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Il cittadino biologico: neuropolitica come aspirazione e pericolo

Il cittadino biologico: neuropolitica come aspirazione e pericolo

Il cittadino biologico: neuropolitica come aspirazione e pericolo

Psicolinea

Terapeuti di Psicolinea:
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta  -   Tel. 348 3314908

Chiunque abbia visto il thriller futuristico Minority Report (2002), liberamente ispirato all’omonimo racconto breve di Philip K. Dick, può ricordare la scena in cui Tom Cruise gira a piedi in un centro commerciale scintillante di luci. Mentre gironzola si trova ad interagire con annunci interattivi che utilizzano il riconoscimento facciale, lo chiamano per nome e gli chiedono come si sta godendo i suoi ultimi acquisti.

La pubblicità è personalizzata da algoritmi che ricordano esattamente quello che ha comprato, una tecnologia non così lontana o estranea a quella odierna, dato l’ampio uso nel commercio elettronico di cookies che tengono traccia di ogni nostra mossa online.

Ma come potremmo reagire se la stessa tecnologia venisse utilizzata da campagne politiche che vogliono silenziosamente adattare il loro messaggio alle reazioni facciali che gli elettori hanno ai loro annunci, facendo microtargeting su di noi, potenziali elettori? Questo potrebbe suonare come qualcosa di simile a Il Mondo Nuovo di Huxley, o a 1984 di Orwell, o a Va e uccidi (The Manchurian Candidate, 1962), il thriller sul lavaggio del cervello durante la guerra fredda immaginato da una parte politica di primo piano.

Ma, come il New York Times ha riportato all’inizio di questo mese (Novembre 2015),  la “neuropolitica” – termine adottato per indicare il furtivo microtargeting comportamentale nelle campagne politiche – ha avuto un ruolo significativo nelle recenti elezioni, dal Messico alla Polonia e alla Turchia, e il neuromarketing comparativo, secondo il giornale, è stato largamente introdotto in paesi come “Argentina, Brasile, Costa Rica, El Salvador, Russia, Spagna e, in misura molto minore, Stati Uniti.”

Che l’ultimo qualificato – “in misura molto minore” – siano gli Stati Uniti, è un dato che necessita di aggiornamento. Solo ieri (12-11- 2015), Bloomberg News ha pubblicato un lungo articolo su un programma poco conosciuto, “ops psy” (operazioni psi), di raccolta dati, eseguito da una società con sede a Londra, la Cambridge Analytica. L’articolo, “Cruz-Connected Data Miner Aims to Get Inside U.S. Voters’ Heads” parla del microtargeting comportamentale di una società ora sponsorizzata dal ricco finanziatore Robert Mercer,  impegnata a promuovere la campagna di Ted Cruz (Candidato alla Presidenza degli USA per il partito repubblicano n.d.t.) in modo da allinearlo con successo a gruppi di elettori americani e silenziosamente aggiustare la sua enfasi, per rendere il suo messaggio elettorale più attraente per ciascuno di essi. The Times allude anche a brevi ma furtivi interessamenti al neuromarketing da parte dei promotori della campagna elettorale di Hillary Clinton, anche se il  responsabile della campagna ha rifiutato di parlarne ufficialmente e ha cercato di ridurre la questione a uno dei vari mezzi con cui la Clinton sta cercando di raggiungere gli elettori.

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Nella misura in cui tutto il marketing politico mira a rafforzare questo collegamento, può sembrare facile liquidare tali sviluppi come opportunismo grossolano, ma strategico. Dopo tutto, quale candidato politico, spendendo ingenti somme in pubblicità e sensibilizzazione, non desidererebbe avere a disposizione la possibilità di un tale collegamento? I ricercatori, inoltre, comprensibilmente vogliono valutare la psicologia che c’è dietro le decisioni degli elettori e cercare modi sempre più raffinati per interpretarla. Ma, come sottolinea il giornalista Kevin Randall del Times, c’è qualcosa di decisamente inquietante e distopico in queste campagne politiche che invisibilmente monitorano le risposte visive e uditive le quali, tramite algoritmi, permettono alle campagne elettorali di “modificare il messaggio, … In modo da raggiungere una modalità che gli elettori potrebbero gradire di più. “

“Oggi”, aggiunge, “i progetti neuropolitici sono spesso un’impresa internazionale. Una società di ricerca spagnola, Emotion Research Lab, afferma che sta studiando una codifica facciale automatica per i candidati messicani a tutti i livelli di governo. Una società polacca, Neurohm, sostiene di essersi impegnata nella pubblicità delle elezioni presidenziali americane in diversi cicli elettorali. Uno stratega politico dal Brasile, Paulo Moura, dice che ha recentemente applicato tecniche neuropolitiche per alti funzionari del governo russo. In Messico, Emotion Research Lab ha utilizzato delle telecamere incorporate nella sua firma digitale per analizzare le reazioni facciali degli spettatori affinché la campagna elettorale potesse rapidamente regolare il messaggio”. La distanza geografica è spesso preferita perché riduce la responsabilità giuridica e politica.

Nel frattempo, aziende come Mediatel Connected in Gran Bretagna stanno lavorando alacremente per far cessare quello che chiamano  “stigma” fuori luogo sul neuromarketing nelle campagne politiche, sostenendo, come ha dichiarato all’inizio di quest’anno (2015) il direttore editoriale Dominic Mills che “è giunto il momento in cui la pubblicità politica possa abbracciare le neuroscienze” e che “la politica è esattamente come la pubblicità, solo in modo più estremo.”
“L’uso delle neuroscienze nella pubblicità commerciale sta diventando sempre più influente”, afferma, “ma il suo contributo alla pubblicità politica potrebbe essere enorme. Allora, perché i politici non la usano?”

A quanto pare la stanno usando, e in numero sempre crescente in tutto il mondo. L’idea di una campagna su idee, argomenti e posizioni politiche ben studiate, fondate sulla ricerca condotta su vasta scala e sull’esperienza storica, che si estende ben oltre l’immediatezza e la volatilità delle reazioni dei votanti, comincia a sembrare sempre più originale. Non passerà molto tempo, forse, prima che ci sentiremo chiamati individualmente da campagne interattive che utilizzano i volti di Donald Trump e Ted Cruz, per chiederci dei nostri ultimi acquisti, cosa dovrebbero fare per ottenere il nostro voto, e il modo in cui potrebbero modificare i loro discorsi in modo da aiutarli a piacerci di più.

Christopher Lane
© Christopher Lane 2015.
Traduzione autorizzata, a cura di psicolinea.it

La timidezza non è una malattia
Prof. Christopher Lane

Christopher Lane
Professore di Inglese presso la Northwestern University, autore del libro The Age of Doubt. Si interessa di psichiatria, in particolare della storia del DSM e della trasformazione della timidezza in fobia sociale, oltre che di religioni.

Leggi l’intervista rilasciata a psicolinea.

Visita il suo sito web: http://www.christopherlane.org

www.christopherlane.org
I Social
  • 13 Gen 2016
  • Prof. Christopher Lane
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Amore di gruppo - orgia

Amore di gruppo: storia e psicologia dell’orgia

Amore di gruppo: storia e psicologia dell’orgia

Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta

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L’amore di gruppo e la pratica dell’orgia sono fenomeni presenti in molte culture e periodi storici. Spesso oggetto di tabù e giudizi morali, questi comportamenti hanno avuto significati diversi a seconda del contesto sociale, religioso e culturale. Analizziamo allora la loro evoluzione storica e il punto di vista della psicologia, per comprendere meglio la loro funzione e il loro impatto sulla sessualità umana e sulla società moderna.

Cosa si intende, in senso moderno, per orgia?

Per orgia si intende una riunione di persone che si comportano senza alcuna inibizione, specialmente per quanto riguarda l’aspetto sessuale e, in particolare, per la pratica dell’amore di gruppo.

Per estensione questa parola può essere usata nel senso di baldoria sfrenata e rumorosa, durante la quale ci si abbandona a eccessi e stravizi, o anche per intendere una quantità eccezionale, straordinaria di qualcosa, che eccita e sconvolge (Esempio: un’orgia di luci, di suoni, di colori).

