La monogamia non è nell’ordine naturale delle cose?

La monogamia non è nell'ordine naturale delle cose?

La monogamia non è nell’ordine naturale delle cose?

Cis- Fiss SessuologiaGP Crisi di coppia

Le prime società umane erano poligame, cioè gli umani, per quanto riguarda la scelta del partner, avevano comportamenti molto simili a quelli degli animali, avendo nello stesso tempo più partner sessuali. Questa era dunque, ben prima della nascita della cultura e dell’etica, la scelta naturale che i nostri progenitori facevano, senza avere sensi di colpa.

La monogamia, per queste ragioni, non può essere considerata una scelta “naturale” per la specie umana, anche se è una scelta comunque possibile, vista la sua enorme diffusione,  e perfino desiderabile, visto che nella maggior parte dei paesi civili ci si può sposare con una sola persona alla volta.

La domanda sorge spontanea: come mai, una scelta innaturale come la monogamia, è divenuta l’unica scelta accettabile in una società modernamente organizzata? Quali sono i vantaggi che essa porta con sé?

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Per quanto riguarda i tempi remoti sono state fatte varie ipotesi, fra le quali una delle più convincenti è che la coppia monogama poteva ottenere un maggiore successo per la sopravvivenza della prole, rispetto alle unioni poligame, a causa dell’impegno di entrambi i genitori nei confronti dei propri figli.

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I bambini infatti nascono estremamente bisognosi di cure genitoriali, data la loro incapacità di procurarsi il cibo e adattarsi all’ambiente. Nel mondo animale il tempo di accudimento è molto più breve, oppure è inesistente: si pensi al caso delle tartarughe di mare che, neonate, cercano da sole la strada verso il mare, molto tempo dopo che la madre ha deposto le uova e se ne è andata. I bambini invece hanno bisogno di un lungo periodo di cure e di attenzioni, prima di rendersi indipendenti dai genitori.

La monogamia dunque può essere stata inizialmente più una necessità che una scelta naturale: ma oggi? Che cosa la tiene in vita?

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Molti studiosi la ritengono una sorta di sapere appreso, non naturale per la nostra specie. Del resto molte cose che facciamo nella vita non sono “naturali”: ad esempio, per produrre della buona musica con uno strumento musicale, possono volerci anni e anni di sacrifici, mentre prendere in mano uno strumento musicale e pretendere di suonarlo in modo “naturale” produce più rumore che musica. E’ così anche nel rapporto di coppia? La monogamia può essere considerato un sapere appreso, una dimostrazione di maturità?

Non esattamente, visto che se si trattasse di una maturità acquisita, sia riguardo all’evoluzione umana, sia riguardo al periodo di frequentazione con il/la partner, non dovrebbero esserci casi di infedeltà… Invece, si stima che nelle relazioni monogame  il tasso di tradimenti sia altissimo: intorno al 60-70%. Dunque, quale maturità?

Secondo il biologo evoluzionarista David Barash della Università di Washington, Seattle, molte persone credono che, una volta trovato ‘il partner giusto’ esse non sentiranno più attrazione verso nessun altro. Questo in realtà non è possibile, vista la nostra natura biologica che ci spinge naturalmente verso l’accoppiamento: in questo modo, secondo il biologo, si pretende di rimanere sordi e ciechi di fronte alle proprie inclinazioni naturali, che sono invece quelle di desiderare altre persone (Freud aggiungerebbe che questa situazione esprime il disagio della civiltà, che poi ci porta alla nevrosi).

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Ai tempi d’oggi la monogamia come promessa di esclusività sembra aver trovato un compromesso nell’istituzione del divorzio: le coppie sono prevalentemente fedeli per il tempo in cui restano insieme, dopo di che si lasciano e trovano altri partners. In un certo senso si è dunque tornati alla poligamia, anche se in una forma più evoluta. Come sostiene il sociologo Bauman, le unioni fra due persone sono divenute infatti più superficiali e “liquide”, nel senso che possono crearsi e disperdersi con estrema facilità.

La monogamia dei nostri giorni dunque appare più come una scelta ideale, culturale, etica, convenzionale, che ha ben poco a che fare con la natura e la spontaneità, ma che resta tuttavia l’unico modo, con tutti i limiti e le sue possibili correzioni, per trovare quel senso di stabilità e di sicurezza che permette alle persone di vivere serenamente, se non felicemente.

Dott.ssa Giuliana Proietti

 

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