Vai al contenuto
Psicolinea.it

Sito di psicologia, online dal 2001

  • About – Tutte le Info
  • Articoli
  • Terapia online
  • Contatti
  • Privacy
  • Disclaimer
  • Credits
  • Psicolinea Sitemap Page
  • Contatti
Psicolinea.it

Sito di psicologia, online dal 2001

  • Contatti
  • About – Tutte le Info
  • Articoli
  • Terapia online
  • Contatti
  • Privacy
  • Disclaimer
  • Credits
  • Psicolinea Sitemap Page

Author: Redazione di Psicolinea

  1. Home
  2.  :: 
  3. Articles posted by Redazione di Psicolinea
  4. ( Page9 )
Consulenza online - Questioni di Sex 18

Consulenza online – Questioni di Sex 18

Consulenza online – Questioni di Sex 18

Dr. Walter La Gatta consulenza onlineDr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 348 3314908

QUESTIONI DI SEX
Archivio Storico  2012-2018
Pagina n. 18

Si può essere bisessuale già a 15 anni?
#1 04-26-2013, 04:17 PM

Salve,
Sono una ragazza di 15 anni e amo i ragazzi, mi attraggono parecchio fisicamente, che sia chiaro. L’ultima relazione l’ho avuta 4 mesi fa, ancora adesso non smetto di pensare a lui, nonostante abbia conosciuto altri dopo. Mi manca infinitamente e quando facevamo altro mi godevo molto.
Tre anni fa ho conosciuto da un’amica una ragazza di un anno in più di me. Mi piace, e non è come con le mie amiche a cui voglio solo molto bene e neanche come coi ragazzi che mi ‘attizzano’. Non mi toccherei mai con lei come quando facevo con il mio ex, addirittura disprezzo il suo corpo, non mi fa ne caldo ne freddo il suo culo o il seno. Mi piace la sua voce, mi piacerebbe baciarla e ho un impulso fortissimo di abbracciarla. Mi fa ridere, e mi guarda come nessuno mai (esclusi gli ex). Cerco di farla sorridere anche io e quando ci riesco sono la persona più felice del mondo. Quell’estate abbiamo legato tanto, l’estate dopo ci ho passato assieme un mese perchè stavo dalla mia amica e anche lei dormiva lì, anche altre dormivano con noi, ma è diverso con loro, è come con chiunque altro. Quando se ne andata io l’ho salutata con la mano e lei si è avvicinata e mi ha dato un bacio dolcissimo sulla guancia. Stavo morendo.
Quando poi parto impazzisco, il fatto di non sapere che cosa mi stia succedendo, non capire queste mie inspiegate emozioni e non poterla più vedere mi fa stare male. Ero riuscita a farmela passare dopo 8 mesi, ma il weekend scorso sono andata dalla ragazza che me l’ha presentata, e lei è arrivata così, senza che nessuno me l’avesse preannunciato. Ero in fibrillazione, aveva un sorriso tenero e le guanciotte rosse. Ha dormito lì, su un lettone enorme e mi ha voluta vicino a se. È stato un sogno.
È passata una settimana e non faccio che pensare a quando la rivedrò e al fatto che me ne dovrò andare e starci male per un altro anno.
Avevo confessato a mia cugina tutta questa confusione e ciò che mi era successo, lei mi rispose che era una reazione che così è l’adolescenza, siamo confusi e immersi da miriadi di sensazioni, ‘è normale’ dice.
Che cosa mi sta succedendo? Vorrei una spiegazione chiara e certa. Sono etero o bisex?
Ho conosciuto anche una ragazza nella mia classe che è molto carina, e a volte magari vedo una per strada, ha un bel viso e penso al fatto che mi piacerebbe conoscerla.
Cosa significa se però non provo un’attenzione sessuale? E cosa posso fare con quella ragazza? Non voglio assolutamente dirglielo, ma come posso vedere se anche lei prova qualcosa?
Scusi per il disturbo, grazie.

Gentilissima,

Tua cugina ti ha dato la risposta giusta: l’adolescenza è un periodo della vita in cui si è più incerti, rispetto alle altre età della vita, perché è il periodo della scoperta della sessualità e dell’instaurarsi di relazioni intime con persone che non appartengono alla propria famiglia.

Non credo che la tua sia bisessualità, visto che non senti per questa ragazza una vera attrazione sessuale, ma solo il desiderio di stabilire un’amicizia affettuosa con una persona che ammiri molto.

In ogni caso, il confine fra eterosessualità e bisessualità può essere molto labile e dipendere moltissimo dal contesto: intendo dire che a volte sono più le persone che incontri, le situazioni in cui ti trovi, a determinare la scelta sessuale, piuttosto che una predisposizione forte e innata.

Fossi in te ne parlerei con uno/una psicologa, che potrebbe tranquillizzarti molto, entrando anche in maggiori dettagli rispetto a quello che è possibile fare tramite questo mezzo.

Saluti cordiali.

A20

Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Antoine de Saint-Exupery: una biografia
Antoine de Saint-Exupery: una biografia

Un adolescente che ha ribrezzo del sesso
#1 03-28-2013, 10:06 PM

ho portato mio figlio di 12 anni a fare una visita da un’urologa pediatra perchè dovrà operarsi di vericocele ma che ha anche problemi legati alla pelle del pene che non riesce a muovere perchè gli da fastidio.. non sapevo quanto fino a quando non ho visto la reazione dalla dottoressa…. mio figlio non voleva assolutamente muovere la pelle ma anzi si è bloccato come paralizzato e terrorizzato.. ma è normale? sono molto confusa e preoccupata, mio figlio è un ragazzo che apparentemente è in armonia con tutto e tutti a scuola è bravissimo, ha ottimi rapporti con i suoi compagni di scuola, gioca scherza ride suona strumenti musicali adora la wii… è affettuosissimo… insomma non sembra nascondere qualche problema particolare… è figlio di separati che non hanno mai litigato e che vanno d’accordo, lo vediamo tutti e due ogni giorno e ci siamo organizzati in modo che a lui non manchi l’appoggio di uno dei due genitori…. ho bisogno di capire. Grazie

A volte non basta garantire ai propri figli la situazione ottimale per crescere felici. In particolare, durante l’adolescenza e la preadolescenza è normale che vi sia una scarsa accettazione verso le parti del corpo che si vanno trasformando. Il problema si chiama “dismorfofobia”, la fobia per alcune parti del proprio corpo, nel timore che esse non siano normali o gradevoli dal punto di vista estetico. In genere il problema si risolve da solo, ma se così non fosse, una chiacchierata con un sessuologo dovrebbe risolvere la situazione.
Saluti cordiali.

21 anni mai avuto rapporti
#1 06-02-2013, 11:58 PM

salve dottore,
come lascia intuire l’ oggetto della discussione, sono un ragazzo di 21 anni, mai stato fidanzato e che quindi non ha mai avuto intimi rapporti con una ragazza. ciò è accaduto poichè, una volta giunto a 16 anni, decisi di divenire “single per scelta”. presi questa decisione per vari motivi, tra i quali quello di assecondare la mia infinita insicurezza e timidezza. da due anni a questa parte mi sono trasferito in una grande città per motivi di studio, ed ho cambiato completamente stile di vita. mi sono ritrovato “tutti i nodi al pettine”
dati dai molti problemi lasciati insoluti. tra la moltitudine immensa delle cose che avrei da chiedere, una in particolare mi preme ultimamente.
comincio col dire che fino a due anni fa ero convinto di non volere relazioni sentimentali, ed alla domanda (che in molti mi hanno prontamente fatto) circa le modalità attraverso le quali avrei soddisfatto i miei desideri sessuali, rispondevo dicendo che, se non avessi mai avuto rapporti, non avrei saputo “che cosa mi stavo perdendo”; in questa maniera credevo di vivere per sempre senza sesso.
ora però ho cambiato molte cose della mia vita, e tra queste c’è anche il cambiamento della condizione di single per scelta, dovuta semplicemente alla presa di coscienza del fatto che sarebbe davvero un peccato “restare soli”.
non avendo mai avuto una vita sociale molto intensa in passato, mi ritrovo a non sapere nemmeno “cosa sia la ragazza”, sicchè per ora il desiderio di voler fidanzarsi (e magari un domani avere una famiglia) resta soltanto un desiderio. l’ intenso impegno richiesto dalla vita universitaria da fuori sede che conduco, unitamente alla cerchia di amici che mi sono costruito e che frequento assiduamente, sempre nell’ ambito universitario, mi impedisce di conoscere tanta gente nuova.
nel frattempo ne sto approfittando per risolvere alcune questioni, per esempio sono riuscito a prendere l’ abitudine di svolgere regolarmente dell’ attività fisica, in maniera tale da dimagrire ed acquistare sicurezza, ed è proprio ciò che sta accadendo.
ora non ho potuto fare a meno di notare che da quattro mesi sono insolitamente distratto e stanco, nel senso che non riesco a seguire bene le lezioni e non riesco a recepire tutto ciò che mi si dice, il tutto contornato da una stanchezza dovuta al fatto di non riuscire a dormire bene e da un accresciuto stato di ansia. le chiedo se non sia una coincidenza il fatto che esattamente da quattro mesi sto provando una insensata voglia di qualcosa che non conosco (ossia di sesso).
vorrei inoltre sapere se una sana relazione, unitamente ad una vita sessuale, possa permettermi di vivere una vita più serena, acquistando maggiore sicurezza ed una maggiore voglia di vivere, ossia se è vero ciò che una vita sessuale può cambiare in meglio una persona facendola crescere, poichè credo che, mancandomi una ragazza, mi manchi molto rispetto agli altri miei coetanei.

Gentilissimo,

Le confermo che avere una relazione sentimentale e una normale vita sessuale potrebbe esserle molto d’aiuto per sentirsi più sereno e più sicuro di sé. Del resto, così è fatta la natura umana e se lei aveva deciso in passato di andare contro corrente, questo era dovuto semplicemente al fatto che la sua timidezza l’aveva bloccata, portandola a convinzioni errate, che però le permettevano di fuggire dal problema.

Il fatto che lei cominci a rendersi conto che da soli si sta male e che in coppia si potrebbe stare molto meglio è un grande passo avanti; ora quello che lei dovrebbe fare è cercare di non rovinare tutto, lasciandosi prendere dall’ansia.

Si dia i suoi tempi, continui a frequentare i suoi amici, non faccia nulla di strano: vedrà che, con un’altra disposizione d’animo, le cose accadranno da sole.

Cordialità.

Psicolinea

Terapeuti di Psicolinea:
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta  -   Tel. 348 3314908

Paura di diventare feticista masochista
#1 06-02-2013, 07:19 PM

Salve,io ho appena 15 anni .Le racconto la mia storia.il mio sogno è diventare psicologo e tempo fa un mio amico mi confesso di essere feticista e che voleva guarirne ,io tentai anche di aiutarlo ,ma da allora non riesco a capire il perché ho la tremenda paura di diventare come lui,da quando ho questa paura l ho anche iniziato a prendere in giro e a farmi chiamare per scherzo padrone mentre lo chiamo schiavo e lo picchio ma sempre per gioco.forse ho questa paura anche per via di altri motivi.non ho mai avuto esperienze sessuali,ma 3 volte mi sono masturbato con delle mutandine usate che ho trovato nel bagno di una mia amica (3 occasioni separate e con lasso di tempo fra loro) inoltre mi eccita molto l ano e a volte guardare videoporno di ragazze che urinano e persino che defecano (so che questo è un derivato dal fatto che mi sono masturbato con le mutandine usate) ho anche una volta visto un video porno dove c era la dominazione femminile,e dopo ogni singola cosa sopra elencata stavo male per giorni ,dopo guardavo video su video porno sadici ,continuavo a umiliare il mio amico e una volta ho fatto uscire il sangue alla mia ragazza per via degli innumerevoli morsi che gli davo ,ma questa paura continua a perseguitarmi nonostante il mio autoconvincimento ,odio ciò che potrei diventare e ogni volta che non so perché guardo quei video dopo mi arrabbio molto ,con me e gli altri,divento nervosissimo trattando male i miei familiari e non uscendo di casa,finche non mi autoconvinco almeno momentareamente guardando video sadici ,non so se può contare che ho il pene 15 centimetri,cosa che mi rende molto insicuro .Inoltre propio ieri ho fatto un sogno dove baciavo i piedi a una ragazza e questa dopo mi picchiava,io volevo scappare ,avevo paura ma lei era piu forte e era la porta chiusa ,provavo terrore,al mio risveglio mi sono nuovamente complessato e ancora ora lo sono nonostante il guardare video sadici che un po mi aiutano.Scusi gli innumerevoli errori e forma lessica e la prego di leggere tutto e di aiutarmi in questa mia ossessione ,la ringrazio in anticipo

Dice bene: la sua è un’ossessione che deriva dalla dipendenza che ha ormai sviluppato nei confronti di questi video porno che lei guarda e che non solo non l’aiutano, come lei pensa, ma che le stanno letteralmente rovinando la vita e le relazioni.
E’ possibile che questa dipendenza si sia sviluppata in seguito a dei complessi personali, come la paura di non essere sufficientemente dotato: resta il fatto che le sue misure sono assolutamente normali, mentre non normale è la situazione che, a seguito di questa sua presunta carenza, lei sta determinando intorno a sé.
Il suggerimento è quello di smettere totalmente di guardare questi video e, se non ci riesce, di farsi aiutare da uno psicologo. L’importante è non confondere, come mi pare stia accadendo, le cause del problema con i suoi effetti.
Cordialmente,

Figlio gay
#1 05-30-2013, 04:42 PM

come comportarsi di fronte ad un figlio che si dichiara gay?

La sua domanda è troppo generica: quanti anni ha suo figlio? Da quanto tempo si dichiara gay? Che tipo di esperienze ha avuto? Che tipo di relazioni?

Ogni situazione è diversa dall’altra e non esiste un comportamento che possa andare bene per tutte, se non quello di ascoltare con pazienza, cercando di capire anche quello che non viene detto con le parole, senza esprimere critiche o giudizi. Un ragazzo che si confida con i suoi genitori su una questione così intima sta dando loro fiducia: solo per questo merita rispetto e accoglienza.

Per il resto, i consigli ovviamente vanno dati, ma sempre tenendo conto dell’età del ragazzo e delle esperienze che ha vissuto.

Cordialità.

Una intervista sulla Timidezza

YouTube player

 

Paura di essere rimasta incinta
#1 04-28-2013, 12:56 PM

Buongiorno dottore,
verso la fine di gennaio mi sono fidanzata. Da febbraio ho cominciato a praticare del petting (sempre in piedi) con il mio ormai ex fidanzato e quel mese le mie mestruazioni sono venute regolarmente verso il giorno 11. Dopo le mestruazioni abbiamo continuato a praticare del petting ma non siamo mai arrivati ad avere un rapporto completo anche se ci sono stati dei contatti tra i nostri genitali sempre prima dell’eiaculazione. Nel mese di marzo ho avuto un grosso ritardo, ma alla fine le mestruazioni mi sono venute il giorno 23. Questo mese sto avendo un altro ritardo e mi sto preoccupando. E’ possibile che durante il petting, premetto di essere ancora vergine, il liquido pre-eiaculatorio possa essere entrato nella mia vagina e forse avermi fecondato? Non mi sono mai fatta masturbare dal mio ex perciò ho paura che quando c’è stato quel breve contatto lui mi abbia lasciato del liquido sul corpo.
Aspetto impazientemente una sua risposta.

Scusa anzitutto del ritardo nella risposta, che arriva quando ormai ti sarai tranquillizzata. E’ importante non sottovalutare i rischi e dunque fai bene a preoccuparti del liquido seminale anche se non vi è stato un rapporto penetrativo.

Attenzione però a non esagerare, anche perché non è bene cominciare a vivere la sessualità con ansie eccessive…

Se non vi è eiaculazione, né penetrazione, è pressoché impossibile rimanere incinte.

Saluti cordiali.

Calo di desiderio
#1 07-09-2013, 09:21 AM

Buongiorno, io e il mio compagno viviamo insieme da 1 anno e ho riscontrato in lui un calo di desiderio. stiamo insieme 1 volta alla settimana quando va’ bene, ma quella volta che lo facciamo e molto bello e intenso. ci amiamo molto e io gli ho chiesto piu’ di una volta se c’e’ qualche cosa che non va’ in me…lui dice di amarmi molto..non mi da’ motivo di dubitare che abbia un’altra donna..percio’ non vedo la motivazione perche’ non potremmo farlo piu’ spesso.io lo conosco da tanti anni e le posso assicurare che lui non era cosi’..anzi!! e’ vero che ha avuto una relazione di 3 anni con una donna che gli ha dato molti problemi e gia’ con lei il suo desiderio sessuale era molto calato..poi ci siamo messi insieme e lui dice di essere molto felice con me e di stare finalmente bene..ma il desiderio per me e’ molto blando! ne parliamo spesso di questa cosa e lui mi dice che non sa’ effettivamente che cosa gli sia successo e che anche lui vorrebbe saperlo per se stesso e per accontentare me che lo desidero ogni istanti della giornata…non sappiamo piu’ che cosa fare..avemmo bisogno di un consiglio..ci potete aiutare?
grazie in anticipo. saluti

Potrebbe trattarsi di semplice stanchezza. Potreste provare a farlo in orari mattutini anziché serali… In ogni caso, nel sesso la qualità è forse più importante della quantità.

Cordialmente,

Dr. Walter La Gatta

Sbandata per un altro dopo aver iniziato ad avere un figlio
#1 07-27-2013, 04:46 AM

Stiam insieme da 8 anni, Lei problemi di alimentazione, ansia e gestione delle emozioni.

Stiamo provando ad avere un figlio da 4 mesi

Fino a Poco fa periodo migliore della nostra vita. Lei ci e’ rimasta un po’ male che io non ero convinto all’inizio.

Appena abbiamo iniziato.. 2 giorni dopo le e’ morta la nonna , ha avuto blocco del ciclo,pensando di essere rimasta incinta,con delusioni. Poi la paura di avere un tumore perche’ ciclo non tornava, per finire lo stress perche’ si scopre
Che il padre ha fatto molti debiti.
Noi andiamo avanti con i nostri progetti di vita.
2 giorni prima delle vacanze ha preso una sbandata per un collega.

Il collega lo ha sempre definito innoquo, brutto inetto.
Poi si sono avvicinati e’ nata una bella amicizia negli ultimi mesi,,,,
Lei si e’ aperta a lui perche’ ,confidata, lui la ascoltava io no.
Lui dell’avvicinamento mentale di lei non si e’ neanche accorto..

Con una mail letta mi sono accorrto di tutto,ora in ferie,e ho fatto una sfuriata..
piangeva diceva di aver sbagliato.. e che non capiva + nulla.. che era
impazzita…
Io ho capito la situazione e capendo anche alcuni mie mancanze ho deciso di superare insieme la situazione di provarci, lei non lo credeva, pensa ancora a lui
Non sa se ama ancora me..
Ora insieme abbiamo deciso di continuare
la vacanza e ri provare a recuperarea, dimenticare lui,
riflettere con calma.
So che si
scrivono mail,sms.
A me dice che lui e’ gia’ cambiato che non e’
quello che pensava all’inizio che e’ crollato. Vorrebbe che la situazione tornasse
come prima, amicizia amicizia, ma ora da 7 gg che lo pensa.
Con me continua a fare finta di nulla, di progettare un futuro, del
nostro figlio, di iniziare un corso di ballo a settembre, di cambiare
casa. E’ ancora gelosa di me.
Ieri dopo 7 giorni siamo
andati a ballare insieme e ci siamo ribaciati qui in vacanza. Non facciamo sesso lei
si sente in colpa. Mi ha chiesto..quanto tempo dua una
cotta??? Come faccio a rivederlo a scuola, e tornare come prima
amici? ma poi non si sbocca e ci pensa ormai sempre da 7 gg… Siamo in
vacanza e appena arriviamo in hotel accende internet e manda mail.. e
sms, alcuni dei quali io leggo d nascosto e soffro.
Ha rancore con me perche’ in passato l’ ho fatto soffrire in alcuni momenti ed e’ stata
molto male, questa sicurezza e amore da parte mia voleva averla avuta prima ed ora
e’ arrabbiata.
Cosa fare?
1) continuare la vacanza con alti e bassi per recuperare?
2) tornare subito a casa e prenderci una pausa e chiarirsi le idee stando
lontani , vedendo se a lei manchero’ anche io.
3) dirle di non sentirlo via mail?
4) mi sta mettendo alla prova prima di fare una famiglia???
5) mi vuole lasciare e non sa come fare??
Abbiamo parlato anche di
una terapia di coppia,stiamo parlando e confidandoci aprendoci come
non mai.. ma lei ha sempre anche lui in mente e rancore per me

Grazie

La sbandata per un altro che la ascolta, mentre lei dichiaratamente non lo fa, è forse qualcosa che potrebbe risolversi semplicemente con un suo cambiamento di atteggiamento nei confronti di lei (che peraltro mi sembra lei abbia già messo in atto).

Certo, non è facile staccarsi da una persona, specialmente quando ci si sente coinvolti e quando la relazione è cominciata da poco (e dunque se ne conoscono solo gli aspetti positivi), ma con il tempo, se anche lei si mostrerà più attento e comprensivo nei confronti della sua partner, è probabile che questo potrà aiutarla a valutare meglio le cose.

L’idea di fare una terapia di coppia è molto opportuna, perché è l’unico modo serio per uscire da una crisi come la vostra, mentre invece inopportune potrebbero essere tutte queste discussioni che fate insieme sull’argomento, le quali, oltre che ferirvi interiormente, potrebbero corrodere gravemente il vostro rapporto.

Cordialmente,

Psicolinea for open minded people

Sarà sindrome di Couvade?
#1 07-10-2013, 06:32 PM

Gentile Dottore,
Grazie per la possibilità di poter avere la vostra consulenza tramite questo forum.
Racconto in breve cosa mi succede.
Dopo molti anni di relazione con la mia compagna, fatta di complicità, amore e dedizione, abbiamo ‘deciso’ di coronare la nostra storia ‘cercando’ un bimbo.
Dopo un paio di anni senza particolare tensione e con molta serenità abbiamo scoperto la gravidanza lo scorso marzo.
Ovvia felicità, commozione e contentezza nell’affrontare le prime visite e le prime ecografie.
Ahimè però la complicità che caratterizzava la nostra coppia e’ andata via via scemando.
I problemi interpersonali si sono fatti più frequenti e le incomprensioni sempre più numerose.
Anche il più futile motivo era causa di litigio.
Per capire questa situazione ho deciso di rivolgermi ad uno psicologo ad insaputa della mia compagna.
Durante la prima chiacchierata di conoscenza con il dottore, mi venivano chieste alcune informazioni mie personali che hanno spinto il dottore ad accennare l’espressione sindrome di Couvade.
Sindrome che io nn conoscevo.
Ora, giusto per rendermi meglio conto della mia situazione ed eventualmente trovare dei rimedi, mi può indicare dove posso informarmi meglio riguardo tale sindrome ed eventualmente come porre rimedio?
Ringraziando per lo spazio concesso e per l’attenzione, saluto cordialmente.

Ha fatto molto bene a rivolgersi ad uno psicologo, per cercare di chiarirsi le idee su quello che vi sta capitando in questo periodo di attesa. Forse il collega le proporrà a breve una terapia di coppia… E credo che questo sia un ottimo consiglio, perché viste le premesse, un figlio nella culla anziché nella pancia della mamma, potrebbe dividervi ancora di più.

Fossi in lei non mi concentrerei troppo su questa sindrome, che al momento è solo una teoria psicologica, non provata scientificamente.

Cordialmente,

Non capisco cosa sono
#1 09-18-2013, 05:10 PM

Ciao ed innanzitutto grazie per questo servizio! Io sono una ragazza di 17 anni di nome Anna,avente un problema che mi porto dietro da gennaio, dopo essere andata a vedere un film con i miei amici , uscendo dalla sala mi sn sentita strana..e durante il viaggio di ritorno ho capito che in quel momento mi sentivo attratta dalle ragazze..dopo qualche settimana nn ci pensavo piu ..poi mi sono lasciata a meta febbraio con il mio ragazzo con il quale sono stata più di 1 anno ma era diventato troppo geloso e troppo oppressante! Poi quando ho iniziato a fare fisioterapia per il polso che mi sono operata..ho iniziato a provare attrazione per la fisioterapista trentenne e fidanzata ..tanto che ogni volta che la vedevo mi batteva forte il cuore .Poi quando ho finito le sedute di fisioterapia lei mi ha chiamata dopo pochi giorni x sentire come stavo e cosi mi sono salvata il suo numero ma vedento che lei ha whatsapp cercavo di vedere sempre il suo ultimo accesso o se era online e guardavo spesso la sua foto di profilo.Alla fine ho trovato il coraggio di eliminare il numero ma lei dopo pochi giorni mi ha richiamata per sapere sempre come andava il polso ..ma in quei giorno la pensavo lo stesso, poi mi ha detto che alla fine dell’estate per sentirmi ..Io nn ce la faccio piu perché ki piace troppo e sono in una fase in cui nn capisco cosa sono.Grazie aspeto risposta!

Gentilissima,

La tua giovane età e la mancanza di esperienza possono portarti facilmente a questa sensazione di non sapere cosa sei. L’unico modo per scoprirlo è… Vivere: fare esperienze, conoscere persone, darsi degli obiettivi.

Probabilmente si tratta solo di curiosità nei confronti di una persona che ti ha colpito e che ammiri. Forse non è solo questo, ma è senz’altro prematuro giungere a delle conclusioni e darsi un’etichetta.

Ciao, stai bene.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

YouTube player

Stanca dei suoi rifiuti
#1 09-18-2013, 05:23 PM

Gent.mo Dott. La Gatta,
Ho 26 anni e sono fidanzata da quasi 3 anni con un ragazzo di 31. Abbiamo un’affinità mentale splendida, mi trovo molto bene con lui anche fisicamente perchè quando facciamo petting siamo entrambi molto appagati ed eccitati. Il grosso problema è che lui si rifiuta di andare oltre, non vuole fare l’amore ma solo raggiungere l’orgasmo con il mio “aiuto” orale o manuale. Puntualizzo inoltre che so di eccitarlo molto e che non sono la sua prima esperienza sessuale (viene da un rapporto durato 6 anni). Io ho una voglia incredibile di fare l’amore con lui perchè ne sono innamorata, ma lui trova sempre delle
scuse: “abbiamo litigato ieri”, “non è la situazione ideale”, “sono stressato dal lavoro”, “non ho contraccettivi con me”… Ho cercato, nel tempo, di far passare per buone queste scuse visto e considerato che lui è una persona estremamente controllata, precisina, sensibile, romantica e dolce, mi son detta che forse voleva davvero aspettare per rendere la nostra prima volta insieme davvero magica e organizzarla in modo spettacolare. Adesso però, dopo l’ultimo rifiuto davvero palese risalente ad una settimana fa, in cui tutte le condizioni erano ideali affinchè avvenisse un rapporto completo, io non so più cosa pensare. Quest’ultimo episodio ha “svegliato” anche lui, che per certi versi si è reso conto del tempo passato e sprecato, ammettendo di essere stato uno stupido ad accontentarsi di girare intorno al sesso senza mai farlo davvero; nonostante ciò non fa nulla per sbloccare la situazione e io mi sento presa in giro. Ovviamente abbiamo affrontato il discorso con le dovute cautele, io gli ho detto chiaramente cosa penso, incoraggiandolo a “confessare” le vere ragioni del suo rifiuto che nel tempo ho ipotizzato fossero dovute alle più disparate motivazioni..che magari non avesse ancora dimenticato la sua ex o persino ad una presunta (ma ridicola visto quanto si eccita in mia compagnia)
omosessualità!
Ultimamente sono nervosa e triste a causa di ciò, mi capita di piangere senza motivo o di cadere improvvisamente in depressione, lui sottovaluta la cosa e pensa che questo mio disagio sia dovuto ad altro, io dal canto mio evito di affrontare ancora l’argomento per non risultare noiosa e ripetitiva perchè quando gli chiedo il motivo di questo blocco, così che io possa capirlo, lui dice che sto ingrandendo la situazione più di quanto non lo sia e che prima o poi succederà, insiste, con sorriso rassicurante, nel non farmi venire fissazioni inutili. Gli ho fatto notare e gli ho anche detto tante volte espressamente che io soffro per questa cosa, ma nulla. Il tempo passa e non so come aiutarlo, forse esiste un disagio psicologico che io non conosco? La prego mi aiuti al più presto perchè mi sono data come tempo massimo fine agosto altrimenti divento pazza! Fissare un termine entro il quale aspettare che lui
faccia questo passo mi aiuta ad affrontare la cosa..
Spero prenda presto in considerazione la mia richiesta di consulenza. Attendo sua risposta scusandomi d’essermi dilungata.
Distinti saluti

Purtroppo la risposta le arriverà quando ormai avrà preso una decisione, ma questo tutto sommato è un bene, perché a mio parere in un rapporto di coppia non bisognerebbe mai lasciarsi influenzare da giudizi esterni, dal momento che, nel bene e nel male, le conseguenze delle proprie scelte non ricadono su chi ha dato il consiglio, ma sulle persone e sul loro rapporto.

A mio avviso lui potrebbe avere il timore di una disfunzione erettile e la sua paura di fare flop probabilmente lo spinge a continuare sulla via di un percorso già sperimentato, che non gli ha dato, finora, preoccupazioni. Oppure, dato il carattere “precisino” che descrive, potrebbe trattarsi di una fobia sessuale, cioè della paura di contrarre qualche malattia a trasmissione sessuale, oppure potrebbe essere impaurito dalla prospettiva di diventare papà, oppure… Chissà.

In ogni caso, non è detto che l’iniziativa la debba prendere per forza lui. Provi a farlo trovare “nella condizione”, senza parlarne preventivamente e senza insospettirlo con dei comportamenti diversi dal solito e veda come si comporta.

Saluti cordiali.

Stanca dei suoi rifiuti
#1 09-18-2013, 05:23 PM

Gent.mo Dott. La Gatta,
Ho 26 anni e sono fidanzata da quasi 3 anni con un ragazzo di 31. Abbiamo un’affinità mentale splendida, mi trovo molto bene con lui anche fisicamente perchè quando facciamo petting siamo entrambi molto appagati ed eccitati. Il grosso problema è che lui si rifiuta di andare oltre, non vuole fare l’amore ma solo raggiungere l’orgasmo con il mio “aiuto” orale o manuale. Puntualizzo inoltre che so di eccitarlo molto e che non sono la sua prima esperienza sessuale (viene da un rapporto durato 6 anni). Io ho una voglia incredibile di fare l’amore con lui perchè ne sono innamorata, ma lui trova sempre delle scuse: “abbiamo litigato ieri”, “non è la situazione ideale”, “sono stressato dal lavoro”, “non ho contraccettivi con me”… Ho cercato, nel tempo, di far passare per buone queste scuse visto e considerato che lui è una persona estremamente controllata, precisina, sensibile, romantica e dolce, mi son detta che forse voleva davvero aspettare per rendere la nostra prima volta insieme davvero magica e organizzarla in modo spettacolare. Adesso però, dopo l’ultimo rifiuto davvero palese risalente ad una settimana fa, in cui tutte le condizioni erano ideali affinchè avvenisse un rapporto completo, io non so più
cosa pensare. Quest’ultimo episodio ha “svegliato” anche lui, che per certi versi si è reso conto del tempo passato e sprecato, ammettendo di essere stato uno stupido ad accontentarsi di girare intorno al sesso senza mai farlo davvero; nonostante ciò non fa nulla per sbloccare la situazione e io mi sento presa in giro. Ovviamente abbiamo affrontato il discorso con le dovute cautele, io gli ho detto chiaramente cosa penso, incoraggiandolo a “confessare” le vere ragioni del suo rifiuto che nel tempo ho ipotizzato fossero dovute alle più disparate motivazioni..che magari non avesse ancora dimenticato la sua ex o persino ad una presunta (ma ridicola visto quanto si eccita in mia compagnia)
omosessualità!
Ultimamente sono nervosa e triste a causa di ciò, mi capita di piangere senza motivo o di cadere improvvisamente in depressione, lui sottovaluta la cosa e pensa che questo mio disagio sia dovuto ad altro, io dal canto mio evito di affrontare ancora l’argomento per non risultare noiosa e ripetitiva perchè quando gli chiedo il motivo di questo blocco, così che io possa capirlo, lui dice che sto ingrandendo la situazione più di quanto non lo sia e che prima o poi succederà, insiste, con sorriso rassicurante, nel non farmi venire fissazioni inutili. Gli ho fatto notare e gli ho anche detto tante volte espressamente che io soffro per questa cosa, ma nulla. Il tempo passa e non so come aiutarlo, forse esiste un disagio psicologico che io non conosco? La prego mi aiuti al più presto perchè mi sono data come tempo massimo fine agosto altrimenti divento pazza! Fissare un termine entro il quale aspettare che lui
faccia questo passo mi aiuta ad affrontare la cosa..
Spero prenda presto in considerazione la mia richiesta di consulenza. Attendo sua risposta scusandomi d’essermi dilungata.
Distinti saluti

Purtroppo la risposta le arriverà quando ormai avrà preso una decisione, ma questo tutto sommato è un bene, perché a mio parere in un rapporto di coppia non bisognerebbe mai lasciarsi influenzare da giudizi esterni, dal momento che, nel bene e nel male, le conseguenze delle proprie scelte non ricadono su chi ha dato il consiglio, ma sulle persone e sul loro rapporto.

A mio avviso lui potrebbe avere il timore di una disfunzione erettile e la sua paura di fare flop probabilmente lo spinge a continuare sulla via di un percorso già sperimentato, che non gli ha dato, finora, preoccupazioni. Oppure, dato il carattere “precisino” che descrive, potrebbe trattarsi di una fobia sessuale, cioè della paura di contrarre qualche malattia a trasmissione sessuale, oppure potrebbe essere impaurito dalla prospettiva di diventare papà, oppure… Chissà.

In ogni caso, non è detto che l’iniziativa la debba prendere per forza lui. Provi a farlo trovare “nella condizione”, senza parlarne preventivamente e senza insospettirlo con dei comportamenti diversi dal solito e veda come si comporta.

Saluti cordiali.

Terapia di Coppia

Difficoltà nel fare sesso
#1 10-06-2013, 11:57 AM

Gentile dottore,
Le scrivo perché ho un problema e non so come fare.. Sono una ragazza di 18 anni e sto insieme al mio ragazzo da quasi un annetto, il problema é che non riusciamo a fare sesso: le spiego meglio.. Non sono vergine,l’ho già fatto due anni fa con un ragazzo che in confronto a questo di adesso era molto poco dotato. La prima volta non mi ha fatto per niente male,ne ho avuto perdite di sangue. Poi ci siamo lasciati e non ho piu avuto rapporti fino ad adesso. Circa due mesi fa il e il mio ragazzo abbiamo provato a fare l’amore, l’unico problema é stato che mi faceva molto male e non é riuscito a penetrarmi. Per molto male intendo che mi sono messa a piangere e ho perso anche sangue! Non mi sono troppo preoccupata però perché mi era da poco finito il ciclo e ho pensato che magari fosse una cosa quasi normale.. Ieri sera di abbiamo riprovato e il problema si é di nuovo verificato: non abbiamo concluso niente perché avevo troppo dolore. Appena spingeva un po’ per cercare di entrare provavo dolore e per questo mi irrigidivo. Questa volta però non ho avuto perdite di sangue. Cosa ci consiglia di fare? Ovviamente prima avevamo fatto preliminari.. può essere una questione di lubrificazione? Non saprei davvero, il problema é appunto il dolore ( tenga conto che il mio ragazzo é abbastanza ben dotato)

La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità e aspetto risposta!
Grazie L

Gentilissima,

Per quanto il suo ragazzo possa essere ben dotato, le possibilità di estensione della vagina sono enormi, ma questo solo in condizioni particolari, che hanno a che fare con il rilassamento muscolare e con la lubrificazione.

Il consiglio dunque è quello di riprovarci con gradualità, senza darsi inizialmente l’obiettivo di una penetrazione completa. Questo le permetterà di essere più rilassata. Per l’altro fattore, quello della lubrificazione, le suggerisco di fare una visita ginecologica per escludere che vi siano delle infiammazioni vaginali in corso. Ottimo poi fare dei preliminari per favorire la penetrazione. Se vi fossero ancora dei problemi, per questa prima volta si potrebbe aggiungere anche del lubrificante in gel e magari scegliere il periodo dell’ovulazione, in cui le donne sono naturalmente più predisposte al sesso penetrativo.

Non c’è bisogno di dire, ovviamente, che questa condizione di maggiore “agibilità” nel periodo ovulatorio, è determinata dalla natura per favorire la procreazione, il che suppongo non sia invece un vostro interesse e quindi l’altro consiglio necessario è quello di usare il preservativo.

Saluti cordiali.

Mi ha lasciato
#1 10-16-2013, 07:03 PM

Salve,scrivo perchè da 3 giorni è finita la mia storia d’amore durata per 2 anni e mezzo…finita appunto per la classica frase”NON TI AMO PIù” come è possibile che l’amore finisca? premetto che noi ci siamo conosciuti dopo esserci lasciati entrambi da relazioni lunghe,io dopo 2,lei dopo 6 anni di fidanzamento.noi eravamo in crisi già da tempo, almeno 6-7 mesi fà c’erano problemi, con frequenti litigi rinfacci parolacce ecc ecc…così xò decidiamo di andare a convivere manon per voglia,ma per causa di forza maggiore,e così volevamo anche recuperare il nostro rapporto…lei in quel periodo non lavorava ed era sempre nervosissima e litigavamo spessissimo e il nostro rapporto si logorava sempre più..quest estate dopo una breve vacanza in spagna sembrava che l’amore fosse ritornato,anche se in vacanza litigavamo spesso…prima dell’estate lei trova lavoro e decide di volere andare a vivere da sola perchè con me in casa si sente già sposata e lei vuole ancora vivere a pieno la sua vita..finche un mesetto fà litighiamo pesantemente per stupidaggini,e lei mi dice :ci pensavo da tempo ma non ti amo più..non ti dò ciò che tu desideri,ti tratto sempre male e non sono felice con te…mi cade il mondo addosso..però continuiamo a sentirci e cerchiamo di riprovarci ma niente questa volta sono io freddo e ferito per ciò che mi disse, finchè 3 giorni fà dopo l ennesimo litigio decidiamo che così non và…adesso io vorrei ancora restare con lei, nonostante tutto gli voglio ancora bene, ma lei è decisa e continua a ripetermi non ti amo più e non sto con nessun altro…come devo comportarmi?non tornerà veramente mai più con me? grazie mille

Gentile Marcello,
Non c’è una ragione vera per cui le storie finiscono… Però accade. Sebbene inizialmente questo evento stravolga la vita e sia una delle principali cause di stress, con il tempo si supera e spesso anche senza particolari rimpianti. Le consiglierei di non abbandonarsi alla nostalgia per il tempo trascorso: se l’amore è finito, non tornerà più. Potranno invece tornare l’amicizia e l’affetto, ma sono ragioni sufficienti per continuare a vivere insieme?

Cerchi di farsene una ragione e guardi sempre avanti.
Saluti.

Prostituzione sì o no?
#1 11-03-2013, 03:58 PM

Salve. A 35 anni sono ancora vergine. Purtroppo è vero, ho un problema di timidezza molto grave e ho approcciato poche volte delle ragazze, sempre con esiti disastrosi. Mi rendo conto che alle donne ripugnano gli uomini insicuri e, lo devo ammettere, io non ho carte da giocare, non avendo alcuna qualità che possa “far colpo” su una donna. Non sono né bello, né “dotato” (lei intende cosa dico), né intelligente, né interessante, ho avuto una vita vuota, sono del tutto privo di interessi, e, come se non bastasse, per 25 anni della mia esistenza ho preso psicofarmaci (da bambino prendevo dosi massicce di barbiturici, e poco dopo ho attaccato con gli antidepressivi…), per cui mi rendo conto che ormai rimane ben poco di me, sono emotivamente e psicologicamente devastato. Come può ben capire, è più probabile che mi cada un meteorite in testa, piuttosto che trovi una donna che mi apprezzi e mi ami così come sono ridotto…
Ovviamente la verginità è una cosa di cui mi vergogno moltissimo: con i colleghi o gli amici capita spesso che si parli di sessualità… per me è come parlare di passeggiate spaziali, cerco spesso di sopperire parlando di relazioni e flirt inesistenti, ma penso che nessuno ci creda più. Penso spesso che mi vergognerei di meno se fossi un ladro o un assassino. Non ho ancora fatto una cosa che tutti, ma proprio tutti, hanno già fatto da tanto tempo. L’ho rivelato a pochissime persone, che mi hanno consigliato (incluso un terapeuta che mi aveva in cura) tutte la stessa cosa: ricorri alla prostituzione. Io mi sono sempre rifiutato, non tanto per questioni morali (in genere, chi parla di morale è il primo a trasgredire i propri precetti…), ma per tre ordini di ragioni (non necessariamente in quest’ordine): primo, ho paura delle malattie; secondo, le prostitute sono in genere schiave o, anche quando lavorano “in proprio”, donne con gravi problemi finanziari, per cui non sono realmente consenzienti ai loro rapporti; terzo, ricorrere alla prostituzione sarebbe una sconfitta, la conferma definitiva che sono un mostro impossibile da amare. Però, dall’altro lato il desiderio sessuale è qualcosa che preme per essere soddisfatto, e morire vergine non è una prospettiva che mi alletta… Non so davvero che fare, mi sembra di dover scegliere fra due strade sbagliate, e non so proprio capire quale sia meno peggio. Mi serve un po’ d’aiuto per chiarirmi le idee. Grazie.

