John Lennon (1940–1980), artista iconico, attivista e fondatore dei Beatles, ha rappresentato molto più di una celebrità musicale per più generazioni.
Fu un uomo profondamente complesso, segnato da esperienze precoci di abbandono e da una costante tensione tra desiderio d’amore e ribellione.
La sua vita, letta in chiave psicologica, può essere interpretata come una continua oscillazione tra il bisogno di appartenenza e l’urgenza di affermare la propria unicità. Dietro l’immagine pubblica del genio provocatore si celava un individuo ferito, alla ricerca di senso della vita e guarigione psicologica. Conosciamolo meglio.
Infanzia: l’origine della frattura
Nato a Liverpool il 9 ottobre 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale, John Winston Lennon crebbe in un ambiente familiare instabile. I suoi genitori, Julia Stanley e Alfred Lennon, si separarono quando lui era molto piccolo. Il padre, assente per lunghi periodi, tentò poi di portarlo via con sé in Nuova Zelanda; la madre lo impedì, ma non si occupò direttamente del figlio, affidandolo alla sorella Mary (“Mimi”), che lo crebbe con rigore e affetto controllato.
Questo duplice abbandono, da parte di entrambi i genitori, seppur in forme diverse, costituì una frattura precoce nel suo sviluppo affettivo, una difficoltà nella costruzione di un attaccamento sicuro, con ripercussioni nella sua capacità di fidarsi, affidarsi e stabilire relazioni durature.
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Adolescenza e aggressività come difesa
L’adolescenza di Lennon fu segnata da comportamenti oppositivi, aggressività e un forte senso di alienazione. Descriveva sé stesso come “violento, geloso, possessivo, insicuro”, mostrando un chiaro ricorso a meccanismi difensivi come l’ironia, il sarcasmo e l’aggressività, utili a mascherare una fragilità profonda e un dolore non elaborato, legato al rifiuto e al bisogno di visibilità.
La scoperta della musica: un rifugio espressivo
La musica rappresentò per Lennon un canale privilegiato di espressione e compensazione. Elvis Presley e il rock and roll divennero modelli identificatori. A 17 anni fondò i Quarrymen e poco dopo incontrò Paul McCartney: un’amicizia creativa ma anche competitiva (Paul aveva origini sociali migliori delle sue) che lo stimolò a superare i propri limiti. I Beatles non furono per John solo un successo musicale, ma anche una costruzione simbolica di appartenenza, un “noi” che per un periodo lenì la sua solitudine.

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Rapporti con le donne: ambivalenza e bisogno di fusione
Le relazioni sentimentali di Lennon riflettevano una profonda ambivalenza. Con Cynthia Powell, sua prima moglie, fu spesso distante e possessivo; con Yoko Ono sviluppò un legame simbiotico, che egli stesso definiva come unione spirituale. Alcuni biografi hanno ipotizzato che Yoko abbia rappresentato per Lennon una figura riparativa, quasi materna, attraverso cui tentare di riscrivere il legame irrisolto con la madre Julia (morta tragicamente per un investimento stradale quando lui aveva 17 anni). La canzone Jealous Guy testimonia il suo senso di inadeguatezza e la paura dell’abbandono.
Spiritualità, attivismo e rottura con il passato
A partire dagli anni Sessanta, Lennon iniziò un percorso di esplorazione spirituale e politica: meditazione, droghe psichedeliche, pacifismo. La celebre frase “non credo nei Beatles” (tratta dalla canzone God, 1970) sancì una rottura radicale: Lennon cercava un’identità che fosse sua, al di fuori del mito. L’album John Lennon/Plastic Ono Band fu una sorta di autoanalisi musicale, ispirata dalla terapia dell’urlo primordiale di Arthur Janov, con testi crudi e profondamente introspettivi.
Depressione, isolamento e paternità come redenzione
Dopo lo scioglimento dei Beatles, Lennon attraversò un periodo oscuro, noto come lost weekend: abuso di alcol, relazioni instabili, depressione. La relazione con Yoko entrò in crisi e Lennon si trasferì temporaneamente a Los Angeles con la segretaria di Yoko, May Pang.
Il successivo riavvicinamento a Yoko e la nascita del figlio Sean nel 1975 segnarono un punto di svolta. Lennon si ritirò dalla scena pubblica e si dedicò alla paternità, cercando forse di offrire al figlio ciò che a lui era mancato: una presenza affettuosa, costante e sicura.
Rinascita e morte: l’interruzione di un percorso
Nel 1980, dopo cinque anni di silenzio artistico, Lennon pubblicò Double Fantasy, un album in cui celebrava la vita domestica e l’amore ritrovato. Sembrava pronto a ricominciare. Ma l’8 dicembre dello stesso anno, venne assassinato a New York da Mark David Chapman. Aveva 40 anni.
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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