Nelle civiltà antiche erano comuni le orge?

Si, con diverse varianti, l’orgia era una cerimonia rituale, frequente nella tradizione di numerose religioni (es. grandi feste iniziatiche o agricole, celebrazioni misteriche in onore di divinità come Demetra, Dioniso, Bacco, Orfeo, ecc.), consistente in una manifestazione di carattere tumultuoso, i cui partecipanti, sottraendosi temporaneamente alle norme che regolavano il comportamento consueto della comunità, si abbandonavano a un’esplosione senza freno della vita sessuale.

Dr. Walter La Gatta

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Come avvenivano le orge nell’Antico Egitto?

Nell’Antico Egitto, la sessualità aveva spesso una valenza rituale e religiosa.

L’antico libro egizio della mucca celeste contiene il mito della distruzione dell’umanità: contrariato dalla crescente ribellione dell’umanità, l’anziano dio del Sole Ra manda sua figlia Hathor a vendicarsi. Hathor prende la forma della leonessa assetata di sangue Sekhmet e si scatena su e giù per la valle del Nilo, uccidendo ogni uomo, donna e bambino che incontra.

Vedendo l’umanità in via di estinzione, Ra ne ebbe pietà e inondò i campi con una birra tinta di rosso con l’ocra. Scambiando la birra per il sangue, Sekhmet bevve fino a ubriacarsi e si addormentò, per risorgere nella forma benigna di Hathor, la dea della gioia, dell’amore e della fertilità.

Per commemorare questo evento, gli antichi egizi tenevano delle feste nel periodo di metà agosto, quando il Nilo si gonfia. I festaioli bevevano fino al punto di svenire, per essere svegliati dal rumore dei tamburi, a simboleggiare la trasformazione di Sekhmet in Hathor. I festeggiamenti avevano un’importante dimensione religiosa e in genere si svolgevano nei templi e nei santuari. Essi includevano anche danze e sesso di gruppo, per propiziare la fertilità.

Come avvenivano le orge nell’Antica Grecia?

Nell’Antica Grecia, l’orgia era legata ai culti dionisiaci, in cui il piacere e l’ebbrezza erano considerati mezzi per raggiungere uno stato di trascendenza, di unione estatica con il divino.

L’orgia riguardava i riti misterici dei culti Dionisiaci e del Culto di Cibele. Dioniso che, come Gesù, morì e rinacque, era il dio del vino, della rigenerazione, della fertilità, del teatro e dell’estasi religiosa: veniva celebrato con grande fervore nel periodo dell’equinozio di primavera. La processione iniziava al tramonto, guidata da tedofori e seguita da portatori di vino e frutta, musicisti e una folla di festaioli che indossavano maschere (e poco altro).

Chiudeva la sfilata un fallo gigante che rappresentava la risurrezione del dio nato due volte. Le persone ballavano, cantavano e invocavano il dio, dando origine a una prima forma di teatro e commedia. Arrivata nel bosco, la folla dionisiaca si scatenava nel bere, ballare e fare sesso.

Gli animali, che rappresentavano il dio, venivano braccati, fatti a pezzi a mani nude e consumati crudi con il sangue ancora caldo e gocciolante. L’impulso “dionisiaco” all’irrazionalità e al caos può essere inteso come una inversione e liberazione rispetto all’abituale ordine “apollineo” e alla moderazione imposta dallo stato e dalla religione di stato.

Permettendo il culto dionisiaco in riti speciali, in giorni speciali, l’orgia veniva tenuta sotto controllo, impedendole di affiorare in modi più insidiosi e socialmente pericolosi. Oltre a ciò, veniva trasformata in una celebrazione vivificante e liberatoria, oltre che in quella profondamente religiosa della forza vitale.

L’orgia permetteva alle persone di estraniarsi dai consueti ruoli sociali e di regredire a comportamenti più primitivi, ma anche più autentici, che gli psicologi moderni hanno associato al concetto di Es freudiano. In questi riti si mettevano da parte le gerarchie: padroni e schiavi, patrizi e poveri, cittadini e stranieri si divertivano insieme.

IPNOSI CLINICA: una intervista al Dr. Walter La Gatta

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Anche nell’Antica Roma esistevano feste e riti collettivi a sfondo erotico?

Si, come ad esempio i Baccanali, spesso oggetto di repressione da parte delle autorità.

Il culto dionisiaco si diffuse, infatti, anche a Roma, attraverso le colonie greche dell’Italia del sud. Nel 186 AC, il Senato romano lo limitò severamente attraverso il Senatus Consultum de Bacchanalibus (“decreto senatoriale sui baccanali”).

Il Baccanale continuò a persistere, specialmente nell’Italia meridionale, ma a poco a poco si piegò nella molto più addomesticata Liberalia in onore di Liber Pater (“Padre libero”, il dio italico della fecondità, del vino e dei vizi),  che tanto somigliava a Bacco / Dioniso e che finì col confondersi con lui.

Come il culto dionisiaco, la Liberalia presentava un fallo gigantesco, trasportato attraverso le campagne per fertilizzare la terra e salvaguardare i raccolti, dopo di che una virtuosa matrona metteva una corona sopra il fallo.

Cosa accadde nel Medio Evo?

Con l’avvento del Cristianesimo e l’affermazione della morale religiosa, le pratiche sessuali di gruppo vennero stigmatizzate e associate al peccato e alla devianza. Tuttavia, in contesti esoterici o in gruppi eretici, alcune comunità continuarono a praticare forme di sessualità collettiva con valenze mistiche.

Man mano che il cristianesimo prendeva piede, le festività dei Saturnali e Baccanali furono considerate con sempre maggiore disapprovazione e l’orgia latina arrivò a significare qualcosa di depravato.


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Cosa è accaduto con la progressiva laicizzazione della società?

A partire dal Rinascimento il tema della sessualità iniziò a essere esplorato anche in ambito filosofico e letterario. Tuttavia, fu solo con il XX secolo e le rivoluzioni sessuali degli anni ’60 e ’70 che le pratiche di gruppo iniziarono a essere discusse apertamente. Movimenti come il free love promossero una visione meno repressiva della sessualità.

L’orgia delle antiche tradizioni e religioni è ancora presente nella società moderna?

Si. L’orgia in quanto infrazione delle norme è presente in tutte le tradizioni popolari e persiste in varie forme, a partire dal moderno Carnevale. Incapace di sopprimere i riti antichi,  la Chiesa ha infatti integrato nel suo calendario la festa del Carnevale che, ancora oggi, comporta un’inversione delle norme e dei ruoli sociali, la licenziosità e i banchetti in vista delle privazioni della Quaresima.

Cosa significa l’orgia dal punto di vista psicologico?

Dal punto di vista psicologico, la partecipazione a esperienze sessuali di gruppo può essere motivata da diversi fattori. Alcune persone vi trovano un senso di libertà e di esplorazione personale, mentre altre cercano una relazione profonda con la propria comunità di appartenenza. La dimensione del sensation seeking (ricerca di emozioni forti) è spesso presente in coloro che sperimentano pratiche di gruppo, così come il desiderio di superare le inibizioni personali o sociali.

L’orgia è capace di generare solo emozioni positive?

No, può anche generare emozioni contrastanti, come gelosia, insicurezza o difficoltà nella gestione dei confini personali. Per questo motivo, viene sempre sottolineata l’importanza del consenso esplicito, della comunicazione chiara e della sicurezza emotiva.

Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La Gatta

Immagine:
L’Orgia (Baccanale), di Pavel Svedomsky

Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La Gatta

Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)

Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:

Psicoterapie individuali e di coppia
Terapie Sessuali
Tecniche di Rilassamento e Ipnosi
Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali.

Per appuntamenti telefonare direttamente al:
348 – 331 4908
(anche whatsapp)
email: w.lagatta@psicolinea.it

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  • 29 Gen 2025
  • Dr. Walter La Gatta
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La sessualità nella società cinese

La sessualità nella società cinese

La sessualità nella società cinese

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

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La sessualità in Cina ha subito profondi cambiamenti, specialmente se paragoniamo la Cina antica, il periodo della Rivoluzione Culturale di Mao Tse Tung e la Cina contemporanea. Per lungo tempo, la sessualità in Cina è stata considerata una forma di controllo sociale, mentre oggi il paese sta sperimentando una graduale apertura su questi temi. Tuttavia, la strada verso una libertà sessuale completa rimane ancora complessa e influenzata da norme culturali, politiche e sociali. Cerchiamo di saperne di più.