Gentilissimo,
Anzitutto le suggerirei di correggere il suo linguaggio. Lei non è “vergine”, in quanto non è in una condizione fisica che la differenzia da coloro che hanno avuto ed hanno rapporti sessuali. Farebbe dunque meglio a definirsi semplicemente come una persona che non ha avuto esperienze sessuali… Se ci pensa bene è la stessa cosa, ma un conto è sentirsi addosso qualcosa che non va, un conto è ammettere di avere avuto poche esperienze di vita.
Quanto al modo di far colpo su una donna, sicuramente non partirei da ciò che sembra preoccuparla di più e cioè le misure del suo pene. Una donna non la si conquista mostrandole i genitali, ma mostrandosi simpatico e attraente. Per fare questo non serve essere belli, né avere avuto una vita alla Steve Mac Queen, per citare Vasco Rossi, basta semplicemente rendersi gradevoli, sorridere, ascoltare, interessarsi ai discorsi dell’altra e magari ogni tanto lasciarsi scappare qualche battuta simpatica e divertente (si può anche usufruire di battute di seconda mano, tratte da libri o film).
Non è vero inoltre che lei è l’unico uomo su questa terra che non ha avuto rapporti sessuali (tutti, ma proprio tutti lo hanno fatto…); ci sono molti ragazzi e ragazze che si trovano nella sua medesima condizione e ci sono anche molte coppie sposate che, per un motivo o per l’altro, vivono matrimoni bianchi, in cui si comportano come se fossero fratelli.
Dunque, non si senta un caso unico al mondo ed eviti di compatirsi.
Quanto alla prostituzione, è una scelta personale sulla quale non posso ovviamente esprimermi: sicuramente non tutte le prostitute sono schiave (queste si trovano più spesso in strada) e molte sono libere professioniste molto consapevoli di quello che fanno. C’è da dire che il sesso con una prostituta non sempre è soddisfacente ed in ogni caso non rappresenta una soluzione al suo bisogno di avere una vita sentimentale e sessuale “normale”.
Si faccia dunque aiutare al più presto da un terapeuta, che la sostenga nel tentare di cambiare stile del pensiero e comportamenti.
Molti saluti e auguri.

Non riusciamo a fare sesso
#1 11-14-2013, 09:03 PM

Gentile dottore
salve, questo è il mio primo intervento in questo forum, e vorrei ringraziarla anticipatamente del servizio.
Il caso che vorrei presentarle non riguarda solo me, ma in particolare la mia ragazza.
Dunque, io ho 21 anni, lei 19 e stiamo insieme da più di un anno ormai. Il nostro problema, che ci portiamo dietro da ormai 10 mesi, è che non riusciamo a fare sesso.
Il nostro rapporto è molto bello, lo è stato fin dall’inizio, parliamo, ci confidiamo, stiamo bene insieme. Lei nei primi tempi era molto timida e chiusa, c’è voluto molto tempo perché si sciogliesse, e anche adesso ci sono momenti in cui non riesce a lasciarsi andare e non è raro che si senta forzata a fare qualcosa. Questo è stato il primo punto su cui ho sempre cercato di stare attento, ottenendo finora risultati abbastanza buoni: lei si fida di me; ci sono stati alti e bassi, ma adesso sto facendo di tutto per trasmetterle fiducia e tranquillità il più possibile.
Al livello di sesso però ci sono alcune complicazioni: facciamo preliminari, c’è un certo soddisfacimento e lei non ha problemi a venire, però ovviamente, mancando il resto non può esserci pieno appagamento.
Esempio del fatto che non riesce a lasciarsi andare, io pratico su di lei sesso orale, lei non fa lo stesso su di me, dice di non sentirsela spesso e che dovrebbe essere una cosa che deve nascere da lei, deve essere lei spontaneamente a decidere di farlo. Io questo lo rispetto, per quanto posso cerco di non farglielo pesare.
Lei non l’ha mai fatto, io ho avuto solo esperienze disastrose, che erano determinate da un problema che avevo e che ho risolto, ormai da tempo e sono sicuro di stare bene, con una circoncisione.
Nello specifico, quando arrivo a provare la penetrazione, lei dice di sentire come se non andasse, come se non fosse quello il punto o qualcosa di simile. Non ha problemi di lubrificazione, solo a un certo punto quando arrivo a provarci lei prova come terrore, mi ha detto più volte che è dovuto in gran parte alla paura di sentire dolore.
Ha fatto una ecografia ed era tutto a posto, adesso sta aspettando di portare le risposte alla ginecologa, con cui mi ha detto che farà una chiacchierata, poi stiamo pensando di rivolgerci in coppia a uno psicologo.

Ho scritto io su questo forum perchè lei non è proprio il tipo da chiedere cose “sue” su un forum, beh io c’ho provato, non si illude che non provi anche io ad informarmi, siamo onesti da questo punto di vista.
Si capisce comunque che la situazione non è molto piacevole per tutti e due, io sono frustrato quanto lei, ma ci amiamo e vogliamo risolvere la cosa insieme. ci abbiamo provato davvero tante volte ma l’epilogo è sempre lo stesso.
Avrebbe consigli da darmi? Dipende da me magari? Posso fare di più per lei, oppure dobbiamo necessariamente rivolgerci a qualcuno? la situazione rimane la solita e sinceramente cominciamo a perderci d’animo.

La ringrazio, spero tanto in una sua risposta.
saluti.

Gentilissimo,

Anzitutto non disperate, perché il problema è quasi sicuramente risolvibile tramite una terapia sessuale. Nel caso, dovreste rivolgervi ad uno/una psicoterapeuta con formazione in sessuologia.

I suggerimenti, prima di arrivare a quanto sopra, sono i seguenti:
– scegliere un ambiente tranquillo e rilassante
– avere rapporti preferibilmente durante il suo periodo ovulatorio e dopo una serata romantica (usare ovviamente anticoncezionali)
– non andare subito al sodo, ma dare molto spazio ai preliminari e alle coccole
– usare un lubrificante (se necessario)
– fare in modo che lei sia sopra, in modo che possa controllare la penetrazione
– leggere insieme libri di informazione, illustrati, sul sesso.

Cordiali saluti e auguri.


Visita il canale YOUTUBE clinicadellacoppia

Mancata erezione
#1 12-28-2013, 01:25 PM

Salve, da un mese ho conosciuto un uomo sposato, ed è stata subito attrazione reciproca. Io non sono sposata ma convivo da un paio d’anni, entrambi non abbiamo figli. Lavoro in un bar e lui passa sempre a trovarmi solo per il piacere di vedermi; mi ha confidato la sua attrazione e in un paio di occasioni molto “veloci” abbiamo fatto sesso. Le occasioni per incontrarci non sono molte e così siamo riusciti in qualche modo ad organizzare un’uscita attraverso una serie di bugie raccontate ai rispettivi compagni.
Insomma..finalmente un vero incontro, finalmente una stanza da letto in un motel, finalmente il momento giusto per scoprirci a vicenda; un momento ricco d’ansia e aspettato molto da entrambi..tutto perfetto..finchè a lui non è mancata l’erezione, fin da subito. Si è scusato in mille modi dicendo che non è assolutamente colpa mia, che è attrato da me, dal mio corpo, dal mio profumo, che sono perfetta.. io però ho faticato a rassicurarlo. Da donna mi sono sentita un po’ “morire” dentro, ma non gliel’ho detto, non me la sono sentita. Le posso assicurare che c’era tantissima attrazione, ma allora perchè??? poi è arrivata una telefonata dalla moglie e lì è crollato tutto; ha avuto paura di essere scoperto e per non far cadere il palco siamo tornati a casa. non è sicuramente abituato a queste cose, per come l’ho vista io..l’ho visto impreparato nelle scuse, subito pronto a scappare.. a questo punto non so nemmeno io se lasciar perdere. Avere un amante dovrebbe significare passare dei momenti extra in modo spensierato e senza ansie..tutto quello che c’è in più a me non riguarda..o è in grado oppure no. Sbaglio? sono confusa e un po’ amareggiata..forse ho avuto troppe aspettative. Forse lui si credeva pronto, ma al momento non lo è stato..eppure i suoi baci e le sue carazze dicevano il contrario…

Gentilissima,

Il suo amico probabilmente è ancora legato sentimentalmente alla moglie, anche se i rapporti sessuali con lei non sono più soddisfacenti e dunque, a livello di fantasia, non gli dispiacerebbe avere nuove esperienze. Un conto però è fantasticare, oppure rubare baci appassionati e carezze con qualche sotterfugio, un’altra cosa è dire una bugia ed andare in un motel con un’altra donna, perpetrando un vero e proprio tradimento. Il suo amico deve essersi sentito tremendamente in colpa e questo può aver certamente influito sulla sua erezione.
E’ un fatto molto comune, perché l’erezione maschile è un meccanismo piuttosto complicato quanto fragile: un semplice pensiero negativo interferente può creare problemi anche a chi non ne ha mai avuti.

Valuti lei se le conviene correre il rischio di riprovarci ancora con lui (potrebbe anche superare l’ansia da prestazione di questa prima volta, ma non è detto)… Il gioco vale la candela?

Lui non ama fare l’amore
#1 12-31-2013, 01:02 AM

buona sera,
ritengo di avere una vita sessuale molto poco soddisfacente, faccio fatica a ottenere 2-3 rapporti mensili…e sono spesso freddi e con poca passione…
dopo mesi di tentativi e dialoghi con mio marito (ha 40 anni e siamo sposati da 6) abbiamo capito che i problemi potrebbero essere questi messi insieme:
-lui non ha mai avuto un buon rapporto col sesso, si è sempre sentito estraneo quando tutti parlavano e parlano del sesso in modo superficiale o comunque troppo fondamentale…gli sembra che a tutti basti vedere qualche foto, immaginare qualcosa che “impazziscono” e per lui non è affatto così, non ne è così attratto e lo fa sentire diverso.
-io sono sua moglie, la sua cucciolina, e vorrebbe solo coccolarmi, pensare di fare altro a volte quasi lo infastidisce…
-è un uomo pulitissimo che lava le mani continuamente e quindi appena finito si deve immediatamente alzare per andarsi a lavare e ciò non è affatto comodo ne romantico…l’idea di sporcare le lenzuola lo inorridisce e aiuta a far calare il desiderio.
ora la mia domanda è: secondo me il sesso è molto importante perchè così sento che manca una certa complicità e non mi sento apprezzata anche se so che non è colpa mia perchè comunque non è attratto da nient’altro, quindi come posso fare a migliorare un po’ le cose? come posso aiutarlo a cambiare modo di vederlo e farglielo apprezzare di più?

Gentilissima,

Probabilmente un’educazione rigida e puritana ha portato suo marito a sottovalutare, o a non considerare abbastanza, le gioie del sesso e per questo si sente disturbato e “diverso” quando gli altri ne parlano. Sicuramente queste sue manie di pulizia e di igiene contribuiscono ulteriormente ad inibirlo sessualmente.

Il suggerimento è quello di provare a cambiare radicalmente e frequentemente le vostre abitudini sessuali, in modo da “sorprenderlo” in situazioni in cui non se l’aspetta e non possa dunque mettere in atto i suoi meccanismi difensivi.

Un’idea potrebbe essere quella di proporgli delle situazioni alternative al letto della vostra camera (altri luoghi della casa dove avere rapporti, scelta di vacanze itineranti, dove non dormire mai per due notti consecutive nello stesso letto, ecc.) così da costringerlo a non pensare a ciò che lo preoccupa e, soprattutto, a non mettere in atto i suoi rituali difensivi.

Un’idea potrebbe essere anche quella di far valutare ad uno psicologo, attraverso il colloquio ed altri strumenti, se queste idee di igiene e pulizia di suo marito siano una semplice caratteristica della sua personalità o stiano ormai diventando delle vere e proprie ossessioni (o fobie).

Devastato dalle dimensioni del pene
#1 01-16-2014, 07:29 PM

sono devastato dalla mie modeste dimensioni sessuali (fra 13 e 14 cm) mi vengono brutti pensieri come suicidio alcool o droga per un uomo che ha fatto tanto per migliorarsi ed ha fallito sentimentalmente e si è buttato nel libertinaggio per rimediare delle gioie della vita che gli sono state negate sentirsi dire da una escort che le piacciono gli uomini sui 21 cm e più sono grossi più è meglio è una dei colpi peggiori che possono capitare ad un maschio che si sente annullato inutile nella vita, so che non ci sono tanti rimedi a parte gli estensori che ho usato con piccoli risultati percui la mia non è una richiesta di assistenza è una testimonianza amara di tanti di uomini come me che hanno fallito come uomini appunto, purtroppo la medicina non è andata oltre, la vita è stata piuttosto severa con alcuni di noi punendoci di una colpa che non abbiamo quella di essere al mondo questo va detto. E’ triste e per certi versi abbastanza ingiusto.

Gentilissimo,

Rispetto il suo desiderio di non-assistenza e la sua volontà di lasciare una semplice testimonianza di sofferenza dovuta alle scarse dimensioni del pene in questo spazio del web dove si parla di sessualità (e si cerca di suggerire possibili soluzioni alle varie problematiche).

Mi lasci solo dire che, sulla base di quello che lei racconta, si possono fare tranquillamente due considerazioni: 1. Evidentemente il libertinaggio non risolve i problemi dei fallimenti sentimentali e non è in grado di restituire in alcun modo la felicità perduta (forse varrebbe la pena di riprovarci ancora con una donna interessata a stabilire un vero rapporto di coppia…) 2. Le escort, che si guadagnano da vivere nel fingere amore e interesse sessuale per i loro clienti (si presume di tutte le dimensioni sessuali) e che dunque hanno fatto della menzogna la loro principale professione, sono persone da non prendere mai troppo sul serio.

Con molti auguri.

Dipendenza da sesso
#1 01-27-2014, 08:46 PM

Salve, ho letto il vostro articolo con molto interesse. Sono un uomo quarantenne. Non ritengo di essere affetto da questo tipo di disturbi sessuali ma solo dalla crisi di mezza età.
Pero mi sono imbattuto in una giovane ragazza venticinquenne che ritrovo queste pagine.
Il legame creato con questa donna è un legame particolare, perché sono stato da lei sedotto ma non sono stato suo concubino. Mi sono rifiutato non perchè sono un santo ma perchè ho mogle e figli e non credo in rapporti sessuali a consumo. Il rapporto si è evoluto e le voglio veramente bene. Quelle che sono state prime intuizioni si sono rivelate conferme quando la mi amica bellissima, brillante, socievole , disponibile etcetc mi ha rivelato il suo passato e presente sessuale. Negli ultimi 3 mesi ha 4 partner di letto concorrenti (almeno a me noti). ognuno di essi per lei non rilevante sentimentalmente. La cosa no mi sembra un segno di emancipazione. Ma per lei è normale e a sentire lei si sente meglio ogni volta che si soddisfa sessualmente, baste che il partner le piaccia. Aggiungo che mi ha confessato di aver subito abusi sessuali (diversi) tra i 9 e i 13 anni. Come posso fare per aiutarla o meglio indirizzarla ad una soluzione?

Gentilissimo,

Non è detto che gli abusi vissuti in passato da questa ragazza siano necessariamente la causa del suo attuale comportamento sessuale promiscuo: è possibile, ma non è detto. Penso che per aiutare una persona prima bisognerebbe capire che problemi ha… Se ne ha!

Dr. Walter La Gatta



girasole psicolinea.it
Redazione di Psicolinea

Psicolinea è uno dei primi siti di psicologia in Rete, nato ufficialmente il 13 Ottobre 2001. Fondatori e Curatori del Sito sono gli psicoterapeuti sessuologi Dr. Giuliana Proietti e il Dr. Walter La Gatta. Nel 2021 abbiamo festeggiato i nostri primi 20 anni!

Il sito si avvale di numerosi collaboratori ed ha come slogan “la psicologia amica”, perché il suo intento è quello di diffondere il sapere psicologico, rendendolo accessibile a tutti.

Per appuntamenti e collaborazioni professionali: Dr. Giuliana Proietti 347 – 0375949  Dr. Walter La Gatta 348 3314908 Ancona, Terni, Civitanova Marche, Fabriano Roma e via Skype

Cercateci sui Social!

www.psicolinea.it
I Social
  • 26 Apr 2013
  • Redazione di Psicolinea
  • 0 Comments
Consulenza Dentro e Fuori di Te 19

Consulenza Dentro e Fuori di Te 19

Consulenza online – Dentro e Fuori di Te 19

Consulenza online GP
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 347 0375949

DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico  2012-2018
Pagina n. 19

 

Recuperare la fiducia
#1 02-21-2013, 12:26 PM

Gentile dottoressa le scrivo brevemente la mia situazione, sto con mio marito da 17 anni, ne ho 35, e lui 43.
Siamo una coppia molto unita, ci piace molto stare insieme e lo facciamo appena il lavoro ce lo concede. I problemi sono iniziati in dicembre quando ho scoperto che mio marito aveva una relazione di “confidenza” con una collega. Lui dice che con lei , 11 anni più vecchia di me, parlavano solo di lavoro e anche se sono usciti a cena e le ha fatto il regalo di natale non c’è mai stato niente di fisico…devo precisare che lei gli ha regalato un paio di boxer firmati.
Quando ho scoperto la cosa, a fine gennaio, lui ha confessato che nel momento in cui ha ricevuto il regalo ha capito che le cose stavano evolvendo in una direzione che a lui non andava e ha chiuso la cosa. Per cui io ho saputo tt dopo circa un mese che non la vedeva più. Aggiungo che in quel periodo (dicembre) sono iniziati per lui fortissimi problemi lavorativi, ancora in corso , ciò gli ha provocato gastrite e doloretti diffusi. Ma lui non mi ha detto niente fino a gennaio.
Ora lui mi dice che lei l’ha rimossa dalla sua vita, che in dicembre non era più lui e che sta lavorando su se stesso per capire quello che è successo e perchè è successo. Attualmente parliamo tanto del suo lavoro e dei problemi, facciamo progetti riguardo ad una casa nuova, ad un bimbo (da otto anni combattiamo contro l’infertilità)
Il problema è che ora io non mi fido, controllo maniacalmente quello che dice, immagino che lui veda lei, ho un’ansia pazzesca addosso e sto male, ora le chiedo…il tempo è l’unico modo per superare questo stato di malessere? Per me lui è la cosa più bella che ho e mi dispiacerebbe rovinare tt per una cosa così…però mentre scrivo la vocetta del dubbio mi tarla…

Gentilissima,

E’ probabile che la collega di suo marito gli abbia dimostrato interesse, con un comportamento molto seduttivo e alludente (vedi regalo dei boxer) e lui, come capita spesso in queste situazioni, non abbia saputo dire di no a questo corteggiamento.
E’ probabile che suo marito le abbia detto la verità e, del resto, non avendo elementi per poter capire come siano andate realmente le cose, non ha alcun senso pensare al bicchiere mezzo vuoto, quando invece potrebbe essere mezzo pieno.
Quello che conta è che oggi suo marito è tornato a lei (forse aveva solo bisogno di avere delle conferme sul bel rapporto che siete stati capaci di costruire insieme), che fate progetti per il futuro e vi sostenente nei momenti di difficoltà.
E’ probabile che la ricerca di una gravidanza vi abbia un po’ allontanato sul piano sessuale: rapporti sessuali in particolari giorni, posizioni sessuali che favoriscano la fecondazione, visite e test clinici piuttosto invasivi. Quando si combatte contro l’infertilità occorre fare un certo sforzo per far si che la ricerca di un figlio non venga a spegnere totalmente la carica sessuale che può esservi in una coppia: le consiglierei dunque di prendere questo episodio come un campanello d’allarme e di reagire diventando lei la prima “corteggiatrice” di suo marito. Vedrà che le colleghe più anziane scompariranno dall’orizzonte.
Cordiali saluti.

A20

Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Antoine de Saint-Exupery: una biografia
Antoine de Saint-Exupery: una biografia

Abbandono e rifiuto
#1 02-22-2013, 06:17 AM

Buonasera dottoressa,
sono una ragazza di 30 anni che si è ritrovata abbandonata dopo soli 4 mesi.Avevo a che fare con una persona apparentemente sicura di sè,con un carattere deciso e con tante idee.Inizialmente ebbi timore del suo modo di essere,molto diretto,anche perchè stavo concludendo una relazione di quasi un anno ma decisi di lasciarmi andare.La storia procedeva benissimo, tanto che lo presentai ai miei e fino a gennaio le cose procedevano serenamente.Poi verso gli inizi di gennaio,iniziai a sentirlo giù di morale:aveva saputo dalla sua stessa ex di 48 anni(lui 31),con cui aveva avuto una relazione di 4 anni tenuta nascosta, che lei aveva un altro uomo con cui viveva la storia ufficialmente.Io cercai di rasserenarlo,che era una reazione normale essere tristi e che da lì si realizzava l’effettiva fine del rapporto.Lui iniziò a stringere sempre di più il cerchio attorno a me,vedendomi sempre più spesso e venendo a stare sempre a casa mia.Praticamente si abitava insieme!continuavo però a intuire qualcosa che covava.Lui mi diceva di non preoccuparmi,che era sempre più innamorato di me,finchè non mi raccontò di una ragazza che gli ronzava attorno, ma continuava ad assicurarmi che le aveva detto che c’ero io e che non intendeva vederla.Io insistevo sul fatto che se non provasse dei sentimenti per me, non serviva a nulla rimanere insieme, ma mi assicurò che voleva essere il mio compagno di vita.A me non andava di vederlo, ma lui insistette molto per uscire insieme e io cedetti.Uscimmo e passammo una serata bellissima fino al giorno dopo.Lui poi uscì per sbrigare delle cose di lavoro e non ci sentimmo fino al pomeriggio,fin quando non tornò da me e mi diede la fantastica notizia:mi disse che stava pensando anche all’altra persona oltre a me e che non avrebbe voluto togliersi i dubbi tradendomi, per cui mi avrebbe lasciato. Me lo disse tra le lacrime e io lo consolai,poi se ne andò e da lì iniziò la follia.Una letterale discesa verso il baratro: sempre tra telefono computer e cellulare,prima rabbia alla scoperta del fatto che parlasse di me come una stupida che gli pendeva dalle labbra e di cui lui non era assolutamente innamorato, diventai aggressiva, lo incolpavo di tutto e lo odiavo a morte,poi iniziò l’autocolpevolizzazione dove ero io la stupida che gli era capitata tra i piedi e che era capace solo di dare piacere fisico.4 giorni senza mangiarè,nè dormire,solo pianti disperati e inutili umiliazioni con lui. Era come se il mio corpo non rispondesse e la mente fosse fuori controllo.Desideravo la sua vicinanza e il suo affetto, invece mi ritrovavo ad avere brutte risposte e insulti di ogni genere come se non avesse mai provato nulla per me.Iniziarono gli attacchi ansiosi e il battito accelerato.Dopo 3 settimane mi trovo ancora in questa situazione,dove cerco di ricucire almeno il rapporto di amicizia e confidenza che ci aveva legato fin dal primo momento,ma mi trovo solo male risposte e dice di detestarmi.

Gentile Nora,

E’ probabile che lei soffra non tanto per la fine di questa storia, durata solo quattro mesi, quanto per il fatto di essere stata abbandonata, per di più in favore di una persona che lei non stima. Questa sua reazione ansiosa potrebbe nascondere dunque una ricerca di attenzioni e di aiuto, dovuta alla forte gelosia e all’offesa che lei sente di aver ricevuto.
Se lei tiene veramente ad un rapporto di amicizia con questa persona (e non ad altro) dovrebbe sforzarsi di mostrare lei per prima l’amicizia, cioè un rapporto di confidenza, di benevolenza, di simpatia, dove non vi sono né passioni da manifestare, né interessi da difendere.
Se lei non sente di poter essere “amichevole” con lui nel senso che le ho indicato, sappia che questa è una cosa piuttosto normale quando una relazione finisce, per cui a questo punto non resta che accettare la sconfitta (nella consapevolezza che in amore a volte si vince, a volte si perde) ed investire le sue energie nel cercare una persona più compatibile con il suo modo di essere e di sentire la relazione di coppia. Si consoli pensando che il comportamento di lui sarebbe stato per lei molto più indigesto se si fosse manifestato dopo 4 anni di frequentazioni e non dopo soli 4 mesi… La consideri dunque una esperienza di vita positiva, che l’ha aiutata a crescere ed a maturare, sulla quale è però ormai scritta la parola “fine”.

Consigliatemi!!!
#1 02-23-2013, 01:16 AM

Sono una ragazza di 27 anni e le scrivo per un problema di natura psicologica. mi spiego. le daro’ delle informazioni su di me in modo da farle capire piu’ o meno la mia natura. tre anni fa conosco una persona con la quale esco un paio di settimane. poco dopo la nostra conoscenza lui mi chiede di piu’ e io gli dico che non ero sicura di quello che volevo. non sapevo se stavo bene con lui perche’ mi piaceva come amico o veramente. cio’ circa una settimana dopo lui e la mia amica si mettono insieme. quindi da li in poi le cose cambiano, chiedo aiuto ad una counselor con la quale ho terminato il percorso quest’anno a marzo. in sostanza cosa e’ emerso da questo percorso
meraviglioso:_ il rapporto malato tra mia mamma e la sua stava influenzando il rapporto tra me e mia mamma; ora che l’ho perdonata non ho problemi. certo ci scontriamo e a volte penso di non averla perdonata del tutto ma poi quando passa questa rabbia, tutto ritorna come prima. nel senso che non sento piu’ il sentimento che provavo prima nei confronti di mia madre. questo non dirsi “ti voglio bene” ha influenzato tutto!! nessun contatto fisico o poco. mia mamma da piccola mi teneva molto spesso nella culla, perche’ “ero buona. e allora perche’ prenderla in braccio se fa la buona?”. questa cosa glie l’ho detta perche’ credo che sia molto importante per il problema principale._ papa’ e’ stato molto aggressivo con me a parole!! sottoliniamolo! mi ha sempre fatto paura e solo ora, in questo mese capisco che papa’ ha sofferto talmente tanto che quel “gigante!” in realta’ e’ solo “un nano”. ora vedo nel suo viso la
sofferenza stampata. il debole della famiglia in tutti i sensi. un debole che crollera’ ancora di piu’, che mostrera’ la sua debolezza (naturale) quando morira’ la mamma. il piu’ tardi possibile spero ma in atto! e temo molto questo
momento. io non riesco ancora a guardarlo in faccia o solo per brevi secondi.
lui cerca ora di avvicinarsi a me a modo suo ma io non riesco ancora del tutto a lasciarmi andare. ne prendo atto e devo osservarlo.per anni non sono stata bene in famiglia, non mi sentivo amata e la gelosia verso mio fratello ha giocato un ruolo importante. proprio quel fratello che ora vedo quasi indispensabile per la serenita’, se cosi’ vogliamo dire, di mio padre. ora vederlo sorridere mi fa davvero piacere. dopo tanta sofferenza un sorriso gli fa bene. Quindi diciamo che non mi sono mai aperta all’amore.
tuttavia negli ultimi giorni leggendo per caso una email scambiatami con questa counselor leggo” di’ alla tua guida interiore che vuoi aprirti all’amore” collegandosi alla fiducia, al coraggio di buttarsi e di accogliere quello che ci da’ la vita. leggendo questo ho scritto su un quaderno alla mia guida interiore dicendolo anche altre cose; ho fatto anche l’eft e mi sono comprata una pietra energetica che posizione nel mio cuore. poiche’ non voglio restare senza un uomo quello che devo fare e’ “sbloccare la situazione in casa e poi si sblocca tutto”. e spero vivamente di sbloccarlo in fretta.
abbiamo fatto anche esercizi di respirazione per “risvegliare il mio corpo” e arrivo al punto. ho paura di non essere attratta mai fisicamente da qualcuno.
nel senso io posso dire che quel ragazzo mi piace o no, pero’ non sento quella spinta per toccarlo, dargli un bacio. io non sono fisica proprio perche’ mi e’ mancato. e ho soffocato tanto e per questo ho paura di non sentirlo mai. ho 27 anni e non vorrei ritrovarmi a 50 senza nessuno. se mi si avvicina una persona in discoteca io mi irrigidisco, non so cosa dirgli, sono impacciata a dir poco e non riesco ad entrare in intimita’. sono molto indietro. il mio sviluppo psicosessuale e’ decisamente in ritardo. vi prego qualsiasi cosa…consigliatemi!!! io devo cominciare proprio dall’inizio!!! aiuto!! grazie in anticipo.

Gentilissima,

Mi perdoni per la franchezza, ma credo che lei dovrebbe abbandonare al più presto counselors, pietre energetiche e guide interiori, perché non mi sembra affatto che tutto questo la stia aiutando a risolvere alcunché… Le suggerirei piuttosto una seria psicoterapia, che potrebbe esserle molto più utile.

p.s. E’ un consiglio davvero sincero 😉

Tradimento…amore o odio?
#1 02-27-2013, 10:42 PM

Abbiamo poco più di 40 anni e stiamo insieme da 23,conviviamo da circa15 e lavoriamo nel nostro negozio.In questi anni a volte ci sono stati litigi dovuti al lavoro, inizialmente un pò di gelosia da parte sua, ma la base della nostra relazione è sempre stato l’amore.Da circa 2 mesi hol scoperto che mi ha tradito, la prima volta 10 anni fa, con una ragazza conosciuta in chat, poi in questi anni, a detta di lui sempre trascinato dalla chat, con altre ragazze e con alcune prostitute, cercava la trasgressione anche con telefonate, incontri e continuando a chattare…il tutto a mia insaputa, aprofittando della fiducia che avevo in lui, lui che ha sempre condannato chi si comportava in quel modo e che viveva la vita con me come se mi amasse…è possibile? Ora dice che non si rendeva conto del male che mi stava facendo…che non dava il giusto peso a quei tradimenti che x lui erano solo trasgressione senza nessun coinvolgimento affettivo, che in lui è come se fosse scoppiata una bomba che gli ha fatto capire la gravitá di ciò che ha fatto…ora si fa schifo, sta malissimo e dice di sentirsi completamente cambiato.Solo ora mi ha confessato cose della sua infanzia che lo hanno fatto soffrire e chiudere in se stesso, anche con me si era creato uno scudo protettivo…mi ha detto che lo deridevano per la sua balbuzie (che ora non ha più) e perchè è cresciuto senza un padre, mi ha detto che sua madre ha avuto relazioni che lui non condivideva e che lo facevano soffrire…spesso piageva di nascosto.Io in 23 anni lo sto vedendo piangere per la prima volta…piangere disperato perchè mi ama e mi ha fatto soffrire…perchè mi ama e non mi vuole perdere. Anche io lo amo ma sono ferita e delusa…chi è l’uomo con cui ho condiviso la vita? Come posso fare a perdonarlo? Ha bisogno di aiuto? …o sono io ad avere bisogno di aiuto? Spero in un consiglio…grazie.

A meno che non si tratti di strategie sapientemente messe in atto per farsi perdonare, forse lei sta conoscendo il suo uomo per la prima volta e non è detto che questa persona sia per forza peggiore della precedente, anzi… Certamente avete entrambi bisogno di aiuto, perché il vostro rapporto va completamente riscritto, alla luce di questi cambiamenti. Lui dovrebbe fare un percorso terapeutico per cercare di ritrovare l’equilibrio e recuperare la stima di sé ed insieme dovreste cercare, magari grazie all’aiuto di un/una terapeuta, un nuovo modo di confidarvi, di organizzare le giornate e il tempo libero, di avere rapporti sessuali.
Non capisco la parola “odio” che lei ha inserito nel titolo: probabilmente lei allude al fatto che in certi momenti le sembra di provare più odio che amore, nei riguardi di questa persona. E’ un sentimento comprensibile, data la situazione, quasi un modo per distanziarsi dal problema, di porre un argine ai suoi sentimenti: solo il tempo potrà farle capire quale atteggiamento prevarrà. Per il momento il consiglio è quello di restare alla finestra e non giudicare: il giudizio non sarebbe sereno.

Seguici su YouTube Psicolinea Channel

Vecchio trauma
#1 02-28-2013, 12:50 PM

buongiorno.. sono una ragazza di 26 anni.. 7 anni fa ho avuto un incidente con la macchina, ho subìto un’operazione un pò delicata ma per fortuna è andato tutto bene. fisicamente mi sono ristabilita in poco tempo. e piano piano ho imparato anche a convivere con la cicatrice che ho sul fianco per l’operazione. pochi giorni fa però mi trovavo a casa del mio fidanzato e c’è stato un incidente proprio vicino casa sua la cui dinamica è stata la stessa del mio. il ragazzo purtroppo non ce l’ha fatta. io non lo conoscevo ma da quel giorno non faccio altro che pensare a questo ragazzo, ho impresso nella mente la sua macchina distrutta, e vado ogni giorno a vedere le sue foto su facebook e a leggere i commenti degli amici che gli danno l’ultimo saluto. ogni volta faccio fatica a trattenere le lacrime. mi sto rendendo conto che ho imparato a convivere con il mio trauma ma non riesco a superarlo. il mio fidanzato invece conosceva molto bene quel ragazzo, ed è rimasto scioccato dall’accaduto, al punto da avere paura di prendere la macchina. è sempre triste, non parla e se gli chiedo di parlarmi di come si sente dice che sta benissimo ed è solo la mia impressione.. come posso aiutarlo a superare questa situazione?

Gentilissima,

Dopo aver superato un rischio, il trauma vissuto si imprime nella mente e genera la paura. In un certo senso infatti la paura è un’emozione positiva, in quanto si manifesta come l’effetto di un apprendimento: essa si ri-produce nelle situazioni apparentemente minacciose come effetto naturale, per avvertire di un pericolo.
Il problema tuttavia è che la nostra vita è sempre, continuamente in pericolo: da un momento all’altro potrebbe esserci un terremoto, un malore, un incidente… Per questo occorre imparare ad essere un po’ fatalisti, perché anche non guidando più la macchina (e pensi quale disagio potrebbe essere questo nella vita di una persona!) non ci si mette al sicuro da nulla. La morte è sempre lì, dietro l’angolo e potrebbe arrivare quando meno la si aspetta.
Poiché la paura della morte è la paura più grande dell’essere umano, è importante imparare a convivere con questa paura, cercando di valorizzare al massimo il proprio presente, rendendo intensa di esperienze e di emozioni la propria vita, dandole un significato: questi sono i ragionamenti da farsi. Per fortuna il tempo aiuta a superare i brutti ricordi, ma se ciò non accadesse, occorre farsi aiutare tramite una terapia di desensibilizzazione.
Saluti cordiali.

Due me.
#1 03-04-2013, 02:44 PM

Ed eccomi di nuovo a troncare di netto una relazione. Questa volta lo so ci perdo più di tutte le altre. Su ogni fronte. Quello sentimentale che quello venale. Ma è inutile quell’altra me è dirompente e risolutiva. Riesce ad imporsi sempre. Riesco ad inventare mille giustificazioni, dall’aspetto fisico, al carattere incompatibile, alla lontananza ma la sola e vera unica ragione è che fuggo. Fuggo dalla relazione, dall’impegno.
E’ un misto di paura a voglia di rimanere sola. Perchè solo sola riesco a sentirmi a mio proprio agio. Mi sento come divisa in due. Due me.
Una che vuole la solitudine, la libertà, la voglia di scoprire e provare sempre qualcosa di nuovo, di cercare chissà che … (ecco queste ultime parole sono della seconda me)
L’altra che vorrebbe una relazione stabile. Un tran tran rassicurante. Un lasciarsi andare e non cercare altro. Non c’è. Non sarebbe un accontentarsi ma un fermarsi. Basta.
Ho 41anni. Separata oramai da 7 dopo un matrimonio durato 14 anni e un baby fidanzamento di 6anni. Praticamente 20anni con la stessa persona. Ho preso io la decisione di separarmi. E non perchè avevo incontrato un’ altra persona. No. Ero solamente stanca davvero stanca della mia situazione. Della mia gabbia d’oro. Mai pentita di averlo fatto, solo il pensiero che avrei dovuto forse prendere prima questa grande decisione.
Ecco e da qui è nata l’altra me.
No probabilmente c’era già… si è solo fatta strada.
Finirà questo vagare? Sto bene sola ma non voglio rimanerci.

Gentilissima,

In primis dovrebbe smettere di pensare a sé stessa come a due persone. Capisco che la cosa le permette di rappresentare con efficacia, a sé stessa e agli altri, le differenti esigenze che sente di avere, ma è un modo sbagliato di leggere la realtà, che non fa che accentuare la sua confusione.
La cosa migliore da fare è affrontare invece la complessità del suo carattere, che evidentemente aspira ad una vita tranquilla, ma che nel contempo sente anzitutto il bisogno di soddisfare alcune necessità vitali, di cui non è ancora del tutto consapevole.
Quando ha preso la decisione di lasciare suo marito non aveva un altro uomo e dunque potremmo pensare che questa relazione l’abbia resa infelice: perché? Cosa c’era che non andava? Non basta dire che era in una gabbia dorata: occorrerebbe capire cosa esattamente la faceva stare male, cosa le procurava malessere ed ansia.

Ora ha conosciuto un nuovo partner, che sembrava prometterle la felicità, ma è ugualmente fuggita dalla relazione, perché, lei dice, desidera stare sola con sé stessa… E’ possibile anche questo: non necessariamente la realizzazione di sé stessi passa per un rapporto di coppia; per alcune persone, al contrario, è vitale mantenere un totale controllo sulla propria vita e sulle proprie scelte.

Oppure ciò che la spinge è solo un bisogno di auto-distruzione, di auto-negazione della felicità? In questo caso ci si potrebbe chiedere perché avviene questo: sente dei sensi di colpa verso qualcosa o qualcuno? Si sente una persona incompleta e inadeguata ed ha voglia di restare sola, per continuare a rafforzare il suo carattere? Sente di non aver ancora raggiunto gli scopi che si era prefissata prima di conoscere il suo ex? E infine: c’è qualcosa nella sua vita che potrebbe essere cambiato, per restituirle ottimismo e voglia di fare? Di cosa si tratta? Come si potrebbe cambiare? Queste sono le domande che dovrebbe porsi, facendosi aiutare, se possibile, da un terapeuta.
Saluti cordiali.

Psicolinea sempre con te
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta  - Tel. 348 3314908

Problemi con il sonno
#1 03-11-2013, 01:48 PM

Buongiorno sono una ragazza di 23 anni e faccio l’università. Il mio problema è il fatto che dormo troppo cioè anche se mi metto sul divano per guardare la tv finisce che mi ci addormento. La sera vado a dormire verso mezzanotte e anche se la mattina mi alzo per dire alle 9 finisce che durante la mattinata ritorno a dormire e così anche dopo pranzo. Ho l’impressione di aver perso un pò di stimoli perchè ovviamente se sono occupata e ho qualcosa da fare lascio perdere il sonno. spero mi possiate aiutare grazie.

Gentilissima,

E’ possibile che in questo periodo in cui è poco impegnata (e dunque infelice e irrealizzata) lei stia mettendo in atto questa auto-terapia, che le consente di lasciar trascorrere le giornate senza provare eccessiva ansia.

Le consiglierei tuttavia di cercare altre vie di soddisfazione, per dare un senso alle sue giornate e per sentirsi viva. Non ha hobbies a cui dedicarsi? Lavori? Amicizie? Sport? Si ricordi che ogni dormita di troppo è tempo che lei volontariamente sottrae alla sua vita. Ne vale la pena?

Come intervenire
#1 03-04-2013, 05:19 PM

Ieri ho saputo che un mio parente ha tentato il suicidio (ha 48 anni sposato con figli minorenni). Non so come e cosa fare…

Abitiamo a  1200 km di distanza, le persone e famigliari che lo circondano non sono in grado di aiutarlo. Non vuole incontrare persone che in qualche modo vogliono aiutarlo…esempio psicologi….non vuole assumere anti depressivi.
Il problema è che si sente incapace di mantenere la sua famiglia perché non ha un lavoro, si sente un fallito. Non si è pentito della sua decisione e la ritiene unica siluzione ai suoi pensieri. Da dove posso cominciare?

