l’invito della Hearst Press di venire a New York per la durata del processo”. [Leopold / Loeb SF-Seldes 1924/06/29].
Probabilmente Freud, consapevole della complessità e della gravità del caso, temeva che la sua partecipazione potesse essere mal interpretata o che la sua reputazione ne potesse venire meno.
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Conseguenze del Mancato Parere di Freud
Il rifiuto di Freud lasciò un vuoto significativo nella difesa. Senza il suo prestigioso sostegno, Darrow dovette fare affidamento su altri esperti psichiatrici, che comunque offrirono testimonianze importanti. Tuttavia, Darrow riuscì a evitare la pena di morte per i suoi clienti grazie a una brillante arringa che fece appello alla pietà e alla comprensione umana, sottolineando l’influenza della giovinezza e dei fattori ambientali sui comportamenti di Leopold e Loeb.
Come andò a finire
Alla fine, Leopold e Loeb furono condannati all’ergastolo per l’omicidio e a 99 anni di carcere per il rapimento. Nel 1936 Richard Loeb fu attaccato dal suo compagno di cella, James Day, che lo ferì brutalmente con un rasoio a serramanico; Loeb in seguito morì per le ferite subite. Day sostenne di essersi difeso da un assalto sessuale, affermazione questa che in seguito le indagini avvalorarono, stabilendo che si era trattata di legittima difesa. Leopold fu invece rilasciato nel 1958 e visse il resto della sua vita a Porto Rico, dedicandosi a lavori sociali e a studi accademici. Lì scrisse un’autobiografia e si sposò. Morì il 30 agosto del 1971, all’età di 66 anni, per un attacco di cuore.
Opere teatrali e cinematografiche, ispirate al caso
Il caso di Leopold e Loeb è stato fonte di ispirazione per molte opere teatrali e cinematografiche: nel 1929 Patrick Hamilton scrisse la pièce teatrale Rope, che ispirò a sua volta il film Nodo alla gola (1948), diretto da Alfred Hitchcock. Nel 1956 Meyer Levin rivisitò il caso nel suo romanzo Compulsion, che tre anni più tardi fu adattato per il grande schermo nel film Frenesia del delitto (1959), diretto da Richard Fleischer e interpretato da Orson Welles.
Altre opere cinematografiche si ispirarono al caso. Tom Kalin diresse il film a tematica gay Swoon; Michael Haneke realizzò nel 1997 Funny Games e il suo remake shot-for-shot (2008), dove due giovani benestanti terrorizzano – senza un apparente motivo – una tranquilla famiglia. Nel 2002 Barbet Schroeder diresse Formula per un delitto, in cui due giovani viziati e narcisisti sono convinti di poter attuare il delitto perfetto.
Dr. Giuliana Proietti
Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Fonte:
Leopold e Loeb, Wikipedia
Freud Museum, 1924
Links:
For the Thrill of It: Leopold, Loeb, and the Murder That Shocked Chicago (libro, in inglese)
Immagine: Leopold e Loeb, 1924, Wikimedia
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Dr. Giuliana Proietti
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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