Freud: i suoi debiti culturali
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Sigmund Freud, figura centrale e controversa nella storia del pensiero occidentale, ha dato vita alla psicoanalisi attingendo a molteplici fonti culturali, filosofiche e scientifiche. Sebbene la sua opera venga spesso letta come originale e rivoluzionaria, è altrettanto importante riconoscere i debiti culturali che ne costituiscono le fondamenta. Freud non fu un pensatore isolato: le sue teorie nacquero nel crocevia tra medicina, filosofia, letteratura, mitologia e scienze naturali.
Il fondatore della psicoanalisi era una persona con una grande preparazione teorica e con interessi scientifici molto vasti, dato anche il suo essere stato addestrato, da parte di due fra i più illustri ricercatori del periodo, Brucke e Meynert, nella ricerca scientifica legata alle scienze neurologiche. Le sue competenze andavano dalla neuropatologia alla neuroanatomia e alla neurofisiologia.
Attraverso lo sviluppo della psicoanalisi, Freud riuscì a far convergere su un punto focale comune tutte le varie aree che si interessavano del comportamento e dei processi psichici umani: il suo fu uno sforzo interdisciplinare, di integrazione, di alcune scoperte e concezioni di base, derivate da ciascuna delle sue aree di conoscenza.
All’inizio della sua carriera furono molto influenti:
- Jean-Martin Charcot: Freud studiò l’isteria sotto la guida di Charcot, che usava l’ipnosi come metodo clinico e diagnostico. Da lui, Freud apprese l’importanza della dimensione simbolica e psicogena dei sintomi.
- Josef Breuer: collaboratore e coautore degli Studi sull’isteria (1895), Breuer influenzò profondamente Freud con il celebre “caso Anna O.”, che lo introdusse al concetto di catarsi e alla centralità delle emozioni represse.
- Wilhelm Fliess: medico e confidente intimo, Fliess contribuì (sebbene in modo speculativo) allo sviluppo della teoria delle pulsioni e al concetto di bisogni biologici inconsci.
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Freud dichiarò un certo distacco dalla filosofia, ma il suo pensiero è intriso anche di riferimenti filosofici, più o meno espliciti:
- Arthur Schopenhauer: con la sua concezione di una volontà irrazionale alla base dell’esistenza, anticipò la centralità dell’inconscio e la tensione tra pulsione e controllo.
- Friedrich Nietzsche: sebbene Freud negasse di averlo letto sistematicamente, molte delle sue intuizioni – sul ruolo della sessualità, sulla repressione, sul dionisiaco – sembrano rispecchiare le idee nietzschiane.
- Fechner e Helmholtz: psicofisici e fisiologi influenti, contribuirono a formare in Freud l’idea di una economia psichica basata su principi energetici e quantitativi.
Dalla filosofia egli trasse soprattutto l’idea dell’attività inconscia, un subcontinente di processi psichici, al di sotto e al di là delle zone di coscienza a noi visibili. Egli accettò pure l’idea che tale attività inconscia potesse avere influenza sul pensiero e sul comportamento.
Qualcosa imparò anche dalla nascente psicologia: da essa prese il metodo associativo come ipotesi di lavoro per affrontare il problema dei ricordi inconsci.
La letteratura classica, sua grande passione, divenne parte integrante della sua elaborazione teorica, grazie a:
- Sofocle: l’Edipo Re fornì il modello drammatico da cui Freud derivò il suo celebre complesso di Edipo.
- Shakespeare: opere come Amleto o Macbeth influenzarono profondamente la sua riflessione sull’ambivalenza dei sentimenti e sul senso di colpa.
- Goethe e la letteratura tedesca: le opere romantiche e idealiste, spesso orientate verso l’esplorazione dell’interiorità, contribuirono alla formazione del suo immaginario.
Freud attinse anche dalla cultura ebraica : il pensiero ebraico tradizionale, pur non praticato religiosamente, permeò la sua concezione dell’identità, del sacrificio e del senso di colpa.
L’interesse per Mosè (esemplificato in L’uomo Mosè e la religione monoteista) mostra una riflessione profonda sull’eredità culturale ebraica e sul ruolo del “padre fondatore”.
Nel campo delle scienze suoi maestri furono:
- Charles Darwin: l’influenza darwiniana è evidente nel pensiero freudiano, soprattutto nella concezione della sessualità come pulsione primaria, nell’idea di una continuità tra animale e umano, e nel concetto di rimozione come adattamento.
- Ernst Haeckel: con la sua teoria della ricapitolazione (l’ontogenesi ripete la filogenesi), ispirò l’idea che lo sviluppo individuale riflette la storia dell’umanità, centrale in testi come Totem e tabù.
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Freud fu dunque più un sintetizzatore che un puro inventore. La sua opera costituisce una sedimentazione di varie influenze culturali, scientifiche e letterarie che si intrecciano in una visione nuova dell’essere umano, capace di rompere con le illusioni della coscienza e della razionalità.
Comprendere i suoi debiti culturali non significa sminuirne l’originalità, ma collocare la psicoanalisi in una rete di idee e influenze che ne testimoniano la complessità e la ricchezza.
Fonte principale: Elizabeth Zetzel e W.W. Meissner, Psichiatria psicoanalitica, Boringhieri
Dott.ssa Giuliana Proietti
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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