Aiuto!

A 1200 km di distanza non è possibile fare nulla per aiutare una persona che oltre tutto non desidera essere aiutata. Se il problema è quello del lavoro e della sussistenza della propria famiglia, l’unica cosa utile potrebbe essere forse quella di aiutare questa persona a cercare un lavoro lontano da casa (ad esempio nella zona dove vive lei). In alternativa, una donazione anonima con parole di speranza potrebbe forse convincerlo a sperare ancora. E’ la speranza che non deve mai andare perduta. Con la speranza si può affrontare qualsiasi difficoltà e qualsiasi sacrificio.
Saluti e auguri.

Quando non se ne può più di tutto e di tutti..
#1 03-25-2013, 09:22 PM

Mi sono ritrovata in questo sito per caso.. forse ricercando un aiuto, forse solo per liberarmi di tutto il fardello che mi porto dietro.
La mia esistenza è tormentata. Sono una ragazza di 27 anni piuttosto timida, in genere tendo a tenermi tutto dentro. Ho avuto grandi difficoltà ad ambientarmi tra le persone manifestando sempre una vera e propria fobia sociale. Ho sempre timore di non essere adeguata, di essere criticata, di essere giudicata.
Ho avuto pochissimi amici, nessuna relazione sentimentale. Non so esprimere i miei sentimenti, anzi ad essere sincera non credo di aver mai provato nulla. Tra i miei amici c’è un rapporto di fiducia, di rispetto, certe volte di complicità… ma non sono in grado di dire se io gli voglia bene.
Sono sempre frustrata… le mie aspettative sono troppo alte per le mie possibilità….Mi sono sempre impegnata al massimo in tutto pur di raggiungere i miei obbiettivi… ma lì il destino mi è venuto sempre contro e non sono mai stata in grado di sconfiggerlo, fallendo inesorabilmente. Ma il dolore più grande viene osservando gli altri…. osservando come loro, con il minimo sforzo ottengono tutto ciò che a me viene quotidianamente negato: un lavoro, un successo, un affetto, una semplice occasione….per me non c’è nulla, solo fatica e disperazione.
Disprezzo tutti coloro i quali mi circondano.. amici, parenti, anche i semplici sconosciuti. Non posso vedere più nessuno con i loro vestiti impeccabili, con il/la loro maritino/mogliettina sotto braccio,con le loro vite.
Non sono nè brutta nè ignorante. Ho studiato, sono una persona raffinata, nessuno intorno a me potrebbe reggere il mio confronto…. eppure ciò non basta….
Mi rendo conto di essere una contraddizione vivente, e forse è proprio questo il problema… Magari soffro di personalità multipla?
Inoltre, questo odio e disprezzo che provo per le persone mi porta ad essere aggressiva… estremamente aggressiva… Mi litigo pesantemente con chiunque mi capiti, anche con sconosciuti che mi urtano per strada, mentre sono in macchina… certe volte creo io stessa il pretesto per una lite, perchè ne sento il bisogno.
Altre volte invece, l’odio per gli altri si riversa anche su me stessa… sulla mia inadeguatezza… sulla mia ”diversità” rispetto gli altri… e così mi sento in dovere di punirmi e mi taglio. Questi sono i momenti più tragici ma allo stesso tempo più benefici…ciò mi aiuta a non sbagliare più… ma di fatto non è mai così.. Ormai in media mi taglio 4 volte alla settimana, senza successi e in me si fa strada l’idea di farla finita una volta e per sempre… di mettere da parte queste sofferenze e di gettarmi, come una cosa indesiderata, dalla finestra…..

Gentilissima Bovary,

Probabilmente il motivo per cui lei ha scritto questa lettera è perché sente il bisogno di esternare i suoi pensieri, condividendoli con qualche altra persona. Non avendo però fiducia in nessuno di sua conoscenza, lei ha usato questo mezzo, anonimo e freddo, sperando di raggiungere comunque lo scopo di condividere con un altro essere umano i suoi angoscianti pensieri.
Nella sua lettera sono elencati i problemi che vive, ma anche le possibili cause, che lei conosce e capisce benissimo: ad esempio, lei stessa dice che le sue aspettative sono troppo alte per le sue possibilità. Lei capisce bene che l’implicazione di una affermazione del genere è quella di aver scelto di “essere una persona perdente”, dal momento che la perfezione assoluta non esiste.
E’ importante dunque cercare di fare sempre le cose “nel modo migliore possibile”, il che non significa in modo perfetto, ma nel modo migliore che le circostanze possano consentire. Inoltre, non dica: “sono sempre frustrata”; sicuramente in certe occasioni lo sarà di più, in altre di meno ed in altre occasioni non lo sarà per niente (non c’è proprio nulla che le piaccia fare nella vita? Sicuramente anche lei avrà degli hobbies e magari qualche sogno nel cassetto…). Non si abbandoni dunque a questi pensieri che non lasciano via di scampo ed eviti di usare le parole “sempre” o “mai”, perché sappiamo tutti che fra un sempre e un mai vi sono tante sfumature, che cambiano a seconda di una infinità di variabili (tono dell’umore, autostima, stanchezza, ecc.). Quanto agli altri, che “con il minimo sforzo ottengono tutto ciò che a lei viene quotidianamente negato: un lavoro, un successo, un affetto, una semplice occasione” lei dovrebbe fare per un giorno la psicologa, per capire quante persone apparentemente felici siano invece oppresse da tantissimi problemi, sconosciuti ai più, che però mascherano con ottimismo e rassegnazione, anche per non farli pesare sugli altri. “Gli altri” possono apparire come lei li descrive solo se li si guarda dall’esterno, senza mai stabilire con loro un contatto profondo ed empatico. Tanto per dire, anche lei potrebbe appartenere al gruppo degli “altri” per un’altra persona che la pensa come lei: si sente in realtà così fortunata come l’altra persona potrebbe pensare? Dunque, invece di concentrarsi ossessivamente su sé stessa, cerchi di perfezionare l’osservazione e l’ascolto delle persone intorno a lei, per cercare di comprendere meglio chi sono e cosa provano.
Il suo disprezzo per la società nasce dal disprezzo (non giustificato) che lei prova per sé stessa, per cui, per farsi coraggio, ha individuato questo meccanismo difensivo, che consiste nell’autoconvincersi di essere sempre migliore di chiunque altro, evitando così il contatto e fuggendo dalla relazione. Questa strategia sul momento può apparire vincente, perché può darle coraggio, ma poi nel tempo non regge, perché si scontra con i suoi sensi di inadeguatezza, generando le contraddizioni e le dissonanze che lei ben conosce e che le procurano tanta sofferenza.
Anche l’aggressività è una forma di debolezza: le persone forti ed equilibrate non hanno bisogno di mostrarsi aggressive e preferiscono condividere con gli altri interessi e affinità piuttosto che liti, conflitti e bronci.
Quanto all’ultima parte della lettera, troppo seria per parlarne in questi spazi, mi permetta solo di dirle che chiedere aiuto, in certi momenti della vita, può essere importante: quando si ha un problema si è parte di quel problema e non si riesce, da soli, ad individuare una via d’uscita. Tutto quello che oggi le appare frustrante, angosciante o impossibile da sopportare potrebbe essere semplicemente dovuto ad un modo sbagliato di guardare alla realtà e di reagire agli stimoli provenienti dall’ambiente in cui vive. Potrebbero bastare anche pochi, ma significativi cambiamenti nel pensiero e nei comportamenti per dare finalmente un senso alla sua vita, riempendola di significati e di soddisfazioni. Il suggerimento dunque è quello di rivolgersi ad un/una terapeuta di sua fiducia e di farsi aiutare. Anche il solo condividere i suoi pensieri le farà immediatamente bene. Tenga conto che la scelta del terapeuta è importante: scelga una persona preparata e, soprattutto, di sua fiducia. Auguri per tutto 😉

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Relazione con donna sposata, senso di colpa
#1 04-06-2013, 01:38 PM

Gentile dottor.ssa Proietti,

le scrivo per chiederle un consiglio. Ho 24 anni.
Quando avevo 17 anni, conobbi una donna (S) più vecchia di me di 15 anni. Mi piaceva molto; ma non lasciai trapelare ciò che provavo sia per la mia timidezza, sia perché lei era fidanzata.
Per anni non ci siamo più sentiti. Ora S mi ha contattato; mi ha confessato di aver provato e di provare tuttora un’attrazione per me. Ci siamo incontrati. Credo che S vorrebbe fare l’amore (me l’ha detto, in sostanza). S ne parla con grande serenità, forse con la maturità dei suoi anni.
Io, al contrario, scrivo queste parole con grande imbarazzo: S è sposata. All’idea di avere un rapporto con lei, sono divorato dal senso di colpa: e temo che, se davvero avessimo un rapporto, questo senso di colpa crescerebbe fino a sprofondarmi nella depressione, come mi successe giù una volta quando ebbi una relazione con una donna che in realtà non amavo (il medico di famiglia mi diede qualche antidepressivo, mi consigliò una terapia con uno psicologo che rimandai). Temo di rovinare il matrimonio di S; soprattutto, so di non aver diritto a far soffrire suo marito, che subirebbe il tradimento anche a causa mia. S sembra sottovalutare le mie remore; dice che sono “il grillo parlante”, che il sesso è fatto per lasciarsi andare.
Con le donne sono generalmente molto impacciato. Mi è successo che talvolta fosse la donna a fare il primo passo; spesso, avvertendo di non ricambiare un sentimento di “vero” amore, ho detto “no” – temevo di ingannare, di causare sofferenza.
Nel caso di S, non credo che ci siano prospettive per il futuro (la differenza d’età, il suo matrimonio,…). Si tratta però di una donna che ho sempre desiderato. E, in parallelo, mi chiedo se sia giusto che io continui a rinviare la possibilità di “divertirmi” nell’attesa di qualcosa che non so neppure se esista (dire che, per avere una vita sessuale serena, aspetto l’anima gemella mi sembra ingenuo).
Può aiutarmi?

Cordiali saluti

Gentilissimo,

provi a considerare, almeno per un momento, se dietro questa sua esigenza di correttezza assoluta dei comportamenti non vi sia in realtà il desiderio di fuggire da situazioni che sente come minacciose. Chiaramente non posso dirle se sia giusto o meno andare a letto con S. (questa è una decisione che deve prendere lei!); penso però che avere avuto storie di solo sesso in passato non pregiudichi in alcun modo la nascita di un vero amore in un momento futuro, quando incontrerà la persona giusta per lei. Forse è addirittura vero il contrario, dal momento che, sapendo cosa significa avere un rapporto centrato esclusivamente sul piacere sessuale, avrà modo di riconoscere sin dal primo istante la persona con la quale stabilire un rapporto più completo, che implichi anche i sentimenti.
Saluti e auguri.

Relazione fra sesso e cibo

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Il mio compagno non mi ama piu’
#1 03-14-2013, 10:39 PM

Gentile dottoressa, ho 33 anni e vivo lontana da casa ormai da 5 anni per seguire il mio lui. Dopo una breve storia a distanza ( circa 18 mesi) in cui lui comincio’ a lavorare in Canada, lui mi propose di trasferirmi li’ con lui. Lo feci senza pensarci due volte, lo amavo tanto. Lasciai quindi casa, famiglia, lavoro e amici per iniziare questa nuova vita.Non appena arrivai, trovai un lavoro,non era esattamente cio’ che avrei voluto fare per il resto della mia vita ma non mi sentii di rifiutare la proposta, volevo essere indipendente. Nel frattempo qui mi sono ambientata.I nostri problemi sono cominciati quando si e’ nata la possibilita’ che lui venisse di nuovo trasferito in un altro paese, io cosi’ gli ho detto che lo avrei seguito di nuovo per aiutarlo ad avanzare nella sua carriera,avrei cominciato tutto di nuovo, non potevo accettare di vivere senza d lui, di nuovo a distanza. Lui ha cominciato a dirmi che la mia scelta era sbagliata che io dovevo continuare a lavorare qui e finalizzare il mio progetto e che poi noi in qualche maniera avremmo risolto. Che cosi’ facendo io buttavo all’aria tanti anni di studio e sacrifici che avevo fatto e che questo mio comportamento lo costringeva a rifiutare questa nuova proposta di lavoro pur di non vedere buttata la mia vita lavorativa. Nulla sono valse le mie argomentazioni sul fatto che a me nn piace il mio lavoro ma lo faccio con dedizione e serieta’ solo perche’ e’ l’unico modo per poter essere indipendente e sentirmi utile. In un altro paese avrei ricominciato con un nuovo lavoro. Da qui ci sono stati mesi di litigate, fino a quando il mese scorso mi ha detto che si sentiva confuso, che non sapeva piu’ se mi amava. Da che ero la sua vita in un attimo sono diventata il suo piu’ grande problema, niente di me gli andava piu’ bene, si sentiva al guinzaglio. Inutile dire che ho vissuto molto male questa situazione, mi sono rinchiusa nel mio bozzo, trascurando tutto il resto della mia vita. Ho cominciato a perdere peso in maniera preoccupante, non lavorare e perdere la forza di fare qualsiasi cosa. Nonostante tutto, lui ha deciso di rimanere a casa con me e sotto sua iniziativa, di recuperare il nostro rapporto che fino ad allora era stato idilliaco. Effettivamente le cose sono molto migliorate, non litighiamo piu’, lui e’ sempre gentile con me, ma poco affettuoso, viviamo la nostra intimita’ anche se con una frequenza minore rispetto al passato. Ridiamo tanto, ci raccontiamo molto di piu’, giochiamo ma manca da parte sua quel piccolo gesto affettuoso che farebbe la differenza. Ho paura che lui sia rimasto per pieta’. Da parte mia mi limito ad essere affettuosa come sempre senza chiedere nulla in cambio, sperando cosi’ di farlo sentire meno sotto pressione. Non so cosa sia giusto fare, se aspettare e sperare che in lui si riaccenda un sentimento o no.Non so che atteggiamento adottare con lui. La ringrazio anticipatamente.Cordialmente

Gentilissima,
L’amore non risponde alla legge del tutto o niente: quando si comincia una relazione di coppia non si può pensare che l’amore resti immutato, mentre tutto cambia intorno a sé. Ci sono dunque, anche in amore, delle trasformazioni, dei cambiamenti, che non devono creare spavento. Potremmo dire, per usare una metafora, che anche in amore vi sono alte e basse maree, che vanno affrontate con fiducia, ben sapendo che le cose cambiano continuamente e non necessariamente sempre in peggio. Voi avete cambiato città, Paese, lingua, cultura, lavoro, siete cresciuti d’età, maturati dalle vostre esperienze… Come pensare che l’amore possa restare esattamente uguale a quello del primo giorno? E’ chiaro che anche la vostra relazione dovrà cambiare nel tempo, subire degli accomodamenti, raggiungere nuovi equilibri e dovrà essere capace non solo di rigenerare gli antichi entusiasmi (se siete insieme ci sarà un perché, come dice la canzone…), ma soprattutto di trovarne sempre di nuovi. Difficile? Si. Non a caso le coppie “felici” di lunga durata non sono moltissime. Però, con un po’ di impegno e un po’ di entusiasmo, il progetto di vivere insieme, più o meno felici, può essere raggiunto: purché si sappia che la frase “e vissero sempre felici e contenti” è l’epilogo di tutte le fiabe, ma non è quasi mai presente nella vita reale delle coppie. E’ vero invece che la felicità può essere costruita: ogni giorno, con impegno, affetto ed intelligenza.
Molti auguri.

Vaginismo
#1 04-16-2013, 11:58 PM

Vaginismo; credo di soffrire di questo disturbo. mi allontano come posso da tutto quello che concerne la sfera intima..più che paura è grande senso di pudore e chiusura corporea, prima di tutto con me stessa, figuriamoci davanti a un’uomo. Infastidita dal solo pensiero di una penetrazione, questa negatività avvia un complesso di contrazioni muscolari ad ogni tipo di approccio ad introdurre qualsiasi “cosa” a partire dal mio stesso dito, con la conseguenza di avvertire notevole dolore che mi riporta inevitabilmente alla chiusura intima.Un ciclo senza fine. Ho scarso senso di femminilità, nonostante felice d’essere donna; sono frustrata per la mia condizione che mi ricorda ogni volta la mia verginità all’età di 30 anni. Vorrei approfondire questo argomento nello specifico.
Per favore.
Saluti.

Gentilissima,

Certo, deve approfondire l’argomento, ma occorre farlo nei modi e nei tempi giusti. Questa lettera potrebbe essere un primo passo verso la soluzione del problema: evidentemente lei ha preso consapevolezza di avere un disagio che le crea frustrazione e sta cercando di entrare nell’ordine di idee di risolverlo, anche se questo necessariamente comporta il dover affrontare le sue paure. Lei invece nega di avere paura (e come lei probabilmente sa già, una negazione non richiesta vale come un’affermazione…)
Il consiglio è affidarsi ad uno/a psicoterapeuta sessuologo: non è un problema gravissimo il suo; in genere si risolve in 10-20 sedute. Ma lei si sente davvero pronta a mettersi in discussione? Si faccia questa domanda e sia dia una risposta.
Auguri.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

YouTube player

Problema (non soltanto) alimentare
#1 04-23-2013, 05:20 PM

Buongiorno,
da molto tempo (da quando ero ragazzina) ho un problema alimentare. Oscillo tra aumento – perdita di peso (10- 15 chili) e nonostante mi sforzi per cercare di evitare questo, finisco inevitabilmente per ricaderci. L’unico modo per avere il ‘controllo’ (o almeno la motivazione) è quello di vedere la mia nutrizionista due volte al mese. Altrimenti per un periodo mi trattengo, ma poi, inevitabilmente, mi abbuffo di cibo.
Il fatto è che nei momenti di maggior insoddisfazione della mia vita, queste abbuffate sembrano ancora più inevitabili, una droga. Perdo il senso della realtà, della misura.
Forse non ho mai avuto il coraggio di ammettere a me stessa quello che vorrei veramente dalla mia vita. Ho sempre accontentato tutti, per il folle timore di essere giudicata male dai miei familiari, e di non saper fronteggiare le loro critiche.
Mi sento manipolata, un’eterna bambina. Mi sento tremendamente annoiata, odio la routine, vorrei fare grandi cose nella vita. Non mi piace la vita che i miei genitori hanno scelto per me. Studiare, fare un lavoro da dipendente con uno stipendio sicuro. Questa mia ambizione è sempre stata criticata aspramente dai miei genitori, come se dovessi soffocare le mie aspirazioni perchè sono sbagliate.
Mi sono laureata perchè faceva piacere a loro, ma in fondo faccio un lavoro che non mi piace e che comunque non mi valorizza, neppure per quello per cui ho studiato e non sono neanche appagata economicamente. Il risultato dell’università? 35 chili di sovrappeso, che fortunatamente ho quasi del tutto perso. Un bombardamento calorico che fungeva da anestetico per il senso di vuoto che provavo, e per la mancanza di stimoli, di adrenalina. Mi sento più creativa che razionale, più artista che laureata. Questo significa avere una vita sregolata forse, ma forse almeno mi renderebbe felice.
Anche se studio canto adesso, credo che ormai sia tardi per il tipo di vita che vorrei (34 anni) però quando canto mi sento felice, appagata, mè stessa…
Grazie per il tempo dedicatomi…

Gentilissima,
Mi pare strano che lei veda la sua nutrizionista due volte al mese e non abbia mai pensato di rivolgersi ad una/o psicologa/o, visto che il problema riguarda il controllo degli stati ansiosi. Se le fa bene vedere una nutrizionista, si immagini quanto la potrebbe aiutare poter parlare dei suoi rapporti familiari, della sua autostima, dei suoi sogni e dei suoi bisogni.
Certamente, lei oggi vede il mondo con gli occhiali grigi: infatti, l’essersi laureata, l’avere un lavoro e uno stipendio sicuro, di questi tempi dovrebbe farla sentire una privilegiata e non una persona annoiata… Forse ora dovrebbe provare a mettersi in gioco, cercando di dare più colore alla sua esistenza. Fa bene dunque a coltivare l’hobby del canto (ovviamente farsi delle illusioni di auto-realizzazione in questo settore non sarebbe molto realistico, anche se tutto può accadere…); cerchi di fare tutto quello che le piace e la fa sentire bene. Ha pensato, ad esempio, ad andare a vivere da sola? Forse è anche questo che la fa sentire così poco realizzata: il fatto di avere 34 anni e di sentirsi ancora un’adolescente.
Cordiali saluti e molti auguri.

Lui non accetta che la sua vita sia cambiata
#1 04-27-2013, 10:13 AM

Buongiorno,scrivo qui per avere un consiglio,spero possiate aiutarmi.Ho conosciuto un ragazzo paraplegico.Lui è una persona meravigliosa.Il problema?Lui dopo 3 anni non ha ancora accettato il cambiamento della sua vita dovuto a un incidente.Si è chiuso in casa,non frequenta nessuno. A me piace moltissimo.E lui crede che lo frequenti perché provo pena per lui.
Invece io vedo tutto quello che lui non è più abituato a vedere di lui,tutte le sue numerose qualità. Il fatto che lui sia su una carrozzina non è per me un discriminante.Ci ho provato in tutti i modi a farglielo capire,sono sempre presente e lo cerco sempre.Ma lui crede che io sia mossa da pietà di cui non ha bisogno.Cosa posso fare?Il cambiamento deve partire da lui,lo so.
Ma io non voglio perderlo
Grazie

Gentilissima,

E’ chiaro che lui ha paura di innamorarsi: pensi quanto sarebbe tragico per lui pensare di aver trovato una ragazza che lo apprezza per quello che è, con tutti i suoi limiti fisici, per poi scoprire che era solo un’illusione, un’infatuazione senza alcuna speranza.

Rispetti dunque questa sua paura e si ponga, al momento, solo come amica, tenendo per sé le dichiarazioni di interesse o di amore, che potrebbero turbarlo.

Quando lui si sentirà più sicuro nei suoi confronti e lei più certa dei suoi veri sentimenti e delle difficoltà che è pronta ad affrontare per vivere questa relazione, sarà tutto più facile.

Cordiali saluti e auguri.


Terapie di Coppia online psicolinea

Tariffe Psicoterapia

Anaffettività
#1 05-13-2013, 01:39 AM

Salve avrei bisogno di avere delle informazioni sul comportamento di un uomo anaffettivo. Una donna a me molto cara ha avuto una relazione con un uomo di questo tipo per circa 6 mesi uscendone completamente distrutta sia psicologicamente che fisicamente. Questa persona è riuscita a ridurre in condizione di sudditanza psicologica questa donna tenendola legata a se procurandole gravi sofferenze interiori, una forte perdita di stima e di considerazione di se stessa e una forma di anoressia alimentare. Grazie all’aiuto di un ottimo psicologo è riuscita a staccarsi da questa persona ma non ancora ad uscire dalle sue problematiche. Io le sono molto vicino in questo momento e vorrei aiutarla. Dopo che questa persona è riuscita a iniziare la relazione con la donna si faceva vivo saltuariamente lasciando trascorrere molti giorni tra un incontro e l’altro, quando la relazione si è interrotta si è rifatto vivo dopo un paio di mesi e poi è scomparso. Secondo la vostra esperienza è possibile che torni ancora a cercare questa donna? Vi ringrazio in anticipo

Gentilissima,
Le intenzioni con le quali lei ha scritto questa richiesta sono senz’altro ottime: cercare di proteggere la sua amica dalle influenze negative che quest’uomo esercita su di lei. Tuttavia, come lei può ben capire, ogni storia è diversa dall’altra e, prima di esprimere dei pareri, bisognerebbe conoscere molti più particolari…

A lei infatti è chiara l’intera vicenda, ma io ad esempio non so neanche che età abbiano queste due persone, se la loro è stata una relazione clandestina, se sono sposati, se hanno figli, se lavorano o sono disoccupati, se vivono nella stessa città (e dunque potrebbero incontrarsi spesso), oppure se vivono distanti migliaia di chilometri…

Mi spiace dunque, non posso aiutarla, se non per consigliarle di fare quello che sta già facendo per la sua amica: supportarla in questo suo percorso di allontanamento da lui, facendole capire che se una storia è particolarmente distruttiva, è meglio la solitudine. Infatti, è più facile trovare un equilibrio quando si è soli che quando si vive un amore infelice.
Saluti cordiali.

Complicato, o forse molto semplice 
#1 05-14-2013, 11:03 PM

Gentile Dottoressa,
la ringrazio in anticipo per la disponibilità
e mi scuso in anticipo per la prolissità.
Ma la storia è lunga, precisamente 7 anni, ed è iniziata quando di anni ne avevo appena 14. E a quell’età non avevo la minima idea di cosa fosse una relazione di coppia, ho sbagliato diverse volte ma mai in modo grave.
Ho pagato le conseguenze che lui riteneva opportune, ma non erano mai proporzionali agli errori. Fino ad arrivare a gesti pesanti.
Mi sono lasciata annullare.Zero dignità, zero autostima.
Non riuscivo più ad essere spontanea in sua presenza.
Io ero quella debole, e lui quello forte.
Anche se in realtà ha avuto un periodo difficile,problemi economici e di salute,che giustificava i suoi nervosismi.
In ogni caso la storia procede,fra alti molto alti e bassi molto bassi.
Fra le sue arrabbiature,le sue prese di posizione,il mio perdere completamente la lucidità ad ogni discussione.
Ho imparato che anche se tocchi il fondo c’è sempre un doppio-fondo, come nel cappello del mago,e…sorpresa! soffri ancora di più.
Ogni volta archiviato da un semplice”però mi ama” o “però lo amo”.
Il chè ha in sè lo stesso paradosso della”guerra santa”.

Fatti: un carnevale di umiliazione,perchè dopo aver smesso di fumare ho ripreso dopo un mese e mezzo,che si conclude con il mio primo-e spero ultimo-attacco di panico.Scrivo una mail in cui prendo le distanze,ma torno sui miei passi e non la mando. Anzi,faccio tutt’altro.
In uno slancio di incoerente speranza l’indomani prenoto una giornata in un centro benessere,al suo rientro da una partenza di una settimana per motivi di salute e non.
Era il mio regalo e la mia sorpresa,per lui.
Doveva essere il nostro weekend da sogno,come se potesse rappresentare una sorta di riscatto o una rinascita.
Può immaginare l’attesa e le aspettative? Può immaginare l’entusiasmo?
Tutto rovinato. Da quella passività e quella rabbia uscita fuori nel momento in cui gli comunicavo che volevo tutt’altro, dialogo,comprensione,contatto,cortesia,complicità,serenità. Volevo amare in un modo sano. E invece litighiamo. Ennesima tragicomica delusione.
C’è stata un’altra settimana di lontananza, o forse di più.
Condita da rapide telefonate-cronaca di 50secondi, al termine delle quali sono più spenta di quando ho premuto il tasto verde.
Tornata in paese,con il cuore acceso-ancora una volta-di entusiasmo, mi aspettavo(desideravo,volevo,speravo,avevo bisogno di)una pasqua stupenda. Ho avuto invece indifferenza, insofferenza e disprezzo.
Totalmente ignorata (e intendo dire che non mi guardava nemmeno) perchè ho fatto tardi due sere di fila. Pasqua, pasquetta e i giorni seguenti. A quel punto non ce l’ho più fatta.
E l’ho lasciato. Cosa che non avevo MAI fatto in 7anni. Nemmeno per cose peggiori. Ma il motivo è che fino a quel momento non avevo mai sentito quello che ho sentito: il fallimento.

L’ho sentito nel cuore, il fallimento.
Perchè ogni volta stavo male,e ogni volta era un “ti amo” e ogni volta quel “ti amo” mi consolava meno…ogni volta era l’ennesima vittoria di Pirro. Ma troppo ingenti furono le perdite per non subire, all’ennesimo attacco, una sconfitta.
Mi sono arresa.
Mi ha chiesto una possibilità.
Ho vacillato ancora una volta. Di fronte a quel dolore che ci accomunava,
mentre si aspettava insieme l’ora in cui doveva uscire dalla mia vita. La sensazione è stata quella di essere su un treno che si ferma al capolinea, ma nessuno vuole scendere. Tutti sanno che si deve scendere, ma nessuno scende.
Ho versato e ingoiato diverse goccioline salate.
Ed è stato come digerire 7 chili di rancore.
In teoria torniamo assieme.
In pratica mi rendo conto che quella possibilità non gliel’ho affatto data.
Non ci riesco. Quei 7 chili di rancore risalgono, come conati di vomito.
Oggi la situazione,senza aggettivi,è questa:
l’ho chiuso fuori,consciamente e inconsciamente,da tutto quello che sono,penso,provo,spero,voglio. E se n’è accorto.
Continua a chiedersi perchè mai ho smesso di dirgli”ti amo”.
Nel frattempo sono fredda,insipida,distaccata,insofferente,antipatica, critica,in allerta, quasi infastidita,ma emotivamente poco coinvolta.
Dottoressa,che mi succede? Sembra quasi che non me ne importi. Sembra quasi che io sia ormai immune.
E il tutto infarcito da una buona dose di volontà, perchè così non fa più male. Lì,ad anni luce da me, le sue parole non tagliano più,non arrivano più sotto la pelle. Effetto collaterale: nemmeno le sue carezze riescono a sfiorarmi sotto la pelle,anzi, mi danno fastidio anche sulla pelle.
Proprio adesso che,forse per orgoglio,forse per paura,forse per riscatto,forse per ritrovarsi col coltello dalla parte del manico,forse per amore,(chi lo sa cosa spinge un uomo a lasciar crollare tutto e poi sbracciarsi per ricostruire..voglia di eroismo?)sta provando a dimostrare qualcosa.Ma io non vedo niente, a parte il fatto che mi rivuole.
E non so se sono cieca o ho gli occhi più che aperti.
O se sia soltanto l’istinto che ha la preda nel fuggire.
Il fatto è che mentre gli urlavo in tutti i modi che avevo bisogno di lui, non ha ascoltato.Appena decido di farne a meno, quando sono già andata via, ecco che lui prova a rincorrermi.Docile come un agnellino.E il tutto risuona incredibilmente falso.
Adesso: le circostanze sono buone per lui, il contesto non è avverso per andare. Estate. Migrazione. Ma in teoria sarebbe anche il periodo migliore per restare e riprovare.

Dunque, parto dal presupposto che sarò felice.
Devo e voglio essere felice.

Dottoressa,che mi succede?
Cosa sto facendo e cosa devo fare?
Tutto si è spento così,di colpo?
Ho tutto ciò che ho sempre desiderato e sembra quasi che io non lo voglia più?
Ho paura dei rimorsi,secondo lei potrei amarlo ancora e non rendermene conto?

Gentilissima,

Complimenti anzitutto per le sua capacità introspettive ed espressive che sicuramente nella vita le sono state, le sono e le saranno molto utili per cercare risposte dentro di sé, sublimando così molte delle sue ansie e delle sue angosce.

La mia sensazione tuttavia è che questa lettera non sia rivolta a me (forse è rivolta a lui, forse a sé stessa, forse ai lettori che la leggeranno, apprezzandone lo stile…) e pertanto non so veramente cosa risponderle. Come lei scrive nel titolo, probabilmente tutto è molto semplice, ma lei ha il dono sublime di rendere tutto complicato, il che potrebbe essere un incredibile vantaggio, se dovesse un giorno dedicarsi a scrivere un romanzo, ma potrebbe essere invece una rovina se lei aspirasse ad una comune felicità.

Forse il vero bivio della sua vita è proprio questo: continuare a sublimare o cominciare a vivere?

Saluti cordiali

Mi aiutiiii!!
#1 05-25-2013, 11:09 AM

Salve dottoressa,
allora io sono una ragazza di 21 anni.. sto da 2 anni con il mio fidanzato con il quale ho perso la verginità senza dolore o trauma.. è stato tutto perfetto.. allora i primi 3 mesi di rapporti erano stupendi.. avevo rapporti ogni giorno più volte a giorno.. per mio volere anche perchè erano pure le prime esperienze per me.. senza alcun problema.. dopo aver provato una volta ad utilizzare il preservativo dove io ho provato un bruciore pazzesco ma nonostante tutto abbiamo avuto il rapporto ho iniziato ad avere problemi.. insomma penso che è da li ke la mia vagina ha iniziato a contrarsi per evitare la penetrazione.. allora io adoro il rapporto e lo vivo bene fino a quando non si tratta della penetrazione.. cioè addirittura nonostante inizialmente sono eccitata e lubrificata appena arriva quel momento io immediatamente mi asciugo e poi non riesco a farlo entrare.. insomma è una tragedia perchè io mentalmente vorrei tanto ma la mia vagina sembra che pensa per conto suo e quindi si chiude e non lo fa entrare..nonostante io mi sforzi di rilassarmi l’unico modo è che il mio fidanzato deve stuzzicare il clitoride ed in contemporanea si allenta la muscolatura e solo allora può entrare.. ed dopo di ke abbiamo un rapporto normale.. in poche parole l’unico problema è entrare.. ma praticamente visto che si può fare solo così ormai è diventata una condanna.. e quindi lo facciamo 1 massimo 2 volte al mese perchè comunque la situazione è pensante e quindi mi passa pure la voglia.. lei che dice??

Le dico che non sarebbe male se lei si documentasse un po’ di più su come funziona il suo corpo. Anzitutto la vagina non pensa (e non fa monologhi), perché il principale organo umano deputato al controllo della sessualità è notoriamente il cervello.
Dunque, se lei è mentalmente rilassata, anche la muscolatura vaginale è rilassata e la penetrazione è più facile.
Quanto a quella che lei chiama “condanna” vorrei precisarle che le manovre che fa il suo fidanzato si chiamano “preliminari” e che si tratta di comportamenti necessari anche nei rapporti penetrativi perché, come lei ha giustamente notato, servono per facilitare la penetrazione.
Dunque, temo che la sua “condanna” se la dovrà portare avanti per tutta la vita, anche se è probabile che con il tempo e una maggiore esperienza da parte del suo fidanzato, finirà per non definirla più così…

Ho bisogno di un consiglio
#1 06-01-2013, 11:47 PM

Buongiorno Dottoressa,
le scrivo in merito ad un mio problema che dura la bellezza di 7 anni.
In breve le racconto la vicenda.
7 anni fa conobbi un ragazzo Al. più grande di me di due anni; fu subito un colpo di fulmine e nel giro di 14 giorni feci l’amore con lui. Era il 28 gennaio. Vivevo solo in funzione di lui, la mia mente e il mio corpo erano completamente e indissolubilmente suoi. Era tutto perfetto ma accadde qualcosa di inaspettato: lui aveva lasciato la sua ex un mese prima che inciampassi io nella sua vita e il 14 di febbraio, Al. mi chiamò con una voce serissima e mi disse che la sua ex era incinta.A quel punto ho preso la situazione di petto e gli ho detto che doveva fare il padre senza pensare più a me, ma lui, giusto per rendermi la cosa più semplice mi dice che mi ama e che quando la ragazza avrebbe avuto il bambino e lui si fosse assunto le sue responsabilità con un matrimonio riparatore, avrebbe divorziato per tornare da me.mi sentii quasi un’egoista perché continuavo a sentirlo e vederlo anche sapendo che quella storia non avrebbe avuto mai un futuro, così circa due mesi dopo l’accaduto decisi di tagliare il cordone ombelicale da lui e aspettare il fatidico giorno in cui lui fosse tornato da me. Ma così non andò… il gennaio dell’anno successivo ci sentiamo di nuovo e lì vengo a conoscenza che la ragazza non è riuscita a portare a termine la gravidanza. Ecco! Finalmente potevo avere quel pezzo di felicità che mi era stato negato, ma Al. mi dice che A. è fragile e decide di starle accanto. Capisco che per me non c’è più posto e chiudo (almeno credo) con lui decidendo di farmi una vita mia. Di lì passano altri 3 anni. Non lo cerco, non mi cerca.
Nella primavera del 2010 decido di cambiare vita, così incontro un altro ragazzo, anche lui si chiama Al. e già di lì la nuova relazione sembrava non andare per il verso giusto. Ero così impaurita che lanciai una moneta per sapere se dargli una possibilità oppure no!!!
Adesso, nel 2013, precisamente ad aprile, lui ritorna nella mia vita, mi racconta che si è lasciato con la sua ragazza dopo 7 anni. Io sono fidanzata da 3 con lo stesso ragazzo che ha deciso che di sposeremo non appena avrà completato il suo ciclo lavorativo. Ma io.. io non lo amo più da almeno un anno… ho cercato di dirglielo in tutti i modi ma lui non ne vuole sapere e continua a venire a casa, a stare con la mia famiglia, a cercare di conquistare sempre di più loro piuttosto che me.
So di per certo di essere ancora innamorata di Al. il mio amore per lui non è mai cambiato dal momento esatto in cui ci siamo conosciuti, e so che lui infondo non mi ha mai dimenticata.
Cosa devo fare? Al. mi chiede continuamente appuntamenti ma io cerco di rifiutare perché ho paura che nel momento in cui i nostri sguardi si incontreranno ritorneremo ad essere quei ragazzini folli di 7 anni fa.

La prego dottoressa, mi aiuti. Sono nel panico più totale.

Gentilissima,

Non le nascondo un certo timore, nel rispondere a questa lettera, perché non vorrei che le mie parole siano utilizzate come fece con la monetina: purtroppo è lei, e nessun altro, che deve fare le scelte della sua vita ed è lei che se ne deve assumere la responsabilità.
La felicità individuale infatti dipende sicuramente in gran parte dal caso, ma buona parte dipende dalla qualità delle scelte che facciamo (e la scelta del partner con il quale costruire la propria famiglia non è certo quella di minore importanza…).
Abbiamo davanti due ragazzi, con lo stesso nome e con uguale attrazione ed interesse per lei: quale scegliere? Risposta: quello che la renderà più felice, non nel momento presente, ma nel lungo arco della sua vita.
Questa persona, oltre che amarla, dovrà essere una persona costante, affidabile e dovrà prendere molto seriamente l’impegno di allevare insieme a lei i vostri figli. Dovrà essere rispettoso della sua persona, saperle mostrare affetto e impegno nella relazione anche nei momenti di difficoltà e di distacco che ogni coppia periodicamente attraversa…. Quale dei due le sembra che risponda di più a questo profilo?
Auguri.

Chiedere aiuto è il primo passo!

YouTube player

Tariffe Psicoterapia

Violenza psicologica
#1 06-03-2013, 04:12 PM

ho38 anni , mi chiamo giorgia e subisco violenza psicologica quasi tutti i giorni da mio marito. mi farebbe un cuore immenso ricevere un, email, anche solo due parole da una persona che mi capisce. ho 4 figli e voglio mantenere tutto tranquillo per loro. subisco in silenzio, ma per fortuna il Signore, da un po’ di tempo mi ha dato la forza di tenere testa, rispettosamente, ad insulti indicibili, ricatti offese ecc.. confido in una parola gentile da parte vostra. con affetto giorgia

Gentile Giorgia,

Le parole più gentili che le posso dire sono: ci chiami, di giovedì, quando facciamo la consulenza gratuita online (anche se durante il periodo estivo non sempre ci saremo… Ma lei ci può provare. Legga come si fa su https://www.psicolinea.it), in modo che lei possa aprirsi un po’ e sentirsi meglio.
Vorrei però dirle che 4 figli e una famiglia unita non valgono la salute e l’incolumità, fisica e psicologica di una madre. Valuti, anche solo a livello di possibilità, se non ci siano altri modi per ridimensionare il comportamento di suo marito. Ad una terapia di coppia ci avete pensato?
A presto.

Dr. Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

YouTube player

 

Psicolinea 20+anni di attività

girasole psicolinea.it
Redazione di Psicolinea

Psicolinea è uno dei primi siti di psicologia in Rete, nato ufficialmente il 13 Ottobre 2001. Fondatori e Curatori del Sito sono gli psicoterapeuti sessuologi Dr. Giuliana Proietti e il Dr. Walter La Gatta. Nel 2021 abbiamo festeggiato i nostri primi 20 anni!

Il sito si avvale di numerosi collaboratori ed ha come slogan “la psicologia amica”, perché il suo intento è quello di diffondere il sapere psicologico, rendendolo accessibile a tutti.

