La violenza domestica sulle donne anziane
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In uno studio sul femminicidio condotto dall’organizzazione britannica Aid sulla violenza domestica, si è visto che l’11,5% delle donne uccise da un partner o da un ex partner in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord aveva un’età pari o superiore a 66 anni.
Secondo un rapporto del 2016 dell’organizzazione benefica contro gli abusi domestici Safe Lives, si stima che 120.000 donne oltre i 65 anni abbiano subito almeno una forma di abuso.
Spesso, l’abuso domestico inizia dopo il pensionamento, quando la coppia trascorre molto più tempo insieme, da sola, a casa. Le vittime di violenza più anziane hanno meno probabilità di separarsi da queste relazioni violente, rispetto alle donne più giovani.
Si è visto, in queste ricerche, che oltre i due terzi delle vittime di età inferiore ai 60 anni si è allontanata dal proprio molestatore nell’anno prima di cercare aiuto, le donne anziane ad aver fatto altrettanto sono a malapena un quarto. Un terzo delle vittime di età superiore ai 60 anni viveva ancora con il partner, mentre cercava aiuto, rispetto a solo il 9% delle vittime più giovani.
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Suzanne Jacob, direttrice di Safe Lives, ha dichiarato:
“La nostra ricerca ha scoperto che le persone anziane hanno molte più probabilità di abusare di un membro della famiglia rispetto alle persone più giovani. Poiché però questo abuso non si adatta all’immagine di ciò che la maggior parte delle persone pensa quando sente parlare di un abuso domestico, le donne anziane possono spesso subire gli abusi senza che il loro caso sia conosciuto dai servizi sociali”.
Questo significa che le donne anziane possono aver vissuto gli abusi per decenni, senza mai essere state in grado di parlarne con qualcuno, o perfino di capire che erano vittime di violenza domestica.
I timori delle donne anziane nel lasciare il partner maltrattante è che questo atto possa poi influire negativamente sulla vita dei figli e dei nipoti, per non parlare della paura di dover affrontare, da sole, delle battaglie legali per l’assegnazione della casa, o di iniziare da sole una vita completamente nuova.
Le violenze domestiche sulle donne anziane avvengono, purtroppo, anche in Italia, e nei due terzi dei casi i responsabili sono membri della famiglia, come il coniuge, i figli o i nipoti.
Le violenze avvengono quasi sempre in silenzio, per evitare ‘scandali’: si ritiene che i casi che non vengono denunciati siano almeno quattro volte di più di quelli effettivamente conosciuti.
Purtroppo, non mancano neppure i casi di omicidio a danno delle donne con più di 65 anni: statisticamente sono circa 150 ogni anno.
Il 65% degli anziani vittime di abusi è di sesso femminile, e spesso si tratta di persone con più di 75 anni.
Le donne anziane, infatti, sono persone molto esposte alla violenza domestica, per molteplici fattori di fragilità, che riguardano l’abitazione, il reddito, il livello culturale, la minore conoscenza dei propri diritti, ecc.
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Le ragioni che portano alla non segnalazione degli abusi sono:
- Il timore di essere allontanate dal proprio ambiente familiare, che nelle donne in particolar modo rappresenta l’allontanamento dal proprio mondo;
- La propensione culturale a giustificare le condotte di abuso ritenute spesso, dalla stessa vittima, come meritate;
- L’impossibilità materiale delle donne anziane di denunciare tali episodi per disabilità e/o isolamento;
- La tendenza degli operatori a considerare poco attendibili le segnalazioni sporte.
Oltre il 60% degli operatori sanitari, infatti, ammette di non aver mai chiesto ai propri pazienti anziani se fossero mai stati vittima di un abuso domestico.
La OMS, nel 2015, ha messo in luce che in Italia non sono state messe in atto campagne di sensibilizzazione verso il fenomeno, né sono stai fatti studi e ricerche per comprendere l’entità del fenomeno, o leggi che facciano specifico riferimento all’abuso sugli anziani.
Una Conferenza sulla Paura
Secondo la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), occorre sensibilizzare e formare gli operatori sanitari al riconoscimento del’abuso e magari istituire un ‘telefono argento’ che, come il telefono azzurro dedicato ai bambini, possa raccogliere le richieste d’aiuto delle anziane vittime di violenze
Tra tutte le forme di abuso delle persone anziane c’è quella dell’abbandono, dell’incuria (neglect), che passa per la privazione o sottrazione di beni alimentari, vestiario, medicine o altre utenze nonché nell’evitare di soddisfare i bisogni fondamentali delle persone anziane o nell’impedire che queste abbiano qualche forma di autonomia.
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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