Che caratteristiche aveva la sessualità nell’antica Cina?

Storicamente, la visione cinese della sessualità è stata influenzata dal taoismo e dal confucianesimo ( Hong et al., 1993 ; So e Cheung, 2005 ; Ruan, 2013 ).

Quali sono i concetti centrali della visione taoista della sessualità?

Sono i concetti di yin e yang, con yang maschile e attivo e yin femminile e passivo. Il comportamento sessuale è considerato l’interazione di yin e yang , che è cruciale per raggiungere l’armonia nell’universo.

Il taoismo sostiene l’astinenza sessuale?

No. La sessualità nel taoismo è considerata parte integrante di una vita sana e felice ( Chiang, 2018 ; Ruan, 1991 ). 
Il taoismo non sostiene l’astinenza, né considera il sesso come una piaga ( Zhang e Beck, 1999 ).

Tuttavia, quando il confucianesimo divenne la cultura dominante in Cina, specialmente durante la dinastia Song,  la società cinese impose un’etica rigorosa sulla sessualità ( Hatfield e Rapson, 2006 ; Wang, 2004 ).

I detentori del potere consideravano la libertà individuale e il desiderio sessuale come una minaccia agli ordini sociali, politici e familiari esistenti ( Sommer, 2000 ). Credevano che se la sessualità e l’intimità fossero state eccessivamente enfatizzate, la relazione coniugale avrebbe sostituito la relazione genitoriale come il legame più importante per il figlio, portando a una sfida all’ordine familiare ( Higgins et al., 2002 ).

Cosa sarebbe successo se l’autorità della famiglia d’origine fosse stata sostituita con quella matrimoniale o con una maggiore libertà individuale?

Se l’autorità della famiglia, la componente fondamentale della società, fosse stata indebolita, anche l’autorità dell’imperatore ne sarebbe stata minacciata. Pertanto, la discussione sulla sessualità in pubblico era proibita. Il confucianesimo educava le persone a reprimere il desiderio umano, compresi gli impulsi sessuali ( Lu, 2013 ).

Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"

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Cosa si pensava della verginità femminile e del sesso prematrimoniale?

La verginità femminile era molto apprezzata per continuare la discendenza familiare e mantenerne la purezza (Hong et al., 1993 ). Il sesso prematrimoniale era severamente proibito alle donne e il sesso extraconiugale  era considerato un crimine grave ( Zhou, 1989 ). La famiglia aveva persino il potere di giustiziare le donne per adulterio ( Theiss, 2005 ; Tran, 2009 ).

Come era organizzata la vita sessuale nella Cina antica?

Essendo influenzata principalmente dal confucianesimo e dalla sua cultura familiare, la vita sessuale nella società tradizionale cinese era caratterizzata dai seguenti aspetti:

– Il comportamento sessuale era spesso limitato alla relazione coniugale, fatta eccezione per il sesso commerciale. Poiché i matrimoni erano organizzati dai genitori, con chi si avrebbe fatto sesso sarebbe stato determinato dalla propria famiglia anziché da se stessi.

– Per sminuire l’importanza del sesso, le norme sociali confuciane separavano il sesso dal piacere stabilendo che lo scopo primario del sesso era la procreazione. In questo modo, la società cinese non incoraggiava l’attività sessuale tra le persone anziane che avevano perso o stavano perdendo la capacità di riprodursi.

– In linea con la cultura patriarcale, le donne erano in una posizione subordinata e passiva nelle relazioni sessuali e le donne che avviavano l’attività sessuale erano stigmatizzate. Ci si aspettava anche che le donne fossero impegnate e fedeli, ovvero che avessero un solo partner sessuale, il marito.

– Agli uomini era consentito avere concubine e dedicarsi al sesso a pagamento.

– La società tradizionale cinese non si opponeva fortemente all’omosessualità maschile ( Hinsch, 1990 ; Vitiello, 2011 ). Molti romanzi classici cinesi contengono raffigurazioni dell’omosessualità maschile ( Ruan e Tsai, 1987 ). Nelle dinastie Ming e Qing, poiché ai funzionari era proibito visitare le prostitute, alcuni frequentavano giovani attori maschi per fare sesso con loro ( Lau e Ng, 1989 ). Tale comportamento non era soggetto a una forte condanna morale. Per gli uomini, l’omosessualità era tollerata finché adempivano ai loro obblighi filiali e patriarcali di matrimonio e procreazione ( Louie, 2002 ; Wei, 2017 ).

Una intervista sull'anorgasmia femminile

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Quando sono cambiate le cose?

Le cose sono cambiate con la Rivoluzione Xinhai, che rovesciò la dinastia Qing nel 1911 e diede inizio all’era repubblicana (1911-1949). Uno degli obiettivi principali della rivoluzione fu il sistema familiare tradizionale. Molti intellettuali introdussero in Cina pensieri occidentali sulla società e sulla famiglia.

Nei primi anni del 1900, intellettuali come Liang Qichao e Yang Du proposero che l’individuo, piuttosto che la famiglia, dovesse essere l’unità di base della governance sociale, sottolineando l’importanza dell’individuo nell’attività sociale e nella partecipazione politica ( Gao, 2015 ).

Nel Nuovo Movimento Culturale e nel Movimento del 4 Maggio, la libertà individuale e l’emancipazione divennero la ricerca centrale degli intellettuali e dei giovani studenti ( Gao, 2015 ; Xu, 2008 ).

Come riassunto da Hu Shi e Mao Dun, l’obiettivo principale di questi movimenti era la liberazione dalla mentalità tradizionalista delle persone per fare posto alle libertà personali ( Qin, 2015 ). Questi movimenti hanno eroso l’autorità della discendenza familiare e la cultura familiare tradizionale. Di conseguenza, gli atteggiamenti dei giovani cinesi verso l’amore e il matrimonio sono cambiati drasticamente. I giovani istruiti si sono ribellati ai matrimoni combinati dei loro genitori, credendo che l’intimità dovesse essere basata sull’amore.

Un esempio tipico è quello dell’autore più celebre dell’epoca, Lu Xun (1881-1936), che si rifiutò di fare sesso con la moglie scelta dai genitori.

Anche lo status delle donne migliorò. Influenzate dall’egualitarismo di genere, più donne cinesi riuscirono ad accedere all’istruzione formale ( Edwards, 2000 ).

Che ruolo ha avuto l’industrializzazione in Cina?

L’industrializzazione ha creato in Cina una grave carenza di manodopera per cui alcune donne divennero lavoratrici salariate ( Honig, 1992). Di conseguenza, molte donne cinesi divennero economicamente indipendenti, liberandosi dal controllo delle loro famiglie sui loro matrimoni. Alcune donne pioniere adottarono nuovi comportamenti come il sesso prematrimoniale e la convivenza ( Wang, 2011 ).

Anche la legislazione sul matrimonio cambiò. Alle donne fu concesso il diritto al divorzio e quindi non furono più obbligate ad avere un solo partner sessuale per tutta la vita ( Kuo, 2014 ). Il capitolo sulla parentela del Codice civile promulgato nel 1930 stabilì la monogamia e sottolineò la libertà di matrimonio ( Ocko, 1991 ).

Sfortunatamente, la legislazione non poteva essere applicata uniformemente in tutta la Cina a causa della frammentazione politica della nazione durante il cosiddetto “periodo dei signori della guerra”, e l’attuazione era particolarmente debole nelle aree rurali.

Tuttavia, è innegabile che i nuovi pensieri e i cambiamenti istituzionali hanno portato cambiamenti nella sessualità in Cina durante questo periodo, disconnettendo parzialmente sesso e matrimonio e riducendo la disuguaglianza di genere nelle relazioni intime.

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Come sono andate le cose dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese?

Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese (RPC) nel 1949, il Partito Comunista Cinese (PCC) lanciò varie campagne contro l’ideologia di genere tradizionale e i comportamenti familiari. Nel 1950, il PCC promulgò la prima Legge sul matrimonio della RPC, che imponeva la monogamia per entrambi i sessi ( Davis, 2014; Diamant, 2000a ).

La Legge sul matrimonio indebolì il controllo della famiglia sul comportamento coniugale dei suoi membri abolendo il matrimonio combinato, concedendo alle donne il diritto di avviare il divorzio e consentendo alle vedove il diritto di risposarsi ( Diamant, 2000b ).

Il PCC mobilitò anche quadri locali per garantire la realizzazione di questi diritti. Di conseguenza, tutti i cinesi furono dotati del diritto di scegliere un/una partner in modo libero da vincoli familiari.

Insieme alla trasformazione socialista della famiglia, lo Stato implementò anche una rigida repressione del sesso a pagamento. Il PCC abolì la prostituzione negli anni ’50 attraverso la rieducazione delle ex lavoratrici del sesso (Jeffreys, 2006 ), dopodiché il sesso a pagamento scomparve quasi completamente.

Le discussioni sul sesso erano limitate ( Xiao et al., 2011 ). L’attrattiva sessuale delle donne veniva condannata come decadenza e depravazione capitalista ( Yang, 1999 ). Nei film di questo periodo, le donne che si vestivano con abiti succinti, indossavano trucco e flirtavano con gli uomini erano oggetti di scherno ( Dai, 2020 ). 

Sebbene alcuni manuali pubblicati negli anni ’50 avessero introdotto la sessualità da una prospettiva scientifica, tali interventi educativi riguardavano maggiormente la regolamentazione da parte dello Stato di ciò che era “giusto” sessualmente ( Evans, 1997 ). Secondo lo Stato, la monogamia, l’eterosessualità e il sesso coniugale erano ortodossi; il sesso prematrimoniale, il sesso extramatrimoniale, l’omosessualità e il sesso a pagamento erano considerati devianti e persino punibili dalla legge ( Li, 2006 ).

Che ruolo hanno avuto le unità di lavoro nell’organizzazione sociale cinese?

Nell’era pre-riforma, le unità di lavoro (单位 danwei) costituirono un sistema di organizzazione della società urbana attraverso il quale i funzionari di partito e di governo potevano monitorare il comportamento della popolazione. Queste unità di lavoro sostituirono la famiglia in termini di attuazione dell’amministrazione e del controllo sugli individui ( Xie et al., 2009 ). A causa della limitata mobilità lavorativa, una volta che le persone si univano a un danwei, la loro affiliazione con il danwei tendeva a durare tutta la vita.

In questo caso,  fu ulteriormente rafforzato il collettivismo, mentre l’individualismo fu soppresso. Secondo le normative legali di quest’epoca, i cinesi in genere avevano bisogno di ottenere l’approvazione del loro danwei per comportamenti familiari come matrimonio, parto e divorzio, e l’intimità e il sesso non facevano eccezione (Bullough e Ruan, 1994 ). Sebbene l’individuo fosse liberato dai vincoli genitoriali nella selezione del partner, il danwei iniziò ad avere una voce sempre più forte nella selezione del partner ( Whyte, 2020 ).

In un’epoca in cui la lotta di classe e la rivoluzione erano viste come l’obiettivo finale, il background di classe familiare ( chushen ) divenne molto importante ( Wang, 2022 ). Quando una persona di buona origine di classe sceglieva una persona di cattiva origine di classe (vale a dire i “cinque antirivoluzionari neri” – capitalisti, proprietari terrieri, intellettuali, criminali ed ex membri del Kuomintang) come potenziale partner matrimoniale, il danwei interveniva.

Per gestire tali situazioni, i leader del danwei convincevano i due a separarsi o rifiutavano di approvare le loro proposte di matrimonio. In altre parole, il modello dei matrimoni combinati dai genitori si era evoluto sotto la forma dei matrimoni combinati dai danwei.

Anche la sessualità era regolata dal danwei ( Tian et al., 2013 ). Una volta denunciate, le persone che avevano avuto rapporti sessuali prematrimoniali venivano etichettate come “teppiste” ed erano soggette a punizione da parte del loro danwei, cioè venivano criticate dagli altri membri e tenute a praticare l’autocritica ( Farrer e Sun, 2003 ).

Quando veniva scoperto un comportamento sessuale extraconiugale, ci si rivolgeva al leader del danwei del proprio coniuge, che protestava e puniva l’adultero. Se un adultero voleva ottenere il divorzio, era improbabile che ottenesse l’approvazione del proprio danwei ( Zha e Geng, 1992 ).

Relazione fra sesso e cibo

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In quale periodo la repressione sessuale in Cina trovò il suo apice?

La cultura della repressione sessuale nella RPC culminò nel periodo 1966-1976 ( Pan, 1994 ). Romanzi, film e altre forme di opere letterarie e artistiche legate all’amore e alla sessualità furono banditi perché considerati prodotti di uno stile di vita degenerato e borghese.

Alle persone non era permesso esprimere apertamente amore e intimità, e abbracciare, accarezzare o baciare erano considerati immorali ( Li, 1998 ).

Lo Stato cercò di eliminare tutte le differenze di genere ( Yang e Yan, 2017 ). Ad esempio, l’abbigliamento con caratteristiche femminili era considerato capitalista e l’immagine della “ragazza di ferro” fu ulteriormente rafforzata ( Jin, 2006 ).

Grazie al rigido controllo dello Stato sulla sessualità, sebbene le donne cinesi in quest’epoca avessero ottenuto miglioramenti significativi nello status socioeconomico, tra cui un calo dell’analfabetismo e un tasso di partecipazione alla forza lavoro molto elevato, la loro vita sessuale non era cambiata sostanzialmente. La stragrande maggioranza delle donne cinesi continuava a svolgere un ruolo sessuale passivo e orientato alla riproduzione, come sempre avvenuto nell’antica Cina.


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Come è cambiata la Cina post Mao?

La sessualità in Cina ha subito drastici cambiamenti a partire dalla riforma economica iniziata nel 1978; questi cambiamenti sono stati definiti da molti studiosi come una “rivoluzione sessuale” ( Pan, 1994 ; Xiao et al., 2011 ). Le ragioni di questo cambiamento radicale sono molteplici, tra cui la modernizzazione e i cambiamenti nella legislazione, nella cultura, nella struttura della popolazione e nelle politiche sociali.

Il primo shock sulla sessualità tra i cinesi è stata l’introduzione di prodotti culturali occidentali ( Higgins et al., 2002 ). Dagli anni ’80, i cinesi sono stati esposti a musica, romanzi, riviste, film e serie televisive occidentali. Questi prodotti spesso presentano espressioni esplicite di sessualità e intimità, oltre a presentare nuovi comportamenti familiari come la convivenza non coniugale.

La cultura sessuale occidentale si è inizialmente diffusa tra studenti universitari, residenti di città costiere e altri gruppi che erano stati esposti per la prima volta all’Occidente, e si è gradualmente diffusa in tutta la Cina.

Nella transizione economica della Cina, il crollo del sistema danwei, il mercato degli affitti e l’aumento delle migrazioni di massa hanno creato possibilità di spazi privati ​​per le attività sessuali delle persone. Prima della riforma, i cinesi vivevano in piccoli appartamenti di bassa qualità assegnati dai loro danwei , dove diverse famiglie spesso condividevano un bagno, rendendo difficile mantenere la privacy personale ( Walder e He, 2014 ).

Inoltre, solo le coppie sposate potevano avere diritto all’assegnazione di appartamenti separati e i giovani single vivevano con i genitori o con coinquilini in dormitori. A quel tempo, gli hotel proibivano anche agli uomini e alle donne non sposati di registrarsi.

Pertanto, nella Cina pre-riforma e all’inizio della riforma, era estremamente difficile per i giovani non sposati trovare uno spazio per dedicarsi ad atti intimi. Insieme alla riforma degli alloggi, la qualità degli alloggi per i cinesi è migliorata notevolmente, con un gran numero di residenti urbani che si sono trasferiti in alloggi commerciali con più spazio privato.