Per appuntamenti e collaborazioni professionali: Dr. Giuliana Proietti 347 – 0375949  Dr. Walter La Gatta 348 3314908 Ancona, Terni, Civitanova Marche, Fabriano Roma e via Skype

Cercateci sui Social!

www.psicolinea.it
I Social
  • 21 Feb 2013
  • Redazione di Psicolinea
  • 0 Comments
Consulenza online - Dentro e Fuori di Te 18

Consulenza online – Dentro e Fuori di Te 18

Consulenza online – Dentro e Fuori di Te 18

Consulenza online GP
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 347 0375949

DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico  2012-2018
Pagina n. 18

 

Moglie traditrice seriale 2
#1 09-26-2012, 05:45 PM

Buonasera Dr. Giuliana Proietti,
la ringrazio per la sua risposta alla mia precedente discussione, sfortunatamente non riesco più ad accedere al vostro sito con il mio alias precedente e ne ho dovuto creare uno simile e nuovo.
Riguardo la sua risposta posso tranquillamente affermare che credo che la motivazione sessuale non sia pertinente al mio caso, mia moglie non ha alcuna difficoltà a raggiungere l’orgasmo (o meglio gli orgasmi) con me e sono io che più spesso cerco di sollecitarla a questa attività che è una delle ragioni che mi legano ancora molto a lei. Ho provato in passato ad avere rapporti anche piu” frequenti con lei (ora siamo su un paio di volte a settimana) ma si è negata sostenendo che mi sarei stancato di lei se lo avessimo fatto più spesso e che se avessi voluto, a suo parere, io potrei anche fare una bella figura partecipando a film pornografici (?!), ovvero se vuoi sfogarti fallo pure con qualcun’altra…
E’ comunque vero che devo considerare la possibilita’ che mi abbia mentito anche su questo ma onestamente non credo anche perchè più volte ho provato a chiederle se per caso aveva qualche voglia particolare da soddisfare e ho sempre avuto risposte negative.
Abbiamo provato 10 anni fa una terapia di coppia una volta ma lei vedendosi contraddetta dallo psicologo su alcune affermazioni non ha più voluto andarci.
Io credo che lei tenga di più ad un gioco di seduzione con l’amante del momento e che apprezzi il brivido della trasgressione.
Ho provato recentemente anche a dirle che sapevo dell’amante avuto dopo il matrimonio , ha provato a negare e per farla smettere di negare gli ho fatto il nome della persona e gli ho anche detto di sospettare di una suo corrente tradimento (anche se come già detto ne ho la certezza e non il sospetto), lei ha negato e mi ha invitato a non essere “musone” con lei e di vivere al meglio la nostra vita insieme senza crucciarci a vicenda confermando di essere contenta di avermi sposato.
Non so più cosa fare con lei, avete consigli o suggerimenti da darmi?
Grazie

Gentilissimo,

L’unico suggerimento da darle è porsi, una volta per tutte, questa domanda: “sono felice con questa donna”? Se la risposta è si, val la pena dimenticare tutti i sospetti, le certezze e le incertezze sui suoi tradimenti. Se la risposta è no, sicuramente il consiglio più sensato è quello di lasciarla e non c’è bisogno di spiegarne le ragioni.

Altra cosa importante da chiedersi e da definire è se i tradimenti di lei riguardano solo la vita sessuale, o se questa persona sarebbe capace di tradire la sua fiducia anche in altre cose (esempio, nella gestione del denaro comune).

Quanto alla possibile spiegazione dei tradimenti sessuali, sono d’accordo con lei: per una donna è molto più eccitante il gioco della seduzione, che non il rapporto sessuale vero e proprio (me lo sento ripetere in studio ogni giorno…)

Cordiali saluti e auguri.

A20

Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Antoine de Saint-Exupery: una biografia
Antoine de Saint-Exupery: una biografia

Cotta per una collega… che disastro! 2
#1 10-06-2012, 10:30 AM

Salve dottoressa, scusi se riapro una vecchia discussione ma ho avuto una svolta imprevista e dolorosa che non riesco assolutamente a gestire. Il mio capo (un uomo anziano con molte “fissazioni” e che mostra qualche segno di “cedimento”) ha accusato la ragazza di aver sfruttato il debole che ho per lei e la mia “ingenuità” con le donne per avere vantaggi sul lavoro (in termini di “aiutini”), e di aver fatto calare il mio rendimento. Malgrado io abbia cercato in tutti i modi di dimostrare che non è vero (io dò aiuto a tutti i colleghi, anche i maschi, e il mio rendimento è calato perché ultimamente sono un po’ depresso per altri motivi), lui è rimasto irremovibile nelle sue idee. Ho chiesto scusa alla ragazza, ma lei mi aveva detto che non ero colpevole di nulla, che non le avevo mai mostrato altro che amicizia, che perfino suo marito sa tutto del nostro rapporto. Ha detto però che avrebbe “preso provvedimenti”. Presto ho capito cosa intendeva… da allora non mi parla e mi evita come se fossi trasparente, mi saluta solo per cortesia ed evita di sorridermi. Ho provato, un giorno, a farmi coraggio ed arrischiare una conversazione con lei (eravamo soli), lei mi rispondeva ma teneva gli occhi bassi e il tono della sua voce era molto abbattuto; pochi minuti dopo, sono arrivati dei colleghi, si è messa a parlare con loro, la sua voce è tornata improvvisamente squillante, il suo sguardo solare e ha ripreso a ridere e scherzare. Non so se mi odia ma è chiaro che vorrebbe che sparissi. Vorrei recuperare il vecchio rapporto ma è molto difficile, non so se fare la prima mossa o evitarla e aspettare che tutto si decanti. Ho chiesto a qualcuno se lei ha parlato di me ultimamente, mi hanno detto che lei si è detta “dispiaciuta” di questa situazione e nulla più. Ma ora questa situazione va avanti da due settimane e mi sta facendo letteralmente impazzire. Sul lavoro mi sento sempre a disagio, sono spesso irritabile, ho “raffreddato” i rapporti con il capo e con tutti i colleghi. Aiuto!

Gentilissimo,

Come le avevo detto nella prima lettera, non c’è nulla di male a coltivare un’amicizia sul lavoro, se questa le permette di sperimentarsi in un rapporto, anche solo amicale, con una persona dell’altro sesso, che evidentemente ha una forte carica di sensibilità e di empatia, oltre che di simpatia per lei.

Ciò detto, le cose mi sembra siano andate un po’ troppo in là e che sia stata oltrepassata la linea di guardia: fa bene dunque la sua collega a cercare di riportare il vostro rapporto nella sua dimensione naturale (quella della colleganza), visto che l’amicizia non solo danneggia il vostro umore, ma anche la vostra carriera ed anche, nel caso di lei, la sua reputazione.

A questo punto le consiglierei, per il bene di tutti, di fare un passo indietro e di accettare il rapporto così come la sua collega glielo propone, senza insistere.

Farà invece bene a darsi degli obiettivi con l’altro sesso (es. chiedere un numero di telefono al giorno ad una ragazza sconosciuta) fuori del luogo di lavoro.

Saluti cordiali.

Traumi post incidenti
#1 10-11-2012, 01:37 PM

salve a tutti, volevo chieder alcune informazioni riguardo lo stato psicologico di mio padre.
qualke mese fa mio padre è stato vittima di un incidente in biciclete nel quale a subito un emorragia celebrale ed altre lesioni varie.
dopo l’intervento(andato benissimo) e rimasto in sala rianimazione + del dovuto, x assenza di letti in reparto subendo (secondo me) un forte trauma poichè in sala rianimazione non c’è l’assistenza da parte degli infermieri come nel reparto normale.
in quel periodo era affetto da allucinazioni, che piano piano con il tempo sono sparite, ma ora ( a distanza di 4 mesi) gli e rimasta un po di logorrocità, questa forte mania di aver sempre ragione, si innervosisce abbastanza velocemente ed affetto anche da complessi.
vorrei ottenere da parte di esperti delle informazioni riguardanti questo problema.
grazie mille in anticipo….lorenzo

Gentilissimo,

La situazione è troppo delicata per essere trattata in una consulenza online. Per poter esprimere un qualche parere sarebbe infatti necessario leggere cosa c’è scritto nelle cartelle cliniche e raccogliere una accurata anamnesi, in un colloquio psicologico con suo padre, valutando anche le sue prestazioni in test psicologici e neurologici.

Detto questo, il suggerimento è quello di cercare professionisti di sua fiducia nella sua zona e affidarsi ai loro consigli e alle loro prescrizioni.

Saluti cordiali e molti auguri.

PSICOTERAPIA SESSUOLOGIA ONLINE
Anche su Instagram!


ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Ricostruire la famiglia
#1 10-28-2012, 12:33 AM

Sono una giovane donna sposata da 13 anni e con due bimbi (8-5 anni), sei mesi fà dopo un periodo lungo di disagio e insoddisfazione nella vita di coppia, ho conosciuto un uomo, ancor prima di parlarci con solo un numero di tel in mano ho detto tutto a mio marito, dicendogli che se per la prima volta dopo 13 anni avevo provato un’attrazione fisica per un ‘altro probabilmente non lo amavo più, mio marito, a detto in quel frangente di amarmi molto e che non voleva perdermi, ha deciso comunque di andarsene di casa perchè io avevo sentito e visto, l’uomo conosciuto, poi sono partita con i bambini in vacanza da sola, continuando a sentire tel e vedere l’altro, mentre io ero in vacanza mio marito ha conosciuto una ragazza, sono stata raggiunta in vacanza da mio marito e abbiamo passato insieme dei giorni bellissimi come mai era succeso, ho deciso subito di dire a l’uomo conosciuto tre mesi prima che amavo ancora mio marito, ho confessato anche questo sentimento a mio marito, che però ora dice di voler fare il suo percorso come ho fatto io e che per adesso non vuole tornare con me e non sa se mai ritornerà, io continuo a dimostrargli il mio amore ma lui continua a dire che ora non è il momento, anche se dice che le mie attenzioni gli fanno piacere. Sto soffrendo molto perchè mi sento l’unica responsabile, ma so anche che ho amato molto mio marito e non sono solo quella debolezza, lui con le parole dice che l’amore potrebbe ritornare a lui come è tornato a me, ma con le azioni continua sempre più a frequentare questa ragazza anche se si dichiara non innamorato, non so che fare, devo rassegnarmi, ho devo credere che la mia famiglia si possa ricostruire?

Gentile Maria,

Provare attrazione per altre persone è una cosa del tutto normale, di cui non bisognerebbe colpevolizzarsi troppo: un conto è fare delle fantasie su qualcuno, un conto è andarci a letto. Non credo dunque che lei abbia fatto la scelta migliore nel decidere di parlare con suo marito di questo suo interesse per l’altro, addirittura prima ancora che la vostra relazione iniziasse. Si sentiva in colpa? Voleva essere fermata da suo marito? Voleva essere ligia all’impegno di dirsi completamente tutto, nella coppia? Chissà…

Questa situazione le avrà comunque fatto capire che in coppia si vive un equilibrio molto instabile e che basta pochissimo per far saltare tutto.

Un tradimento può anche esserci, ma deve essere una scelta consapevole, attenta, pensata, progettata: il suo tradimento è durato pochissimo, perché evidentemente l’uomo che le ha fatto perdere la testa valeva pochissimo. Forse più che un uomo, lei cercava l’Amore, la Passione, che il rapporto con suo marito non era più in grado di offrirle.

Suo marito del resto, a quanto pare, non aspettava di meglio ed ora vorrebbe vivere questa sua favola senza essere disturbato, rischiando anche lui di buttare al vento, per questa sua storiella, 13 anni d’amore e una famiglia.

Dia un tempo ragionevole a suo marito oltre il quale lei non sarà più disponibile ad aspettarlo (tre mesi, sei mesi, un anno?) ed intanto cerchi di riattrarlo a sé mostrandosi cordiale, comprensiva, accogliente, ma decisa su quello che sarà. Eviti inoltre di caricarsi troppo della colpa di aver tradito per prima, altrimenti questo suo atteggiamento darà a suo marito una sorta di licenza di tradire.

Occorre ora guardare avanti, invece che indietro.

Saluti cordiali

YouTube player

Clinica della Coppia

Innamoramento
#1 11-01-2012, 11:47 PM

Buonasera,
sono una ragazza di 15 anni. tendo ad innamorarmi di gente molto molto molto più vecchia di me perchè considero i ragazzi della mia età troppo IMMATURI.
L’anno scorso un ragazzo di 19 anni che io vedevo solamente come un fratellone aveva iniziato a venirmi dietro, ma a me lui non interessava. mi perseguitava, mi scirveva messaggi ogni 2 minuti. Lo rifiutai più volte ma lui ci riprovava finchè a giugno tornò a casa sua, in Germania. Poche settimane prima di ritornare in Spagna (è li che vivo) mi ha detto che sarebbe tornato ad allenarsi con il suo coach tedesco per qualche settimana. Che cosa è successo dopo? Mi sono innamorata del suo coach! Ha 43 anni. Sono innamorata di lui esattamente da 2 mesi. Io all’inizio ho provato ad allontanarmi da lui perchè aveva avuto un litigio abbastanza pesante con il MIO allenatore (che per me è come un padre, se non di più). Avevo anche promesso al mio allenatore che l’avrei ignorato (gli ho detto di esserne innamorata, a lui dico tutto) ma non ci sono riuscita e ho litigato parecchio con lui. Ogni volta che lo vedevo il mio cuore batteva a mille all’ora. Sia lui che il suo giocatore (il ragazzo al quale piacevo) se n’erano accorti. Il sabato e la domenica lo aspettavo nel bar perchè sapevo che il suo allenatore sarebbe venuto con lui e si sarebbe seduto con me. E così faceva…Pero più avvicinavo a lui, più mi allontanavo dal mio allenatore. Quando eravamo seduti insieme tutti e tre, insieme al diciannovenne, sapeva solo prendermi in giro o fare battute stupide. Quando eravamo da soli (poche volte purtroppo) il suo comportamento cambiava. Era molto più….dolce. Quando c’era il suo giocatore era molto più freddo e distaccato. una volta mi disse che ero la ragazza più bella dell’accademia (vivo in un’accademia), un’altra ancora mi fissò camminare per 20-30 secondi senza staccarmi gli occhi di dosso. Ma lui lo faceva solo perchè sapeva di piacermi. Ai prmi di ottobre sono partiti entrambi per gli stati uniti e non ho avuto la chance di salutarlo. tutto’ora guardo tutte le foto che mette su facebook, sono sul suo profilo 24 ore al giorno per vedere che cosa scrive, che cosa pensa e che cosa fa.
A volte avrei voglia di scrivere a questa persona, ma non posso per via del mio allenatore. Ho deciso che aspetterò fino a Natale per inviargli gli auguri e vedere se possiamo iniziare una conversazione. è la prima volta che provo queste sensazioni e anche se dovrei dimenticarlo, non voglio farlo. Non voglio niente da lui, non voglio una relazione anche perchè vive in un altro paese. Però pensare a lui è ciò che mi mantiene viva, che mi da la forza di alzarmi al mattino e di affrontare la giornata con un sorriso. Non voglio nulla, ma solamente essere felice pensando a lui.
Secondo lei che cosa dovrei fare? E’ giusto scrivergli?
Cordiali saluti

Gentilissima,

Ciò che descrivi, più che un amore mi sembra una sfida: la tua determinazione ad avvicinare privatamente questa persona, il tuo desiderio di sedurlo, mi sembra rispondano, più che ad un sentimento, al bisogno di sentirti una persona adulta (e di essere considerata come tale).
Mi sembra di capire che vivi in un mondo complesso, che permette molte esperienze: viaggi, incontri, ecc. e dunque è possibile che tu non ti senta a tuo agio, in questo contesto, nel tuo ruolo di ragazzina.
Stai vivendo infatti quell’età di mezzo, in cui non ci si sente più bambini, soprattutto perché si ha un corpo simile a quello di una persona adulta, ma che, a livello psicologico, porta ad essere molto influenzabili, volubili e, soprattutto, fragili.
Secondo me ciò che ti tiene in vita, come dici tu, non è tanto l’interesse per questa persona, quanto l’interesse per te stessa: per come potresti comportarti nel ruolo della persona adulta, ovvero in quel ruolo adulto che non vedi l’ora di assumere.
Il mio consiglio probabilmente ti deluderà, perché nella mia esperienza come terapeuta mi sono fatta l’idea che bruciare le tappe non sia mai un bene, soprattutto stringendo relazioni con persone adulte (che possono fare molto del male a persone molto giovani, che non hanno strumenti per difendersi).
Inoltre, considera che legalmente potresti mettere nei guai questa persona, in quanto tu sei una minorenne e per quanto tutta la questione possa sembrare intrigante, nella realtà ci sarebbe ben poco da divertirsi, per i problemi che ne potrebbero conseguire.
Dunque, il consiglio non è quello di scrivergli, ma eventualmente di scrivere a te stessa, per te stessa, in un blog o in un diario, raccontando ciò che senti e che provi, in attesa di diventare più grande, ma grande davvero, non solo nell’apparenza fisica. Intanto, cerca di confidarti con persone che possano consigliarti al meglio (il tuo allenatore mi sembra vada benissimo in questo ruolo) e, se vorrai uscire con i ragazzi della tua età, farai benissimo, perché potrai cominciare a costruirti quel bagaglio di esperienze che ti aiuterà a crescere.
Cari saluti.

Mi ha chiesto di rimanere amici dopo 10 anni
#1 11-13-2012, 12:29 PM

buongiorno,sono un ragazzo di 27 anni e sin da quando ne avevo 17 sono stato fidanzato con una ragazza..il nostro è stato un amore turbolento sin dal principio per la sua famiglia che non mi guardava con occhi buoni anzi ci vedevamo di nascosto ma nonostante tutto abbiamo sempre superato ogni problema insieme solo che negli ultimi anni litigavamo spesso quasi sempre per colpa mia ma nessuno dei due staccava la spina e si continuava per ore ,lei mi chiedeva sempre di cambiare ma non era una cosa quotidiana accadeva ogni tanto,ora è da un mese che lei dice di non amarmi e di provare solo affetto e tutto questo dice che è per colpa mia che le ho fatto troppo male però quando siamo insieme mi abbraccia mi bacia e facciamo l amore..tutto questo mi sta facendo soffrire tantissimo non riesco più a dormire e mangio a malapena anche perchè negli ultimi tre anni abbiamo vissuto nella stessa casa ma è dovuta tornare a casa sua per mancanza di un lavoro fisso e qui ha ancora tutte le sue cose,oggi forse viene a trovarmi io non so come devo comportarmi la amo veramente tanto e sono disposto a tutto per lei..aiutatemi..grazie.

Gentilissimo,

E’ possibile che per affetto, oltre che per abitudine, la sua (ex?) ragazza sia disponibile ad avere rapporti sessuali con lei, ma ciò non dovrebbe del tutto rassicurarla sulla possibilità di continuare la vostra storia.
Non saprei proprio che consiglio darle, visto che so così poco di voi: ritengo però che se, nel vostro rapporto, come lei stesso ammette, è stato finora lei ad essersi comportato male, questo dovrebbe essere il momento della svolta: non più riconoscere di aver sbagliato, ma fare qualcosa di concreto sulla strada del cambiamento … Che cosa? Cominci a pensarci!
Auguri!

Relazione sull'Innamoramento - Festival della Coppia 2023

YouTube player


Un passato ingombrante che ritorna
#1 12-11-2012, 01:46 PM

Salve, ho 27 anni e sto col mio ragazzo da quasi un anno.
In realtà è un rapporto nato inaspettatamente: ci conosciamo da 7 anni e prima eravamo amici. Non ci vedevamo da qualche tempo e abbiamo cominciato a frequentarci.
All’inizio non riuscivo a lasciarmi andare perchè conoscevo molto bene il suo passato e sapevo che avesse avuto tante donne (e non solo), molte delle quali amiche…
Inizialmente la cosa mi pesava relativamente, nel senso che lui era sempre molto carino e galante con me e non mi faceva sentire a disagio con questa parte della sua storia. Man mano che uscivamo insieme e lui mi raccontava di sè, venivano fuori nuove storie di letto (e pomiciate) con altre amiche. Alla fine credo abbia fatto sesso con quasi tutte le ragazze che conosce (un numero veramente spropositato) e con spiegazioni quali: “Ci stavamo annoiando”, oppure: “Lei non mi piace proprio, ma mi è saltata addosso”.
Quando racconta è come se fosse sempre un partecipante passivo, come se non fosse stato assolutamente in grado di tirarsi indietro e rifiutare le avance della ragazza di turno, nonostante non gli piacesse.
Io non mi considero una persona bigotta, anzi! Sono sempre stata molto libera, sessualmente parlando, però con l’idea che l’atto sessuale abbia un corrispettivo affettivo e intimo molto importante e che non sia una cosa che uno riesca a fare con chiunque e indipendentemente dal fatto che la persona ti piaccia o meno!
Questo passato ha cominciato a diventare un po’ pesante e ho cominciato a smettere di frequentare certi locali dove sapevo poter trovare queste ragazze. Tutto ciò anche a causa dell sua migliore amica che, ogni volta che usciamo, parla sempre delle ex di lui e di quelle con cui lui è andato a letto e che sono amiche di lei.
Col tempo, poi, le cose tra noi due sono cambiate: lui ha smesso di essere molto attento alle mie esigenze e spesso ha rimpiazzato queste carinerie con prese in giro, alle volte, un po’ pesanti. Gli ho fatto notare non mi faccia piacere, anzi… mi causa notevole disagio (essendo io una persona abbastanza insicura), ma lui va comunque avanti, dicendo che sono solo “sfottò”.
Ovviamente le mie insicurezze rivolte al suo passato sono aumentate e, spesso, è come se non riuscissi a controllare i pensieri: mi sento sbagliata, male con me stessa…
Oltretutto sto cominciando a lavorare proprio con delle amiche di una delle sue “amiche di letto” e la cosa mi crea qualche disagio, che lui, quando cerco di parlargliene, non capisce.
So bene che ognuno di noi ha il suo passato e prima, per me, non è mai stato un problema che i miei ex avessero avuto relazioni. È proprio la modalità, il tipo di rapporto e il fatto che queste persone siano comunque presenti che mi provoca disagio. Così come non sentirmi più “speciale” per lui, ma “una delle tante”.
Non so come comportarmi e affrontare la cosa serenamente…

Gentilissima,

Sono d’accordo con lei: è un passato ingombrante che ritorna – e che sempre ri-tornerà, aggiungerei… Infatti, per dare vita ad una coppia stabile è necessario avere idee condivise sul rapporto di coppia e sulla sessualità: quando, come e con chi. Poi possono capitare incidenti di percorso, ma un conto è gestire l’eccezionalità degli eventi, un’altra cosa è gestire una “normalità” non condivisa.

Lui evidentemente non dà molta importanza alla sessualità, che anzi usa come strumento di comunicazione, quasi per conoscere meglio le sue amiche, per diventarci più intimo, ma senza il desiderio di creare con ciascuna di loro una relazione più profonda. Questo significa però che nessuna storia veramente comincia e nessuna storia finisce mai del tutto.

E’ per questo che lei sta cominciando a sviluppare fobie e paranoie (sarà andato a letto anche con questa persona? Questa persona saprà qualcosa di lui che io non so? ecc.) e questo a breve potrebbe portarla ad evitare persone e situazioni sociali che le potrebbero creare imbarazzo.

Per il momento infatti ne parla con lui, ma senza riceverne in cambio molta comprensione, dal momento che lui non reputa vi sia un problema nel suo modo di essere. Con il tempo però è facile prevedere che lei si sentirà sempre meno compresa e sempre più frustrata (e lui sarà sempre più esasperato da questa sua esigenza di controllo sulla sua vita).

C’è da chiedersi: lui, dopo aver iniziato questa storia seria con lei, è cambiato? Oppure la novità del rapporto ha solo ridotto la sua propensione ad andare a letto con le amiche? A me sembra difficile che una persona possa cambiare improvvisamente – e per sempre – il suo modo di fare (e di essere) e temo che lei, accettando questa realtà, finisca per sospettare a breve non solo di lui e del suo passato, ma anche di tutte le persone amiche di sesso femminile, belle o brutte che siano, che frequentano la vostra coppia… Un incubo!

Dunque, solo 2 mi sembrano le possibili soluzioni perché questa coppia possa durare: 1. uno dei due cede e si sintonizza completamente e convintamente sulle concezioni dell’altro/a; 2. si cerca, con impegno reciproco, un punto di equilibrio sulla base di un patto di coppia fatto di regole molto chiare, esplicite e condivise.

Buone riflessioni e molti auguri.

PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene anche se in coppiaCome vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia

Pensare frequentemente al suicidio
#1 12-14-2012, 06:21 PM

salve, è da ormai tre mesi che non dormo, non provo più interesse per niente e nessuno, scoppio a piangere nei momenti meno opportuni, ho azzerato la mia vita sociale, sono irritata dalle persone, non riesco a rimanere concentrata (ovviamente ciò sta influendo sulla mia carriera scolastica), sono paranoica, depressa, e non riesco più a svolgere il quotidiano.
Non riesco a parlare con nessuno, mi chiudo in casa da sola tutto il giorno ascoltando musica, inoltre dubito qualcuno sia disposto ad ascoltarmi.
Non ho neanche idea del perchè io stia scrivendo qui, forse ho solo un dannato bisogno di parlare.

Si, forse è così: dal momento che non si sente bene inserita o bene accolta nell’ambiente che frequenta, sente il bisogno di parlare di sé con qualcuno. Lo faccia: gli psicologi servono proprio a questo!
Noi offriamo il servizio gratuito di ascolto il giovedì, come può leggere qui: https://www.psicolinea.it/consulenza, ma se preferisse una consulenza dal vivo nella sua città non le sarà difficile trovare consultori pubblici che offrono servizio gratuito, nelle parrocchie o in alcune circoscrizioni.
Altrimenti, e questa sarebbe la cosa migliore, provi a prendere un appuntamento con uno psicologo presso la ASL, o con un privato. I prezzi non sono più proibitivi come una volta e vedrà che con poche sedute si sentirà già meglio… Il periodo è ottimale: è appena cominciato un nuovo anno e fare il buon proposito di dare una svolta alla propria vita potrebbe essere un’ottima idea.
Auguri.

Amore
#1 12-21-2012, 12:23 PM

salve dottoressa o un problema e non so veramente come comportarmi ho una storia con una ragazza da circa 1 anno e stiamo insieme da 3 mesi il problema che per la mia gelosia involontariamente ho guardato la sua posta pv di facebook ed ho letto dei messaggi con un altro ragazzo cose di flertare in una maniera paurosa che mi sono congelato sul posto poi dopo 2 giorni glio detto la verita e lei si e arrabiata tantissimo sul fatto che ho letto la sua posta ma io glio detto cosa era scritto e lei si e giustificata sul fatto x sentirsi viva voleva avere attenzioni sempre e che la gente gli dice come e bella o altre cose cosi poi diceva che scherzarva e che non mai mi aveva tradito e poi ma quello che ho fatto io e piu grave di quello che affatto lei ho 32 anni lei 31 e non so cosa fare io l’amo da morire il problema e non so piu se e cosi anche x lei io mi sento in colpa di aver letto i suoi messaggi e non so piu cosa e giusto o sbagliato lei me la nascosti poi non fa niente x rimediare o recuperare il rapporto insomma dottoressa lei e convinta quello che a fatto lei e giusto io sbagliato e sto impazzendo non se lasciarla oppure no non so piu cosa fare grazie per la cortese attenzione simone

Gentile Simone,
C’è una possibilità che lei non sembra prendere in esame: che abbiate sbagliato entrambi… Infatti, se una ragazza ha preso un impegno serio con un ragazzo con cui si vede da un po’ di tempo, non mi sembra una giustificazione il fatto che lei flirti con altri per soddisfare il bisogno di essere corteggiata e ammirata.
Anche se non l’avesse tradita materialmente, la ragazza non mostra di essere molto adatta per una relazione seria e duratura, cui lei mi sembra invece aspirare.
D’altro canto, anche lei si è comportato in modo poco razionale: prima ha deciso di leggere la posta privata della sua ragazza e dopo aver scoperto che lei flirta anche con altri, ha confessato all’interessata di aver letto la sua corrispondenza su FB. In questo modo, dalla ragione, che poteva avere, è passato anche lei dalla parte del torto.
Ora lei si chiede: chi, dei due, ha maggiori torti?
Io direi che questa domanda è inutile: quello che lei dovrebbe invece chiedersi è se, alla luce di quello che ha scoperto, la sua ragazza le piace ancora, oppure no. Se la risposta è si, continui la sua storia, magari facendo più attenzione al bisogno della ragazza di sentirsi corteggiata ed ammirata (cerchi di essere lei il suo primo corteggiatore e ammiratore); se la risposta è no, non le rimane che troncare tutto.
Se posso permettermi un altro suggerimento, credo che lei faccia bene a leggere qualche libro in più, perché accrescere la propria cultura significa anche migliorare la propria intelligenza e la capacità di conoscere meglio il mondo, le persone, le cose… E dunque decidere con maggiore consapevolezza quello che è giusto e quello che è sbagliato per la propria vita.

Trattamento gravi disturbi alimentari
#1 01-02-2013, 11:54 PM

buonasera, Una mia ex fidanzata soffre da diversi anni di bulimia e in precedenza aveva sofferto di anoressia. Conseguenza di una difficile situazione familiare vissuta fin da bambina, sfociata nel non sentirsi amata. Anche varie relazioni affettive, come quella con me, sono naufragate perchè lei non si sentiva amata in modo totale. Da tempo questa ragazza, che in passato solo sporadicamente ha affrontato un percorso psicoterapeutico, si è convinta che la soluzione per il suo bisogno di affetto e quindi addivenire alla cura della bulimia sia il dare alla luce un figlio anche se da single e all’occorrenza approfittando di tutte (e dico tutte!) le moderne tecniche di fecondazione artificiale. Affrontato un nuovo percorso di terapia con un medico psicoterapeuta questi l’ha incoraggiata in modo deciso in questa direzione ma già 2 costosissimi e molto complessi tentativi di inseminazione artificiale non hanno sortito effetti positivi causa problemi di conformazione dell’apparato genitale e i problemi determinati dall’età (ben oltre i 30) e nonostante terapie che giudico pericolose per la salute. Un altro tentativo potrebbe avere effetti drammatici (per la sua salute e psicologicamente se nuovamente non riuscisse): tento ancora vanamente di dissuaderla. Lo psicoterapeuta, al contrario sembra spingerla ancora di più, fino a convicerla a “ripudiare” noi che non approviamo (tra cui la sua famiglia). Cosa si può fare? Possibile che non ci sia un diverso approccio? Immagino già la risposta…….ma confrontarsi da terzo con il terapeuta?

Gentilissimo,
Non mi risulta che la nascita di un figlio sia una soluzione terapeutica per una paziente con disturbi alimentari, come per nessun altro disturbo di tipo psicologico. Un figlio non significa infatti solamente una grande carica d’amore, da dare e da ricevere, capace di colmare antichi bisogni, ma anche ansia, preoccupazioni, responsabilità, stress e tutto questo potrebbe essere ancora più esasperato dall’assenza dell’altra figura genitoriale.
Personalmente dunque non sono affatto d’accordo con questo suggerimento “terapeutico” ed il consiglio è senz’altro quello di convincere la paziente a rivolgersi ad un centro specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari.
Cordialmente,


Terapie di Coppia online psicolinea

Tariffe Psicoterapia

AIUTO !
#1 01-08-2013, 04:57 PM

Buonasera,
ho bisogno di aiuto!
Sono in crisi, non riesco più a capire cosa mi stia succedendo.
Ho avuto un grande trauma a soli 18 anni, che mi ha sconvolto la vita. i primi anni sono stati durissimi, ho cercato il suicidio più volte. Poi con il passare del tempo ho cercato di tornare a galla, e sembrava così, mi sono trasferito in un’altra grande città per lavoro e tutto sembrava aver preso una piega decente, ma dentro di me nulla riusciva a farmi dimenticare il trauma, le paure e le insicurezze ci sono sempre state, ed hanno continuato a soffocarmi. ho sempre cercati di scappare da tutto e tutti, cerco sempre di distaccarmi dal resto del mondo. i miei amici più cari, evito di chiamarli, e non riesco neanche a parlare a loro del mio grosso disagio.
Anzi, ai loro occhi cerco di apparire sempre come la persona più felice del mondo, come del resto lo faccio con tutti gli altri, ma non riesco a fare il contrario.
Ma io sto male, sento nuovamente il bisogno di scappare e uccidermi. Sono stato messo in cassa integrazione, come del resto tutti quelli della mia azienda, e da quel momento il crollo è diventato enorme, considerando anche questo disagio. Mi sento in una posizione molto traballante, ho paura di quello che potrà succedere, perchè mi sto rendendo conto che non sono più in grado di rapportarmi con gli altri e quindi di conseguenza, non riesco ad avere colloqui soddisfacenti. tanto meno rapporti umani. sono rinchiuso nella mia casa a pensare ed esplodo in pianti per qualsiasi cosa, canzone, notizie tristi. 🙁 Ho 33 anni, non sono più in grado di gestirmi. Vorrei dele cose, ma ne vorrei fare altre!
Il grande trauma di cui ho cominciato a parlare sopra, si tratta di essere stato infettato di HIV+ dal mio primo fidanzato. Da qui la crisi anche di non riuscire a trovare un’altra persona che mi potesse capire ed accettare. Nel periodo del trasferimento lo ho anche trovato e sono 10 anni che siamo assieme, ma io anche da questo rapporto non riesco più a trovare i piaceri che dovrebbe darmi, anzi è diventato un litigio continuo, essendo io molto irritante, cattivo e insopportabile. Lo so ne sono coscente! ma non so più come rapportarmi con lui e con gli atri. Vorrei tanto riuscire dinuovo ad uscire dal guscio, instaurare un rapporto con una persona che mi guidi!! (sono stato da vari psicologi/psicoterapeuti nel frattempo, ma non ho mai trovato disponibilità o forse non la vedevo !!)
Vorrei potermi suicidare !
Aiuto

Gentilissimo,
Anzitutto non consideri il suicidio come una possibile soluzione del problema, ma solo come una parte del problema.
Non è facile uscire da un trauma che riguarda la salute fisica, oltre tutto compromessa in un rapporto con una persona fidata ed evidentemente a lei cara, visto che ne parla come di un “fidanzato” e non di un rapporto occasionale.
E’ dunque comprensibile che lei abbia vissuto male tutto questo e, poiché tutto nella nostra società sembra avere un prezzo, il sapere di non avere più un lavoro stabile, né un reddito per potersi mantenere e per soddisfare tutti i suoi bisogni, deve senz’altro aver inciso nell’abbassare ulteriormente il suo tono dell’umore.
Questa crisi tuttavia passerà e lei è ancora giovane per poter provare a cercare nuovi lavori, o semplicemente aspettare fino a che non si esca fuori da questo angoscioso tunnel.
Non resti però con le mani in mano, durante questo periodo di forzata stasi: non passi il tempo a piangere o a fare pensieri distruttivi, che non servono a nulla. Cerchi piuttosto di migliorare le sue competenze, di affinare le sue capacità, per dare senso a questo periodo della sua vita.
Quanto alla relazione con il suo compagno, è possibile che stiate attraversando una crisi: succede in tutte le famiglie e in tutte le coppie. Lei però ha in questo caso gli strumenti per limitare e tenere sotto controllo gli aspetti negativi del suo carattere (Cito: “Anzi, ai loro occhi cerco di apparire sempre come la persona più felice del mondo, come del resto lo faccio con tutti gli altri, ma non riesco a fare il contrario”). Perché, proprio con il suo compagno, non ci riesce? Forse inconsapevolmente attribuisce a lui i guai che le stanno capitando? Se capisce che la storia è finita, non resta che prenderne atto e cercare un altro tipo di sistemazione; se invece c’è ancora qualcosa da fare o da salvare, sicuramente è importante metterci impegno, ed investire nel rapporto tempo, risorse ed energie.
Infine, gli psicologi: gli psicologi/psicoterapeuti/sessuologi sono tutti bravi, se sanno entrare in sintonia con il paziente e sanno aiutarlo a guardare il mondo da altre prospettive. Non sempre questo accade: a parte le competenze, è anche un problema di predisposizioni, di sensibilità, di interessi personali, di feeling. Forse, finora non ha semplicemente incontrato la persona giusta. Le suggerisco dunque di riprovare.
Se però, in attesa di trovare un nuovo terapeuta, lei sente che non ce la fa più, non faccia l’eroe: vada dal suo medico di base e si faccia consigliare quali farmaci assumere per superare la tempesta.
Le auguro 1.000.000 di cose belle 😉

L’ho lasciato ma…
#1 01-10-2013, 08:51 PM

Salve,il 31 dicembre 2012 ho lasciato il mio fidanzato dopo 1 anno e due mesi (ho 24 anni e lui 27)e, se a freddo, mi chiedessero “come mai?perchè?” io risponderei che “lui era cambiato”.La storia è andata avanti tra noi normalmente,passavamo molto tempo insieme,(si sa all’inizio della maggior parte delle storie ci si butta a capofitto)nonostante fosse un periodo di stress per entrambi(io laureata a febbraio,lui a marzo).Ma ne siamo usciti…quando stavamo insieme le cose andavano bene,il mondo diventava”nebbia”.A livello sessuale ero soddisfatta,soprattutto perchè avevo /ho un forte sentimento.Ad un certo punto,ma non so quale punto lui è un pò cambiato;iniziava ad essere un pò più menefreghista,freddo come se avesse preso una sedia e si fosse seduto.Litigavamo spesso,anche per motivi futili,di incomprensioni e disaccordi frequenti;cercavo di resistere,di andare avanti,di non “lamentarmi”ma di parlare con il partner ma quando lo facevo per lui”mi lamentavo sempre,e non mi stava mai bene niente,avevo sempre voglia di litigare”.A dicembre 2012,precisamente a natale,andammo a budapest…sono tornata più triste e scoraggiata di prima;vedevo una persona stanca,spenta.Anche sessualmente (e intimamente)ho notato cambiamento,non solo durante l’ultimo viaggio(nella frequenza ad es.)Tornati dal viaggio andammo a cena con una coppia di amici;la serata andò bene ma,usciti dal pub,silenzio tra noi,non una parola,non un chiedermi”vuoi stare 1pò con me”;vengo riportata a casa come un pacco natalizio.Il giorno dopo mi ha telefonata per 5 volte,non ho mai risposto,stavo prendendo coraggio per la mia decisione.Mi scrive su facebook..Lo lascio su facebook,sarò stata anche pessima ma non potevo vederlo.Gli ho elencato tutte le mie motivazioni facendo una sorta di excursus su come lo vedevo,quali fossero i problemi…ma dall’altro lato c’è stato un vomitare cose e litigi continui,non riuscivamo nemmeno a parlare normalmente,mi attaccava.Insomma ho carpito che covava molto,nei miei riguardi,problemi vecchi.Gli ho detto che lo amo ma che non potevo continuare così e finchè ho potuto ho cercato di tirare la storia avanti evitare di litigare o come direbbe lui lamentarmi ma lui continuava a dire le sue cose(da premettere all’inizio lui credeva io fossi arrabbiata per la sera prima,quella degli amici al pub ma non era così,io ero ferita dalla sua assenza).Ha insistito nel dire che lui è sempre lo stesso,io continuavo nel dire che l’amore si mostra e dimostra e lui non lo faceva più.Non mi ha mai chiamata(cioè quando credeva stessimo litigando per la serata andata male e perchè io potessi essere arrabbiata mi chiamava,quando ha capito che i motivi erano seri reali concreti tra noi e che lo stavo lasciando non ha più mosso un dito,non una telefonata).CosaèSuccesso?L’amore dov’è finito?Grazie.

Gentile Marta,

Credo che fra voi ci sia stato soprattutto un problema di comunicazione. Come lei dice, quando lei cercava di spiegarsi senza cercare la lite, lui sentiva questi discorsi come una comunicazione aggressiva e conflittuale, a volte lui la sentiva arrabbiata, ma invece non era così, oppure lo era per motivi ben diversi da quelli che lui pensava, e così via.

Ci sono persone che si capiscono al volo, anche senza parlare ed altre dove invece una serie di pregiudizi, o comunque di aspettative errate nei confronti del/della partner, determinano delle difficoltà.

Quando il rapporto è forte e stabile, malgrado questi difetti di comunicazione, si invitano i due partners a cercare di migliorare le capacità comunicative, in particolare di ascolto dell’altro. Un’altra tecnica è quella di imparare a chiedere sempre conferma, prima di attribuire all’altro dei giudizi su questo o su quello che non hanno alcun fondamento reale, ma che si basano su semplici impressioni personali.

Dunque, si può imparare a limitare i conflitti e le liti, ma solo se i due partners vogliono davvero impegnarsi nel rapporto; è possibile tuttavia che la sola idea di fare questo sforzo sia già di per sé demotivante per alcuni.

Così potrebbe dunque essere letto il comportamento “fuggitivo” del suo ex ragazzo, il quale poteva anche venirle incontro per bisticciare un po’ su una cena con amici che non sembrava essere andata benissimo, ma che non ha (o non aveva) alcuna intenzione di mettersi personalmente in discussione per migliorare il suo rapporto di coppia.

