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Da un anno a questa parte,la mia vita è cambiata.O meglio,a cambiare è stata la vita del mio ragazzo, e di riflesso,anche la mia. L’anno scorso,improvvisamente, viene a mancare un suo zio, al quale era profondamente legato. E’ un trauma. Ma cerco di stargli vicino e di farlo riprendere.

Dopo qualche tempo,sembra essere tornato tutto alla normalità”. Purtroppo non è così. Manifesta sempre più assiduamente sintomi che potrebbero essere collegati
ad un infarto, o qualcosa del genere.

Formicolio al braccio sinistro,giramento di testa, battito cardiaco accelerato e pressione altissima…In 12 mesi,viene ricoverato 2 volte,incontra tra medici e specialisti di ogni tipo,non gli viene diagnosticato NIENTE. Ma lui si dispera, i medici sono incompetenti, dice. “Pensano che, avendo davanti un ragazzo di 27 anni, non possa succedere nulla di grave”: questo il suo commento più frequente.

Da un anno è così. La sua vita appare “rovinata” e di conseguenza anche la mia. Esiste SOLO la Salute, la SUA salute.Dice che deve stare bene.Tradotto: Deve stare bene LUI, del resto non gliene frega niente. Neanche di me. Così fa tutto da solo, come se io non ci fossi,non mi consulta mai,non mi dice che fa, che impegni ha…e se mi lamento,sono una rompiscatole.Non mi fa parlare.

Se gli chiedo qualcosa, una volta ogni tanto mi fa il “favore”, per poi rinfacciarmelo tutte le volte che il favore mi viene negato. Io non ce la faccio più. Eravamo felici, ora si è rotto qualcosa. Stiamo insieme dal 2002, ma io soffro da un anno, forse più di lui. Mi pesa il fatto di non contare nulla, di preoccuparmi per lui e di avere in cambio, indifferenza.Piango e basta,ormai.Da qualche giorno non ci sentiamo.L’ennesima litigata per le solite cose.

La penultima litigata mi sono sentita dire che lui “non si può arrabbiare, deve pensare a stare bene”…ma a me chi ci pensa? Cosa devo fare…non ce la faccio più.Io gli voglio bene, ma è diventato un’altra persona…e non so come riuscire a farlo ragionare.

Aiutatemi, per favore! Grazie davvero

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PSICOLOGIA - PSICOTERAPIA - SESSUOLOGIA

A9

Gentilissima,

E’ una situazione sicuramente dolorosa per entrambi. Quello che vorrei lei capisse però è che il comportamento del suo ragazzo non è causato da una bizzarria del carattere, da una modalità egoistica di rapportarsi a lei: è dovuto, invece, ad una sua grave sofferenza interiore, generata dalla fobia delle malattie.

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Non sempre ci si può aiutare da soli a venire fuori da queste situazioni che, se non trattate, possono anche cronicizzarsi e rendere infelice la persona (e chi le sta accanto) per tutta la vita.

Del resto, se lui non può aiutarsi da solo, non è detto che a prendere in mano la situazione debba, o possa, essere lei: il suo ruolo non è quello dell’infermiera, né quello della psicologa, ma quello della fidanzata.

Credo dunque che l’unica cosa che potrebbe, o forse dovrebbe, fare è consigliare al suo ragazzo, con delicatezza, ma anche con fermezza, di affrontare al più presto il suo problema con uno psicoterapeuta.

Cari saluti e auguri.

Dott.ssa Giuliana Proietti

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Pexels

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