È emerso anche il mercato degli affitti, facilitando la convivenza prematrimoniale di molte giovani coppie in appartamenti in affitto. La migrazione su larga scala dalle zone rurali alle zone urbane ha portato un numero enorme di giovani contadini a lavorare e vivere in città. Essendo lontani dalla supervisione dei genitori e della famiglia, i giovani migranti hanno avuto più libertà nella scelta dello stile di vita, compresi comportamenti sessuali più liberali.

Come dimostrato da studi recenti, il tasso di convivenza prematrimoniale tra i lavoratori migranti nati negli anni ’80 e ’90 ha superato quello dei residenti permanenti delle aree urbane ( Yu, 2021 ), e la migrazione ha aumentato anche le possibilità di concepimento prematrimoniale tra le donne ( Li e Tian, ​​2017 ).

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Come ha inciso sulla sessualità la politica cinese del controllo delle nascite?

Il governo cinese ha svolto un ruolo cruciale nel cambiamento della cultura cinese in merito alla sessualità. Come ha sostenuto Pan (2007) , la politica di pianificazione familiare guidata dal governo ha involontariamente cambiato la percezione delle persone sullo scopo del sesso. Per controllare la fertilità, il governo cinese ha lanciato una massiccia campagna educativa sulla contraccezione, fornendo preservativi gratuiti e altri prodotti contraccettivi.

Queste azioni statali hanno significato che il legame tra sesso e fertilità è stato spezzato a livello nazionale, giustificando il sesso per piacere ( Zhang, 2011 ). Le revisioni della legislazione hanno anche fornito una base istituzionale per la rivoluzione sessuale in Cina. La legge sul matrimonio rivista della RPC del 1980 afferma esplicitamente che le coppie possono avviare il divorzio a causa di problemi affettivi, tra cui naturalmente la disarmonia sessuale ( Li e Feng, 1991 ).  Di conseguenza, l’importanza della sessualità nel matrimonio era chiaramente evidenziata.

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Quando è stato abolito il reato di “teppismo” e cosa ha comportato questo cambiamento?

Il Codice penale della RPC ha eliminato il reato di teppismo nel 1997; questo reato puniva severamente molti atti sessuali, come il sesso con più persone. Revisioni legali come questa hanno garantito che gli adulti cinesi non debbano più preoccuparsi di violare la legge quando hanno rapporti sessuali consensuali.

La Legge sul matrimonio riveduta della RPC del 2001 ha ulteriormente modificato il termine per la convivenza non coniugale da “convivenza illegale” a “convivenza non coniugale”. Questa formulazione neutralizzata per la convivenza non coniugale ha permesso a molti giovani di adottare questa pratica negli ultimi anni.

La riforma economica ha migliorato lo status delle donne cinesi?

Si. Lo status delle donne cinesi è migliorato a partire dalla riforma economica, come risultato di cambiamenti sociali come l’espansione dell’istruzione, ponendo fine al ruolo passivo delle donne cinesi nella sessualità in passato. Le norme morali tradizionali per le donne, come la castità e la fedeltà, si sono allentate sostanzialmente e il sesso prematrimoniale non è più considerato una corruzione morale per le donne ( Lai e Choi, 2019 ; Pei et al., 2007 ).

Il femminismo ha preso piede anche in Cina?

Si. Con il femminismo hanno guadagnato maggiore accettazione le idee secondo cui le donne possono iniziare l’attività sessuale e dovrebbero godere del sesso, piuttosto che servire gli uomini. Il facile accesso ai contraccettivi consente inoltre alle donne di controllare i propri corpi, separando la sessualità dalla procreazione.

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Internet ha portato dei cambiamenti?

Si. Il rapido sviluppo di Internet in Cina ha contribuito a un profondo cambiamento negli atteggiamenti e nei comportamenti sessuali ( Liu et al., 2020 ). Secondo il rapporto statistico sullo sviluppo di Internet del China Internet Network Information Center, il numero di utenti Internet in Cina è aumentato da 0,62 milioni nel 1997 a 1,023 miliardi nel 2021.

Grazie alla rapida diffusione dei contenuti Internet, i cinesi hanno avuto un accesso più facile a materiali correlati al sesso, tra cui immagini, video, romanzi e così via. Lo sviluppo e la popolarità di piattaforme social su larga scala hanno anche portato a una crescita dell’attività sessuale online in Cina, tra cui sia il cybersex che la ricerca di partner nella vita reale con cui avere relazioni sessuali ( Cooper et al., 2004 ).

L’ascesa di Internet ha anche creato spazi online per l’incontro e la discussione tra minoranze sessuali, come gruppi LGBTQ+ e basati sull’asessualità ( Zheng e Su, 2018 ). L’anonimato di Internet consente loro di esprimere più liberamente i propri sentimenti e di vedere riconosciuta la propria identità sessuale ( Kong, 2016 ; Li et al., 2010 ; Miles-Johnson e Wang, 2018 ). 

Ci sono resistenze a questi cambiamenti?

Si. Come suggerisce il concetto di “modernità compressa” ( Chang, 1999 ), la crescita economica e l’industrializzazione della Cina sono state realizzate in un breve periodo e l’ideologia e la cultura non sempre hanno saputo tenere il passo con il ritmo del cambiamento  ( Zarafonetis, 2017 ).

Mentre la cultura rivoluzionaria è diminuita, la cultura familiare tradizionale è rinata a causa della persistente influenza del patriarcato, specialmente con la reintroduzione del confucianesimo nel 21° secolo. Sebbene lo scopo del sesso non sia più esclusivamente la procreazione, la continuazione della linea familiare rimane fondamentale per molti cinesi, il che in parte si traduce in una continua resistenza culturale e morale all’omosessualità ( Choi e Luo, 2016 ).

A causa della pressione familiare, molti omosessuali maschi scelgono di sposarsi e avere figli prima di rivelare la propria identità omosessuale, con tragici risultati per le loro mogli (Tsang, 2021; Wang et al., 2020 ). Si stima che in Cina ci siano milioni di queste ” tongqi “, o donne che sposano inconsapevolmente uomini gay repressi (Tsang, 2021).

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Lo Stato interviene ancora nella vita privata dei cittadini?

Si. Lo stato non ha ancora adottato un approccio completamente liberale alla sessualità in Cina ( Ho et al., 2018 ). Il resoconto ufficiale sottolinea la salute sessuale, la cui base è la necessità di controllare le malattie sessualmente trasmissibili (MST). Il governo è anche interessato a controllare il sesso perché è strettamente collegato alla riproduzione.

Ad esempio, la legge sulla salute della madre e del bambino della RPC, implementata nel 1995, chiede che quando un uomo e una donna registrano il loro matrimonio ottengano un esame medico prematrimoniale non obbligatorio o un certificato di identificazione medica, che comporta principalmente l’identificazione di possibili malattie genetiche. In altre parole, lo stato considera ancora le attività sessuali all’interno del matrimonio come finalizzate alla procreazione.

Sono state condotte ricerche sulla sessualità in Cina?

Prima della riforma economica, la ricerca sulla sessualità in Cina era rara e concentrata principalmente in campi medici. Gli studiosi affrontavano la sessualità come un argomento sanitario, concentrandosi su aspetti quali la conoscenza medica sessuale e la funzione sessuale.

Fu solo negli anni ’80 che gli studiosi iniziarono a prestare attenzione alle dimensioni sociali della sessualità, utilizzando sondaggi sociali per comprendere atteggiamenti sessuali, conoscenza sessuale, comportamenti sessuali e altri aspetti correlati della sessualità in Cina.

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Cosa dicono le ricerche in termini di ideologie, atteggiamenti e conoscenze sessuali in Cina?

In termini di ideologia sessuale, studi passati hanno scoperto che i cinesi sono diventati complessivamente più aperti ( Higgins e Sun, 2007 ; Higgins et al., 2002 ; Wang et al., 2007 ; Zhang e Beck, 1999 ). La percezione dello scopo del sesso ha subito cambiamenti sostanziali. Come riassunto da Pan (2007) , lo scopo percepito del sesso tra i cinesi è passato dalla procreazione alla ricreazione.