Seguici sui sociale

Facebook - Instagram - X

Aiutooo
#1 01-16-2013, 11:36 PM

Salve sono un ragazzo di 23 anni, vi scrivo perchè vorrei chiedervi come posso liberarmi dalla fobia sociale! Ho paura di andare nei supermercati,centri commerciali,metro,scuola nel caso mi interrogano, tutto questo mi porta ad arrossire!!!cosa posso fare per eliminare questa paura/emozione?Grazie attendo vostra risposta

Gentile Marco,
E’ vero che i problemi di fobia sociale possono essere superati, o quanto meno si possa imparare a conviverci con maggiore serenità e minore stress, ma non pensi che esistano ricettine da scambiarsi via internet, come si trattasse delle dosi di una crostata… Ogni persona è un caso a sé ed ogni persona arrossisce o ha un problema di fobia sociale per un motivo diverso: dunque, anche i rimedi, i suggerimenti, le strategie, devono essere adattati alla persona, all’ambiente, alle circostanze.
Questo significa, in altre parole, che è necessario intraprendere un percorso psicoterapeutico (la psicoterapia cognitivo-comportamentale è l’ideale).

In linea generale, lei può apprendere intanto qualche terapia di rilassamento e leggere dei libri di psicologia popolare (self help), che ogni 50 pagine danno un buon consiglio (a forza di leggerli, qualche buona idea può anche venire).

In alternativa, le suggerisco di consultare il sito : dieci anni di consulenza, di notizie, di suggerimenti sui problemi dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali.
Cordialmente,

Tradimento e perdono
#1 01-17-2013, 04:49 AM

Egr. Dott,
sono una ragazza di 22 anni,il mio attuale compagno ne ha 38, ad agosto ho scoperto che aveva contatti con una sua collega di lavoro, nonché allieva di 18 anni,tramite facebook. Nulla di fisico a loro detta, ho letto alcuni messaggi e sono stati molto pesanti, tipo come sei dolce,tu per me sei come una droga. Da quando ho scoperto questa cosa sono caduta in una tremenda depressione, non ho voglia di uscire o di stare in contatto con le persone. Inizialmente ho fatto di tutto per recuperare questa storia,ma lui non faceva altro che dire che aveva bisogno di riflettere e che non mi amava come lo amavo io. A fine ottobre mi sono arresa e colpo di scena il mio lui sta facendo di tutto per dimostrare quanto mi ama. Io oggi mi sento delusa e confusa. Come posso capire se lo amo ancora?premetto che ogni volta che decido di troncare per sempre,non ci riesco. Come posso allora perdonarlo e dimenticare questa cosa?
In attesa di troncare una sua risposta la ringrazio e le invio i miei più cordiali saluti.

Gentilissima,
Mi sembra che lei cominci ad avere ben chiaro, sul piano razionale, cosa deve fare, anche se la cosa la fa soffrire e le sembra di non avere in sé la forza di farlo. Forse, scrivendomi, lei si aspetta di ricevere una parola definitiva, forte e convincente, che riesca a farle superare le ultime perplessità.

Io quella parola tuttavia non gliela dirò, perché ritengo giusto che lei possa scegliere della sua vita così come vuole, senza farsi influenzare dagli altri.
La scelta del partner è una di quelle scelte di vita che possono regalare molta felicità o molta sofferenza.

E’ vero, l’amore spesso confonde le idee, specie nella sua prima forma, quella dell’innamoramento, e può far commettere dei grandi errori. In compenso tuttavia, come dimostrano le tantissime coppie in crisi, l’amore assoluto dura poco e tende col tempo a trasformarsi in un sentimento più stabile, ma anche più razionale.

Non appena, dopo la passione, ci si ritorna a confrontare con la realtà, si cominciano anche ad intravedere gli effetti della scelta sentimentale sui propri progetti e sui propri obiettivi di vita e si manifestano con chiarezza tutte le eventuali incompatibilità. Il problema è che spesso questa consapevolezza arriva quando ormai è troppo tardi.

La cosa che posso dunque consigliarle è quella di cercare di non ipotecare il suo futuro con questa persona, compiendo scelte irreversibili. Lei è ancora molto giovane: si dia del tempo, per poter maturare come donna e per capire cosa voglia davvero fare della sua vita. Con questo approccio ben chiaro in mente, lei potrà non rinunciare, nel presente, a tutto quello che le piace e le permette di stare bene. Se per maturare ci vogliono esperienze, ben vengano.

Saluti cordiali.

Forse disturbi alimentari?
#1 01-19-2013, 07:21 PM

Salve,
non so se scrivere qui sia la cosa migliore, ma da un pò avevo bisogno di raccontare a qualcuno questa situazione, e che potesse commentarla da “fuori”.
Io sono una ragazza di 21 anni, frequento l’università,una facoltà impegnativa ma che mi piace molto, (voti alti e esami in pari); sono bella, simpatica e socievole (almeno a detta di molti), ho amici più o meno stretti, un ragazzo che bene o male ci tiene a me, una famiglia solida alle spalle che mi ha sempre sostenuto. Quindi la mia vita dovrebbe essere quasi perfetta, certo ho periodi neri come tutti e come tutti a volte non riesco a trovare motivazioni per andare avanti, ma non penso di avere problemi gravi, sicuramente c’è gente che sta molto peggio…
Ma in tutto questo non riesco a capire perchè da un anno circa sento il bisogno di rimettere tutto ogni volta che mangio: i miei pranzi e le cene a casa sono sempre seguite da una puntata in bagno per vomitare tutto.. spesso lo faccio anche quando sono a cena fuori, o da amici, o in università;
potrebbe essere il sintomo di un disturbo alimentare? a parte questo non ho un rapporto conflittuale con il cibo, non ne sono assolutamente ossessionata, non mangio in modo spropositato nè digiuno e nemmeno odio il mio aspetto (certo a volte vorrei essere migliore, ma chi non lo vuole?).. e comunque nessuno sa o si è mai accorto di questo mio problema, per cui mi dico che probabilmente sto sopravvalutando la cosa..
Ultimamente è un periodo un pò strano, anche senza nessun motivo serio sono sempre triste, non riesco a trovare l’entusiasmo per i progetti universitari, ogni volta che penso al futuro (vista anche la situazione) vedo nero… non trovo nessuno con cui parlare di tutto questo, non voglio scaricare i miei problemi su altre persone e soprattutto mi vergogno.
Non credo mi serva aiuto, già solo mettere nero su bianco queste cose è molto.
Grazie

Gentilissima,

Per poter ricevere aiuto occorre anzitutto chiederlo e per poterlo chiedere occorre essere consapevoli di avere un problema.

Credo che, con questa lettera, lei stia semplicemente ammettendo con sé stessa, forse per la prima volta, che al di là delle apparenze, c’è qualcosa in lei che proprio non va e che, malgrado i tentativi di rimozione, le crea profondo disagio e sofferenza.

Vorrei dunque pensare a questa sua richiesta di commento, più che di consulenza, come all’attuazione di un rito di passaggio, che segna il confine fra quello che è stato il suo passato di rassegnata sofferenza (seppure difficile “da mandare giù”) e quello che lei vorrebbe invece fare, per sé stessa e per la sua vita nel futuro.

Per il momento dunque non le consiglio nulla, anche perché lei non me lo richiede; le dico però, come commento, che questa lettera potrebbe essere importante, in quanto potrebbe rappresentare un piccolo ma significativo passo verso la guarigione e spero che questo processo di insight vada ancora più avanti, fino a che lei non si sentirà sufficientemente pronta ad affrontare quella parte di sé che finora non ha voluto o potuto ascoltare.

Le auguro buone cose.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

YouTube player

Separarsi? Non So! Un consiglio.
#1 01-29-2013, 08:06 PM

Salve,io e mia moglie siamo sposati da 15 anni con figli.Un anno fa mia moglie si è tolta la fede e dopo alcuni mesi ha cominciato a messaggiare con un tizio che ci abita vicino.Scoperta mi ha promesso che avrebbe interrotto.Poi ci è ricaduta.Riscoperta mi ha promesso ancora che avrebbe smesso.Ancora altre volte ci è ricaduta fino ad arrivare ad avere rapporti sessuali con l’altro.Stufo di essere continuamente ingannato e preso in giro,sono stato più volte sul punto di procedere con la separazione anche perchè sentivo e sento che lei non mi ama e,anzi,mi ha fatto capire che si era innammorata dell’altro(lo è ancora?).Più volte gli ho fatto presente questo mio sentire anche per facilitarle il compito di lasciarci.Lei risponde di non essere sicura dei suoi sentimenti per me,si è sempre opposta alla separazione volendo cercare di ripartire e recuperare il rapporto,anche a causa della presenza dei ns.figli che non sospettano nulla(infatti siamo una coppia che non litiga e con un ottimo rapporto con i ns.figli).Ogni volta che sono stato sul punto di separarmi da lei (consensuale già firmata) a causa del suo essere fredda,distante e delle sue ricadute con l’altro,lei mi si è riavvicinata e io,al solito,mi sono illuso che si fosse “ridestata” e quindi sono ritornato sui miei passi.Ma dopo,scampato il pericolo,lei torna ad allontarsi di nuovo da me.Avevamo iniziato una terapia di coppia che poi è sfociata in una terapia solo per lei,ora cessata.Oggi pur percependo che la relazione extraconiugale è cessata(o solo sospesa?),mi ritrovo a non riuscire a superare il trauma del tradimento perchè sento sempre più che lei non mi ama, anche se cerca di mostrarsi interessata(sospetto che lo faccia per “dovere”),perchè non ho più fiducia e perchè il tizio me lo vedo sempre presente e vicino a noi (fisicamente e non solo).Pensavo che se lei si fosse ricreduta sul suo “non amore” per me e me lo avesse dimostrato avrei sicuramente superato il fatto di essere stato tradito(fisicamente e sentimentalmente)anche perchè questo trauma mi ha spinto a mettermi in discussione prendendomi la mia parte di responsabilità in tutta questa storia e del suo essere arrivata a questo punto(ci siamo parlati per la prima volta dopo 15 anni di non comunicazione,rivelandoci i problemi e le aspettative che ciascuno di noi nutriva,nel silenzio,nei confronti dell’altro).Io amo lei e i miei figli,e anche per questi ultimi ho sopportato questa condizione,nella speranza che qualcosa cambiasse.Lei dal canto suo dice che ci vorrà del tempo,ma io trovo difficile sostenere ancora questa incertezza,credo che se ci fosse stato amore da parte sua si sarebbe già dovuto manifestare o ridestare visto tutto quello che è successo.Credo che ancora mi confronti,in cuor suo, con l’amore ideale che l’altro le ha saputo palesare.Credo che lei rifiuti la separazione per paura e per tutto ciò che comporterebbe per i ns.figli e le ns.famiglie.Mi sento quindi il male minore per lei. Grazie.

Gentilissimo,

Ci sono persone che non portano la fede e si sentono tuttavia sposatissime e persone che, pur portando la fede, tradiscono senza problemi.

Il gesto plateale di togliersi la fede, dopo tanti anni, può avere però un significato da non tralasciare: sembrerebbe quasi una dichiarazione di intenti, da parte di una persona che non ne può più e che ha deciso di cambiare la sua vita, alla ricerca di un po’ di felicità.

Il consiglio è sicuramente quello di fare tutto il possibile, prima di arrivare ad una separazione, perché le persone separate non sono più felici di quelle coniugate (a meno che non trovino nuovamente un vero amore, il che quando ci sono figli ed interessi di mezzo è poco probabile). La coppia separata inoltre diminuisce notevolmente il suo tenore di vita, perché la separazione costa: due case, vacanze separate, ecc. Per non parlare dei figli e di quanto sia importante per loro crescere in una famiglia serena, come voi, nonostante tutto, siete.

Non credo che sua moglie sia arrivata dopo 15 anni a togliersi la fede e a flirtare con un altro, se non fosse stanca di qualcosa che l’ha pian piano esasperata (del resto anche lei ammette di avere una parte di responsabilità e di non aver mai cercato di parlare con lei di queste cose che fra voi non andavano bene). Ecco perché sarebbe forse opportuno che anche lei tentasse una terapia individuale, per capire se c’è già oggi una qualche possibilità di cambiamento, per mostrare un interesse diverso nei confronti di sua moglie (che si avvicini di più al suo “ideale”) e così riconquistare, se non il suo amore, almeno la sua stima e il suo affetto.

Come passo successivo credo che una terapia di coppia potrà aiutarvi a ristabilire un po’ di dialogo e di armonia fra voi.


Terapie di Coppia online psicolinea

Tariffe Psicoterapia

Sono una causa persa.
#1 02-08-2013, 03:47 PM

Salve dottoressa.
Sono un ragazzo di 21 anni, e nonostante la mia giovane età sento di non aver combinato nulla di buono o di soddisfacente nella mia vita ma sopratutto sono sempre più terrorizzato dall’idea di fallire continuamente anche in un futuro già incerto per tutti vista la situazione socio-economica di questi anni.

La colpa di tutto ciò comunque non è altro che mia, sono schifosamente pigro e dico schifosamente perchè mi disprezzo da solo per questo, ho perso il conto del numero delle volte in cui mi sono imposto di smetterla di vivere da ameba e dare una svolta alla mia vita e nonostante l’enorme entusiasmo iniziale e l’apparente convinzione sono comunque SEMPRE tornato punto e a capo. Ora sono giunto al limite di sopportazione, non ce la faccio più ad andare avanti così e nonostante questo continuo imperterrito.

Nella mia vita sono sempre stato mediocre in ogni cosa: scuola, sport, musica, relazioni sociali e hobby vari.
Sono stanco di essere sempre sottovalutato da tutti, compresi amici e genitori, eppure questo ancora non mi da la grinta di cambiare la mia vita.

Oltre alla pigrizia un altro mio ENORME problema è l’indecisione cronica, sono una persona che cambia idea trecentomila volte. Ci sono miliardi di cose che vorrei fare ma per colpa di questa indecisione va sempre a finire che non ne faccio una o se la faccio la faccio male.
Esempio? l’università.. ho tentato il testo per l’accademia di belle arti ma l’ho fallito, così mi sono iscritto a Beni Culturali che però ho scoperto non mi da soddisfazioni, non mi piace e sono quasi sicuro che sarò un disoccupato come tanti altri dopo anni di fatica e studio.

Io ho due sogni nella vita, mi piace molto scrivere storie, specialmente di fumetti, motivo per cui sono sempre più tentato di mollare e iscrivermi alla scuola del fumetto e studiare sceneggiatura, ma i miei genitori sono convinti sia una perdita di tempo insieme alla mia altra passione, studiare per diventare doppiatore.
Il problema è che se anche avessi la possibilità di fare questo cambiamento e scegliere quale strada intraprendere non saprei nemmeno in quale di queste cimentarmi. Sono sicuro che se studio sceneggiatura rimpiango il doppiaggio e viceversa. Sono stufo di questo.

Quasi tutti i miei amici sono già decisi nella loro vita, e studiano cose come ingegneria, medicina ecc che gli garantiranno un futuro, io invece mi sento un fallito ma al tempo stesso voglio assolutamente coronare uno dei miei sogni per quanto difficili e dimostrare a tutti quanti che anche io posso diventare qualcuno, che sono anche io capace di fare qualcosa di speciale. Voglio per una volta nella vita essere rispettato e stimato e non essere sempre visto come una persona mediocre.

Le chiedo scusa per quanto sono stato prolisso ma avevo davvero bisogno di sfogarmi perchè non so veramente dove sbattere la testa.

La ringrazio per l’attenzione e attendo con ansia una Sua risposta.
Le auguro una buona giornata!

Gentilissimo,

Ha fatto bene anzitutto a scrivere tutto quello che sentiva dentro e che la opprimeva, perché scrivere è una tecnica potentissima per scaricare le tensioni e sentirsi dopo più rilassati. Se poi lei ha anche la passione di scrivere, questo esercizio potrebbe essere doppiamente utile.

Oltre che lagnarsi e attribuirsi tutti i difetti del mondo però, scrivendo dovrebbe fare anche un piccolo sforzo e cercare, ogni volta, di sottolineare almeno due o tre cose buone, che vanno bene e che le piacciono di lei. Questo la aiuterebbe moltissimo nella costruzione dell’autostima.

Veniamo all’Università: sia l’Accademia di Belle Arti che i Beni Culturali le offrono prospettive lavorative veramente scarsissime, per cui mi permetterei di suggerirle di provare a ripensare a quella che dovrà essere la sua carriera universitaria (se anche avesse ormai sostenuto degli esami, non è per 4-5 esami superati che una persona può condizionarsi la vita, a soli 21 anni…). Quegli esami farebbero comunque parte della sua preparazione personale, a livello di cultura generale.

Il mio suggerimento è quello di studiare per prepararsi ad un lavoro. Lo so, non è un discorso molto popolare e molti miei colleghi le avrebbero risposto che è giusto inseguire i sogni. Secondo me invece i sogni vanno inseguiti, ma sempre quando si riesce a mantenere un solido rapporto con la realtà, coniugando esigenze ed ideali.

Se lei studiasse ingegneria, si preparerebbe ad una professione che potrebbe darle lavoro, soddisfazioni, autonomia. All’interno di quella professione poi, o al di fuori di essa, nel tempo libero, lei potrebbe inseguire i suoi sogni, fare quello che le piace.

Volendo cercare a tutti i costi di “fare qualcosa di speciale”, lei potrebbe finire per isolarsi dai suoi amici e alla fine fare qualcosa di molto ordinario, come il disoccupato. E mentre i suoi amici comincerebbero ad avere i primi successi professionali, lei potrebbe ancora sentirsi diverso, insoddisfatto, incapace e indeciso.

Secondo me, per tutto questo, lei dovrebbe dare, finché è in tempo, una decisa sterzata alla sua vita. Precisazione: al posto di “ingegneria” legga qualsiasi studio capace di aprirle una carriera lavorativa.

Le auguro bellissime soddisfazioni.

Tutto di nuovo in discussione
#1 02-18-2013, 11:40 AM

Buongiorno Dottoressa,

le scrivo per avere un suo consiglio, una sua opinione. Ho 39 anni, sposato con mia moglie di 41 e con due figli di 3 e 6 anni. La nostra è una storia lunga, siamo insieme fin da ragazzi e abbiamo passato una vita vicini. Negli scorsi giorni, ho scoperto che mia moglie si è presa una “cotta” per un suo collega, sposato con due figli e pare con un matrimonio in crisi. La relazione avveniva con messaggi e attraverso chat e social network. Non ci sono stati incontri fisici. Mia moglie mi dice che non ha mai smesso di amarmi, che non si sentiva di tradire lasciandosi andare ad un emozione che non provava più da molto tempo: batticuore, farfalle nella pancia e risveglio di un forte desiderio sessuale che anche io ho percepito. In questo mese di suo “coinvolgimento” abbiamo fatto l’amore con passione e lei mi dice che questo risveglio la portava ad avere forte desiderio di fare l’amore con me. Io mi sento molto triste, mi sento ferito da quei messaggi in cui mia moglie parlava così esplicitamente del suo desiderio acceso da un’altro uomo. Nel parlare è emerso come dopo 2 gravidanze, i 41 anni compiuti, si è sentita di voler far riemergere il suo essere passionale, attraente e di piacere ancora ad un uomo.

Purtroppo il mio dolore è acuito da un passato pesante: 10 anni fa, non sposati ancora e senza figli, mia moglie mi tradì con il mio migliore amico, ne seguì un percorso di analisi con uno psicologo in cui l’attenzione si pose verso i sentimenti di rabbia e competizione verso di me. Pensavamo di evere capito, anche allora lei non mise mai in discussione il suo amore verso di me e dopo un lungo percorso decidemmo di salvare il nostro amore. Sono passati così 10 anni felici, un bel matrimonio, una vita piena, due figli meravigliosi.

Dalla nostra felicità, ora siamo ripiombati all’inferno. I miei dubbi sono: perchè mia moglie, dopo aver già provato un tradimento doloroso, ha di nuovo messo a rischio tutto? Come faccio a credere nel suo amore? Lei è disperata, mi dice che non voleva buttare all’aria tuttto, che non sa perchè si è sentita attratta da questo uomo e che pensava di non fare niente di male ad essere “inamorata dell’amore”, senza la volontà di avere una relazione fisica, sensa voler nessun futuro per questa cosa.

Le scrivo perchè ho letto una sua risposta ad una persona in una situazione simile alla mia in cui ho trovato una chiave di lettura utile: spiegava come sia la natura umana che fa scattare l’innamoramento e di come in una storia lunga queste vicende siano più che probabili e che bisogna dargli il giusto peso. Ma avendo questo passato alle spalle, le chiedo se sia giusto guardare avanti senza ascoltare troppo le mie ferite, oppure se quello che è successo sia il sintomo di un matrimonio che non era così solido e maturo come pensavamo, e soprattutto se mia moglie sia realmente consapevole di ciò che vuole e di ciò che ama.

Grazie davvero per l’attenzione.

Gentilissimo,

L’amore è una cosa, la passione è un’altra: in alcuni periodi (all’inizio del rapporto, in momenti di particolare felicità, dopo un periodo di allontanamento, ecc.) questi due aspetti riescono ad essere entrambi presenti nel rapporto di coppia, mentre in altri periodi l’amore continua ad esistere, mentre la passione si affievolisce (è più difficile, anche se non impossibile, che resti la passione e l’amore si affievolisca, mentre nei casi più sfortunati spariscono entrambi).

E’ importante dunque imparare a godere dei periodi buoni e affrontare quelli meno buoni nella consapevolezza che essi possono essere superati e che è possibile ri-ritrovare un equilibrio.

Certamente, quando un terzo entra, fisicamente o solo virtualmente, nella propria vita di coppia, occorre chiedersi se qualcosa non va nella propria relazione: routine, noia, assuefazione, scarsità di emozioni positive ecc. Se la coppia è unita può affrontare il problema e può cambiare le abitudini della propria vita, in modo da ricreare le condizioni di interesse reciproco, facilitando così lo stabilirsi di una nuova condizione positiva.

E’ possibile che, nel caso del primo tradimento, le cause, come lei ricorda, siano state la rivalità e la rabbia provate nei suoi confronti, ma perché escludere anche la componente della naturale curiosità per la vita, specie quando si sono avute poche esperienze?

E’ probabile che questa curiosità si ripresenti nei momenti di difficoltà, quasi come un auto-aiuto per superare un momento di scoraggiamento, di depressione, di perdita dell’autostima. La mia opinione dunque è che anzitutto nulla è perduto: occorre cercare di riportare nel rapporto un po’ di ottimismo, di allegria, di progetti di esperienze positive da fare insieme, nella vita sessuale, ma non solo (una terapia di coppia potrebbe aiutarvi, come accaduto in passato).

Le faccio molti auguri.

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Sono ciclotimica?
#1 02-12-2013, 07:23 PM

buonasera ho 39 anni,2 figlie piccole,un lavoro e un marito non so ancora per quanto.non ho vita sociale e faccio psicoterapia da già 5 anni.in passato sono stata in gruppoanalisi per oltre 4 anni e ho provato 2 volte il suicidio.credo di essere ciclotimica e vorrei una conferma.ho detto più di una volta alla mia terapista che non ce la faccio più:ho bisogno di un aiuto,di farmaci che regolino il mio umore perchè a volte sono troppo depressa o arrabbiata e divento una iena con tutti.non provo piacere neanche quando gioco con le bimbe.poi ho dei brevi periodi di euforia e faccio mille cose,mi stanco molto e poi sono ancora più stressata.tempo fa il mio medico di base mi ha prescritto liposom forte fiale, ne ho fatte 20 e ho sentito un pò di serenità e più energia ma dopo poco mi sono sentita come prima:insoddisfatta,stanca a volte arrabbiata a volte depressa,frustrata.non posso continuare così soprattutto per le bambine.vivo a palermo a chi posso rivolgermi per un parere disinteressato?scusi se scrivo così ma in passato ho speso tanti soldi senza avere un aiuto concreto.grazie

Gentilissima,

Per cominciare, vorrei dirle che secondo me la psicoterapia è utilissima in certi periodi della vita, per conoscersi meglio e per ritrovare l’equilibrio, ma non credo che praticarla tutta la vita, passando da una terapia all’altra, da un terapeuta all’altro, possa essere una soluzione.

Mi stupisce inoltre che, dopo tanti anni trascorsi fra medici e psicoterapeuti, lei non abbia ancora ricevuto una diagnosi e che senta il bisogno di farsela da sola… Se desidera sapere a quale diagnosi psichiatrica corrispondono i suoi sintomi, basta sottoporsi ad un semplice test, come ad esempio l’MMPI (che non è la Bibbia, ma dà sicuramente delle risposte più sicure, rispetto ad una auto-diagnosi tratta da qualche articolo su Internet).

Farmaci: personalmente non sono affatto contraria, specie nei momenti di crisi profonda, ma lei deve essere consapevole che il senso di benessere che si prova per effetto della chimica ingerita non cambia di una virgola il proprio presente e che, per stare realmente meglio, in modo autonomo (i farmaci danno assuefazione e possono essere presi solo per periodi limitati), occorre impegnarsi, fare qualcosa per modificare sé stessi e l’ambiente in cui si vive.

Quanto a chi rivolgersi a Palermo non le saprei dire, visto che vivo molto lontana da lei (Ancona): quello che penso tuttavia è che i terapeuti, così come i medici, i dentisti, i parrucchieri o i salumieri, svolgono il loro lavoro perché è con quello che si guadagnano (onestamente) da vivere e dunque non mi sembra un’idea realistica quella di affidarsi a persone “disinteressate” (?).

Molto più logica ed efficace potrebbe essere la ricerca di un/una terapeuta che la possa veramente aiutare: per preparazione ed esperienza, ma anche per il senso di fiducia che riesce ad infondere in lei, oltre che per la sua effettiva determinazione a raggiungere, insieme a lei, gli obiettivi terapeutici concordati.

Con molti auguri.

Dr. Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

YouTube player

 

Psicolinea 20+anni di attività

girasole psicolinea.it
Redazione di Psicolinea

Psicolinea è uno dei primi siti di psicologia in Rete, nato ufficialmente il 13 Ottobre 2001. Fondatori e Curatori del Sito sono gli psicoterapeuti sessuologi Dr. Giuliana Proietti e il Dr. Walter La Gatta. Nel 2021 abbiamo festeggiato i nostri primi 20 anni!

Il sito si avvale di numerosi collaboratori ed ha come slogan “la psicologia amica”, perché il suo intento è quello di diffondere il sapere psicologico, rendendolo accessibile a tutti.

Per appuntamenti e collaborazioni professionali: Dr. Giuliana Proietti 347 – 0375949  Dr. Walter La Gatta 348 3314908 Ancona, Terni, Civitanova Marche, Fabriano Roma e via Skype

Cercateci sui Social!

www.psicolinea.it
I Social
  • 26 Set 2012
  • Redazione di Psicolinea
  • 0 Comments
Consulenza online - Questioni di Sex 17

Consulenza online – Questioni di Sex 17

Consulenza online – Questioni di Sex 17

Dr. Walter La Gatta consulenza onlineDr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 348 3314908

QUESTIONI DI SEX
Archivio Storico  2012-2018
Pagina n. 17

Blocco sessuale
#1 05-30-2012, 07:02 PM

Salve,sono fidanzato da 10 mesi e da due mesi conviviamo,il nostro amore è stato perfetto fin dall’inizio sotto ogni punto di vista.Purtroppo una sera di qualche mese fa in preda alla disperazione mi confidai con sua madre. Ero angosciato perchè avevo timore che lei potesse tradirmi,in quanto mi ha raccontato in passato che ha sempre tradito il proprio compagno. La madre mi ha chiesto come mai avessi queste paure,secondo lei non ce ne era il motivo in quanto la figlia mi ama veramente,io inizia a raccontarle tutte l’esperienze che lei ha avuto.Risultato? La madre dopo qualche giorno parlò alla figlia e gli disse che sapeva tutto quello che aveva fatto sessualmente. Da allora in poi la mia ragazza non riesce più ad avere rapporti sessuali,dice che si sente sporca.Premetto che la nostra intesa sessuale era perfetta,abbiamo vissuto l’intimità in modo libero e pieno d’amore.Io in questi mesi le sono stato vicino,abbiamo parlato del perchè dei miei timori e del fatto che l’abbia “tradita” con la madre.Le mostro il mio amore essendo dolce,comprensivo,attento alle sue esigenze,le dono serenità e pace,gli manifesti tutto il mio amore in qualsiasi modo,eppure questo non è bastato a risolvere questo problema.Lei non mi cerca più,anzi mi cerca di rado e quando facciamo l’amore non vuole che facciamo determinati preliminari,dice che devo essere molto delicato e sensibile. Però il rpoblema sussiste ed entrambi ne soffriamo,lei spesso mi dice che vorrebbe che tornasse tutto come prima,ed io soffro con lei,perchè so che per delle mie paure infodate ho creato questo problema,e come se non godessimo appieno del nostro amore. Lei cosa mi consiglia? Cosa possiamo fare affinche lei non si senta più sporca? E soprattutto mi chiedo se il nostro rapporto sessuale tornerà come prima. Grazie,un uomo affranto. 

Gentilissimo,

Lei ha commesso una grossa leggerezza, a causa delle sue paure, infantili e immotivate. Non si tradiscono le confidenze di nessuno, tanto meno quelle della propria partner e tanto meno con un genitore di lei…
Ma ormai il latte è versato e i buoi sono usciti dalla stalla. Rimane il vostro rapporto, che ha subito un serio trauma, ma che ciò nonostante resta in piedi, e questo significa che si basa su un legame molto solido, nonostante tutto.

Certamente sta ora a lei impegnarsi per recuperare la qualità del rapporto, ma farlo con troppa evidenza o con troppi cambiamenti nel vostro ménage non farebbe che rievocare la ragione di questi cambiamenti, e l’impossibilità dunque di voltare pagina.

Ciò che posso raccomandarle è di cercare di fare del tutto per rendere felice la sua ragazza, ma senza farglielo notare, senza farglielo sapere. Inoltre, se vi capiterà ancora di tornare a parlare di ciò che la ragazza ha fatto prima di conoscere lei, ci rida su, senza dare alla cosa troppa importanza e la rassicuri sul fatto che lei è la donna della sua vita e che ha piena fiducia in lei e nel vostro rapporto.

Quanto a sua “suocera” non torni mai più in argomento, per nessuna ragione.

A questo punto non resta che aspettare, nella speranza, che è quasi una certezza, che piano piano le cose si rimetteranno a posto da sole. Non resta che fare tesoro di questa esperienza, per il futuro.

A20

Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Antoine de Saint-Exupery: una biografia
Antoine de Saint-Exupery: una biografia

25 anni e ancora non ho avuto rapporti completi
#1 05-26-2012, 11:42 PM

Scrivo perchè molto spesso mi sento male, sento il bisogno di buttar fuori pensieri pesanti.Nel mondo mi sono costruito una reputazione diversa dal vero me(attraverso tante bugie) non posso parlarne con nessuno,anche perchè mi vergogno molto. Quello che mi da maggiormente tormento è il fatto di essere arrivato a 25 anni e non aver mai avuto una storia d’amore,di conseguenza non aver mai avuto una relazione sessuale continuativa e questo porta a sentirmi incompleto.
Forse il mio malessere può dipendere in qualche modo dal mio passato travagliato.
Sono il primogenito di una coppia che in un anno e mezzo,si è fidanzata,sposata, e procreato(secondo me senza conoscersi a fondo).In 5 anni sono arrivati altri due fratelli. I 3 parti ravvicinati hanno fatto sprofondare mia madre in una depressione acuta che si è protratta a lungo e dalla quale secondo me non si è mai ripresa fino in fondo. Con mio padre il rapporto è peggiorato anno dopo anno, mi ha sempre dato l’impressione che non fossi il figlio che sognava.
Capirete che la mia infanzia di giocoso ha avuto ben poco. Se ripenso a me in quegli anni, mi vengono in mente le continue prese in giro dei miei compagni a scuola,il fatto che piangevo molto,di essere stato spesso discriminato sia dai compagni di scuola che da quelli di strada,perchè ero il più piccolo d’età,perchè parlavo sempre in italiano e non conoscevo il dialetto,perchè ero il più lento ad educazione fisica,perchè avevo le orecchie una sventola ed una no.OGGI NE DEDUCO CHE E’ STATO ALLORA CHE SI E’ SVILUPPATA LA MIA INSICUREZZA,LA MIA RIGIDITA’ FISICA,LA MIA TIMIDEZZA.
Sono arrivato a 18 anni vergine,masturbandomi 2-3 volte alla settimana,ma con la convinzione e il desiderio finalmente di trovarmi una ragazza.Qui è iniziato un altro problema,che credo mi stia accompagnando ancora oggi.
Scoprendomi più carino e interessante e riuscendo quindi a combinare degli appuntamenti con ragazze,vivevo le uscite con un pò di nervosismo ma soprattutto NON SAPEVO COSA FARE,a 18 anni non avevo mai baciato una ragazza,ricordo che ero molto impacciato,un pezzo di legno e alla fine ogni appuntamento era un fiasco.Soffrivo,ma soffrivo dentro di me,stavo malissimo ma mi mostravo forte.
Per questioni di spazio salto varie esperienze negative e vi racconto solo l’ultima.Questo dicembre ho iniziato a frequentarmi con una ragazza. E con effetti prevedibilmente disastrosi ho vissuto le mie prime esperienze sessuali. Era la prima volta che toccavo da tutte le parti una ragazza nuda. E infatti lei se ne accorta di questo e ho dovuto dirle che era un pò che non lo facevo(mica 25 anni..). Ho avuto problemi anche quando ha provato a praticarmi il sesso orale. Lei si è lamentata moltissimo delle mie prestazioni,per certi versi umiliandomi. E alla fine dopo 3 mesi ha troncato. E così eccomi qua. Di nuovo in preda al panico. Di nuovo con la paura di non farcela. Ma stavolta con la voglia di chiedere aiuto,di raccontarmi seppur in forma anonima.

Gentilissimo,

Se la sua esperienza sessuale è scarsa, è inutile spacciarsi per quello che non si è: meglio sicuramente è “fare pratica” con delle persone in cui si ha scarso interesse e che siano fuori dal proprio ambiente, alle quali non c’è bisogno di spiegare troppi perché.
Le vacanze estive, ad esempio, sono una occasione molto propizia per fare questo genere di incontri (naturalmente protetti), specialmente se lei adocchia le ragazze più bruttine, quelle meno richieste.
Quando lei avrà accumulato un po’ di esperienza, solo allora, sarà importante avvicinare una persona per la quale prova un vero interesse sessuale, ma non solo: a quel punto lei si sentirà più sicuro di sé, sarà molto meno ansioso e potrà realmente avere delle prestazioni più soddisfacenti.
Nessuno nasce imparato, recita un vecchio proverbio.
Buona fortuna.

Seguici su YouTube Psicolinea Channel

Prima volta a 33 anni…
#1 06-07-2012, 10:52 AM

Buongiorno
Scrivo perché dovrei essere al colmo della felicità, invece sto morendo di paura… Mi spiego, sono un ragazzo di 33 anni. Dopo aver a lungo penato (non sono particolarmente attraente per il gentil sesso, anzi) ho finalmente (ed inspiegabilmente) trovato una fidanzata, che amo alla follia. E’ passato un anno da quando ci siamo messi insieme e ora lei comincia a premere per avere una relazione “completa” con me. Io però finora ho sempre rinviato perché ho una paura tremenda di avere un rapporto sessuale. Mentre la mia ragazza ha già avuto delle relazioni (com’è normale, ha più o meno la mia età), per me sarebbe la prima volta e non ho mai avuto il coraggio di dirglielo. Avendo un’età piuttosto avanzata temo di fare una figuraccia, nessuno si aspetterebbe che un uomo di 33 anni sia ancora vergine e non sappia assolutamente dove “mettere le mani”. Mi sono confidato con qualche amico che mi ha consigliato di ricorrere alla prostituzione per “fare esperienza”, ma mi sembra un’assurdità, sarebbe come tradirla. Però non ho la più pallida idea di cosa sia un rapporto sessuale, ho visto solo quelli “finti” nei film hollywoodiani, anche nella pornografia io sono arrivato al massimo a guardare donne nude ma mai materiale “hard”, che mi disgusta e mi fa sentire a disagio. Forse questa avversione verso il sesso è nata per il mio “background” familiare, visto che i miei genitori mi hanno sempre dato un’educazione “all’antica” e fortemente sessuofoba. Inoltre, ho una brutta malformazione dei genitali (un’evidente fimosi che ho sempre avuto paura a curare chirurgicamente) e mi vergognerei ad esporli alla mia ragazza. Per questi motivi temo che la mia relazione potrebbe finire e che potrei rimanere solo per il resto della mia vita, vista la mia difficoltà nel trovare una partner. Che ansia… Grazie per l’aiuto.

Gentilissimo,

Come prima cosa le consiglierei una visita andrologica (se un andrologo non è reperibile nella sua città può andare bene anche un urologo). E’ importante infatti che i suoi genitali vengano visti da una persona competente, che le possa dire se e quanto siano “normali” e, nel caso vi fosse qualche problema, cosa fare per risolverlo. Nascondere il pene alla propria fidanzata per oltre un anno, per paura di fare un piccolo intervento chirurgico è abbastanza puerile, e non se la prenda con i suoi genitori e con l’ambiente in cui è cresciuto: quando si ha un problema di salute, fisico o psicologico che sia, ci si deve attivare per risolverlo…
Quanto alle esperienze sessuali, per saper fare l’amore non bisogna impararlo da qualcuno, basta semplicemente rilassarsi, lasciarsi coinvolgere, e poi quello che deve accadere normalmente accade. L’esperienza può essere utile per migliorare le proprie prestazioni, ma non per farle accadere.
Dunque, anche in questo, si faccia coraggio e, appena possibile, si lanci in questa nuova avventura del sesso. Del resto è molto peggio scappare che dover ammettere di essere alla prima esperienza.
Quanto alla documentazione sull’atto sessuale, che non è necessaria, ma può essere utile, più che documentarsi attraverso le produzioni pornografiche, le consiglierei di seguire i consigli di un libro illustrato di sessuologia, perché ciò che vede nella pornografia è ben diverso da ciò che è necessario fare e non fare con una donna in carne ed ossa.
Ad esempio, i preliminari, la dolcezza, le coccole vanno molto curati, invece di passare subito all’atto, perché le donne vere, diversamente da quanto recitano le porno-star, hanno spesso difficoltà a raggiungere il piacere e devono essere particolarmente stimolate, prima e durante la penetrazione.
Con i migliori auguri.

Psicolinea sempre con te
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta  - Tel. 348 3314908

Autoerotismo femminile continuo…
#1 08-05-2012, 09:14 PM

Buonasera, sono una ragazza di 25 anni con una vita sessuale attiva ed appagante. Pratico autoerotismo da quando sono adolescente ma noto in me un comportamento anomalo. Ci sono momenti in cui uso la masturbazione con lo scopo di raggiungere l’orgasmo, altri momenti invece pratico la masturbazione quasi come un tic senza lo scopo del piacere sessuale… Mi succede molto molto spesso.. Mentre guardo un film, prima di dormire, mentre studio addirittura mentre guido… ma in nessuno di questi casi ho il desiderio di raggiungere l’orgasmo… Come se fosse un mio modo per rilassarmi…. Sono curiosa di avere il parere di un esperto poichè sono anni che ho questo comportamento e mi chiedo se sia anomalo o meno…
Grazie mille per l’attenzione

L’autoerotismo ha in effetti il potere di rilassare, ma potrebbe diventare, come sembrerebbe nel suo caso, un atto compulsivo senza finalità erotiche, né “auto-terapeutiche”, alla ricerca di uno stato di maggiore benessere. Questo suo comportamento si potrebbe assimilare al mangiarsi le unghie (onicofagia) o allo strapparsi peli e capelli (tricotillomania).
Sono tutti sintomi ansiosi, che danno un apparente sensazione di relax in chi li pratica, ma che ovviamente sono un aspetto del sintomo, e non la sua soluzione.
Saluti.

