Il disgusto: un’emozione universale
Il disgusto mi trova insopportabile. Ma noi due ci separeremo
solo quando anch’io ne avrò abbastanza di lui.
Karl Kraus
Cosa è il disgusto?
Il disgusto è una delle sette emozioni universali e nasce come un sentimento di avversione verso qualcosa che non gradiamo.
Cosa ci crea disgusto?
Possiamo sentirci disgustati da qualcosa che percepiamo con i nostri sensi fisici (vista, olfatto, tatto, udito, gusto), ma anche dalle azioni o dalle apparenze di persone e cose, e persino da alcune idee.
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Il disgusto è un’emozione utile?
Si in quanto è capace di tenerci lontani da situazioni o sostanze che potrebbero rivelarsi per noi potenzialmente pericolose.
Quando si inizia a provare disgusto?
Lo si comincia a provare sin da piccolissimi ed è, almeno all’inizio, strettamente legato al rifiuto di sapori e odori che non si gradiscono. Si tratta dunque anzitutto di una reazione neurochimica, che però con il tempo può acquisire anche un significato psicologico (tutto ciò che è ripugnante e sporco, ivi compresi valori, pensieri, persone, fra cui, in alcuni casi, anche se stessi).
Disgusto e rabbia possono a volte andare insieme?
Si, se la persona disgustata si arrabbia per essere stata costretta a provare la spiacevole sensazione del disgusto.
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Cosa ci procura disgusto?
In genere producono la sensazioni di disgusto:
- Prodotti corporei espulsi come feci, vomito, urina, muco e sangue
- Alcuni cibi (spesso di culture diverse dalla nostra)
- Qualcosa di marcio, malato o morente
- Lesioni, interventi chirurgici e/o esposizione a parti interne del corpo
- Una persona, un animale o una cosa che si considera fisicamente brutta
- Perversioni o azioni percepite da altre persone (come certe inclinazioni sessuali, tortura o servitù)
Il disgusto è un’emozione universale?
Si, ma non tutti i fattori svolgono lo stesso ruolo nelle diverse culture: lo sono ad esempio la vista degli escrementi, ma riguardo al cibo, ad esempio, c’è una notevole variabilità fra le diverse popolazioni.
Il disgusto colpisce in primo luogo lo stomaco?
Non sempre, ma spesso. Non a caso si usa il termine “stomachevole”, perché il senso di disgusto lo si avverte frequentemente nello stomaco.
Cosa altro determina la sensazione di disgusto sul corpo?
Tipico del disgusto profondo è il fenomeno della “orripilazione”: si può dire, con significato metaforico, che qualcosa per noi è “orripilante”, ma si può effettivamente provare, in risposta al disgusto, un irrigidimento del corpo, tanto che “il pelo diventa irto”. Se il disgusto è connotato soprattutto al senso del gusto, dunque nel suo significato più proprio, ciò che si prova in genere è un associato senso di nausea, specialmente nei riguardi degli odori e dei sapori. Anche il senso di nausea può avere valenze psicologiche.
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Quando il disgusto raggiunge il suo apice?
Il disgusto è tanto maggiore quanto più si è in contatto con un oggetto che risulta sgradito e implica il desiderio di allontanarsi, o di allontanare la presenza di ciò che crea l’emozione negativa.
Come si riconosce l’emozione facciale del disgusto?
L’espressione facciale del disgusto è facilmente riconoscibile: essa consiste nell’arricciare il naso o nel sollevare il labbro inferiore. Può essere spontanea, ma anche riprodotta su base volontaria.
Come si può suscitare la sensazione di disgusto?
Per suscitare la sensazione di repulsione o disgusto non è necessaria la percezione sensoriale dell’oggetto, ma sono sufficienti le sue riproduzioni, come un disegno o una fotografia. (Si pensi al disgusto per gli escrementi, per i serpenti, ecc. che può trasformarsi in fobia, ossia paura irrazionale di venire a contatto con l’oggetto o nell’ossessione di esserne contaminati).
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Quali persone sperimentano il disgusto più delle altre?
Gli ossessivi, in genere, sperimentano il disgusto più frequentemente delle altre persone e sono particolarmente sensibili a questa emozione perché sono di solito portati alla diffidenza e al disprezzo. Ciò deriva dalle forti e spesso ingiustificate aspettative che essi hanno nei confronti degli altri, che generano degli atteggiamenti ipercritici , i quali non possono che provocare allontanamento sociale e disprezzo. (Mancini, 1998)
Disgusto e disprezzo sono collegati?
Disgusto e disprezzo sono spesso collegati, ma possono essere utilizzati anche per scopi positivi. I genitori, gli insegnanti, gli educatori, ad esempio, si servono spesso della mimica del disgusto-disprezzo per suscitare sentimenti di repulsione o di vergogna nei loro modelli educativi.
Dr. Giuliana Proietti
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