In termini di atteggiamenti verso il sesso non tradizionale, i cinesi sono i più tolleranti nei confronti del sesso prematrimoniale, seguiti dal sesso extramatrimoniale, e sono i meno tolleranti nei confronti del comportamento sessuale tra persone dello stesso sesso ( Hu, 2016 ; Wu, 2019 ; Zheng et al., 2011 ).

I giovani cinesi nati negli anni ’80 e ’90 hanno atteggiamenti sessuali più liberali rispetto a quelli nati negli anni ’60 e ’70 ( Wang, 2012 ).

Livelli di istruzione più elevati, situazione socioeconomica familiare più elevata e un uso più frequente di Internet sono associati a una maggiore tolleranza dei comportamenti sessuali non tradizionali ( Lu et al., 2022 ; Song e Liu, 2020 ; Yu, 2012 ).

In media, le persone nelle aree urbane hanno atteggiamenti sessuali più liberali rispetto alle persone nelle aree rurali ( Higgins e Sun, 2007 ; Hu, 2016 ).

Gli studiosi hanno anche esaminato gli effetti delle credenze religiose sugli atteggiamenti sessuali, scoprendo che le credenze islamiche influenzano negativamente la tolleranza dei cinesi nei confronti dell’omosessualità ( Xie e Peng, 2018 ).

Inoltre, si sono osservate differenze regionali negli atteggiamenti sessuali. I residenti nelle province con un’economia terziaria più sviluppata, più commercio estero e meno collettivismo hanno maggiori probabilità di avere atteggiamenti sessuali più liberali ( Hu, 2016 ).

La stragrande maggioranza dei cinesi ha ancora atteggiamenti conservatori nei confronti delle preferenze e dei comportamenti sessuali delle minoranze ( Wong, 2014 ).

Si ritiene inoltre che le donne dovrebbero assumere un ruolo più attivo nella vita sessuale. Secondo CHFLS 2000, circa due terzi delle donne concordano sul fatto che non sempre dovrebbero essere gli uomini a guidare la vita sessuae (Parish et al., 2007d ).

Tuttavia, i giovani cinesi sono ancora carenti nella conoscenza sessuale ( Gao et al., 2001 ; Huang et al., 2005 ; Lou et al., 2006 ; Lyu et al., 2020 ; Tu et al., 2004 ; Wang et al., 2005 ; Zhang et al., 2007 ). In un sondaggio del 2017 condotto su studenti delle scuole superiori e dei college, il tasso di successo per la conoscenza della salute sessuale e riproduttiva era solo del 53,2% ( Zhao et al., 2019).

La conoscenza sessuale è ancora più scarsa tra i gruppi meno istruiti, contribuendo al fatto che le donne meno istruite in Cina hanno maggiori probabilità di sperimentare gravidanze prematrimoniali e aborti ( Li e Tian, ​​2017 ; Qian e Jin, 2020 ).

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Quali sono i comportamenti sessuali in Cina, secondo le ricerche scientifiche?

In Cina il debutto sessuale è diventato più precoce ( Blair e Scott, 2019 ; Guo et al., 2012 ; Parish et al., 2007b ). Secondo CHFLS 2000 e SSC 2006, 2010 e 2015, l’età del primo rapporto sessuale è scesa da 22,5 a 19,5 per gli uomini cinesi e da 21,7 a 20,4 per le donne dal 2000 al 2015 ( Pan, 2017 ).

Uno studio su studenti delle scuole superiori e universitari ha mostrato che il 10,9% degli studenti delle scuole superiori e il 26,6% degli studenti universitari hanno avuto rapporti sessuali ( Zhao et al., 2019 ). Anche i comportamenti sessuali stanno diventando più diversificati in Cina. Secondo SSC 2015, quasi il 40% degli intervistati ha avuto sesso orale. I cinesi hanno anche sperimentato una più ampia varietà di posizioni sessuali.

In un sondaggio condotto a Guangzhou, il 72,9% degli uomini e il 54,9% delle donne hanno dichiarato di gradire cambiare frequentemente posizione durante i rapporti sessuali ( Tao et al., 2014 ).

I materiali a sfondo sessuale stanno diventando più accessibili in Cina ( Wang e Davidson, 2006 ). Dal 2000 al 2015, la percentuale di uomini di età compresa tra 18 e 29 anni esposti a materiale sessuale è rimasta relativamente stabile, intorno al 75%. Nello stesso periodo di tempo, la percentuale di donne della stessa fascia di età è aumentata più rapidamente, dal 36,5% nel 2000 al 50,7% nel 2015 ( Pan, 2017 ).

La frequenza sessuale è rimasta relativamente stabile tra il 2000 e il 2015 in Cina. Secondo SSC 2015, il 40,4% degli intervistati di età compresa tra 20 e 59 anni ha avuto rapporti sessuali con il proprio coniuge da una a due volte a settimana, il 24% ha dichiarato di farlo da tre a sei volte a settimana e il 19,4% ha dichiarato di farlo una volta al giorno o più ( Zhang et al., 2021 ).

Le attività sessuali ora si svolgono in relazioni più diversificate rispetto a prima. Nell’era pre-riforma, l’avventura di una notte era quasi inesistente. Secondo CHFLS 2000, solo il 2% degli uomini e lo 0,1% delle donne avevano avuto un’esperienza di avventura di una notte. Nel 2015, la prevalenza di intervistati con esperienza di avventura di una notte era aumentata al 13,2% per gli uomini e al 4,2% per le donne ( Pan, 2017 ).

Uno studio recente ha mostrato che il tasso di incidenza di sesso extramatrimoniale è quasi triplicato tra il 2000 e il 2015 in Cina, aumentando dal 12,9% al 33,4% per gli uomini e dal 4,7% all’11,4% per le donne ( Zhang et al., 2021 ). Il tradimento è più diffuso tra uomini e donne di livello socio economico più elevato e di età più giovane ( Zhang, 2010 ; Zhang et al., 2012b ; Zhang et al., 2021 ).

Inoltre, sulla base di un campione maschile del Shanghai Sexual Network Survey, gli studiosi hanno scoperto che gli uomini che cambiavano lavoro più frequentemente avevano maggiori probabilità di impegnarsi in sesso extramatrimoniale ( Tian et al., 2013 ).

Le attività sessuali online sono diventate più popolari in Cina. Per gli uomini cinesi di età compresa tra 18 e 35 anni, la percentuale di coloro che cercavano incontri sessuali online era del 7,3% ( Pan, 2017 ). Nonostante il divieto di prostituzione da parte del governo cinese, il sesso a pagamento è diventato più diffuso nel tempo ( Ho et al., 2018 ; Parish et al., 2007b ; Zhang e Beck, 1999 ).

Nel 2000, l’11% degli uomini di età compresa tra 18 e 40 anni ha dichiarato di aver mai avuto rapporti sessuali a pagamento e la percentuale è aumentata al 22,3% entro il 2015 ( Pan, 2017 ). L’analisi multivariata mostra che gli uomini con redditi più elevati, che viaggiano frequentemente e per i quali il loro primo rapporto sessuale è avvenuto in giovane età hanno maggiori probabilità di aver avuto rapporti sessuali a pagamento ( Pan et al., 2011 ).

Gli studi mostrano anche una maggiore prevalenza di rapporti sessuali non protetti tra i lavoratori migranti maschi che acquistano sesso a pagamento ( He et al., 2006 ). Inoltre, un’ampia letteratura di studi sulla salute ha scoperto che il sesso a pagamento è associato a sesso non protetto, violenza e malattie sessualmente trasmissibili ( Choi et al., 2008 ; Hong et al., 2007 ; Pirkle et al., 2007 ; Zhang et al., 2012a ; Zhang et al., 2013 ; Zhang et al., 2015 ; Zhang et al., 2017b ).

Cosa dicono le ricerche sulla soddisfazione sessuale?

Sia gli uomini che le donne cinesi hanno segnalato un aumento della soddisfazione sessuale nel tempo ( Pan, 2017 ; Parish et al., 2007d ; Renaud et al., 2010 ).