Dipendenza da sesso virtuale
08-16-2012, 08:04 PM

Ho 33 anni e da 2 ho una storia a distanza.
Da qualche mese ho scoperto il problema del mio ragazzo (diciamo che,secondo me,ha voluto che lo scoprissi per ricevere aiuto) …dipendenza dal sesso virtuale,chat e web cam.Prova molto piacere nel farsi vedere oltre che vedere.Mi ha rivelato anche di averlo fatto con uomini dall’altra parte della web cam.
Si sta curando da una psicologa dell’ EMDR.So che è solo all’inizio del percorso e ci vorrà tempo,ma non è facile per me.
Ovviamente ha un calo sessuale nei miei confronti e vorrei chiedere consiglio a Lei..
Cosa posso fare per aiutarlo?Sto provando a farli riscoprire il sesso reale..ma non è facile.A volte la sua non voglia mi blocca e mi fa star male.So che non sono io il problema,ma il fatto di sapere che con internet si collegava ogni giorno o quasi per più di 2 ore al giorno…e con me non più di tanto…mi urta!
E’ un tipo ansioso,paura della morte,paura di non avere abbastanza tempo per fare viaggi (ad esempio).Non vive nel presente,non ha autostima e ha sempre paura di perdermi.
Mi può spiegare meglio …come lui vede me?Cosa posso fare?Cosa significa questa dipendenza?
IL tutto è iniziato quando ha cambiato città e si è ritrovato da solo.Non è molto socievole e si è chiuso in questo mondo malsano.
Lo vedo intenzionato,vuole guarire.Ha detto che toglierà internet al più presto..riprenderà in autunno a fare yoga…non ha negato mai il suo problema da quando l’ho scoperto e subito ha chiesto aiuto.
Ma vorrei aiutarlo anche io,sapere,come sua compagna..cosa posso fare per lui.
Sto facendo molto ma forse potrei fare di più..

Ho bisogno di consigli,di sapere cosa succede esattamente in questa dipendenza…come mi devo muovere…

Grazie….

Sinceramente credo che, in aggiunta (o in alternativa) alla terapia individuale del suo ragazzo, sia necessaria una terapia di coppia. Lei infatti non può essere lasciata sola, con le mani in mano, senza sapere cosa deve o non deve fare, per agevolare il buon esito della terapia in corso.

Del resto, se c’è una insoddisfazione sessuale nella coppia, non la si può certo risolvere trattando solo uno dei due partners… La terapia individuale è ottima per aiutare una persona ad uscire dalla dipendenza, ma se il/la paziente non è un/una single a mio avviso sarebbe opportuno un trattamento per entrambi i partners.

All’inizio infatti potrebbe essere utile ritrovarsi su un terreno più affettivo che sessuale, per poi esplorare nuovi sentieri di intesa personale, che non possono non tenere conto dell’esperienza vissuta, che vi ha in un primo momento allontanato e poi resi più consapevoli dell’importanza che, evidentemente, questo rapporto di coppia ha per voi.
Cordiali saluti e molti auguri.

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Situazione strana
#1 09-25-2012, 03:16 PM

salve sto con il mio ragazzo da 5 mesi, mi trovo bene con lui, lo amo e nonostante il poco tempo piu andiamo avanti e piu pensiamo seriamente a costruirci una vita insieme. a parte questo è da qualche tempo che cerchiamo di far l’amore, io sono vergine, e oltre il petting e il sesso orale non son riuscita ad andare… arrivati al momento clou (non so se si scrive cosi) io mi blocco, lo fermo nonostante abbia voglia di farlo non riesco a lasciarmi andare…e non so se il fatto che la mia famiglia non è favorevole alla nostra relazione in quanto abitiamo a tantissimi, davvero tanti km di distanza influisca in qualche modo a questo mio stato d’animo…. è alquanto frustrante questa situazione sia x me ke per lui ke inizia a sentirsi rifiutato da me…. help me please!

Gentilissima,

Da come scrivi, sembrerebbe che tu sia molto giovane e dunque è possibile che, se da una parte ti senti spinta all’atto sessuale in quanto desideri provare per la prima volta questa esperienza, con un ragazzo che ami, dall’altra ovviamente ancora pesano le idee e le preoccupazioni dei tuoi genitori, i quali in effetti non hanno tutti i torti, se a dividervi sono tanti, ma tanti chilometri…

Per questo probabilmente non ti senti ancora pronta, non ti senti rilassata e forse hai anche paura di combinare qualche guaio, che potrebbe compromettere seriamente il tuo futuro.

Il consiglio è quello di non fare nulla, se non lo vuoi davvero.

Saluti.

Ma dove sono finite le ragazze?
#1 10-06-2012, 04:08 PM

Salve Dottore, sono un ragazzo di trent’anni. Fin da ragazzino ho sempre avuto enormi problemi di fobia sociale, soprattutto con le femmine, ma con il lavoro (e la necessità di avere a che fare con colleghe donne) li ho quasi superati. Adesso non mi dispiacerebbe trovare una ragazza, sarebbe ora dopo tutta questa solitudine e tutto il tempo passato a masturbarsi… Ho però l’impressione che sia davvero troppo tardi… Mi sembra quasi che le ragazze siano state ritirate del mercato. Tutte quelle che conosco sono sposate o fidanzate (invece, per un fenomeno inspiegabile, molti ragazzi che conosco sono soli come me; i maschi sono forse diventati il doppio delle femmine?). A causa dei miei problemi “pregressi” di timidezza ho pochi amici (nessuno “per la pelle”) e non ho speranze di essere invitato a feste o eventi del genere. Non ho possibilità di conoscere nessuno nell’ambiente di lavoro, vado in un ufficio dove incontro sempre le solite quattro persone e non ho possibilità di “sfruttarle” per conoscere altra gente (ogni tanto esco con loro, ma quando hanno un impegno di qualsiasi tipo con altre persone non mi vogliono fra i piedi). Su consiglio di qualche conoscente, che mi ha assicurato che è il luogo classico per “cuccare”, ho provato l’iscrizione a una palestra, ma ho potuto constatare che non è un ambiente “sociale”, lì ognuno si fa i suoi esercizi e se ne va (e poi, fra tanti palestratoni, perché notare me?). Mi hanno proposto di approcciare qualche sconosciuta al bar o in un locale ma mi sembra una cosa improbabile, ho paura che la mia “vittima” chiami il 113 o mi spari addosso uno di quegli spray famosi per i tipi importuni. Sarebbe meglio provarci in un posto o in una situazione dove c’è un po’ di “autoselezione” delle ragazze sole… Mi hanno proposto le chat e i siti di incontri ma ho visto che chi li ha provati è delusissimo e si sente truffato. Secondo lei dove dovrei cominciare per trovare una ragazza? O è meglio che mi rassegni, mi affidi al “professionismo” (che è una cosa che mi ripugna) e aspetti che a 50 anni tornino sul mercato le divorziate e le vedove? Grazie per l’attenzione

Gentilissimo,

Anzitutto va detto che lei conosce poche ragazze perché non le frequenta, non perché le singles sono tutte sparite dalla faccia della terra… Dunque, si tratta solo di andarle a cercare dove esse sono.

Più che in una palestra, dove appunto ognuno si fa i suoi esercizi e poi se ne va, io le consiglierei di provare in una scuola di ballo, in una gita organizzata, in un corso di inglese per adulti, in un circolo del tennis…

In ogni caso, anche online ci sono molti modi per fare conoscenza, via twitter, facebook, le chat, i forum…. Insomma, le occasioni di incontro oggi non mancano davvero: l’importante è provarci, senza il timore di fallire.

Meglio sbagliare un approccio che non provarci per niente: la prossima volta andrà meglio!

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

YouTube player

E’ pornodipendente?
#1 10-12-2012, 10:07 AM

Buongiorno dottore,
Ho 38 anni e sono sposata da 13 anni con un uomo di 16 anni più grande di me.
Abbiamo una figlia di 12 anni e da quando sono rimasta incinta lui ha cominciato a evitare i rapporti intimi con me. All inizio mi diceva che la mia gravidanza lo bloccava e io compresi e giustificai il suo problema.Negli anni però i nostri rapporti sono diventati sempre più rari, arrivando a non più di tre o quattro volte l’anno. Le scuse alle mie ripetute spiegazioni sono diventate molteplici: sono troppo aggressiva,sono troppoimpegnata, non gli do le dovute attenzioni,sono troppo fissata per le diete e persino parlo troppo al telefono con le mie amiche. Col tempo la mia frustrazione è diventata sempre più grande e si è trasformata prima in disprezzo per me e per il mio corpo ,poi in odio per lui,fino ad arrivare a pensare che nella nostra vita ci fosse un altra donna.Non ho mai ,però,trovato le prove dei suoi tradimenti,se ci sono stati.Da circa un anno ,però, ho scoperto la sua fissazione per i siti pornografici,tutti i giorni dalla cronologia del suo pc e del suo cellulare ci sono i segni delle sue visite ripetute a questi siti.Gli ho ripetutamente fatto presente di essere a conoscenza di questa cosa ,ma lui ha sempre negato persino messo di fronte alle prove.Le sue risposte sono sempre le stesse: non sa come sia possibile ma lui non vede certi siti .Alle mie insistenze le sue reazioni sono diventate violente,arrivando a picchiarmi.Adesso io sono difronte ad un grande dilemma che non so affrontare.La mia priorità è capire se si tratta di pornodipendenza.La ringrazio e la saluto

Gentilissima,

Le cose in questo modo non possono andare avanti, viste le reazioni che vi sono state. Evidentemente suo marito non vive bene questa dipendenza sessuale ed il fatto di essere stato scoperto, smascherato, gli genera ansia e reazioni impulsive, che poi non riesce a controllare.
Il suggerimento dunque è quello di evitare questo genere di comunicazioni, in cui lei lo aggredisce e lui deve difendersi, anche in modo sbagliato.
Sarebbe molto utile, a questo punto, rivolgervi ad un terapeuta della coppia, perché tutto quello che c’è da dire e da chiarire fra di voi venga fatto nel modo più opportuno, anche per capire quale deve essere il vostro futuro.
E’ possibile (ma ovviamente non è detto che sia così, sono solo delle ipotesi) che suo marito, più anziano di lei, possa avere riscontrato qualche difficoltà erettile e che per questo abbia approfittato di una fonte di soddisfazione facile e a portata di mano, come è la pornografia su Internet, così come è possibile che si sia sentito molto trascurato durante la gravidanza e dopo il parto e che da allora abbia rinunciato a lei come partner sessuale, vedendola solo come la madre di sua figlia.
In ogni caso, non mi sembra vi sia, al momento, soluzione migliore di una terapia di coppia.
Saluti cordiali.

Eiaculazione precoce
#1 10-10-2012, 11:12 AM

Buongiorno Dottor/essa il mio problema deriva forse da una errata attivita’ sessuale poiche’ quando accendo il computer mi viene sempre la tentazione di visitare siti con foto e video porno per la quale spesso mi masturbo e al momento di praticare l’atto con la partner eiaculo dopo pochi istanti.I rapporti sessuali con il partner non sono vicini e quando arriva il momento faccio sempre brutta figura.Mi sapreste dare un consiglio sul da farsi grazie.

Gentilissimo,

C’è un solo modo per vedere se la sua eiaculazione precoce dipende dalle sue cattive abitudini sessuali: per un periodo di almeno due mesi lei dovrebbe mettersi al pc per il tempo strettamente necessario per sbrigare quello che deve fare e poi dedicarsi ad altre cose.

In questi due mesi di prova, sia particolarmente attivo (ad esempio, potrebbe andare in palestra, a correre, ecc.) e riempa la sua giornata con tanti hobby alternativi al pc.

Dopo due mesi di prova, tiri le somme: è cambiato qualcosa?

Se si, la risposta è implicita: deve cambiare abitudini e, se necessario, andare da un terapeuta per farsi aiutare ad uscire dalla dipendenza.
Se no, per cominciare gli accertamenti dovrebbe anzitutto fare una vista andrologica, per escludere che si tratti di un problema organico.

Cordialmente,

Seguici sui sociale

Facebook - Instagram - X

Amore di gruppo
#1 10-11-2012, 04:15 AM

Siamo una coppia molto innamorata. Io ho 28 anni più di lei. Decidiamo insieme con curiosità pur avendo una vita sessuale intensa e appagante di provare lo scambio di coppia. La prima esperienza mi risulta disastrosa. Lei che fa godere lui mi provoca una crisi di abbandono devastante. Fatico ad avere un’erezione e la mia partner “altra” pur bella non mi interessa. La mia compagna mi rimprovera amorevolmente il fatto che se ho voluto la bicicletta avrei anche dovuto pedalarla (vale a dire prendermi la responsabilità del prevedibile vissuto). Insisto. Proviamo un triangolo con un altro maschio. Lei ha di fronte a me un rapporto completo e articolato con lui ma io ancora non ce la faccio. Tuttavia le sue emozioni sono negative e non vive l’esperienza con serenità. Io percepisco il suo potenziale erotico sessuale, so che lei “può” eccitarsi, eccitare, vivere pienamente l’esperienza. Ma ora le mie cattive emozioni spingono da una parte verso il masochistico reiteramento dell’atto e dall’altra verso una crescente percezione negativa del medesimo da parte sua, ma del tutto associata alle “mie” reazioni negative (non alla sua capacità di vivere questo genere di sessualità pienamente). Dopo un nuovo esperimento con una nuova coppia (male lei e difficilissima erezione io) sono ora dolorante e confuso. E così è anche la (nostra) coppia in questo momento. Le mie emozioni incontrollabili e contraddittorie. Le sue contrastanti e timorose delle mie reazioni negative. Siamo davvero in grande difficoltà, nonostante tra noi continui ad esserci molto molto amore. Il problema in verità sembra tutto mio. Ma non so a chi rivolgermi, come affrontarne le pulsioni, come governarlo rispettando me stesso e la mia compagna.

Gentilissimo,

Per poter esprimere un parere occorrerebbe sapere molto di più della vostra storia. Non si capisce infatti da quanto tempo siete insieme, come era la vostra vita sessuale prima di queste esperienze di scambismo, che cosa vi ha portato a scegliere di vivere questa esperienza.
Lei potrebbe rispondere che è stata semplicemente la curiosità e questa potrebbe senz’altro essere una spiegazione convincente, ma dietro la curiosità potrebbero celarsi altre preoccupazioni, come ad esempio il timore di qualche disfunzione erettile (vedere se qualche altro uomo è capace di soddisfare la sua partner meglio di lei), il timore di un possibile tradimento da parte della sua compagna (per cui lei potrebbe aver scelto di rendere palese il tradimento e così “controllare” meglio la situazione), l’eventuale frequente ricorso ad immagini pornografiche, per cui avete pensato di non poter resistere alla tentazione di emulare le scene che più vi avevano fatto sognare…
Non avendo dunque elementi per poter parlare del passato o del presente, non resta che parlare del futuro e la prima cosa che mi verrebbe da dirle è che, da come lei espone la cosa, sembra quasi che la vostra coppia abbia fatto una scelta irreversibile… In realtà non è così: lo scambismo non è una scelta di vita e se questa esperienza non vi soddisfa più, potete benissimo tornare alla situazione iniziale, in cui avevate una vita sessuale “intensa ed appagante”… O non era esattamente così? Un’idea potrebbe essere quella di sottoporsi ad una terapia di coppia, per cercare di trovare un nuovo equilibrio.
Cordialmente,

Sarò omosessuale
#1 10-23-2012, 07:04 AM

Buongiorno Dottore!
ho trovato solo ora il coraggio di scriverle. sono anni che mi tormento.
Sono sposato da 7 anni, ho 1 figlio. amo la mia famiglia e vivo per loro. le scrivo per cercare di capirmi.
da ragazzino (13/14 anni) ho avuto la prima esperienza con un mio cugino più grande (toccatine e giochi orali). poi un periodo decisamente etero con varie ragazze e poi di nuovo una storia sui 16 anni con un ragazzo coetaneo. rapporto completo e relazione durata qualche mese.
poi basta: svolta etero totale per oltre un decennio, in mezzo molte ragazze, e mia moglie, il grande e unico amore. con lei i primi anni tanto tantissimo sesso, 2/3/4 volte al giorno, instancabili! poi gradualmente il sesso è diminuito, tanto lavoro, tanto stress e sempre meno rapporti.
da 3 anni a questa parte inaspettato e sconvolgente mi è tornato il desiderio per l’uomo. inizialmente incuriosito da qualche videochat erotica. mi accorsi che non cercavo donne in webcam ma solo uomini e preferibilmente maturi. non ci ho dato peso, pensavo dentro di me che poteva essere solo curiosità!
dalle videochat sono passato ad informarmi sulla presenza di locali omosessuali nella mia zona e poi con uno sforzo immane ho cominciato a frequentarne un paio. ero tesissimo ma mi sono fatto coraggio. sono andato in saune frequentate solo da gay e appena entrato mi sono sentito rilassato e felice come non mi capitava da tempo. ho ricominciato ad avere rapporti con uomini, ma dopo aver consumato il rapporto mi sale il senso di colpa e me ne vado velocemente. naturalmente nei giorni seguenti riemerge il desiderio verso l’uomo. con mia moglie il sesso è sempre più raro, sempre meno soddisfacente per lei, spesso ho problemi di eiaculazione precoce e a volte di erezione! ripeto amo la mia famiglia.
sempre in questi ultimi anni desidero per mia moglie un uomo vero, nel senso non un altro marito ma un uomo che la soddisfi. non immagino una vita senza di lei.

in me il desiderio verso gli uomini non si placa.

inoltre non mi sento attratto da altre donne e comunque trovo mia moglie molto bella e sensuale.

saprebbe dirmi cosa mi succede?

mi aiuti la prego!
grazie 1000!

Gentilissimo,

Anzitutto le consiglierei di resistere alla tentazione di etichettarsi, come omosessuale o eterosessuale, o anche in modo diverso, perché ciascuna di queste etichette può rappresentare eventualmente una tendenza, una preferenza di massima, ma le eccezioni, come vede, sono sempre possibili.
Il nostro orientamento sessuale dipende moltissimo dalle esperienze vissute, dagli incontri che si sono avuti. Se a lei non fosse capitato di vivere quelle storie adolescenziali con persone del suo stesso sesso, probabilmente da adulto non avrebbe avuto dubbi sulla sua sessualità e mai e poi mai le sarebbe venuto in mente di cercare un locale gay. Magari avrebbe confinato questi desideri omosessuali esclusivamente al campo delle fantasie erotiche.
Un’altra ragione che l’ha spinta nella direzione del rapporto omosessuale è stata sicuramente la frequentazione di videochat: esse hanno sicuramente accresciuto la sua curiosità, le sue fantasie ed i suoi desideri, anche per quel quid di mistero e di voglia di trasgressione che queste esperienze comportano.
Tutto questo probabilmente non sarebbe successo se il rapporto con sua moglie si fosse conservato appagante anche sul piano sessuale: se il rapporto con lei le fosse bastato, come è successo per tanti anni, lei non avrebbe cercato vie alternative per soddisfare i suoi appetiti sessuali.
Ora è entrato in un circolo vizioso: cerca l’uomo per risolvere i problemi sessuali che si sono venuti a creare con sua moglie (problemi di eiaculazione precoce e a volte di erezione), ma poi si sente in colpa nei confronti di lei e questo influisce pesantemente sulle sue disfunzioni sessuali.
Visto che non immagina una vita senza sua moglie, dovrebbe impegnarsi a tenere in piedi questo rapporto, che va ovviamente al di là della semplice soddisfazione sessuale, cercando anzitutto di non mettere a repentaglio la salute di lei (alludo alle precauzioni igieniche che deve adottare in questo suo momento di promiscuità) e proteggendo la sua reputazione (avere un marito o un padre che frequenta locali gay non è il massimo – ma sarebbe del resto la stessa cosa se frequentasse pubblicamente delle prostitute …)
Poi, su queste basi, dovrebbe cercare di recuperare il rapporto con lei. Cosa può essere cambiato nella vostra vita, per farvi ritrovare il piacere di stare insieme? Come evitare tutto lo stress? Una terapia di coppia potrebbe esservi senz’altro utile.
Cordialmente,

Allusioni con i bambini
#1 11-05-2012, 03:29 PM

Buongiorno, sono una mamma di due bimbe, una di 10 anni e l’altra di 6, e mi succede questa cosa. Ho una suocera molto nervosa, che riversa questo atteggiamento verso il marito, noi sopportiamo abbastanza tranquillamente la situazione, anche se a volte ci infastidisce, ogni tanto mio marito o il fratello intervengono, ogni tanto perchè non è facile sovrastarla e bloccare le sue reazioni. La mia domanda riguarda l’atteggiamento che mia suocera ha nei confronti del sesso, è una persona molto religiosa, lo sono anch’io, ma il sesso non mi crea problemi, anzi, penso sia una parte integrante e importante della vita di coppia. Mi disturba però se le battute vengono fatte verso i bambini, o allusioni al sesso. E e in particolare descrivo un episodio che è successo: raccontiamo un sogno che mia figlia di 10 anni ha fatto, era buffo ma bello nel suo significato, “passava da una città quotidiana ad una città romana (sta studiando i romani a scuola), e ci andava con degli amici e raccontava che c’era un re non molto positivo inizialmente ma poi si, che voleva offrirle il suo pelusche preferito in versione nuova e lei invece aveva preferito conservare il suo vecchio con tutte le toppe. in questa città vecchia la portavo io in macchina con degli amici di scuola, e da là vedeva la nuova città”. Bello, quando me l’ha raccontato mi è piaciuto molto come simbologia… Nel raccontarlo alla nonna però lei esordisce dicendo il nome di mia figlia e dicendo: speriamo che Maria (nome a caso per mia figlia) non andrà a Roma ai festini di un politico quando sarà grande! Oppure in un altro momento, ma nello stesso giorno, mentre le mie bimbe stavano facendo dei giochi con la pila e giocavano a fare le investigatrici (si divertono molto ad inventare giochi di fantasia), lei fa la battuta del tipo “A luci rosse?”. Vorrei avere un consiglio se le allusioni di mia suocera sono da fermare, e quindi fare un intervento serio, e quali effetti queste allusioni possono avere sui bambini. Grazie

Gentilissima,

Credo che la cosa migliore sia la via di mezzo. Stando al suo racconto, sembra che sua suocera veda il sesso in ogni cosa: probabilmente perché, come lei dice, in qualche modo lo demonizza e dunque teme che le persone possano essere “sviate” da questa tentazione diabolica. D’altra parte però mi sembra che lei assuma un atteggiamento altrettanto polarizzato, ma in senso opposto a quello di sua suocera, ovvero la cancellazione del sesso dalle cose della vita quotidiana, in favore di un sesso idealizzato, che fanno solo le persone innamorate, nella loro vita intima.
Probabilmente si tratta di due eccessi. In genere, la cosa migliore da fare è parlare di sesso ai bambini con grande normalità e nei momenti opportuni, ma se qualcuno fa la battutina spinta fuori luogo (come ad esempio sua suocera, la quale non sarà senz’altro l’unica!) si dovrebbe cercare di tornare sull’argomento, spiegando cosa si voleva dire, perché se ne è parlato, quali sono le cose buone e quali le cose cattive che la battuta implica. Va detto però che i bambini potrebbero anche non aver capito la battuta e averla perciò dimenticata… In questo caso, il suggerimento è quello di sondare il terreno: se ci sono curiosità, esse vanno accolte e soddisfatte. Se non vi sono domande o curiosità, meglio non pensarci più.
Se sua suocera cominciasse nel tempo ad esagerare e a suo avviso i bambini ne fossero turbati, la cosa migliore da fare e caricaturizzarla: “la nonna pensa sempre male di tutto e di tutti perché guarda troppa TV”. Si può dunque entrare nell’argomento “informazione” e spiegare perché è un bene sapere tutto quello che succede quotidianamente nel mondo, ma anche quali sono le esagerazioni, le notizie gonfiate, perché questo avviene, ecc. Naturalmente, tutto va rapportato all’età dei bambini, che non devono essere spaventati dai fatti di cronaca, ma neanche troppo tranquillizzati.
Saluti cordiali.

Paraplegia completa e il sesso
#1 12-04-2012, 11:52 AM

buongiorno,
un paio di mesi fa il ragazzo con cui uscivo ha avuto un grave incidente per colpa del quale ha subito una lesione midollare incompleta all’altezza della d7. le questioni da affrontare sono molte, lo so, ma, per quanto riguarda gli aspetti prettamente medici, le risposte arrivano ( anche se con la dovuta prudena), Per quanto riguarda gli aspetti psicologici…… volontariato, psicologo e laurea triennzale in psicologia clinica e della comunità mi permettono di conoscere le varie sfaccettature emotive che lui si trova ad affrontare( molto complesse). Resta l’aspetto sessuale….. quel grande tabù che perfino i medici sembrano ignorare. mille domande e poche risposte…..per lo piu tecniche e vaghe che sono poco utili a poter capire come relazionarsi.
Addirittura sono gli infermieri a rispondere alle domande che lui pone…..gli hanno detto che da oggi in poi puo avere solo “orgasmi femminili” ( ora immaginatevi un ragazzo di 27 anni a cui viene detta una cosa del genere!!!!!!).
A livello genitale lui NON ha sensibilità tattile, ma spesso( e volentieri) ha erezioni psicogene.
Da donna quale sono, mi sto ponendo una domanda a cui nessuno sembra volermi rispondere…. vi prego di aiutarmi:
l’uomo, a differenza della donna, è un essere molto genitale quindi in un rapporto sessuale un uomo con paraplegia può soddisfare una donna ( in vari modi “naturali” o con l’ausilio di farmaci), ma una donna come può soddisfare un uomo che a livello genitale non ha sensibilità?
so benissimo che tra tutte le problematiche del caso la questione che ho posto è solo una sfumatura, ma è l’unica sfumatura a cui la mia mente non riesce a rispondere! vi ringrazio

Gentilissima,

Anzitutto va detto che l’incidente è avvenuto solo due mesi fa e dunque, lei capisce benissimo, vista anche la sua formazione, che ci vorrà del tempo per riacquistare sensibilità sessuale, dal punto di vista organico quanto psicologico.
E’ chiaro che nulla sarà più come prima e ogni cosa della vita di questo ragazzo dovrà essere ripensata, per trovare nuovi adattamenti e nuovi stili di comportamento.
Al momento ogni cosa sembra difficile, anche il sesso, ma sono sicuro che con il tempo anche questo migliorerà, anche se probabilmente non sarà possibile tornare esattamente alla condizione originaria.
Quanto alle sue domande specifiche, mi sembra di capire che quello che gli hanno detto gli infermieri a proposito dell’ ‘orgasmo femminile’, tradotto, significhi che il ragazzo può avere orgasmi, ma con scarsa erezione. Come lei dice però, è possibile che con farmaci o strumenti meccanici, lui possa in futuro recuperare pienamente anche questa funzionalità.
Quanto a come soddisfare un uomo che non ha sensibilità, sinceramente penso che anche questo debba essere ripensato: non si può pretendere, quando c’è una grave disabilità, che tutto sia esattamente “normale”. Un bel rapporto di coppia con una persona dolce e affettuosa potrebbe essere di per sé anche molto eccitante, forse non direttamente nei genitali, ma sicuramente a livello psichico, per cui confido che, anche su questo, nel tempo troverete modalità per stare bene insieme anche dal punto di vista sessuale, nonostante tutto.
Sinceri auguri.


Visita il canale YOUTUBE clinicadellacoppia

Calo del desiderio?
#1 01-08-2013, 11:32 PM

Dunque vi scrivo in quanto non ho più voglia di farlo col mio ragazzo e vorrei un parere sulle possibili cause. Vi racconto un po la mia storia: ho 23 anni e lui 30. Quando ci siamo conosciuti lui era impegnato e io single( premetto che lui li conoscevo da prima,perchè è abbstanza risaputo essere un donnaiolo traditore) detto questo…ho iniziato a frequentarlo un po cosi per gioco e curiosità. E dopo sei mesi in cui ci vedavamo anche 2 o 3 volte la settimana,lui ha fatto il grande passo e ha deciso di lasciare la sua ragazza per me. Questa sua decisione mi ha spiazzato in quanto non mi aveva mai dato nessun segnale di voler fare una cosa simile. E così a luglio 2012 ci siamo messi insieme. Lui è un tipo geloso,che dice di essere totalmente sincero( cosa che non gli era mai successa) e di raccontarmi tutto! Ma siamo arrivati a dei livello di sincerità notevoli! Tanto per fare un esempio: mi parla di sue ex fiamme e mi descrive nel dettaglio cosa ci faceva!!! E io ascolto! Poi è la volta che sta a me raccontare di miei ex:gli ho parlato di una persona che ho frequentato per 2 anni ma che era impegnata e che era finita perchè mi ero stancata di farmi prendere in giro. Lui dopo questo mio racconto,ha iniziato ad indagare e a pensare che lo vedessi ancora! Insomma gran paranoie! Detto questo veniamo al mio problema:è da un paio di mesi che non provo piu desiderio. Lui invece vuole sempre farlo! Ogni occasione è buona! Insomma si fa quando dove e come dice lui! Io non so cosa pensare! Lo amo. Ma ho anche questo problema non indifferente e non posso far finta di niente. Scusate ma ho parlato a ruota libera. Spero che si capisca la situazione. Sostanzialmente i problemi che penso di avere in questo rapporto sono:calo del desiderio,troppa gelosia da parte sua,troppa sincerità e accuse gratuite senza un minimo di logica messe in piedi da lui e dalle sue paranoie! Non so più come comportarmi e cosa fare! Vorrei tanto trovare una soluzione,perchè lo amo e voglio stare con lui!

Gentile Deborah,

Dunque, il vostro è un rapporto iniziato come clandestino, dove lui era un traditore e lei un'”amante”, che faceva le cose “per gioco e per curiosità”: i sentimenti non sembravano entrarci molto.

Poi lui lascia la sua ragazza per lei e lei si è sentita “spiazzata”, in quanto questa decisione non era attesa e forse neanche desiderata. E’ probabile che l’interesse sessuale di lui per l’altra si fosse nel frattempo spento e che invece la passione mostrata nei vostri incontri clandestini, oltre tutto piuttosto frequenti, gli abbia fatto capire che questo era ciò che lui voleva dalla vita.

E’ possibile dunque che lui abbia preso la sua decisione di lasciare l’altra tenendo conto soprattutto dell’aspetto sessuale, ottimo in quel primo periodo, anche se non si sentiva sicuro di lasciarsi andare ai sentimenti, visto come vi eravate messi insieme e le vostre storie precedenti, non esattamente all’insegna della tranquillità.

Sta di fatto che ora lei non può che apparirgli diversa, cambiata; questa volta è sicuramente lui a sentirsi “spiazzato” da questo suo atteggiamento imprevisto, di mancato interesse e desiderio sessuale. La cosa più semplice, per lui, da sospettare, è ovviamente che vi sia un altro e da qui la sua gelosia e le sue “paranoie”.

Raccontarsi tutto nei minimi particolari può essere stato un altro elemento che ha contribuito a rovinare il rapporto: perché ciascuno ha diritto a conservare i suoi ricordi per sé, perché è un atteggiamento superficiale e scorretto nei confronti di altre persone (non potete non aver pensato che un giorno o l’altro questi racconti potrebbero riguardare anche voi) perdendo dunque la fiducia e la stima nel/nella partner.

C’è però anche un terzo motivo, abbastanza importante: se la persona non mantiene su di sé un po’ di mistero, il suo potere seduttivo inevitabilmente si riduce, perché l’altro/a, sapendo tutte le cose intime del /della partner, perde interesse e curiosità, oltre che desiderio.

Se lei ricorda le ragioni per cui aveva iniziato a frequentarlo (gioco e curiosità) si potrebbe pensare che lei si sia sentita attratta non tanto da questo ragazzo in sé, quanto dalla sua fama di donnaiolo e traditore. E’ possibile che lei, iniziando questa storia, si sia voluta anzitutto mettere alla prova, abbia voluto testare il suo fascino personale o il suo sex appeal con lui, che era un “esperto” e che, superata la prova cum laude (lui ha lasciato la sua ex), il suo interesse per lui sia svanito e l’attrazione sessuale dispersa. (La stessa cosa non succede a lui, che ancora la vede come un oggetto del desiderio, alimentato e non ridotto dai suoi tanti dubbi e dalle sue curiosità nei confronti dei modi di fare l’amore dei suoi ex).

Lei dice di amarlo e di voler stare con lui: la mia impressione è invece che il suo principe azzurro si stia trasformando, per lei, lentamente, in un ranocchio e che la vostra storia sia giunta non dico ad un capolinea, ma almeno ad una svolta: o cambiate le regole del vostro rapporto o c’è più poco da fare.

Spero che queste riflessioni le siano state utili, per confermare i suoi dubbi, oppure per allontanarli da sé. L’importante è cercare di vedere le cose con chiarezza, prima di prendere decisioni impegnative, in un senso o nell’altro.
Saluti cordiali.

Non ho desiderio sessuale
#1 02-08-2013, 11:52 AM

Buongiorno,
ho 38 anni un figlio di 3 anni e un compagno più giovane con il quale convivo da 10 anni ormai. Sono molti anni che io non ho il desiderio di fare sesso con lui, tranne rare volte. Mi rendo benissimo conto di essere io quella che ha un problema. All’inizio abbiamo avuto una bella vita sessuale, eravamo lontani da casa entrambi e molto attratti e innamorati. Abbiamo pensato di aver trovato il partner ideale e siamo andati a vivere insieme. Io avevo già avuto altre storie, lui mai, aveva solo 23 anni. Ho sempre avuto avversione verso alcune pratiche sessuali come la fellatio, trovandole noiose e molto spiacevoli. Dopo essere andati a vivere insieme l’ho esplicitato al mio compagno, pensando di potermi sentire libera di non fare ciò che non mi piaceva. Infatti non l’ho più fatto, ma mi è stato chiesto per anni. Non ho mai voluto cedere, l’ho presa come un fatto di integrità personale. Il mio compagno considera il sesso come la cosa più importante del mondo. Anche per me è importante, almeno in teoria. Ormai non mi interessa più, anzi fare sesso mi respinge. Mi annoio il 90% delle volte che alla fine cedo. Le sue richieste continue mi annoiano. I suoi ragionamenti sul fatto che è giovane e non vuole invecchiare pensando di non aver mai più fatto l’amore mi stufano, mi disgustano, li trovo stupidi, inutili e insulsi. Ormai non gli rispondo neanche più. Lui mi accusa di essere frigida di aver subito violenze che non ricordo, di essere bloccata. Mi dice che alla fine si troverà qualcuno con cui sfogarsi. Dice di amarmi e di desiderarmi, ma io vedo solo parole sprecate per raggiungere sempre lo stesso scopo. Cerca di sedurmi e mi viene una rabbia incontrollabile. Penso che sia ridicolo nei suoi tentativi di avvicinamento alle mie parti intime. Lo trovo goffo e fuori luogo. Mi dice che parla sempre di quando e come fa sesso il suo migliore amico, e questo mi manda in bestia. Non fanno altro che parlare di sesso, per messaggio, o su facebook. Il suo migliore amico sa quando io ho un rapporto sessuale e come e dove e perchè mi sono convinta ad averlo. Sono sempre imperfetta perchè non mi concedo. Posso fare regali o cucinare o lavorare o essere sfinita la sera, MA tanto non sarò mai all’altezza perchè non mi concedo come lui vorrebbe. Lo immagino sbavante mentre pensa a noi due come se fossimo sulla una pagina di un giornaletto porno. Mi ricorda di continuo quanti giorni sono che non lo facciamo. Si lamenta che è giovane, che se lo merita. Io cerco solo di stargli lontano. Qualsiasi abbraccio coccola o bacio potrebbero scatenare in lui il pensiero che è il momento giusto, che finalmente avrà ciò per cui ha tanto aspettato. Io nel frattempo cerco di farmi venire voglia, ma non mi viene. Sono piena di rabbia nei suoi confronti.

Gentilissima,

L’amore lo si fa perché piace ad entrambi i partners: su questo non c’è discussione. Sono ormai lontani i tempi dei “doveri coniugali”… Ciò detto, non è “normale” che un ragazzo di cui non viene precisata l’età, ma che sicuramente ha meno di 38 anni, possa scegliere da questo momento di praticare l’astinenza per il resto della sua vita. Lei stessa capisce che questo non è possibile.

Forse in questo momento della vita, dopo aver avuto un bambino, che ora ha tre anni e al quale si è probabilmente in questo ultimo periodo dedicata, magari trascurando un po’ sé stessa e il suo compagno, lei avrebbe bisogno di ritrovare semplicemente qualche interesse, fuori della famiglia, che possa riaccenderle il piacere di sentirsi bella e desiderabile e dunque qualche fantasia sessuale, da soddisfare con il suo giovane e sicuramente invidiatissimo partner.
Con molti auguri.

Una intervista sulla Eiaculazione Precoce

YouTube player

Non so piu’ cosa fare…
#1 02-24-2013, 08:15 PM

Ho assolutamente bisogno di aiuto… sono sposata da quasi 5 anni dopo 3 e mezzo di fidanzamento. Durante il fidanzamento non abbiamo mai avuto rapporti sessuali se non semplice petting perchè lui diceva di non riuscire a rilassarsi ed avere erezione.. Ho portato pazienza, l’amavo e lo amo ancora tanto. Speravo che con il matrimonio e una casa tutta per noi le cose sarebbero migliorate. Invece il primo rapporto completo l’abbiamo avuto l’estate scorsa al mare. Due volte in due giorni… poi stop…piu’ nulla… Ho provato a provocarlo, ad avvicinarmi ma niente, vengo sempre respinta. Dice che al mare era rilassato… che eravamo spesso a letto… come se non dormissimo tutte le sere a letto assieme… In me è scattato un forte desiderio di maternità ma senza il suo contributo non se fa niente. Lui lo sa ma non vedo miglioramenti da parte sua. Credo di essere al limite della depressione, sto calando a vista d’occhio, sono sempre triste e depressa e continuo a piangere ( di nascosto da lui altrimenti si arrabbierebbe molto). Cosa mi cosigliate di fare… nn credo che proporgli una terapia di coppia sia utile, so già che rifiuterebbe. Non so piu’ cosa pensare. Lo amo tanto e sto benissimo con lui ma sta cosa comincia a pesarmi veramente tanto. Poi il pensiero di restare senza figli mi fa andare fuori di testa… Cosa posso fare?

Gentilissima,

E’ evidente che lui ha qualche problema, di cui non parla. Le suggerirei di chiedergli un colloquio sincero: lui ritiene “normale” la vostra vita intima? Desidera avere dei figli? Che progetti ha per il suo/vostro futuro? E’ felice? C’è qualcosa che gli manca?
Probabilmente lei ha già provato a porgli queste domande, ma senza successo: questa volta provi ad essere più decisa, più convincente.
Provi a consigliargli di andare a farsi visitare da un andrologo, per vedere se c’è qualcosa di organico riguardo alla sua disfunzione erettile, oppure di andare da un sessuologo per essere aiutato (se non vuole accettare la terapia di coppia). Gli chieda se c’è un’altra persona nella sua vita, cerchi di capire se pratica l’autoerotismo, se ad esempio si soddisfa guardando i film porno (che riducono al minimo il desiderio sessuale con la partner).
Gli chieda se ha altri problemi, preoccupazioni, ad esempio sul lavoro, o problemi economici, ecc.
Questo è tutto quello che lei può fare. Non si giochi tutte le carte tutte insieme: provi una cosa alla volta, cerchi di essere affettuosa e di mostrarsi come una persona che lo vuole sinceramente aiutare, per il bene della vostra coppia.
Quanto al fatto che lui si arrabbia, non c’è motivo che lui si arrabbi: se ci sono problemi nella vostra coppia è per causa sua e lui non può tirarsene fuori attraverso una sfuriata di rabbia, che gli serve solo per evitare di parlare di argomenti difficili. Cerchi il dialogo in modo che, in nessun caso, vada a sfociare in lite. Se vede che non ci riesce, le suggerisco caldamente di non metterci di mezzo amici o parenti, ma di rivolgersi ad un terapeuta che possa aiutarla a fare le scelte più giuste.

Come posso aiutare la mia relazione?
#1 02-27-2013, 01:02 AM

Anche se è molto difficile, e non so da dove iniziare, ho deciso di chiedere aiuto. Ho 30 anni e sono 7 anni che sto con il mio fidanzato, solo con lui ho avuto rapporti sessuali completi. Inizialmente tutto andava bene, abbiamo avuto il nostro primo rapporto completo dopo circa 1 anno ed abbiamo poi continuato ad averne con una costante regolarità. Fino a che, dopo circa 3 anni, i rapporti hanno iniziato a scendere…passavamo mesi senza far sesso.
Credevo fosse normale, anche se notavo e gli facevo notare la sua poca intraprendenza. La nostra relazione andava bene, ma non trovavamo occasione per avere rapporti con più frequenza. A volte prendevo io l’iniziativa, ma venivo rifiutata. Chiusura totale da parte sua.
Non mi preoccupavo troppo della situazione – le poche volte che avevamo rapporti (programmati e decisi da lui) erano appaganti.
Ora, da qualche mese a questa parte, quando proviamo ad avere rapporti il mio fidanzato non riesce a mantenere l’erezione, o peggio ancora non ne ha. Provo a stimolarlo ma non va, vedo che ci prova – la sua sudorazione infatti aumenta senza che faccia sforzo fisico, quindi capisco che prova ad eccitarsi. Come posso aiutarlo? O meglio, come posso aiutare la nostra coppia?
Sicuramente ho lasciato andare delle avvisaglie, ma solo ora sono riuscita a convincerlo che è il caso di farci aiutare.
La ringrazio in anticipo per il suo aiuto.

