Fare l’amore per dare piacere?
Tra i 18 e i 34 anni, il 5,6% delle donne afferma di fare ” spesso ” l’amore, anche se non ne ha desiderio. Esse vogliono “dare piacere”. Sono persuase che una donna abbia meno libido di un uomo. Per la sociologa Patricia Legouge ciò accade per colpa di alcuni media, che portano avanti sempre lo stesso messaggio: “Il sesso ? sì, va bene… per la coppia . ”
Alla domanda “Ha mai fatto sesso senza desiderio ? ” le donne che rispondono ” Sì” sono quattro volte più numerose degli uomini ( 1 ). E ‘ “per compiacere l’ altro “, dicono. Sarebbe “cattivo” fermare tutto perché si è annoiate, mentre l’uomo valorosamente va e viene…
Dopo tutto, lui fa quello che può, non è così? ” Le donne prendono più spesso in considerazione il desiderio del proprio partner che il contrario “, riassumono Nathalie Bajos e Michel Bozon.
Nella loro Enquête sur la sexualité en France, condotta nel 2006 su un panel di oltre 10.000 persone, più aumenta l’età della donna, più aumenta questa percentuale. Nella fascia di età 50-69 anni l’11,7 % ha detto che “spesso” accetta il sesso anche se non lo desidera. Nella fascia di età 35-49 anni sono il 10,3% . Nella fascia di età 18-34 anni c’è meno adattamento, ma vi sono ancora il 5,6 % che ” spesso ” ignorano i propri desideri. Perché ?
Per la sociologa Patricia Legouge, tutto dipende dai messaggi ambientali che la stampa ritrasmette: la ragazza perfetta è una bella ragazza. Gentile, dolce, affascinante, attenta , e soprattutto … In coppia. “La stampa è il vettore delle norme contemporanee sulla sessualità “, ha detto. E le norme non sembrano essere cambiate nelle ultime tre generazioni.
In un articolo pubblicato sull’ultimo numero di Le temps des médias, la sociologa osserva con un certo sgomento che gli articoli apparentemente incoraggiano le ragazze a “vivacizzare i propri rapporti” o “eccitarsi ” ma quasi mai parlano di piacere o desiderio, quanto piuttosto di strategia. E’ sempre lo stesso consiglio di sedurre gli uomini, per sposarne uno, che sia “quello buono” … Basta aprire una qualsiasi rivista per ragazze adolescenti per vedere come questi comandamenti siano rimasti gli stessi.
Prendete il mensile Jeune et Jolie (Giovane e Carina), per esempio. ” Fu creato nel 1987. La sua pubblicazione è stata interrotta nel gennaio 2010 , ma nel corso dei 23 anni dalla sua pubblicazione, è stato il più venduto nel suo target di riferimento ( 2 ) cioè lettrici di 15-24 anni”. Milioni di francesi hanno letto Jeune et Jolie.
Che cosa hanno letto esattamente ? Titoli quali «love strategy», «sex guide», «psy couple», «boy secret» «body Guide» con consigli, sempre gli stessi, ripetuti, reiterati, riproposti all’infinito per “trovarsi un fidanzato”. “La prima volta dovrebbe essere con il vostro lui”. Implicitamente: “non fare l’amore solo perché ne hai voglia”. Fai l’amore per costruire un rapporto duraturo. Fai l’amore se è redditizio, l’amore che ti porterà a mettere su casa. Non amare per toglierti uno sfizio.
In Jeune et Jolie, anche la masturbazione è messa al servizio di una strategia, come dice Patricia Legouge: ” La rivista affronta la pratica masturbatoria molto raramente e come preparazione ai rapporti eterosessuali. Si tratta di scoprire il proprio corpo e non di provare piacere“. Piacere? Che idea incongrua.
Veramente “pensata per essere utile alle giovani donne nei rapporti sociali”, la rivista femminile fissa quindi le norme in termini di genere. Il sesso deve essere utile. Seguire le istruzioni. Mostrando il programma già nel titolo, Jeune et Jolie (Giovane e Bella) ha chiaramente lo scopo di aiutare le lettrici a costruire la loro femminilità, in particolare il loro corpo (bello, quindi ), in modo che sia attraente.