Nel 2000, il 32% degli uomini e il 22,3% delle donne di età compresa tra 20 e 59 anni hanno dichiarato di essere soddisfatti della propria vita sessuale ( Pan, 2017 ). Questa percentuale è aumentata al 43,1% per gli uomini e al 42,4% per le donne nel 2015.

L’analisi di correlazione ha rivelato che pratiche sessuali diversificate, una maggiore interazione con il proprio partner durante l’attività sessuale, una migliore vita sociale e una divisione più equa dei lavori domestici in base al genere erano associati a una maggiore soddisfazione sessuale ( Ji e Norling, 2004 ; Pan, 2017 ; Renaud et al., 2010 ).

Raggiungere l’orgasmo durante il sesso è conforme a uno schema di genere ( Ford et al., 2022 ). In Cina, dal 2000 al 2015, la percentuale di uomini di età compresa tra 18 e 61 anni che non hanno mai/raramente/a volte avuto un orgasmo durante il rapporto sessuale è aumentata dal 27% al 38% ( Pan, 2017 ).

Pan (2017) ha attribuito tale aumento alle numerose pubblicità di prodotti per la salute sessuale che hanno aumentato l’ansia degli uomini sulle loro prestazioni sessuali.

Per le donne cinesi della stessa fascia di età, la percentuale di coloro che non hanno mai/raramente/a volte avuto un orgasmo è rimasta relativamente stabile a circa il 20%, mentre la percentuale di coloro che hanno sempre avuto un orgasmo durante il rapporto sessuale è aumentata dal 5,3% al 14,4% entro il 2015.

Sorprendentemente, anche la percentuale di coloro che fingono di avere un orgasmo è aumentata nel tempo, ma l’entità è molto più grande per gli uomini che per le donne ( Pan, 2017 ). Tali modelli variabili in base al genere implicano un ruolo sempre più positivo delle donne nella sessualità.

Sulla base di SSC 2006, gli studiosi hanno scoperto che tra le donne cinesi di età compresa tra 20 e 49 anni, il 7,2% ha riferito di essere stata abusata fisicamente dai propri partner nell’ultimo anno ( Wang et al., 2009 ).

Uno studio che ha intervistato 1022 lavoratrici del sesso (FSW) nella Cina sud-occidentale ha scoperto che circa il 58% delle prostitute non aveva mai subito violenza dai propri partner stabili e il 45% ne era stata vittima dai propri clienti ( Hong et al., 2013 ).

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Secondo CHFLS, nel 2000, il 28,9% delle donne di età compresa tra 20 e 59 anni aveva avuto rapporti sessuali indesiderati con i propri partner ( Parish et al., 2007b ), ma la percentuale è scesa al 19,2% entro il 2015. Al contrario, la percentuale degli uomini è aumentata dall’11,2% al 15,1% dal 2000 al 2015.

Nel 2000, il 6,3% delle donne cinesi ha riferito di essere stata addirittura costretta ad avere rapporti sessuali tramite violenza; questa percentuale è scesa al 3% entro il 2015. La percentuale di uomini che aveva avuto un’esperienza del genere è rimasta al 4% nello stesso periodo.

Il CHFLS 2000 ha mostrato che il 35% delle donne e il 21% degli uomini avevano almeno una disfunzione sessuale cronica nella Cina urbana ( Parish et al., 2007a ). La prevalenza della disfunzione sessuale è diminuita leggermente nel tempo ( Pan, 2017 ). L’analisi del corso di vita ha mostrato che rispetto alle persone di età compresa tra 18 e 24 anni, la prevalenza della disfunzione sessuale è raddoppiata per la fascia di età 25-29.

Inoltre, le persone con una laurea, un reddito più alto, una migliore relazione coniugale e una vita sociale più attiva hanno sofferto meno di disfunzione sessuale ( Cornwell e Laumann, 2011 ; Lou et al., 2017 ; Pan, 2017 ; Zhang et al., 2017a ).

Influenzate dal femminismo e dal movimento “Me Too”, le donne cinesi sono sempre più consapevoli delle molestie sessuali ( Chen et al., 2022 ; Lin e Yang, 2019 ; Mou et al., 2022 ; Wang et al., 2021 ). I dati rappresentativi a livello nazionale di CHFLS 2000 e SSC 2006, 2010 e 2015 mostrano che i cinesi subiscono meno molestie sessuali verbali ma più molestie sessuali comportamentali ( Pan, 2017 ).

È più probabile che le molestie sessuali si verifichino tra conoscenti come colleghi di lavoro, compagni di classe e vicini e meno probabile che si verifichino con supervisori o superiori ( Pan, 2017 ; Parish et al., 2006 ). Ulteriori analisi hanno dimostrato che le donne con livelli di istruzione più elevati, quelle che lavorano nel settore dei servizi e quelle con atteggiamenti sessuali più liberali hanno maggiori probabilità di subire molestie sessuali ( Lui, 2016 ).

Alcuni studiosi hanno prestato particolare attenzione alla deprivazione sessuale degli scapoli anziani nella Cina rurale ( Attané et al., 2013 ; Wei e Zhang, 2015 ). Le prove empiriche mostrano che gli uomini non sposati in età relativamente avanzata hanno un accesso limitato al sesso rispetto agli uomini sposati. Più di un terzo di questi scapoli non ha mai avuto rapporti sessuali e la loro masturbazione non compensa tale lacuna (Attané et al., 2013 ). Questa mancanza di una vita sessuale influisce significativamente sul loro benessere psicologico, sulla qualità della vita e sulle reti sociali ( Attané e Yang, 2018 ; Wang et al., 2018; Yang et al., 2017).

Gli studiosi hanno scoperto che i loro desideri sessuali e di intimità non sono soddisfatti, il che porta a un maggiore senso di isolamento e alla loro sofferenza di una maggiore discriminazione ( Attané et al., 2013 ).  La privazione sessuale può portare a impegnarsi in sesso a pagamento non protetto che può portare a malattie sessualmente trasmissibili ( He et al., 2006 ; Yang, 2014 ). 

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Fonte:
Yu, J., Luo, W., & Xie, Y. (2022). Sexuality in China: A review and new findings. Chinese Journal of Sociology, 8(3), 293-329. https://doi.org/10.1177/2057150X221114599


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Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.

Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.

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  • 20 Ott 2024
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Singapore: società, sessualità, educazione sessuale

Singapore: società, sessualità, educazione sessuale

Singapore è una città-Stato del sud-est asiatico, situata sull’estrema punta meridionale della penisola malese, 152 km a nord dell’equatore. Si sviluppa su un arcipelago formato da circa 60 isole, la più grande e principale delle quali è l’isola di Singapore,  che ospita la metropoli.

La città-Stato è una delle principali città cosmopolite del pianeta, con un importante ruolo nel commercio internazionale e nella finanza. Il suo porto è tra i primi cinque per attività e traffico su scala mondiale. 

I quasi sei milioni di abitanti di Singapore sono in gran parte immigrati dalla Cina, dalla Malesia e dall’India, oltre che da vari altri stati asiatici ed europei.

Singapore è una delle città-Stato più moderne e dinamiche del mondo, nota per il suo mix unico di tradizione e innovazione. Questa peculiare combinazione si riflette anche nella struttura sociale e nei rapporti tra uomo e donna, nel corteggiamento, nella vita sessuale e nei modelli educativi. Cerchiamo di conoscerla meglio.

Come funziona il rapporto uomo donna a Singapore?

A Singapore, il rapporto tra i generi è influenzato sia dalla modernità che dalle tradizioni culturali. Da una parte, il Paese promuove attivamente l’uguaglianza di genere attraverso politiche e programmi educativi; dall’altra, le diverse comunità etniche, tra cui cinesi, malesi e indiani, mantengono pratiche tradizionali che spesso definiscono i ruoli di genere.

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Quanto incide la tecnologia sulla formazione della coppia?

La formazione della coppia a Singapore è sempre più influenzata dalla tecnologia. Le app di incontri, come Tinder e Coffee Meets Bagel, sono molto popolari, specialmente tra i giovani professionisti, che spesso hanno poco tempo per incontrare nuove persone. Tuttavia, la pressione sociale a trovare un partner è ancora forte, con le famiglie che talvolta giocano un ruolo attivo nel facilitare incontri e relazioni, in particolare nelle comunità più tradizionali.