Gentilissima,

Anzitutto è importante agire al più presto possibile, poiché una coppia che non ha rapporti sessuali per anni è difficile che possa poi recuperare completamente.
Il suggerimento è quello di farvi aiutare da un terapeuta, perché per far tornare il desiderio è importante cambiare abitudini e atteggiamenti, oltre che tipo di approccio sessuale.
E’ difficile poterlo fare se si è attori e giudici di sé stessi: molto meglio seguire i suggerimenti di una persona esterna alla coppia, che riesce a far emergere le ambiguità, far superare le eventuali inibizioni, migliorare la comunicazione fra i partners.
La cosa da fare dunque è una terapia di coppia con uno psicoterapeuta-sessuologo. Qui troverà l’elenco nazionale dei sessuologi FISS: http://www.fissonline.it/pdf/albofiss.pdf
Cordiali saluti e auguri.

Una intervista sui rapporti familiari

YouTube player

Calo del desiderio sessuale e vari problemi di dialogo
#1 03-28-2013, 01:32 PM

buongiorno dottore,
pur amando molto mia moglie per vari problemi lavorativi ed economici, tantissimo stress e poco riposo sia fisico che mentale ( facendo due lavori uno di notte, insieme a mia moglie e uno di giorno senza di lei), è circa un anno che praticamente non ci sfioriamo neanche e non riusciamo a fare l’amore, siamo veramente entrambi in disagio e impacciati, qualche carezza fugace e poche effusioni, anche il dialogo ne ha risentito e giorno dopo giorno l’ho veramente trascurata e quasi dimenticata, premetto che siamo stati fidanzati per 13 anni e sono 4 anni che siamo sposati e viviamo insieme da 6 anni, il nostro era un rapporto fortissimo, stavamo sempre insieme ed eravamo inseparabili, da due giorni abbiamo preso la decisione di stare un periodo lontani per provare a vedere se potrebbe tornare la scintilla, ma lei ora mi dice che è finita ormai da tempo che è praticamente impossibile riprendere l’intimità persa, mi dice che l’unica soluzione sia la separazione, il mio problema è sento ancora di amarla molto e non so come uscire da questa situazione, cosa mi consiglia potrebbe esserci un modo per tentare di riavvicinarci? O è realmente impossibile per due persone che si conoscono da tantissimo tempo riaccendere la scintilla di amore?
La ringrazio per l’attenzione.

Gentilissimo,
Credo che la separazione temporanea, per vedere l’effetto che fa, sia in assoluto la peggiore decisione da prendere. Quello che dovete invece fare è cercare il tempo per stare insieme piacevolmente, a non fare nulla, ad esempio per fare qualche passeggiata sottobraccio, per andare a prendere un aperitivo, ecc. Se gli unici scambi che avete riguardano il lavoro o l’organizzazione della casa, siete ormai diventati dei soci, dei confratelli e certamente il sesso è diventato un optional di cui si può fare benissimo a meno. Il consiglio dunque è quello di cambiare immediatamente agenda: avrete pure da fare, ma credo che anche avere un buon rapporto di coppia sia un buon motivo sul quale impegnarsi. Poiché sarà difficile riorganizzarsi e darsi nuove abitudini, la cosa migliore sarebbe cominciare al più presto una terapia di coppia.

Auguri.

Dr. Walter La Gatta



Terapia di Coppia

girasole psicolinea.it
Redazione di Psicolinea

Psicolinea è uno dei primi siti di psicologia in Rete, nato ufficialmente il 13 Ottobre 2001. Fondatori e Curatori del Sito sono gli psicoterapeuti sessuologi Dr. Giuliana Proietti e il Dr. Walter La Gatta. Nel 2021 abbiamo festeggiato i nostri primi 20 anni!

Il sito si avvale di numerosi collaboratori ed ha come slogan “la psicologia amica”, perché il suo intento è quello di diffondere il sapere psicologico, rendendolo accessibile a tutti.

Per appuntamenti e collaborazioni professionali: Dr. Giuliana Proietti 347 – 0375949  Dr. Walter La Gatta 348 3314908 Ancona, Terni, Civitanova Marche, Fabriano Roma e via Skype

Cercateci sui Social!

www.psicolinea.it
I Social
  • 30 Mag 2012
  • Redazione di Psicolinea
  • 0 Comments

Consulenza online – Dentro e Fuori di Te 17

Consulenza online – Dentro e Fuori di Te 17

Consulenza online GP
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 347 0375949

DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico  2012-2018
Pagina n. 17

 

06-04-2012, 11:13 AM
COME POSSO SUPERARE TUTTO

Salve a tutti, sono Niko, ho 39 anni, nel 2007 mi sono separata per iniziare una convivenza con un uomo M, che ritenevo speciale. Infatti è andato tutto bene fino a febbraio 2011 dove scopro che M ha una relazione con A. Il mondo mi crolla, tutte le certezze che avevo mandate in frantumi; decido di andarmene da casa per una settimana, per dare tempo a M di capire cosa realmente vuole. Passata la settimana torno, ho sempre sospetti, lui dice di aver troncato con A,cerco in tutti i modi di essere serena, ma a metà marzo 2011 scopro che M ha incontrato A perchè lei aveva dei problemi e gli ha chiesto di trovarsi e parlarne (questa è stata la spiegazione di M ), io divento sempre piu sospettosa, fino a quando ad aprile scopro tramite un suo indirizzo di posta che ha un profilo su facebook (a me aveva sempre detto che non gli interessava averlo!), con cui chatta e manda messaggi con A e con altre persone. Mi arrabbio tantissimo, prendo tutta la mia roba e me ne vado ancora da casa, lui non pare soffrirne molto. Dopo qualche giorno si fa sentire dicendomi di tornare perchè mi vuole bene. Io innamorata ad agosto 2011 ritorno. Ma le cose van sempre peggio, scopro ke ogni tanto telefona a A, e a una certa D. gli chiedo spiegazioni e dice che vuole tenere l’amicizia con queste due perchè ci tiene!! Io non riesco piu a credere a quel che mi dice, infatti a dicembre 2011 trovo la password del suo profilo fb e scopro che oltre ad avere avuto una relazione con A, ha baciato e chissà cos’altro con D (lui dice ke si son solo baciati e ke si sono scritti certe cosucce per scherzo e che non ha avuto rapporti completi con lei). Non contenta scopro anche che M ha invitato in quella che doveva essere la nostra casa, quelle due per una cena (mentre io ero via ) e nell’occasione ha baciato D e avuto rapporto completo con A nel “nostro letto”!!!! Lui a mie spiegazioni, ha negato certe cose, io ho tel a entrambe le donne per avere spiegazioni, ma mi hanno solo riempita di bugie. Ora, è da fine febbraio 2012 che vivo ancora da sola, M mi è parso più pentito di quel che ha combinato rispetto all’anno scorso, io sono arrabbiata, delusa dalle bugie che mi ha raccontato per mesi guardandomi negli occhi e dicendomi di volermi bene. Continuiamo a sentirci e a vederci, ma io ho paura ke mi faccia ancora soffrire, lui ha chiuso con loro, ma io sto ancora tanto male, certe cose non ha voluto spiegarmele per bene, a suo avviso è meglio non parlarne perchè cosi si dimentica prima, io invece mi riempio di ulteriori dubbi!!.
Per favore, ditemi se c’è un modo per poter superare la rabbia, la delusione che ho nei suoi confronti, se e come posso ritornare a fidarmi di lui, non posso vivere continuando a guardare le sue mail di nscosto!Grazie.

Gentile Niko,

Quando la fiducia in una persona viene meno, non è facile recuperarla. Penso che, dopo quello che le è successo, al minimo sospetto lei andrebbe a cercare password, sms, bigliettini, lettere e via dicendo, e la sua vita sarebbe un inferno.

D’altro canto, ha ragione anche M. nel voler evitare a questo punto “confessioni” che non servirebbero a nulla, dal momento che nulla aggiungerebbero al vostro rapporto, ma potrebbero soltanto togliergli qualcosa.

Va detto che ci sono persone, uomini e donne, che non riescono ad essere fedeli ma che, al di là di questo, riescono a mantenere un rapporto di coppia stabile, cui attribuiscono comunque un grande valore. Resta da capire se a lei può andar bene un rapporto di questo genere, che prevede una più ampia libertà sessuale (per entrambi i partners, ovviamente).

Se lei capisce che si, con una buona dose di realismo, può accettare un compromesso del genere, anche se non sarebbe stato nella sua natura e nelle sue aspirazioni, non c’è da fare altro che rimettersi con lui, evitando qualsiasi pensiero negativo, prendendo solo il bello e il buono che c’è da prendere, senza mai lasciarsi andare alla gelosia o all’ansia.

Se lei, al contrario, è una donna che 1. non ama i compromessi e 2. ritiene la fedeltà, ma più che altro la lealtà (si può essere infedeli, ma rimanere comunque leali verso il partner) un valore fondante della coppia, non ha altro da fare che salutare per sempre il partner fedifrago e recidivo e tornare definitvamente alla sua vita da single, nella speranza di incontrare presto una persona capace di fare un uso migliore della sua fiducia.

Trascinare avanti nel tempo questa storia, così come è ora, senza una decisione netta, in un senso o nell’altro, non credo faccia bene alla sua psiche, né alla sua vita.

Saluti e molti auguri,

06-05-2012, 11:19 AM

A20

Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
Antoine de Saint-Exupery: una biografia
Antoine de Saint-Exupery: una biografia

DEPRESSIONE

Buongiorno a tutti voi, sono G una ragazza di 23 anni. Da un anno e mezzo sto insieme a un ragazzo di 25. Il nostro rapporto è partito in quarta, grande affiatamento, siamo due persone che amano la compagnia e il divertimento, ci lega la passione per le auto e raramente discutiamo per problemi fra noi. Abbiamo caratteri incredibilmente simili. Dunque, circa 3 mesi dopo che ci siamo messi insieme, i suoi genitori si sono separati. Enorme difficoltà, anche perchè lui è una persona molto riservata per ciò che concerne i suoi problemi personali e con me faceva (e fa) molta fatica ad aprirsi. Il fattore separazione deve avergli scatenato una guerra personale assurda, cosa che l’ha portato a mollarmi una quantità di volte indicibile. E io come uno zerbino sempre dietro, prima perchè non capivo i suoi motivi, poi per stargli vicino e poi perchè l’affetto è diventato così forte che senza di lui non potevo stare. La sua situazione in famiglia è incasinata, la mamma è stata mollata da sola a crescere 4 figli e i fratelli fra di loro fanno guerra comune al mio ragazzo perchè in quanto il più grande ha preso virtualmente il posto di capofamiglia. Insomma, è difficile da spiegare ma il problema è che lui pian piano a perso la voglia di vivere sociale, di stare con gli amici, di seguire le auto e i raduni, è diventato scontroso e si chiude in casa appena torna dal lavoro. Nei weekend esce solo se “obbligato da me” ma vedo che non è felice, è sempre sul piede di guerra con tutti e vi giuro che è difficile stare con una persona così. Questo rapporto mi sta logorando, sono anche io una persona fragile e non ce la sto facendo più. Lo scorso weekend mi ha detto che vuole un periodo per stare da solo, che è entrato in depressione e che andrà dallo psicologo. So che questo percorso sarà incredibilmente difficile e lungo e lui mi ha detto che non mi sta lasciando ma che ha bisogno di mollare un po’ la presa e di stare per i fatti suoi, che si farà sentire per messaggio ma di lasciarlo nel suo brodo. Ad oggi sparisce per giorni interi, e poi improvvisamente ricompare con un altro messaggio. Io non so se farmi sentire lo stesso anche quando sparisce o sparire anche io. Non voglio lasciarlo solo ma mi sta tirando fuori di testa!
Sto pensando di chiedere un’aiuto psicologico perchè questa situazione è davvero insopportabile, della serie oggi ci sono domani no.

Nel frattempo, il suggerimento è quello di comprendere la situazione difficile che lui sta attraversando: stimolarlo un po’ può essere utile, ma quando dall’altra parte le reazioni vanno in tutt’altro verso di quello sperato, la cosa migliore è quella di ritirarsi, senza invadere il suo bisogno di solitudine e di riflessione.

Va poi detto che se, come lei dice, lui la lascia e lei, come uno zerbino, si mette ai suoi piedi, lui potrebbe essere tentato di replicare questo comportamento ogni volta che le cose non gli vanno bene, sapendo che ciò che fa e dice non gli procura in fondo conseguenze irreversibili… In questo modo il vostro rapporto può prendere davvero una brutta piega: meglio per un po’ stare alla finestra e vedere ciò che succede.

Saluti cordiali.

06-11-2012, 10:41 AM

MALINCONIA

Salve! Sono qui a sottoporvi quella che è la mia attuale situazione interiore.
Da un po’ di tempo,soffro terribilmente di una malinconia inestirpabile. Analizzando razionalmente la mia vita,ho individuato quelle che forse sono le cause scatenanti di questo malessere:lutto familiare grave(morte della mamma 8 anni fa),sovraccarico di responsabilità familiare ad esso connesse (vivo ancora in famiglia con padre e fratello ormai trentenne),fine di due relazioni sentimentali con persone problematiche (una affetta da neotenia psico affettiva,l’altra reduce da una separazione),senso di insoddisfazione personale,eccessiva sensibilità verso gli avvenimenti esterni.
Sono una persona estremamente razionale, e credo,equilibrata a detta di molti ma molto insicura e tendenzialmente pessimista anche se all’esterno cerco assolutamente di non darlo a vedere,rassicurando,consigliando ed ascoltando moltissimo chi mi sta vicino.Purtroppo a volte, la malinconia nonostante gli sforzi,riaffiora e spaventa enormemente(forse le persone più insicure di me!) e questo mi provoca grande sofferenza:temo di non essere accettata come persona “normale”,con pregi e difetti,con il mio vissuto e soprattutto di non essere amata per quella che sono…..
Non vorrei sembrare paranoica,ma questo senso di tristezza interiore mi sta letteralmente bloccando.Anche gli studi universitari procedono molto a rilento e non sempre i risultati sono brillanti come mi auspicherei.

Gentilissima,

Ci sono persone che tendono naturalmente verso l’ottimismo e persone che, come lei, tendono piuttosto verso il pessimismo e la malinconia. Probabilmente anche se non vi fosse stato quel lutto gravissimo, la sua vita non sarebbe stata all’insegna dell’allegria e della superficialità, perché queste cose mi sembra che non facciano parte del suo temperamento.
Per quanto potrà sembrare una forzatura, qualcosa di molto artificiale, per temperare la sua tendenza naturale alla malinconia, lei dovrebbe cercare di esercitare il suo pensiero, introducendo delle riflessioni che la inducano ad una maggiore assunzione di responsabilità nella sua vita. Non tutto quello che capita infatti va preso come un segno del destino, non tutto è immutabile, ma c’è sempre qualcosa che possiamo fare noi stessi per essere più felici e migliorare il nostro presente.
Il fatto che le sue storie sentimentali siano andate male significa semplicemente che lei ha incontrato due persone non compatibili con lei: due storie sono davvero troppo poche per generalizzare e dire che sarà sempre così. Probabilmente occorrerebbe avere un po’ di coraggio per rimettersi in gioco e tentare con qualche nuova persona. Quanto agli studi, tutti gli studenti, anche i più bravi, registrano dei periodi di pigrizia e di incapacità di concentrazione: dia spazio a queste esigenze di libertà e di disimpegno facendo qualcosa d’altro che le piace e le dà soddisfazione, per poi tornare agli studi più carica e motivata di prima.
Legga nel frattempo dei libri di auto-aiuto, si dia obiettivi facili da realizzare, gratificanti e a breve termine.
Se avrà la possibilità di essere seguita da uno psicologo, tutto sarà ancora più facile.
Le faccio moltissimi auguri, per tutto.

06-18-2012, 11:09 AM
MI ODIO PERCHE’ SONO UN FALLITO

Salve dottoressa,
scrivo perché odio me stesso e non riesco a trovare sollievo. Sono stato un completo fallimento in ogni cosa in cui mi sono cimentato. Ho accumulato, fin da bambino, una serie impressionante di insuccessi negli studi (nonostante fossi molto bravo, mi sono laureato tardi e male), sul lavoro (per la mia timidezza ho avuto estreme difficoltà a trovarne uno, peraltro frustrante e malpagato), nelle relazioni interpersonali (mai avuto amicizie vere e proprie, di relazioni sentimentali o sessuali manco a parlarne), ecc. ecc…. Essendo anche molto “imbranato” ho sempre avuto difficoltà anche in piccole cose quotidiane che TUTTI gli altri imparano in fretta e fanno senza neanche pensarci (non ho mai superato la mia vergogna per essere stato l’UNICO da bambino a non imparare cose come giocare a pallone, nuotare o andare in bici; ma ci sono cose anche più semplici che ancora non riesco a fare). Insomma, nella mia vita non ho mai fatto niente per cui essere soddisfatto di me stesso. Mi sono sempre vergognato molto di me, penso che essere me stesso sia una condanna. Ovviamente ciò riduce a zero i miei rapporti sociali: sono sicuro che tutte le altre persone mi disprezzino e mi deridano dietro le spalle, e se mi fanno un complimento vuol dire che stanno mentendo. Sono capace di non uscire di casa per mesi, non voglio nemmeno vederla la gente.
Ho provato a consultare un terapeuta, che mi ha detto che dovrei avere stima di me, e di convincermi che sono una persona bella, intelligente e interessante. Ma questo approccio non funziona con me: come faccio a dare fede a queste cose, se NON E’ VERO NIENTE? Mi sembra solo di mentire a me stesso. Avrò anche qualche piccola qualità positiva, non sono né uno stupratore né un assassino, ma mi sembra davvero poca cosa rispetto ai miei difetti e comunque trovo difficile avere fiducia in me stesso, non avendo mai fatto nulla nella mia vita per essere soddisfatto di me. L’altro giorno stavo giocherellando con un coltello fra le mani e pensavo cose tipo “basterebbe un colpo secco e risolverei tutti i miei problemi”.

Dei suoi fallimenti lei si dispiace e si compiace allo stesso tempo: infatti, mentre lei dice che una cosa le è andata male, afferma nello stesso tempo che avrebbe potuto andarle meglio, e dunque che lei avrebbe potuto meritare di più. Tutto questo ha un effetto consolatorio su di lei: le sue ferite narcisistiche vengono lenite, ma la sua autostima non migliora e le sue relazioni sociali restano difficili, se non impossibili.

Le faccio un esempio di questo meccanismo in un suo ragionamento:

“Ho accumulato, fin da bambino, una serie impressionante di insuccessi negli studi (nonostante fossi molto bravo, mi sono laureato tardi e male)”.

Ciò che le procura tristezza e delusione nei confronti di sé stesso dunque non è l’essere stato un “fallimento” a scuola, ma il non essere stato capace di mettere in atto delle performances all’altezza della sua intelligenza e della sua bravura.

Un altro esempio:

Ho provato a consultare un terapeuta, che mi ha detto che dovrei avere stima di me, e di convincermi che sono una persona bella, intelligente e interessante. Ma questo approccio non funziona con me: come faccio a dare fede a queste cose, se NON E’ VERO NIENTE?

Come fa lei a dire che “non è vero niente”? La sua lettura della realtà è per forza migliore di quella del terapeuta? Inoltre, cosa sa lei di psicoterapia? Per quanto tempo ci è andato? Per quanto tempo ha messo in pratica questi consigli? Mi sembra che la sua fiducia nelle sue personali conclusioni sia eccessiva, almeno fino a che il tempo non potrà dirle: 1. che quel terapeuta non capiva niente 2. che la psicoterapia non funzionava su di lei. Ma decidere su due piedi che lei ha ragione e gli altri hanno torto mi sembra una scelta quanto meno azzardata.

E allora mi chiedo, e le chiedo: non è possibile che il suo livello di aspettative su sé stesso sia esagerato? Che vi sia cioè un dislivello eccessivo fra ciò che lei realmente è e quello che vorrebbe essere (o che si è convinto di essere? O che qualcun altro desidererebbe che lei fosse?)

Perché se lei si aspetta sempre l’eccellenza da sé stesso, lei sarà sempre e soltanto un perdente: questo peggiorerà la sua autostima e le creerà problemi con gli altri.

Se lei invece abbassasse il livello di aspettative che ha su di sé, accontendosi di risultati buoni, anche se non ottimi, ed imparasse ad accettare anche i suoi limiti e le sue vulnerabilità, le cose andrebbero molto meglio.

Una persona veramente intelligente non lo è solo perché ha un pensiero razionale e delle ottime capacità cognitive: è intelligente anche se sa darsi forza nell’affrontare le sfide, se sa consolarsi ogni volta che cade, se sa stabilire buoni rapporti con gli altri, anche quando non sente di essere la mela più bella del cestino.

Saluti cordiali.

06-18-2012, 11:13 AM
MIA MOGLIE INVAGHITA DI UN ALTRO

Salve mi chiamo Marco 36 anni e sono sposato da 16 con mia moglie anche lei della mia età.
Scrivo su questo forum per chiedere un consiglio circa un problema che si è venuto a creare con mia moglie negli ultimi tempi.
Il nostro è sempre stato un matrimonio di amore tra noi e per i ns. due figli.
Negli ultimi tempi mi sono accorto di come mia moglie fosse distaccata da me senza capirne il motivo, giustificato da lei come un momento di confusione al quale neanche lei sapeva dare una spiegazione.
Avendo mille dubbi in testa ho provato a controllare il tabulato delle sue telefonate e con mio grande dispiacere ho notato una fitta corrispondenza tra lei e l’allenatore di mio figlio. Chiaramente ho chiesto subito spiegazioni di quanto visto, e lei dopo giorni in cui ha negato che ci fosse qualcosa tra lei e l’altro, mi ha confessato di come invece si fosse invaghita di quell’uomo senza che neanche lei si sapesse dare una spiegazione; in tanti anni di matrimonio mai le era successa una cosa simile. Mia moglie mia ha subito tranquillizato dicendomi che non voleva assolutamente perdere la sua famiglia e che non avrebbe mai più avuto rapporti con quell’uomo che neanche conosce bene, per non rischiare di compromettere tutto; infatuazione di cui, secondo lei, tra l’altro lui neanche si era accorto.
Io chiaramente non vivo molto bene questa situazione, che non pensavo mai potesse accadere nella nostra vita, ma stò cercando di starle vicino per farle sentire quanto la amo.
Avete consigli da darmi? Cosa devo fare ?

Gentile Marco,

In una relazione di coppia di lunga durata è staticamente più che probabile che una persona si possa innamorare o invaghire di un terzo, fuori della coppia, e sentirsi fisicamente attratto/a da lui/lei.

Gli esseri umani sono fatti così: questa è la natura, che non vuole unioni monogamiche, ma quanti più incontri sessuali possibili, per assicurare la continuazione della specie. A volte gli ormoni dunque possono prendere il sopravvento sul pensiero razionale e spingere verso la direzione dell’incontro con l’altro, anche se quella è l’ultima cosa che, per tutto ciò che il/la partner rappresenta, realmente si vorrebbe fare (Non a caso chi vive questi momenti, come sua moglie, si dice “confuso”). La stessa cosa un giorno potrebbe accadere anche a lei.

In un rapporto di lunga durata dunque occorre non dare troppa importanza a queste possibili sbandate, considerarle per quello che sono e se, malgrado il coinvolgimento emotivo che esse comportano, una persona riesce a non passare all’atto e a non cadere fra le braccia dell’altro, credo sia solo da ammirare visti anche i tempi che corrono.

Tutto quello che lei può fare è evitare di parlare troppo di questa cosa ed aiutare sua moglie a distrarsi, con qualcosa che le faccia ugualmente piacere, ma che non metta a rischio la vostra coppia e la vostra famiglia.

Auguri!

PSICOTERAPIA SESSUOLOGIA ONLINE
Anche su Instagram!


ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

07-02-2012, 05:24 PM
RICONQUISTARE UN RAPPORTO

Ho 35 anni e convivo da 9 con la mia compagna da cui ho avuto 2 figli (4 anni, 6 mesi). Il problema nasce 10 mesi fa, mi contatta la ex con cui avevo avuto una storia di 1 anno, terminata poi con la sua fuga senza nessuna spiegazione. Ho sempre avuto una forte rabbia dentro che durante tutto questo tempo me l’ha fatta ricordare con odio. Mi ha cercato proprio per spiegarmi perchè. All’inizio ero avverso, nervoso, non volevo ascoltarla. Poi abbiamo parlato, si è spiegata ed ho accettato le sue scuse. Col tempo ne ho fatto un quadro pessimo rispetto al passato: una donna piena di problemi familiari e lavorativi, depressa e malata (per sua stessa ammissione). Si divertiva a inviarmi foto sue esplicite o messaggi chiari. Altre volte abbiamo discusso animatamente. E’ capitato di incontrarci volutamente. Un giorno la mia compagna viene a sapere tutto. Minaccia di andarsene e va in crisi. Gli chiedo scusa e prometto che non capiterà più. Con suo grosso sacrificio ottengo il perdono. Per un po’ taglio i ponti con la ex, poi la risento (chiamate, chat e qualche incontro). 2 volte insieme ai reciproci figli, 1 volta di sabato sera. Alti e bassi, e lei che prosegue con l’invio di frasi e foto osè. Qualche giorno fa la mia compagna riscopre tutto. Vuole andarsene per staccarsi e decidere cosa fare. Ora ha rimandato perché nostro figlio + grande è confuso dalla vicenda. Ha visto “il litigio” le lacrime di entrambi. I silenzi tra di noi, e il fatto che io dormo sul divano. Quindi nell’ipotizzare di andare con la mamma a 600 km di distanza (dai nonni) per un po’, lui ha pianto e detto che “non vuole dimenticarsi del papà”. Finchè il bimbo non si tranquillizzerà rimarrà a casa, ma l’esigenza di staccarsi da me rimane. Ne sente la necessità. Ora non crede più a niente (le ho raccontato tutto). Si domanda come io abbia potuto incontrarla insieme ai bambini. Ha bisogno di andarsene via perché deve parlare altrimenti impazzisce. Non sa come la supereremo e se lo faremo. Prima deve trovare la sua stabilità mentale e poi penserà a noi. E’ convinta che io provi qualcosa altrimenti non avrei messo in discussione 9 anni 2 figli. E’ del tutto vuota di ogni sentimento, dubita del nostro amore. Non si meritava tutto questo, l’ho umiliata in tutti i sensi. 3 piccole premesse finali. La prima è che tra me e la ex non ci è stato nulla. Il paradosso è che io al solo pensiero che potesse capitare tremavo. La seconda è il nostro fattore emotivo. Numerosi problemi economici, lavorativi, e di salute di familiari erano all’ordine del giorno. Motivi questi di grande stress. Infine la sua situazione familiare: genitori separati in casa. Penso che una delle sue tante paure è di vedersi come sua madre, che ha sacrificato la vita per i figli. Sono a pezzi ed ho molta paura di perderla. So che ho sbagliato. Vi chiedo, cosa posso fare? Come comportarmi considerando che di mezzo ci sono anche due creature?
Grazie per i vostri consigli.

Gentilissimo Enzo,

Dunque, non per un intenso ritorno di fiamma, non per una passione sessuale incontrollabile, non per una situazione di infelicità con la sua partner attuale, ma esattamente per NULLA, lei è riuscito a mettere in crisi un rapporto ed anche a coinvolgere i figli in una storia di cui non avrebbero dovuto sapere niente, né durante i suoi incontri con la ex, né dopo, nelle liti con la sua compagna.

Credo che la cosa principale da fare sia anzitutto ristabilire un po’ di serenità davanti ai bambini: lei torni a dormire nel suo letto, oppure vada a dormire sul divano dopo che i bambini si sono addormentati e si rialzi in tempo per non essere visto. Davanti ai bambini evitate inoltre qualsiasi discorso o discussione.

Infine, le consiglierei una buona psicoterapia, perché evidentemente, alla sua età, lei non ha ancora capito cosa vuole dalla vita ed un po’ di riflessione su di sé potrebbe farle senz’altro bene, anche per “riconquistare il rapporto”, come lei dice.

Anche una terapia di coppia, a questo punto, non sarebbe male.

Cordiali saluti e auguri

06-20-2012, 09:21 AM
UN UOMO DI CUI SI E’ INNAMORATA

Ho incontrato online un uomo di cui mi sono innamorata. Ma ho scoperto, perché lo ha fatto anche con me, che ha l’abitudine di fingersi innamorato delle donne che incontra su internet e di spingerle a fare sesso in web cam con lui. Vorrei sapere se questo comportamento può dipendere da traumi di qualche tipo e se, in tal caso, c’è qualche possibilità che, ragionando sulla cosa e facendosi aiutare, possa superare la cosa. Inoltre vorrei qualche consiglio per me per superare il problema che mi ha causato l’aver fatto questo online, essendo stata fino a quel momento vergine, facendo anche la penetrazione con un oggetto che avevo a portata di mano (su insistente e pressante richiesta della persona di cui ho parlato).
Saluti

Daisy

Gentilissima Daisy,

Quanto a lui, credo che non abbia alcun desiderio di farsi aiutare, almeno fino a che non troverà una persona della quale riesca veramente ad innamorarsi, o gli capiti qualcosa nella vita per cui si renda conto che questa dipendenza sessuale può essere per lui un limite e non una gratificazione.

Quanto a lei, cerchi di vedere ciò che le è capitato come un’esperienza che potrà aiutarla a crescere e a rafforzarsi come persona: l’unica cosa che infatti c’è di brutto in ciò che ha fatto è quella di aver soddisfatto i desideri di un’altra persona, senza pensare a sé stessa.

Da oggi in poi, in amore e nelle altre cose della vita, cerchi di fare le sue scelte solo se le condivide. (Ma se sceglie di fare qualcosa con convinzione, poi non se ne penta: sarebbe una scorrettezza verso sé stessa!)

Saluti.

07-27-2012, 10:34 PM
RISPETTO

ciao,
mi sto avvicinando alla trentina e da quando sono piccolo balbetto. ultimamente ho fatto un corso per eliminare questo disturbo e vedo che le cose vanno molto meglio, ma c’è ancora da lavorare. quando ero piccolo ero una persona estremamente sensibile, fragile ed ansiosa. ho avuto problemi a relazionarmi serenamente con le persone, perchè avevo sempre il timore di essere preso in giro. quindi la mia adolescenza è stata molto infelice perchè sola. a scuola andavo abbastanza bene pur non impegnandomi, ero una persona che aveva il suo mondo fatto di libri (non quelli di scuola), ero immerso nella cultura elevata: avevo molti interessi tra cui l’arte, la filosofia e la letteratura. all’età di 22 anni ho avuto una grossa crisi, perchè sentivo che non stavo dando niente alla vita e la stessa non mi restituiva a sua volta niente. da questa crisi ne sono uscito iniziando ad impegnarmi fortemente nello studio: era la prima volta nella mia vita che agivo per ottenere qualcosa. prima di allora l’ansia di prestazione aveva bloccato ogni mia volontà di azione. mi sono così laureato brillantemente e poi sono andato fuori casa per gli studi magistrali scegliendo un corso di laurea molto impegnativo. una volta fuori la mia città natale ho anche intrapreso un’intensa attivtà sociale per recuperare il gap emotivo e comportamentale che separava me dagli altri. devo dire che quell’esperienza così totalizzante mi ha migliorato molto. oggi ho un lavoro importante che mi fa stare bene, ma sento forte il disagio nello stare con gli altri. spiego meglio: mi da tremendamente fastidio che gli altri si prendano gioco di me, non avendo la battuta pronta non riesco a reagire a tono. oppure quando reagisco non sono efficace e magari scateno una reazione opposta. non so che fare per migliorare questa cosa: forse dico qualcosa di sbagliato, forse sono ridicolo, non lo so…

Gentilissimo,

A mio avviso lei si concentra su questo piccolo particolare della battuta pronta con gli amici e trascura la montagna di cose positive che è riuscito a compiere e di cui può dire grazie solo a sé stesso.

Capisco che una persona desiderosa di realizzarsi pienamente si ponga sempre nuovi obiettivi di miglioramento, il che denota coraggio, motivazione e impegno, ma per giudicarsi obiettivamente, occorre sempre tenere presente quale è stato il proprio punto di partenza.

Ci sono persone fortunate, che nascono e crescono in ambienti favorenti, che non hanno imperfezioni né fisiche, né psicologiche, che vengono accettati facilmente dal proprio gruppo di amici grazie alle loro innate capacità sociali… Eppure, molte di queste persone nella vita non riescono a raggiungere metà della metà degli obiettivi che lei ha già centrato: istruzione, lavoro, vita sociale, indipendenza economica e psicologica dalla famiglia, ecc.

A questo punto si tratta solo di imparare a non prendersi troppo sul serio e a sviluppare quella autoironia che aiuta, sia nei rapporti sociali, sia nello stare bene con sé stessi: lei non deve essere un super-eroe e quanto ha dimostrato finora basta a fare di lei una persona del tutto “normale” ed anzi, particolarmente dotata. Non basta?

Saluti.

PER APPUNTAMENTI
Telefona o usa Whatsapp
347 0375949

08-19-2012, 10:45 PM
COTTA PER UNA COLLEGA: CHE DISASTRO!

Salve. Sono un uomo che ha passato da poco la trentina. Essendo molto timido e non avendo alcuna dote che possa risultare attrattiva per il gentil sesso (né esteriore né tantomeno interiore, posso garantirlo), non ho mai avuto alcuna relazione sentimentale con una donna. Anzi, per anni ho sempre cercato di evitare le ragazze, per timore di andare incontro a delusioni certe. Ultimamente è accaduto un fatto che mi sta mettendo in seria difficolta: nell’ufficio dove lavoro c’è una ragazza che si avvicina spesso a me e mi rivolge, fatto per me inusitato, una qualche forma di attenzione. Viene spesso a parlarmi (prima di lei non ho mai conversato con una donna), spesso si confida con me dei suoi problemi personali, andiamo insieme a pranzo o a prendere un caffé, cerca di tirarmi su quando sono triste. E’ molto sensibile nei miei confronti: ricordo che una mattina, dopo che avevo avuto un momento di grave sconforto, fu l’unica a dirmi che c’era qualcosa di “strano” nel mio sguardo, che non stavo bene. Ora temo di avere una “cotta” per lei, neanche fossi un ragazzino dodicenne. I segni purtroppo sono molteplici: quando la vedo ho il battito accelerato (e spesso ho altre reazioni “fisiologiche” nelle parti intime), soffro la sua mancanza quando non la vedo, quando è in ufficio le “ronzo” intorno spesso, sono felice o triste quando vedo lei ridere o piangere, sogno di avere una relazione con lei sia ad occhi aperti che nel sonno. Vi chiederete: e cosa ha di negativo tutto questo? La ragazza in questione è sposata da poco e devota a suo marito, e anche a prescindere da questo (che comunque non è certo un fatto irrilevante…) lei mi ha fatto capire più volte di non aver alcun interesse per me, se non come collega o amico. Quindi è una situazione senza speranza, e io cerco di dissimulare per quanto posso i miei sentimenti, ho paura che possa persino intuirli, sarebbe un vero disastro. Inoltre, c’è un altro motivo per cui è bene che questa “cotta” passi al più presto: mi “ricorda” che io non ho alcuna speranza con le donne, che sono uno dei tanti uomini da buttare via, quelli che non verrebbero cercati nemmeno dalle zitelle più disperate, e che sono la ragione di esistere della pornografia, della prostituzione e amenità di questo tipo. Riconosco che c’è della giustizia in tutto questo, Darwin ci insegna che in ogni specie gli esemplari meno attraenti sono scartati, e io purtroppo non faccio eccezione. Ci fosse una pillola che elimina il desiderio verso l’altro sesso, io mi offrirei immediatamente come cavia. Non so come uscire da questa situazione, mi sento veramente ridicolo. Grazie dell’attenzione

Gentilissimo,

Lei ha un’intelligenza ed un’ironia troppo brillanti perché si possa realmente credere a ciò che dice di sé stesso… Tuttavia, è possibile che lei si sia reso finalmente conto che, al di là di questo, le sue capacità sociali con l’altro sesso lasciano invece molto a desiderare. Fa bene dunque a coltivare l’amicizia con questa collega che, comunque vada a finire, le permetterà di sperimentarsi su un terreno per lei completamente nuovo. (Altrettanto utile potrebbe essere rivolgersi ad un terapeuta, per essere aiutato a capire la ragione delle sue difficoltà).
Tornando alla sua “cotta”, non credo che l’essere sposata da poco e l’essere devota al marito impedisca a questa collega di provare una simpatia per lei: cerchi dunque di contentarsi, per il momento, dell’interesse che questa persona le dimostra, perché questo la aiuterà moltissimo: 1. a perdere le sue diffidenze nei confronti dell’altro sesso 2. a ridimensionare le sue insicurezze.
C’è sicuramente la possibilità che lei provi un innamoramento non ricambiato e che questa storia finisca prima di cominciare… Non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta, dice Gabriel Garcia Marquez (ed io sono molto d’accordo). 😉
Molti auguri.

08-16-2012, 04:17 PM
ELIMINARE IL RANCORE

cari amici e, cara dott.ssa Proietti vorrei esporle la mia situazione chiedendole un consiglio su come perdonare.
soffro perchè mauro il mio compagno mi ha soffocata , non ha fatto vivere il nostro fidanzamento.e adesso ho rabbia per tanti momenti sprecati.per il suo egoismo.ho conosciuto mauro poco piu’ di 5 anni fa, lui: matrimonio alle spalle, donne e donne, una convivenza donne e tanto egoismo.subito mi chiese di andare a vivere con lui ma senza i dovuti modi: ” conviviamo ma non ci sposiamo perchè cosi non paghiamo gli avvocati!!”poi altre frasi infelici che ho scolpite nel cuore e che feriscono ancora…pensa che sulla porta di casa aveve ancora il cognome della sua ex convivente e sul citofono quello di una sua fidanzata!dopo un anno l’ho dovuto fare io.tutte queste cose e, molto altro, le ho tenute dentro ora esplodono dentro.
io diversi lavori e il master,il ven ,sab e dom cassiera in un pub
lui il suo lavoro mi dice che frequenta un corso di latino e che la sera a casa provava con una sua amica e, che vorrebbe mantenere tale abitudine. mi iscrivo ad un corso, lui si iscrive nella stessa palestra ma in un corso avanzato e, in piu’ mantiene il corso con la sua amica…io lavoravo il fine settimana
quindi sono stata sola tutto l’inverno, lui usciva tutte le sere , lui dava poco. e poi quella sua amica del ballo molto strana… all’inizio feci alcune domande ma lui sosteneva che era la sua migliore amica e nient’altro. dopo 8 mesi di storia o, non-storia,decolla. decidiamo di vivere insieme
concepiamo lorenzo,
poco prima di partorire , circa un mesetto,
trovo un diario di mauro, il famoso diario
in cui lui scrive questa relazione con la sua amica e compagna di ballo, proprio quella ! mi è crollato il mondo addosso
tutto quello che prima ho accettato durante il fidanzamento ora mi pesa come macigno adesso non era lui che è fatto cosi ma c’era l’altra!
lui che mi ha fatto promettere di chiudere i ponti col mondo e poi la faceva salire a casa con la scusa di provare, io che glio ho dato carta bianca!
il diario che ho letto pero’ risale a mesi prima di conoscermi.ma non so’ se lui ha continuato la relazione con lei.ora ho messo in discussione tutto il mio primo anno con lui, perchè adesso non giustifico piu’ nulla dei primi tempi, mi ha rovinato la storia me l’ha sporcata. lui dice che non mi ha tradito e che ha solo continuato il corso ma la relazione l’aveva interrotta prima di conoscermi…
ma non mi fido piu’, ed io scema che lavoravo la sera e lui a prendersi gioco di me. lui ha preferito il suo egoismo, uscire anzichè vivere la nostra storia, chissa’ quante volte l’ha fatta salire a casa a mia insaputa e quante volte sono usciti insieme. ma anche lei ha pagato, alla fine gli ho espresso tutto il mio disprezzo contattandola su facebook ma lei ovviamente non ha risposto
perchè?
lui giura su tutto anche su suo figlio che non mi ha tradito.
mi sono bloccata a 5 anni fa e non so’ piu’ andare avanti

Gentilissima,

Questa storia non è infrequente: molte donne purtroppo cedono al fascino sexy del “mascalzone”, con la speranza di poterlo un giorno addomesticare, farlo diventare un compagno perfetto, e finalmente poter vivere tutti “felici e contenti”.

Purtroppo, ben poche donne riescono in questa impresa e, sorprendentemente, quelle che ci riescono, non si sentono più attratte dal loro uomo che, diventato pantofolaio ed incapace di offrire emozioni, diventa più un peso che altro.