Occorre piacere per essere donne. In particolare è necessario piacere al sesso opposto perché in Jeune et Jolie le lesbiche non esistono. Non più dell’idea di piacere a sé stesse. L’uomo è l’unico riferimento. Tutto ciò che fa una ragazza non ha alcuna importanza se riguarda il semplice piacere. E deve farlo in direzione dell’uomo, il cui sguardo valutativo viene posto come criterio assoluto di successo. Se si riesce ad affascinarlo, bingo. L’uomo deve essere adescato, sedotto , sottomesso, catturato … L’uomo è il bersaglio. La donna non può esistere come essere cavo.
La sua femminilità dipende interamente dalla capacità che ha di catturare il cuore di un uomo, il quale le dona il suo amorevole sguardo, attraverso il quale lei può amare sé stessa. Senza questo sguardo, la donna è nulla. Un essere inutile e perso, un fallimento.
Per evitare il fallimento tutti i mezzi sono buoni. Anche mentire circa i propri desideri. “E’ necessaria una disponibilità totale“, dice Patricia Legouge. A proposito, nella pratica non devono esservi forzature. Si tratta solo di fare finta. Dare di sé l’ immagine di una ragazza libera, mostrarsi «open» al proprio partner “tutto per fargli credere la propria totale disponibilità, facendogli credere che fra 23 ore sarete tutte per lui“.
La lettrice viene incoraggiata a mentire su questa disponibilità, a simulare ” … In questo momento dormite poco. E’ falso ? Non è necessario farglielo sapere”. Qualunque siano i propri desideri. Le lettrici di Jeune et Jolie imparano a trascurare tali dettagli. Accessori. “Le adolescenti sono presentate come recipienti pronti a raccogliere il desiderio degli uomini“, dice Patricia Legouge, che cita alcuni titoli della rivista: «Il en veut trop, fixez vos limites» (Lui vuole troppo, fissate i vostri limiti, marzo 2006), «Comment tenir son mec par le sexe ?»”Come mantenersi il fidanzato attraverso il sesso? ” ( agosto 1998) , ecc.
PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia
La sessualità delle donne viene presentata in questo tipo di riviste femminili, come “mezzo”. ” In un articolo dell’aprile 2008 «Sexy guide. Faire l’amour !!! On attend quoi au juste ?» (Sexy guide. Fare l’amore!!! Cosa aspetti?) vengono esposti 8 motivi possibili per cui una giovane ragazza dovrebbe avere un rapporto sessuale : «Le big love ?» (Il grande amore?), «Le bon endroit ?» (Un buon luogo?), «Mes 17 ans ?»(I miei 17 anni?), «Un mec hyper amoureux ?» (Un grande amante?), «Un Jules très doué ?» (Un ragazzo di talento?), «Un garçon romantique ?»(Un ragazzo romantico?), «Un rendez-vous chez le gynéco ?»(Una vista dal ginecologo?), «Les copines ?» (Gli amici?).” Così l’amore, la localizzazione spaziale, l’età, il partner, la visita dal medico o l’amicizia sono presentati come validi motivi per avere un primo rapporto sessuale. Ma il desiderio non è mai menzionato, ad esempio attraverso una possibile semplice domanda come: «Parce que vous en avez envie ?» (Perché ne avete voglia?).
Per Jeune et Jolie, avere del desiderio non è sufficiente. Occorre mettere la sessualità al servizio di una causa più elevata: farsi benvolere dagli amici, per esempio. O meglio: dimostrare al ragazzo che lo si ama. La sessualità ha il valore di un dono. Ci si “dona” ci si “offre”, si negozia in cambio di qualcosa. E attenzione a non superare il limite che separa la brava ragazza dalla ragazza “facile”, cioè negoziare il proprio corpo senza sembrare una puttana.
Autori:
Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Questa è l’ingiunzione che continua ad emergere : “Attenzione, non si tratta di giocare alla spogliarellista” , ” Il limite che non deve essere superato: fare come Paris Hilton che riesce sempre a trovare il modo di mostrare le mutandine “,” altrimenti si corre il rischio di mostrarsi come una stuzzicatrice di ormoni “ , Limite: “Mostrare l’intero repertorio di una domatrice di ragazzi con i tacchi a spillo” . Incoraggiando le lettrici a dare l’impressione di essere sessualmente disponibili, anche mentendo, la rivista Jeune et Jolie non cessa di evocare il pericolo della “volgarità”.