Come sono le tradizioni e le usanze sulla sessualità?

La vita sessuale a Singapore è un argomento che rimane in parte tabù, nonostante la crescente apertura delle nuove generazioni. Le norme sociali, infatti, sono influenzate da un mix di valori, conservatori e moderni. Le coppie giovani, in particolare, affrontano spesso un conflitto tra desiderio di esplorazione e rispetto per le tradizioni familiari e culturali.

Secondo alcune ricerche, la sessualità è vissuta in modo piuttosto riservato, con una tendenza a evitare discussioni aperte su temi sessuali. 

Si fa educazione sessuale nelle scuole?

L’educazione sessuale è un elemento centrale nella formazione dei giovani a Singapore. Il Ministero dell’Istruzione ha introdotto programmi strutturati per fornire agli studenti una comprensione equilibrata e scientifica della sessualità. Questi programmi coprono temi come i cambiamenti fisici durante la pubertà, le relazioni interpersonali, il consenso, la prevenzione di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.

Tuttavia, il programma educativo è progettato per riflettere i valori sociali di Singapore, che tendono ad essere conservatori. La discussione sulla sessualità è spesso limitata e focalizzata sul rafforzamento dei valori familiari, piuttosto che sulla promozione di un approccio completamente aperto e privo di giudizi.

I programmi del Ministero della Pubblica Istruzione (MOE) tendono a valutare l’astinenza sessuale come l’approccio migliore per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate. L’informazione che viene data ai ragazzi non riguarda, pertanto, le informazioni sul rapporto sessuale, ma piuttosto sui pericoli del sesso non sicuro. 

IPNOSI CLINICA: una intervista al Dr. Walter La Gatta

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La pornografia a Singapore è libera?

La pornografia a Singapore è rigorosamente regolamentata. La distribuzione e il possesso di materiale pornografico sono illegali, e il governo utilizza tecnologie avanzate per bloccare i siti web con contenuti espliciti. Questo approccio riflette il desiderio di preservare i valori morali della società e proteggere i giovani dall’accesso precoce a contenuti potenzialmente dannosi.

Nonostante ciò, la diffusione di internet e l’uso di dispositivi personali rendono difficile un controllo totale. Molti giovani riescono comunque ad accedere alla pornografia, spesso senza una guida critica per comprendere il suo impatto sulle relazioni e sulla sessualità.

Quanto conta la famiglia nella formazione della coppia?

A Singapore, la formazione delle coppie è fortemente influenzata dalla famiglia. In molte comunità, i genitori si aspettano di avere un ruolo attivo nel processo, soprattutto per quanto riguarda il matrimonio. È comune che le famiglie organizzino incontri tra potenziali partner o che incoraggino i figli a sposarsi entro una certa età.

Le pressioni familiari possono essere particolarmente forti nelle comunità tradizionali, dove il matrimonio è visto come un dovere sociale e una tappa obbligatoria nella vita di una persona. Tuttavia, le nuove generazioni stanno sfidando queste norme, scegliendo di sposarsi più tardi o di convivere prima del matrimonio, nonostante le aspettative sociali.

Dr. Walter La Gatta

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Come si vive l’omosessualità?

A Singapore l’attività sessuale tra maschi è stata per molto tempo considerata illegale e punita dalla legge fino a due anni di carcere (anche se generalmente era una legge poco applicata). 

Il codice penale che criminalizzava gli atti omosessuali è stato adottato da Singapore nel 1956; dopo la revisione del 2007, sia il sesso orale che il sesso anale erano stati legalizzati per le coppie eterosessuali e lesbiche, ma era rimasta in vigore per gli “atti osceni tra uomini consenzienti”.

Va anche ricordato che, prima del 2003, agli omosessuali veniva perfino impedito d’assumere posizioni di rilievo all’interno di “impieghi sensibili” all’interno della pubblica amministrazione e che nel 2006 il ministero dello sport e della gioventù ha concesso un’ingente somma ad un’organizzazione affiliata al movimento dei cosiddetti ex-gay, con l’intento di “promuovere la salute ed il benessere generale”

L’attività sessuale tra persone dello stesso sesso è ormai legale anche per gli uomini ed è stata ufficialmente legalizzata nel 2022, dopo essere stata de facto depenalizzata dal 2007.

Le persone transgender sono accettate?

Si, tanto che Singapore è stato il primo paese in Asia a legalizzare la chirurgia di riassegnazione del sesso nel 1973.

I matrimoni omosessuali sono riconosciuti?

No, i matrimoni omosessuali non sono attualmente riconosciuti nel paese, inclusa l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso.

(Info raccolte sul web)

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La sessualità nella società cinese

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La monogamia non è nell'ordine naturale delle cose?

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Per quanto riguarda i tempi remoti sono state fatte varie ipotesi, fra le quali una delle più convincenti è che la coppia monogama poteva ottenere un maggiore successo per la sopravvivenza della prole, rispetto alle unioni poligame, a causa dell’impegno di entrambi i genitori nei confronti dei propri figli.

I bambini infatti nascono estremamente bisognosi di cure genitoriali, data la loro incapacità di procurarsi il cibo e adattarsi all’ambiente. Nel mondo animale il tempo di accudimento è molto più breve, oppure è inesistente: si pensi al caso delle tartarughe di mare che, neonate, cercano da sole la strada verso il mare, molto tempo dopo che la madre ha deposto le uova e se ne è andata. I bambini invece hanno bisogno di un lungo periodo di cure e di attenzioni, prima di rendersi indipendenti dai genitori.

La monogamia dunque può essere stata inizialmente più una necessità che una scelta naturale: ma oggi? Che cosa la tiene in vita?

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Molti studiosi la ritengono una sorta di sapere appreso, non naturale per la nostra specie. Del resto molte cose che facciamo nella vita non sono “naturali”: ad esempio, per produrre della buona musica con uno strumento musicale, possono volerci anni e anni di sacrifici, mentre prendere in mano uno strumento musicale e pretendere di suonarlo in modo “naturale” produce più rumore che musica. E’ così anche nel rapporto di coppia? La monogamia può essere considerato un sapere appreso, una dimostrazione di maturità?

Non esattamente, visto che se si trattasse di una maturità acquisita, sia riguardo all’evoluzione umana, sia riguardo al periodo di frequentazione con il/la partner, non dovrebbero esserci casi di infedeltà… Invece, si stima che nelle relazioni monogame  il tasso di tradimenti sia altissimo: intorno al 60-70%. Dunque, quale maturità?

Secondo il biologo evoluzionarista David Barash della Università di Washington, Seattle, molte persone credono che, una volta trovato ‘il partner giusto’ esse non sentiranno più attrazione verso nessun altro. Questo in realtà non è possibile, vista la nostra natura biologica che ci spinge naturalmente verso l’accoppiamento: in questo modo, secondo il biologo, si pretende di rimanere sordi e ciechi di fronte alle proprie inclinazioni naturali, che sono invece quelle di desiderare altre persone (Freud aggiungerebbe che questa situazione esprime il disagio della civiltà, che poi ci porta alla nevrosi).


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Ai tempi d’oggi la monogamia come promessa di esclusività sembra aver trovato un compromesso nell’istituzione del divorzio: le coppie sono prevalentemente fedeli per il tempo in cui restano insieme, dopo di che si lasciano e trovano altri partners. In un certo senso si è dunque tornati alla poligamia, anche se in una forma più evoluta. Come sostiene il sociologo Bauman, le unioni fra due persone sono divenute infatti più superficiali e “liquide”, nel senso che possono crearsi e disperdersi con estrema facilità.

La monogamia dei nostri giorni dunque appare più come una scelta ideale, culturale, etica, convenzionale, che ha ben poco a che fare con la natura e la spontaneità, ma che resta tuttavia l’unico modo, con tutti i limiti e le sue possibili correzioni, per trovare quel senso di stabilità e di sicurezza che permette alle persone di vivere serenamente, se non felicemente.

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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.

Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.

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