Ipnosi clinica: cosa è e come funziona Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta
L’ipnosi è una pratica che affascina da secoli e che ancora oggi è circondata da miti, incomprensioni e curiosità. Utilizzata un tempo come spettacolo, oggi è sempre più riconosciuta come una tecnica terapeutica con solide basi scientifiche. Ma cos’è davvero l’ipnosi? Come funziona? E quali applicazioni cliniche ha nella psicologia e nella medicina contemporanea? Cerchiamo di saperne di più.
Che cos’è l’ipnosi?
L’ipnosi è una condizione psichica che può essere indotta da un’altra persona (l’ipnotista o l’ipnoterapeuta) o autoindotta (in questo caso si parla di autoipnosi). Lo stato mentale che ne deriva è definito trance e si caratterizza per una particolare forma di concentrazione e assorbimento interiore (American Society of Clinical Hypnosis, 2010).
Cosa si osserva durante la trance?
Durante la trance si possono osservare modificazioni delle percezioni, dei pensieri, delle emozioni e persino dei comportamenti, pur rimanendo la persona pienamente cosciente.
L’ipnosi è simile al sonno o al sogno?
Non si tratta di sonno, anche se il termine deriva dal greco hypnós (sonno). Piuttosto, l’ipnosi può essere paragonata a un sogno ad occhi aperti o a uno stato di profondo coinvolgimento simile a quello che si prova guardando un film avvincente. In queste condizioni, l’attenzione si concentra su stimoli selezionati, mentre altri vengono momentaneamente ignorati. Studi recenti di neuroimaging hanno confermato che durante l’ipnosi si attivano aree cerebrali legate all’attenzione e al controllo cognitivo, come la corteccia cingolata anteriore (Landry et al., 2017).
Come si è sviluppata storicamente l’ipnosi?
Le pratiche ipnotiche sono note fin dall’antichità, ma in Europa moderna il loro sviluppo comincia con Franz Anton Mesmer (1734–1815), che parlava di magnetismo animale. In seguito, James Braid introdusse il termine “ipnosi” e ne diede una spiegazione fisiologica. Nel XIX secolo, la Scuola di Nancy (Liébeault e Bernheim) e Jean-Martin Charcot a Parigi dibatterono sul significato del fenomeno: per la prima era un processo psicologico normale, per Charcot una nevrosi isterica artificiale. Anche Freud si interessò all’ipnosi, prima di sviluppare la psicoanalisi. Nel XX secolo Milton Erickson rinnovò l’approccio, concependo l’ipnosi come una forma naturale di comunicazione con l’inconscio.
Si perde il controllo durante l’ipnosi?
No. Una delle idee sbagliate più diffuse è che l’ipnosi equivalga a un “controllo mentale”. In realtà, la persona ipnotizzata conserva la capacità critica e può uscire dallo stato ipnotico in qualsiasi momento. Se l’ipnoterapeuta proponesse comportamenti contrari ai valori del soggetto, quest’ultimo interromperebbe la trance. La ricerca conferma che l’ipnosi è uno stato volontario e collaborativo (Capafons et al., 2008).
Tutti possono essere ipnotizzati?
Non allo stesso modo. Esiste una caratteristica individuale chiamata ipnotizzabilità o suscettibilità ipnotica, che determina quanto una persona sia ricettiva all’ipnosi (Barabasz & Perez, 2007). Alcuni individui rispondono meglio, altri meno, ma in generale la maggior parte delle persone può trarre beneficio, in misura diversa, dalle tecniche ipnotiche.
Quali sono le applicazioni cliniche dell’ipnosi?
L’ipnoterapia, cioè l’uso dell’ipnosi in ambito clinico, ha molte applicazioni. Studi recenti hanno evidenziato benefici nella gestione del dolore cronico e acuto, nella riduzione dell’ansia, nel trattamento delle fobie e dei disturbi del sonno (Montgomery, Schnur & Kravits, 2012; Milling et al., 2018). È stata inoltre utilizzata con successo in ambito medico, ad esempio come supporto in chirurgia e odontoiatria per ridurre il dolore e l’uso di anestetici.
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Quali sono i limiti e le controindicazioni?
L’ipnosi non funziona bene con persone che hanno una personalità rigida, poco incline al rilassamento o con un forte timore di perdere il controllo. Non è consigliata nei casi di gravi disturbi psicotici, dove potrebbe interferire con la stabilità del quadro clinico.
L’ipnosi è costosa o rischiosa?
L’ipnoterapia ha costi simili ad altre psicoterapie, ma in molti casi gli effetti si manifestano in tempi relativamente brevi. Se condotta da professionisti qualificati, non presenta rischi particolari.
Qual è la prospettiva della ricerca attuale?
La letteratura più recente tende a collocare l’ipnosi tra le pratiche di medicina mente-corpo, con un crescente interesse per i suoi effetti neurofisiologici. Ad esempio, uno studio pubblicato su Neuroscience & Biobehavioral Reviews (Jensen et al., 2021) sottolinea l’efficacia dell’ipnosi nel modulare la percezione del dolore e nello stimolare il rilassamento profondo, confermando il ruolo promettente di questa tecnica in ambito clinico integrato.
Dr. Walter La Gatta
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Una intervista sulla Timidezza

Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:
Psicoterapie individuali e di coppia
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