Una donna che parla del suo desiderio sessuale ? Troppo volgare. Solo le poco di buono ammettono di avere desideri sessuali. Si tratta di sedurre, pur rimanendo “rispettabili”. Perché? Per non disturbare ‘l’ordine naturale’ delle cose sessuali, in cui il ragazzo deve prendere l’iniziativa, e la ragazza seguirlo“, dice Patricia Legouge, citando Löwy Ilana (3), che evoca la quasi totale assenza, nel discorso mediatico, di un sesso ricreativo, gratuito, preso e concesso senza secondi fini,“al di là del progetto coniugale“.
Con la scusa di incoraggiare le lettrici a liberarsi, le riviste per adolescenti non fanno che perpetuare la disuguaglianza. La sessualità delle donne rimane incorniciata nella moralità. La morale vuole che si sia al servizio della persona con cui si vuole costruire una coppia stabile.
Si tratta di essere a disposizione per renderlo felice (ha più voglia di te, è normale, è un uomo), ma soprattutto non mostrare ciò che desideri: le donne che esprimono i loro desideri o hanno semplici curiosità sono giudicate ” troie “. Se si ha desiderio o no, poco importa. Ciò che conta per i giornalisti (di solito donne) che gestiscono queste riviste è che la lettrice metta la sua sessualità al servizio di un rapporto cosiddetto ” costruttivo” .
Così, in un numero di gennaio del 2001, la lettrice di Jeune et Jolie è invitata a “fare l’amore come una professionista”. Attenzione però,”una professionista non mostra mai di essere lei a condurre la danza e lascia credere al suo uomo che lo stia facendo lui”. Non c’è da stupirsi, in queste condizioni, che le donne in Francia siano ancora considerate deboli, vigliacche, bugiarde manipolative, non in grado di avere un rapporto paritario con gli uomini… Non sorprende che la società francese continui ad aggrapparsi ai suoi stereotipi di genere. Se si è cresciute leggendo Jeune et Jolie, poi si vuole rimanere tali per tutta la vita ?
Le temps des médias n°21, numero speciale “Oyez jeunesse”, pubblicato dalle edizioni Nouveau Monde. Articolo di Patricia Legouge : “Les représentations de la sexualité dans Jeune & Jolie“.
Per maggiori informazioni : la presse féminine encourage-t-elle les viols en diabolisant les “salopes” ? (Le riviste femminili incoraggiano lo stupro demonizzando le ” troie ” ?)
( 1) Secondo l’indagine di Nathalie Bajos e Michel Bozon, sono soprattutto i single che si “sacrificano” più spesso, rispetto alle persone in coppia. Alla domanda “Avete mai fatto sesso per soddisfare il vostro partner senza desiderio?” l’1,8 % degli uomini in coppia ha risposto ” Sì” , contro il 7,9 % delle donne in coppia . Il 3,8 % degli uomini single contro il 12,1 % delle donne single ha risposto ” Sì”. In tutti i casi ( singoli o coppie ), il divario tra uomini e donne è enorme. Le donne hanno quattro volte maggiori probabilità rispetto agli uomini di “sacrificarsi” a letto . Fonte : Enquête sur la sexualité en France, Nathalie Bajos e Michel Bozon , ed. Discovery . Pagine 362-363 .
( 2) Nel periodo luglio 2006 – giugno 2007 , ne sono state stampate 275.151 copie, secondo il sito web dell’Associazione per i mezzi di controllo e di trasmissione ( www.ojd.com ) .
( 3 ) L’emprise du genre. Masculinité, Féminité, Inégalité, Paris, La Dispute, Le genre du monde, 2006, p. 81
Dr. Agnès Giard
Articolo originale:
Faire l’amour pour faire plaisir ? Les 400 culs
Traduzione a cura di psicolinea.it
Riproduzione autorizzata
Immagine:
Pexels
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Agnès Giard autrice di libri, giornalista e dottore in antropologia, ha lavorato in passato su nuove tecnologie, artisti underground e cultura popolare giapponese, prima di dedicarsi alla sessualità. Nel 2000, è diventata corrispondente per la rivista giapponese SM Sniper con cui lavora da più di dieci anni. Nel 2003 ha pubblicato un libro d’arte in Giappone: Fetish Fashion poi ha iniziato una serie di ricerche che saranno pubblicate in collaborazione con artisti contemporanei giapponesi come Tadanori Yokoo, Makoto Aida, Toshio Saeki, etc. Il suo primo libro, L’Imaginaire érotique au Japon, tradotto in giapponese, è classificato 4 ° tra i libri stranieri più venduti. La sua biografia completa è disponibile qui:
http://sexes.blogs.liberation.fr