Direi dunque che, se lei si è sentita attratta da questo tipo di persona, farebbe bene in primo luogo cercare di chiedersene le ragioni, magari anche attraverso una psicoterapia individuale, per comprendere meglio sé stessa: i suoi bisogni, i suoi desideri. Rinunci poi all’idea che lui possa cambiare, come per magia, perché per farlo cambiare, la prima a cambiare deve essere lei.

Cerchi di organizzare la sua vita in modo che lui non se ne senta padrone, come mi sembra abbia fatto finora. Se possibile, andate a vivere in una casa di proprietà di entrambi, per evitare che lei si senta (e sia) per lui solo un’ospite di passaggio, come chi l’ha preceduta, sebbene lei sia la madre di suo figlio.

E’ del tutto inutile prendersela, soprattutto via Facebook, con l’altra donna, la quale può anche aver sbagliato, ma in fondo non ha verso di lei alcun dovere, né legale, né morale, al contrario di lui, che è il vero responsabile della situazione.

Si faccia aiutare ad essere più forte, ad affrontare la vita con maggiore sicurezza personale, contando sulle sue risorse e sui suoi punti di forza: deve farlo, perché questo è l’unico regalo importante che può fare oggi al suo Lorenzo, ed anche al suo compagno, il quale per cambiare ha forse bisogno di essere obbligato ad assumersi le sue responsabilità.

Coraggio e molti auguri!

Relazione sull'Innamoramento - Festival della Coppia 2023

YouTube player


08-18-2012, 02:45 AM
DEPRESSIONE

Salve, ho un esasperato bisogno di parlare con qualcuno… Da circa un anno, dopo la morte di mia nonna e ( so che sembra stupido) del mio gatto, soffro di un calo di umore spaventoso e di sbalzi di umore assurdi, anche nell’arco di un’ora… Sono sempre insicura, mi sento inutile e come se non riuscissi a fare più le stesse cose che prima mi venivano facili.. Frequento l’università, una facoltà che io ho scelto, ma ora inizia a non piacermi, come se mi pesasse addosso… mi sento sempre inutile, è come se non fossi più buona a fare nulla, mi sembra che mia madre mi soffochi e mi neghi la libertà che concede ai miei fratelli, che se la prenda con me per tutti gli errori che fanno gli altri… non riesco più ad essere decisa, qualsiasi cosa mi irrita o mi sconforta, quasi tutte le notti ho crisi di pianto e durante il giorno spesso mi viene da piangere… non sopporto più nulla… odio il mio aspetto fisico, sono ingrassata qualche chilo e non riesco più ad essere a mio agio col mio corpo, e in più mia madre e i miei familiari non fanno altro che ripetermi come i vestiti non mi entrino più e che devo fare qualcosa perchè sono ingrassata troppo ( sono passata da una 40/42 ad una 44).. Tutti gli hobby che mi tiravano su sembrano annoiarmi ormai, amavo leggere, scrivere storie, disegnare, cantare, ma adesso ogni volta che provo a fare qualcosa mi passa la voglia, sono sempre stanca ed affaticata, perdo la voglia di parlare e di rapportarmi con la gente… cosa devo fare? Mi sento davvero malissimo…

Gentilissima,

Mi sembra che la diagnosi se la sia fatta da sola, nel titolo che ha dato a questo post. In realtà, si abusa molto della parola “depressione”, che è una condizione clinica molto grave, mentre i sintomi che lei manifesta possono essere semplicemente dovuti allo stress e a difficoltà che riguardano la sua condizione di vita. Del resto è normale che, quando si diventa adulti, si desideri una maggiore indipendenza dai genitori, una maggiore possibilità di organizzare al meglio la propria vita.

Paradossalmente però, lei potrà avere tutto ciò (e dunque anche uscire da questa fase depressiva che sta oggi attraversando) solo quando si sarà laureata, avrà trovato un lavoro, e potrà finalmente lasciare la casa dei suoi genitori.

Dunque, si sfoghi quanto vuole, magari faccia qualche seduta con uno psicologo, se lo ritiene utile, ma sappia che la sua vera terapia è portare, presto e bene, a termine gli studi, per poter finalmente “volare da sola”.

In bocca al lupo 😉

08-24-2012, 08:00 PM
COSA DIRE PER LASCIARE IL CONIUGE?

Buongiorno..sono una donna di 46 anni,sposata e ho due figli,9 e 17 anni.Anni fa mio marito ha avuto una relazione con la moglie di mio fratello per molti anni,che ho scoperto e che mi ha anche confermato..a tutto ciò ,oggi come oggi io non provo più amore per mio marito,nonostante lo abbia perdonato,però non lo amo più.Mi sono innamorata adesso di un uomo,anche lui sposato e anche lui non più innamorato della moglie, il quale anche lui mi ama profondamente…ci conosciamo da due anni e il nostro desiderio è ormai di voler vivere insieme,ma ci sta il fatto che non sappiamo come fare e dire la notizia ai nostri coniugi(anche se loro sanno qualcosa di noi due)vorremmo il più possibile far meno male loro.L’aiuto che vi chiedo è proprio questo..come affrontare l’argomento e cosa dire?grazie !!
Lucia

Gentilissima Lucia,

Credo che il problema maggiore per lei non sia cosa dire al coniuge traditore e che sa della vostra storia, per non ferirlo, ma cosa dire ai vostri figli ed in particolare al figlio di 9 anni.

Si dà sempre per scontato che i figli debbano accettare senza discutere le decisioni dei genitori, ma provando a mettersi un po’ nei loro panni, bisognerebbe chiedersi se sconvolgere completamente la loro vita (due case, due famiglie, due vite parallele, ecc.) sia sempre necessario ed opportuno.

Per quanto intensa sia la storia d’amore che sta vivendo con questo suo nuovo partner, ricordi che lo conosce da soli due anni e che la vostra convivenza non è stata ancora del tutto messa alla prova, visto che la storia necessariamente si svolge in clandestinità.

Se un ragazzo o una ragazza hanno tutto il diritto di provare a convivere con chi vogliono e prendersi e lasciarsi come meglio ritengono, un genitore di due figli, consapevole e responsabile, credo dovrebbe pensarci un momento di più.

Se poi, con il tempo, la vostra relazione si consolidasse, credo venga davvero il momento di parlarne in famiglia: forse conviene farlo con molta gradualità, a partire da quando si sentirà veramente sicura di voler fare questo passo.

Auguri, per tutto.

PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene anche se in coppiaCome vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia

08-29-2012, 10:49 AM
UNA STORIA FINITA IN MANIERA MOLTO STRANA

Buongiorno

non ho mai scritto un email ad un forum pubblico…ma questa volta mi sono trovata in una storia finita, secondo me in maniera molto strana….e volevo capirci qualcosa!!

Ci conosciamo a fine agosto 2011!! ci siamo piaciuti subito, ed in maniera tranquilla e serena ci siamo subito frequentati in maniera regolare!! lui all’inizio mi messaggiava tutti i giorni, e ci vedevamo tre volte alla settimana…poi dai messaggi siamo passati alle telefonate, tutti i giorni, e ci vedevamo sempre tre volte alla settimana, e con il susseguirsi della storia, tutti i week end, gli passavamo addirittura fuori, per stare più insieme, poichè entrambi, (io di 35 anni e lui di 38) non abbiamo un appartamento! cosi, passavamo i fine settimana al mare, od in montagna negli alberghi, od in una casa, che ha qua nelle campagne toscane, dove tra le altre cose stanno i suoi zii, che mi ha anche presentato!! insomma…una storia regolare, della quale ero veramente soddisfatta!

Mai un litigio, un imcompresione, avevamo molto feeling su tutti i punti di vista….diceva che io lo rendevo sereno, e ridevamo molto insieme, e comunque a pelle sentivo che mi voleva bene e teneva a me, in quanto aveva anche molti gesti carini nei miei confronti ecc. ecc!!insomma, io la vedevo una storia importante e tutto questo mi rendeva serena e sicura di lui!!! e lui lo vedevo contento di me!!!

Ad inizio Luglio 2012 (quindi quasi dopo un anno che ci siamo conosciuti) però, di punto in bianco, mi dice che lui non è innamorato di me…ma mi vuole solo del bene!che io gli piaccio molto, che con me ci sta bene, che sono simpatica che gli piaccio sessualmente, ma poichè sente che io provo qualcosa più di forte per lui sentimentalmente, preferisce lasciarmi, per paura che i suoi sentimeti nel frattempo non crescano e che io poi possa soffrire….

Io ci rimango male, e gli dico che non può mettersi a 38 anni di misurare i sentimenti degli altri, e che se due persone si vogliano bene e stanno bene insieme, non vedo che problemi ci possono essere….

Nel frattempo però, nonostante ci fossimo lasciati, abbaimo continuato a vederci nei week end, perchè prima di lasciarmi, avevamo deciso di prendere insieme una casa al mare: In questi frangenti, nei quali ci vediamo, lui continuava a fare il carino con me, a dormire e a fare l’amore con me, e ad il feeling che avevamo era lo stesso….

Io sono stata zitta, non solo perchè mi andava bene, ma anche eprchè speravo che nel frattempo potesse cambiare idea su di me….

Finita la casa al mare, facciamo le vacanze separate, e appena lui torna da Formentera, mi chiama subito, e dopo qualche giorno mi vuole rivedere!! passiamo una bella serata, nella quale mi parla delel sue vacanze, mi fa vedere le foto, mi dice che vuole presentarmi questi ragazzi con i quali è andato al mare, e dopo che facciamo l’amore, è molto affettuoso con me e vedo che mi guarda con gli occhi di sempre!! io non dico niente…spero che sempre ci abbai ripensato…e spero che le cose piano piano tornino da se e noi due torniamo insieme..ma è passato qualche giorno e ancora non mi ha ricecato!!!e io non ci capisco più niente…

Dal suo sguardo e dai suoi gesti ho semrpe percepito che ci tiene molto a me e che gli piaccio da morire, però poi alla fine non vuole stare con me!!!so che non ha un’altra…e quindi che puòessere successo??? per aiutarVi Vi posso dire del suo passato…è stato 15 anni con una ragazza e ci ha convissuto per 5 anni!! e lui l’ha lasciata solo 3 anni fa perchè lei era una rompiscatole gelosa e anche perchè l’amore ormai tra loro era finito!!!

Spero che mi risponderete a questo mio problema e se ho sbagliato l’indrizzo email spero che mi consiglierete quello più corretto

Saluti
Daisy

Gentilissima Daisy,

O lei ha una fiducia illimitata nella psicologia, oppure non sa bene cosa deve aspettarsi… Come poterle dire, infatti, cosa abbia veramente in testa questo ragazzo, conoscendo a malapena i suoi comportamenti dell’ultimo anno e il fatto che in precedenza ha lasciato una ragazza, perché era una rompiscatole?

Molte potrebbero essere le sue motivazioni: ansia psicologica perché non vuole assumersi le responsabilità di una storia “troppo seria”, ansia sessuale perché fare l’amore con lei potrebbe inibirlo o non soddisfarlo completamente, problemi sociali, familiari o lavorativi di cui non sappiamo nulla, giudizi negativi su di lei da parte degli amici, altra ragazza di cui si è innamorato (sebbene lei lo escluda).

Insomma, le ragioni possono essere veramente molte e, per fare delle ipotesi, occorrerebbe saperne di più.

Certamente, al momento, il suo comportamento sembra abbastanza ambiguo e poco orientato al consolidamento della storia, seppure il ragazzo non sembri oggi rifiutare i vantaggi secondari che questa storia gli comporta (vedi casa al mare da condividere, sesso, compagnia ecc.)

Se il consiglio che chiede fosse: posso contare su questa persona? Al momento, da quello che sembra, le direi di no. Il suggerimento è quello di fare come lui: prenda quello che di buono questa relazione porta nella sua vita, ma sappia che domani potrebbe essere finita (e dunque faccia progetti per il futuro che riguardano solo la sua persona).

Come si dice, se son rose fioriranno 😉

08-01-2012, 11:58 AM
SONO FIDANZATA DA DUE ANNI E MEZZO E I MIEI NON LO SANNO

Salve,
Mi chiamo Serena e ho 23 anni,sono fidanzata da due anni e mezzo ma non ho mai messo a conoscenza i miei genitori di questo rapporto.
Premetto che non sono due persone chiuse o contrarie,anzi,ogni tanto cercano di informarsi e mi chiedono qualcosa..ma io ho un blocco nell’affrontare questo argomento che non riesco a superare,e ovviamente sta compromettendo il mio rapporto.
Ovviamente questo fidanzamento nascosto comporta anche una serie di bugie che sono “costretta” a dire,cioè con chi esco,da chi dormo,con chi vado in vacanza..e non nascondo che questa situazione col passare del tempo mi sta facendo davvero vivere male.
Non riesco a capire se questo blocco dipende dalla persona che ho al mio fianco,forse per la paura che non potrebbe piacere ai miei genitori,in particolare a mio padre,il cui giudizio per me conta moltissimo,in tutti gli ambiti della mia vita,soprattutto quello universitario..oppure ciò sarebbe successo anche con un’altra persona.
La cosa più strana è che questo problema è andato via via peggiorando con il passare degli anni,perchè quando ero più piccola qualche mia piccola storiella l’ho confessata,addirittura avevo foto appese in camera e i miei erano a conoscenza del mio primo amore.
Un fatto che mi ha molto turbato è stato quando qualche anno fa per sbaglio mio padre lesse delle conversazioni molto “private” e delle confidenze di carattere sessuale con una mia amica..e dopo avermi confessato questa cosa lui è stato molto comprensivo e assolutamente per nulla arrabbiato. Ma sento che a me questa cosa ha turbato molto,e forse la ricollego a questo mio blocco nell’affrontare il mio rapporto sentimentale alla luce del sole.
In attesa di una Sua risposta la saluto cordialmente e la ringrazio

Gentile Serena,
Chiaramente il problema non è solo suo, ma di tutta la sua famiglia. Come accade spesso infatti, se la sessualità è un argomento tabù e si tenta di parlarne, spesso lo si fa nel modo sbagliato, come ha fatto suo padre con lei (poteva anche evitare di metterla al corrente di ciò che aveva letto, visto che lei era ormai ampiamente maggiorenne e che lui non si era mai speso troppo per darle una educazione sessuale quando sarebbe stato necessario).

E’ chiaro che lei, dichiarando di avere un fidanzato, si trova oggi a dover ammettere, implicitamente, di avere dei rapporti sessuali con lui e questo la imbarazza (ancor di più da quando la sua privacy è stata violata).

Considerato che il tempo da trascorrere in famiglia sarà ancora poco (lei ha 23 anni ed ha una relazione da due anni e mezzo), forse la cosa migliore potrebbe essere quella di continuare come sta facendo e di dare l’annuncio di questo suo fidanzamento non appena si sentirà pronta ad uscire di casa (non necessariamente con il suo fidanzato!) e a fare una vita indipendente.

Quanto ai sensi di colpa che le sue menzogne comportano, provi a pensare quanto tutto sarebbe stato più facile per lei se i suoi, complessivamente, avessero avuto nei suoi confronti uno stile educativo più adeguato.

Peraltro, forse questo silenzio non dispiace neanche a loro, visto che non le fanno domande e non avanzano sospetti.

Saluti cordiali.

Seguici su YouTube Psicolinea Channel

#1 07-26-2012, 02:58 PM
L’HA VIZIATA, EPPURE…

buon giorno !! sono emanuele , circa 3 mesi fà ho conosciuto una ragazza , non credevo che nascesse qualcosa di serio . fin da subito l’ho viziata in tutto , con regali , spese alimentari , vestiti ecc.ecc. ad un certo punto ha cominciato a parlare che ha avuto una storia di circa un anno appena finita , ma giura di non amarlo più . un giorno ho perso le staffe e gli ho sottratto il telefono e ho scoperto che lui la chiama in continuazione minacciando che lui si toglie la vita se lei non esce con lui . L’altro giorno dovevamo uscire assieme e mi avrebbe chiamato verso le 15 , era un po nervosa , alla fine ho preso la macchina e verso le 19,00 l’ho vista arrivare con lui . non sono riuscito a stare calmo, abbiamo litigato , e ora mi accusa di essere troppo geleso e che cosi non può funzionare . che devo fare ?scommetto che è da quando ci siamo conosciuti che lei esce ancora con lui . ciao e grazie

Gentile Emanuele,

E’ un po’ insolito che le gentilezze verso la persona del cuore siano assimilate al concetto del “viziare”. Sembra piuttosto che, con regali di tutti i tipi, lei abbia provato a “comprare” l’affetto e l’interesse di questa persona (sulla quale sente oggi di avere una sorta di diritto di proprietà in ragione dei regali – o vizi – elargiti).

Probabilmente la ragione di questi suoi doni sta proprio nel fatto che la ragazza non si mostrava del tutto sicura nei suoi confronti (a causa di questa sua storia pregressa) e lei abbia voluto attrarla a sé, stordendola di “effetti speciali”.

Come dicevano le nonne tuttavia, l’amore non si compra, e dunque non le rimane che aspettare pazientemente che la sua ragazza concluda nel modo migliore la storia che si lascia alle spalle.

Se, legittimamente, lei sentisse di non aver intenzione di sprecare il suo tempo in attesa degli eventi, può sempre guardarsi intorno, visto che il mondo è molto grande…

Con i migliori auguri.

#1 07-26-2012, 03:03 PM
SUOCERI INVADENTI

Gentilissima dottoressa , anche io stò facendo i conti con 2 suoceri invadenti – le spiego meglio : sono sposata da un anno , mamma di un bimbo di 2 mesi – quando ero incinta mia suocera veniva a fare i servizi e mi criticava che non avevo fatto bene qui o lì , mettendomi in ridicolo – dopo che ho partorito continua a venire a casa tutti i giorni , e se le dico di non fare i servizi , lei li fà lo stesso . Giorni fà diceva – il battesimo dobbiamo farlo in questo posto, lì non mi piace -nonostante le dicessi con le buone che non volevo parlarne , che avremmo deciso io ed il figlio di comune accordo – ed ad un certo punto sono esplosa e le ho detto che deve stare al suo posto , ma lei ora parla con il figlio – che la appoggia , a volte lui mi ascolta ma nonostante gli dico che la madre è inutile che venga così spesso ad aiutarmi, quando non lo chiediamo ( lei crede che io sono incapace di badare alla casa ed al bimbo – lei fà le pulizie per una ditta negli uffici ed a casa ) lui dice che dovrei essere contenta che la madre viene , che lo fà per non farmi stancare . Mi stanno avvelenando la vita , lei ed il marito – che ritiene che io non mi occupi bene del bimbo – lui che i figli non li ha mai neanche presi in braccio ! il vero problema è che loro da che eravamo fidanzati io e mio marito – per 8 anni – non mi hanno mai sopportata perchè abbiamo due mentalità differenti : io sono cittadina , loro paesani ed ora io abito nel loro paese . Mio marito invece non sopporta il carattere di mia madre , che venne a stare per una settimana da noi dopo il parto – e lui disse che dovevamo rompere il cordone ombelicale con i miei – non rendendosi conto che io i miei suoceri li ho in casa quando vogliono, senza preavviso ed a qualsiasi ora del giorno – in un giorno sono capaci di venire 2 volte e di starsi ore , rompendo la nostra armonia e dando pareri non richiesti – Come devo comportarmi ? Non voglio essere succube , non vorrei litigare anche se l’ ho fatto già – ma l’ importante è che stiano fuori dalle nostre decisioni familiari – cioè non si immischino – diano pareri ma non li impongano – grazie – elena

Gentile Elena,

Per essere indipendenti da tutti, occorre non chiedere nulla a nessuno.

Leggendo la sua lettera, mi sembra di capire che la scelta di andare a vivere in paese, così vicino ai suoceri, sia stata da lei compiuta sulla base di una qualche convenienza (ad esempio: la casa l’avete acquistata con i vostri soldi, o ve l’hanno regalata, o messa a disposizione i suoceri?).

Allo stesso modo la festa di battesimo di vostro figlio: chi paga i conti ?

Non voglio dire certamente che chi paga i conti acquisisca tutti i diritti nei confronti di una giovane coppia, fra cui anche il diritto di costante violazione della privacy, per carità… Però è altrettanto vero che, quando si accettano degli aiuti, occorre avere un minimo di diplomazia, per cercare di non deludere chi, generosamente, ha messo a disposizione delle risorse, che avrebbe potuto utilizzare in altro modo.

E’ importante che lei e suo marito facciate capire alla madre di lui che, nel vostro stile di vita, la casa pulita non è un valore importante, ma che molto di più conta per voi disporre di un luogo privato in cui imparare a rendere il vostro rapporto più forte e più stabile.

Il concetto non è difficile: basta solo trovare le parole giuste, cioè quelle che le persone interessate possano comprendere, senza offendersi.

Per il resto, se queste persone vi stanno veramente aiutando, cercate di sopportare un po’, altrimenti andate a vivere in un posto solo vostro, senza chiedere nulla a nessuno: questo è l’unico modo per essere veramente indipendenti!

Con molti auguri.

Relazione fra sesso e cibo

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

#1 09-09-2012, 07:49 PM
CRISI DOPO IL RIENTRO DALLE VACANZE

Salve Dott.ssa Mi chiamo Fabrizio, ho 36 anni e sono fidanzato, da due anni, con una splendida ragazza di 27 anni. Premesso che è l’unica mia storia seria, prima ho avuto solo flirt della durata massima di 8 mesi. Tutto andava a gonfie vele, all’infuori della distanza di 52 km che ci separano ed i turni di lavoro che ci permettevano di vederci al massimo una volta a settimana, oltre al fatto che ognuno di noi abita con i suoi genitori. Lei ha iniziato a lavorare in un call center da luglio ed io, ad agosto, mi hanno informato che ci metteranno in mobilità. Ci siamo presi la settimana di ferragosto di ferie per andare in vacanza a Rimini in pensione completa.. quindi mare e sesso sfrenato.. non è mancato qualche litigio, ma nella norma. Ritornati a Roma alla nostra vita lavorativa, non ci siamo potuti rivedere, se non per una festa di laurea di un suo cugino. Ci siamo rivisti per l’anniversario del nostro fidanzamento (1 settembre) e lei mi apparsa alquanto strana.. gli ho fatto anche il regalo e lei mi ha pagato la cena. Questi otto giorni l’ho sentita molto fredda, senza l’entusiasmo di un tempo. Ieri pomeriggio mi ha chiamato, dicendomi che lei stava troppo male, che in un certo qual modo gli trasmetto la mia tensione per il licenziamento imminente, che è depressa..Ieri sera neanche mi ha chiamato per darmi la buona notte.. lo chiamata e richiamata ma non rispondeva.. non era mai successo!! Io sono stato troppo male.. non ho chiuso occhio la notte.. gli ho mandato un sms dicendogli che la volevo vedere in giornata per chiarire.. Lei stamane, mi manda questo sms: “Tesò.. io ieri sera non sono stata molto bene.. Sono piena di dubbi e confusione e te ne vorrei parlare di persona. Ci vediamo stasera, dimmi tu dove e quando”. Io gli ho scritto alle 20:45 sotto casa sua perché prima dovevo lavorare, ma mi sono messo in malattia perché non ho dormito. Sono andato sotto il suo lavoro alle 18:00 quando ha staccato, per valutare che non ci sia qualcosa con qualche collega suo..esito negativo. Dopodiché c’è stato il confronto: lei mi ha detto che dopo il rientro dalle vacanze è andata in una sorta di stato depressivo, che invece di starmi vicino per il fatto che perderò il lavoro, sente il mio stress e si sente male e che si sente meglio da sola. Poi il fatto che non riusciamo a vederci per i turni di lavoro, peggiora la situazione.. Alla fine mi ha detto che in questo periodo preferisce stare da sola perchè con me non si sente a suo agio e non riesce a dare tutta se stessa.. Per il fatto della mia mobilità, per la lontananza, per questioni economiche che assolutamente ci sono (per andare da lei mi ci vogliono 20 euro di gasolio a/r) non vede un futuro decente e si sente depressa. Io gli ho risposto: ti serve di stare sola? Hai tutto il tempo perchè ti lascio..Ho preso una decisione drastica ma ho pensato che fosse l’unica soluzione per dargli una scossa, per far si che ritorni da me. Ho fatto bene o ho fatto male?

Penso che abbia fatto bene, se doveva effettivamente “darle una scossa”, ma potrebbe aver fatto malissimo se l’aspettativa era che fosse invece lei a darsi una scossa, per cercare di risolvere la sua situazione economica e lavorativa, rendendosi indipendente dai suoi genitori e creando così le condizioni per poter avere una vita di coppia più completa e autonoma, (magari pensando a una famiglia propria, visto che anche la sua ragazza ha 27 anni e probabilmente comincia a programmare una maternità).

Non conviene neanche parlare del momento di difficoltà estrema che i giovani (e meno giovani) incontrano sul lavoro, però è un fatto che le donne abbiano un tempo-limite per poter avere dei figli e dunque, quando si avvicinano alla trentina, sentono il bisogno di una certa stabilità.

Forse, per tranquillizzarla un po’, potrebbe bastare un suo atteggiamento più reattivo rispetto alla catastrofe imminente della perdita del lavoro, magari attraverso progetti di trasferimento, di cambiamento di lavoro, ecc.

Forse basterebbe far pesare di meno i regali che fa (le ho fatto anche il regalo!) o i soldi che spende per andarla a trovare (20 euro di gasolio a/r). Per una occasione speciale come il vostro anniversario, ad esempio, poteva anche fare lo sforzo di pagare la cena per tutti e due… 😉

Sono piccole cose, ma le donne fanno molto caso a questi particolari del corteggiamento e dunque una maggiore capacità in questo senso potrà sicuramente aiutarla nei rapporti con l’altro sesso.

Cordialmente,

#1 03-28-2012, 01:10 PM

INSICUREZZA DOPO UN TRADIMENTO

Buonasera dott.sa.Sono sposata da 3anni con un fidanzamento di 8anni alle spalle. Siamo cresciuti insieme, ci siamo amati dal primo giorno e nn ci siamo mai lasciati. Purtroppo il ns è sempre stato un rapporto a distanza a causa del suo lavoro (militare).Lui è semprestato molto innamorato di me; me lo ha sempre dimostrato in ogni modo.Sette mesi fa abbiamo avuto uno splendido bimbo (la ns gioia più grande!). Meno di 1 mese fa ho scoperto che lui mi ha tradita con una conosciuta via internet nel periodo dopo la nascita del bimbo a causa (a dir sua) della mia scarsa attenzione nei suoi confronti.(premetto ke x lui nn era solo sesso ma si stava quasi innamorando di lei!!!) .Mi ha implorato di nn lasciarlo, che si è reso conto dell’errore e che farà di tutto x riconquistare la mia fiducia.Io ho fatto un analisi di coscienza e mi sono resa conto ke effettivamente ero cambiata nei suoi confronti (nn mi curavo più nell’aspetto come un tempo ed il bimbo era il centro del mio mondo).Ho deciso di perdonarlo e di migliorare x lui! Questo lui lo ha notato e lo ha apprezato tantissimo, dimostrandomelo.Io però ho sempre paura che lui ci possa ricadere, ma il dolore di perderlo è molto più forte del dolore se lo dovessi lasciare… Ho fatto bene?ogni cosa mi riporta al pensiero di loro 2 insieme..prima sapevo che era solo mio..adesso nn lo è più! Le dico che io ho avuto una reazione di cambiare tot. la mia vita.Adesso mi sento bella, mi vesto sexy, mi trucco, adesso gli altri uomoni mi guardano (e mi fa piacere!) ma io faccio tutto questo solo x lui!!! faccio bene?…ho paura che lui mi paragoni alla sua amante e che preferisca sempre lei… MI AIUTI..convivo ogni giorno con questi pensieri nella testa….grazie mille!!!!

Questo è uno dei casi, non frequentissimi per la verità, in cui un tradimento riesce a dare una scossa alla coppia, facendole ritrovare un equilibrio.

Lei non deve colpevolizzarsi troppo per il passato, perché è una cosa normale, naturale direi, che una donna si dedichi anima e corpo a suo figlio, dimenticandosi di sé stessa. Questo dipende dagli ormoni che entrano in circolo e che spingono la donna ad occuparsi della prole, garantendogli così una sicura sopravvivenza. Certo, la natura si scorda che la neo-mamma ha anche un compagno di cui tener conto e per questo la donna deve essere aiutata dal buon senso e dalla logica, piuttosto che dagli ormoni, almeno nei primi tempi.

Ora, dopo questo tsunami che vi ha investito, è finalmente tornata la normalità e ciascuno di voi ha preso coscienza degli errori compiuti verso l’altro: cosa si può desiderare di meglio?

La spiacevole fantasia di suo marito insieme all’altra è comunque una cosa positiva, perché serve a ricordarle che avere un uomo accanto a sé non è una condizione stabile, per cui ogni giorno è utile per ri-conquistarlo.

Stessa cosa per lui, che adesso finalmente si accorge di avere accanto una persona desiderata anche da altri. Questo lo spingerà a fare delle scelte più accorte riguardo alle persone da frequentare 😉

Molti auguri, per tutto.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

YouTube player

#1 09-15-2012, 07:16 PM

SILENZIO E ALLONTANAMENTO SENZA SPIEGAZIONE

Salve, la mia è senza dubbio una storiella d’amore banale rispetto ad alcune serie problematiche ma provo a scriverti perché ho davvero bisogno di una risposta; il silenzio rispetto ad una domanda può portare all’ossessione. Cerco di riassumerti tutto. Sono stata fidanzata un anno con Giuseppe e per questo ho conosciuto un amico suo, non stretto però, Marcello; poco per volta nel tempo siamo diventati buoni amici, mi ci sono affezionata, è diventato una roccia quotidiana per me, avevo voglia di vederlo o ascoltarlo per tutto e senza non mi ci sarei mai immaginata. Ma in qualche modo ero occupata a gestire il mio fidanzato, che me ne dava di filo da torcere. In verità non so se Marcello abbia mai provato qualcosa per me, alcuni indizi sembravano dirmi di sì e altri di no, ma di certo ha fatto per me tanti gesti unici, più del mio fidanzato. Ad inizio di quest’anno mi son lasciata con Giuseppe, da un lato è stata una liberazione perché ricevevo solo male, dall’altra ho sofferto tanto per tutte le cattiverie dette e fatte contro di me. Anche in quell’occasione Marcello sapeva tutto. Quel mio amico l’ho guardato bene tempo dopo e in qualche modo ho capito quello che in verità invece sentivo da due anni. Ho provato a parlargli ma quando ha capito si è sempre negato, non ha mai voluto che io parlassi, ad un suo amico ha detto di star bene single ma a detta di altri forse stava conoscendo qualcuna, ha detto che non poteva far nulla con me perché ero l’ex fidanzata di un suo amico, ha detto che ero solo una amica. Alla mia festa di compleanno era invitato ed è venuto, lo rivedevo dopo tanto, e lì invece ha avuto atteggiamenti che apparivano contrastanti con la negazione precedente. Non capivo. Dopo due giorni da allora è tornato ad allontanarsi. Per me è stata straziante quella sorte di averlo-non averlo. Ho voluto riversagli in faccia tutto e chiudere il rapporto perché mi sembrava potesse farmi meno male e abbiamo litigato (tramite mail perché si negava!). Anche in quella occasione ha continuato a non parlare, a dire che non voleva saper e far sapere niente e che però non dovevo infangare quel che aveva fatto per me nell’anno precedente e che era facile accusare. Non l’ho sentito né visto più e su fb è eliminato. Ci siamo incrociati una volta per strada e mi ha salutato, forse per non mostrare il problema agli amici, non so. Da ultimo, nei giorni passati ha contattato su fb più volte una delle mie più care amiche per chiedere se lei volesse andare ad una mostra in non so quale città, che avrebbero preso i biglietti da non so chi ecc.ecc.Eh? Io mi irrito, sono ancora gelosa, ma…perché ha fatto tutto questo prima? Perché fa questo ora? E’ davvero il classico “str***o”? Davvero non sono valsa nulla ed è stata solo infatuazione da parte mia? Cosa devo fare?

Gentile Penelope,

Se c’è una cosa che contraddistingue il vero amore e che non cambierà mai è che esso deve essere quanto meno corrisposto. Poi c’è sempre chi ama di più e chi ama di meno, ma che alla base vi debba essere un interesse reciproco è fondamentale per iniziare una storia importante.

Ora, è possibile che lei sia stata molto simpatica a questo ragazzo, che lui si sia trovato bene con lei, che gli sia piaciuto condividere dei momenti insieme, ma questo, di per sé, non significa essere innamorati, anche se l’altra persona coinvolta potrebbe legittimamente sospettarlo.

Bene ha fatto dunque lei a farglielo capire: vi sono moltissime storie di amici che, per paura di rovinare l’amicizia, non fanno mai, nessuno dei due, il primo passo, e queste storie non nascondo per semplice pudore nel rivelare i propri sentimenti.

Detto questo, se lui le ha detto o le ha fatto capire di non essere interessato, lei farebbe bene a rientrare nei ranghi, perché l’amore non si può pretendere: meglio mettere in conto l’ipotesi che lei abbia potuto sbagliarsi, che sia stato un misunderstanding dovuto al fatto che da questo ragazzo riceveva più attenzioni che da parte del suo fidanzato (ma non è possibile che, ad essere sbagliato, fosse il fidanzato, per cui chiunque poteva apparire ai suoi occhi migliore di lui?).

C’è ancora tempo per mantenere viva l’amicizia, scusandosi per quanto accaduto, motivando i suoi comportamenti e soprattutto assumendo atteggiamenti chiari di distacco e di fraterna amicizia.

Forse in questo modo perderà un fidanzato potenziale, ma le resterà sicuramente un amico. E, di questi tempi, non è poco 😉

Cordiali saluti.

Seguici sui sociale

Facebook - Instagram - X

#1 09-21-2012, 05:32 PM
MOGLIE TRADITRICE SERIALE

Buonasera vi scrivo per spiegarvi brevemente la mia situazione: 10 anni da fidanzato e 10 da sposato con mia moglie. Da fidanzati mi tradisce ci lasciamo due mesi, ritorna ci sposiamo. Dopo due anni di matrimonio mi tradisce di nuovo per qualche mese, io capisco ma non lo dico, litighiamo perchè mi accusa di essere poco sensibile e poco disponibile al menage familiare, ad un certo punto una sera torna e mi dice che ho un posto speciale nel suo cuore e mi dice di desiderare un figlio. Facciamo 3 figli, che adoriamo e trattiamo da principi, ed ad un anno dalla nascita dell’ultimo mi chiede la separazione. Io sono vittima del mio amore per lei e mi rifiuto anche alla luce del vergognoso trattamento riservato ai maschi nelle separazioni Italiane ma soprattutto perchè mi pare assurdo dopo 20 anni e tanti (sicuramente di più di quelli a me noti) tradimenti che lei possa cambiare opinione su di me ad anni alterni. Non crede che sia inaccettabile questo comportamento? Com’è possibile che lei recrimini sul mio modo di essere quando ha avuto molto piu’ di tutto il tempo per valutarmi e soppesarmi come persona? Io certamente non sono così cambiato da giustificare questo trattamento. Finale? Ciliegine sulla torta, scopro che ha avuto per 15 anni anche un amante fisso (storia finita) ed oggi stesso scopro (a sua insaputa) che in pausa pranzo si è vista con un nuovo amante, una persona sposata e notoriamente molto attaccata alla sua famiglia. Sono disperato, non ho voglia di ricominciare con altre e non voglio perdere tutto quello che ho, sto seriamente considerando il suicidio…

Gentilissimo,

Nel finale della lettera lei ammette implicitamente di avere moltissimo e di non volerlo perdere. Penso alluda ai suoi tre figli, alla casa, alle relazioni sociali, ma credo anche a sua moglie, la quale sarà pure traditrice seriale, dice lei, ma a quanto pare, dopo 20 anni, è una donna cui lei tiene ancora moltissimo.

Bisognerebbe capire quale è la ragione che sta dietro questi tradimenti. Ragionando sull’ultimo, in ordine di tempo, sembrerebbe che sua moglie non abbia intenzione di farsi una nuova famiglia, visto il notorio attaccamento alla famiglia del suo ultimo amante. Probabilmente, dunque, si tratta di ragioni esclusivamente sessuali: è possibile che sua moglie sia felice con lei in tutto, ma non sotto l’aspetto sessuale (e, se così fosse, questo non sarebbe un effetto della routine, ma è probabilmente sempre stato così, visto che i tradimenti sono iniziati praticamente da subito).

Del resto, credo che nessuna donna deciderebbe di mettere al mondo ben tre figli, in un periodo in cui le donne hanno libero accesso alla contraccezione, se non fosse sicura di amare suo marito. Probabilmente è un amore sui generis, che è fondato su valori che riguardano la stima, la fiducia, la solidarietà, il rispetto, che non su quelli tipici dell’amore romantico.

Ci sono molte unioni in cui uno dei due (generalmente il marito) ha una vita sessuale promiscua e ciò nonostante appagante sul piano familiare. Quanti uomini, seppure traditori, non lascerebbero la moglie per alcuna ragione al mondo?

Forse quello che lei deve superare è il pregiudizio: sono sicura che ciò che le fa più male, a questo punto, non è tanto la ferita del tradimento, cui lei ha dovuto, suo malgrado, abituarsi nel corso degli anni, ma il timore di essere svalutato a livello sociale per questa sua condizione di uomo tradito.

Sorge spontanea una domanda: perché non avete tentato una terapia di coppia per cambiare qualcosa nel vostro rapporto? In genere le terapie di coppia riescono a riportare armonia nella coppia…

Se anche questo ultimo tentativo dovesse fallire, credo che lei a quel punto dovrebbe sforzarsi di vedere le cose obiettivamente, razionalmente: forse sarebbe stato bello avere tutto quello che ha ed in più anche una moglie fedele… Ma se questo non fosse possibile, va considerata l’idea di rassegnarsi, senza dover necessariamente stravolgere tutto.

Chi le assicura infatti che, dopo essersi separato, allontanato dai figli, dopo aver perso la casa, ridotto drasticamente il suo tenore di vita, la sua nuova moglie non la tradisca?

Cordialmente,

Dr. Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

YouTube player

 

Psicolinea 20+anni di attività

girasole psicolinea.it
Redazione di Psicolinea

Psicolinea è uno dei primi siti di psicologia in Rete, nato ufficialmente il 13 Ottobre 2001. Fondatori e Curatori del Sito sono gli psicoterapeuti sessuologi Dr. Giuliana Proietti e il Dr. Walter La Gatta. Nel 2021 abbiamo festeggiato i nostri primi 20 anni!

Il sito si avvale di numerosi collaboratori ed ha come slogan “la psicologia amica”, perché il suo intento è quello di diffondere il sapere psicologico, rendendolo accessibile a tutti.

Per appuntamenti e collaborazioni professionali: Dr. Giuliana Proietti 347 – 0375949  Dr. Walter La Gatta 348 3314908 Ancona, Terni, Civitanova Marche, Fabriano Roma e via Skype

Cercateci sui Social!

www.psicolinea.it
I Social
  • 6 Apr 2012
  • Redazione di Psicolinea
  • 0 Comments

Paginazione degli articoli

1 … 8 9 10 … 12
Scrivici

psicolinea@psicolinea.it

Terapie Online

Lun-Ven: 08.00 - 20.00

Hai domande?

Contattaci

Ultimi Articoli
  • Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
  • Antoine de Saint-Exupery: una biografia
  • Riconosci i tuoi desideri sessuali? Test
  • Le posizioni dell’amore: dal Kamasutra a oggi
  • La scala Kinsey: la sessualità oltre il binarismo
Categorie
Archivi
Su Psicolinea si parla di
Ansia e Stress Arte Libri e Opere creative Coppie e Relazioni di coppia Depressione Donne Emozioni e Sentimenti Famiglie e Relazioni Familiari Gravidanza e Parto Infanzia e Adolescenza Intelligenza Lavoro LGBT Politiche e Politiche Sociali Psichiatria Psicoanalisi Psicoterapie Relazioni Sociali Religioni Rete e Nuove Tecnologie Terapie e Tecniche Uomini
Clinica della Coppia
Clinica della Coppia
Clinica della Timidezza
Copyright © 2025. Psicolinea.it
Cookies
Anche Psicolinea usa i cookies di terze parti (Facebook e altri social). Se non sei d’accordo all’utilizzo dei cookie, non premere il pulsante "accetta": in questo modo i cookie presenti sul nostro sito non vengono installati nel tuo dispositivo elettronico (PC, tablet,ecc.). Si precisa tuttavia che in caso di disattivazione dei cookie non sono garantite tutte le funzionalità del sistema. Cookie settingsAccetta
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities...
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA