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ri-orientamento sessuale

La Terapia di ri-orientamento sessuale e gli ex-gay

C’è un interessante articolo sul New York Times in cui si parla di una strana terapia di ri-orientamento sessuale, che, per fortuna, non è ancora arrivata dalle nostre parti. Per avere un’anticipazione di quello che succederà (o potrebbe succedere) riassumiamo brevemente l’articolo nelle parti di nostro interesse, rimandandovi alla lettura integrale (in inglese) cliccando sul link.

Sebbene la comunità scientifica non abbia ancora chiaro cosa determini effettivamente l’orientamento sessuale, da tempo in campo psicologico si è rinunciato all’idea di poter cambiare le preferenze sessuali di una persona.Tali terapie infatti, non solo sarebbero inefficaci, ma addirittura pericolose, perché andrebbero ad influenzare l’autostima di una persona, fino a portarla alla depressione o al suicidio.

Eppure, sempre più sacerdoti omosessuali si sottopongono, in America, a tali trattamenti. Ad esempio, il Rev. Ted Haggard, un pastore evangelico, allontanato dalla chiesa in seguito ad uno scandalo omosessuale, si è sottoposto ad una terapia intensiva di tre settimane per poi dichiarare di essere diventato “completamente eterosessuale.”

Il Dr. Jack Drescher, psichiatra di New York ed ex Presidente del Comitato, interno all’American Psychiatric Association per le questioni riguardanti gay, lesbiche e bisex sostiene: “E’ come per il creazionismo. Basta creare nel pubblico l’impressione che, sull’argomento, vi sia un dibattito interno alla professione, che invece non c’è”.

Il movimento degli “ex-gay” sta diventando sempre più visbile negli Stati Uniti.

In queste terapie pro-eterosessualità sono coinvolti esponenti religiosi di chiese evangeliche protestanti, ebree ortodosse, mormoni, cattolici romani ed altri.

Non si sa esattamente quante persone partecipino a questi programmi, ma un’organizzazione cristiana piuttosto impegnata nel movimento, Exodus International, ha valutato che nel 2003 vi sono stati 11.000 affiliati che hanno seguito il programma.

Ma in che consiste la terapia? Cognitivo-comportamentale, rispondono gli psicologi che se ne ocupano, con approcci terapeutici tradizionali, ma con un’enfasi particolare nell’aiutare gli uomini a rinforzare la loro mascolinità e nel sentirvisi a proprio agio.

I difensori di questi programmi per l’orientamento sessuale si basano su uno studio del 2001, condotto dal Dr. Robert L. Spitzer, psichiatra presso la Columbia University, che aveva intervistato 200 persone che, a loro dire, avevano cambiato orientamento sessuale. Ora lo psichiatra dice, a seguito di tante polemiche, che non crede più nella buona fede degli intervistati e che, a suo parere, tali terapie potrebbero essere realmente efficaci solo sull’1-2% della popolazione, non di più. Al massimo si potrebbe arrivare al 10%.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Fonte: New York Times

Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti

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Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.

Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.

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  • 16 Feb 2007
  • Dr. Giuliana Proietti
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gay

Pure tra i gay mi sento solo – Consulenza on Line

Mi chiamo Francesco, ho 22 anni, sono testardo, lunatico, permaloso, sensibile, polemico, introverso ed estroverso allo stesso tempo (a seconda di chi ho davanti ), amante della musica oltre ogni limite…basterebbe solo questo per descrivere me…Ho sempre pensato che il mio antidepressivo fosse proprio la musica e deve averlo pensato pure mia madre (9 anni fa fui iscritto ad una scuola di danza,che tutt’ora frequento, e 4 anni fa fui esortato ad iscrivermi ad una scuola di canto che ancora adesso frequento.) Mi basta cantare e ballare per allontanare dalla mia mente problemi che mi affliggono.Un tempo ero molto solare, molto sicuro di me stesso, un’ po’ menefreghista e soprattutto sereno…l’esatto contrario di adesso.S ono gay, e per molti anni questo ha lasciato spazio ad autoanalisi a volte estenuanti…non riuscivo a capire perché (allora 13 enne) io e mio cugino (lui piu’ grande di 4 anni) spesso ci ritrovavamo sotto le coperte con atteggiamenti intimi che dopo mi incutevano senso di colpa e di sporco…non ricordo la mia prima volta (sono sicuro sia stata con lui), non ricordo come possa essere iniziata, non ricordo le mie sensazioni…non ricordo niente, è come se l’avessi cancellata.. e spesso sentire parlare amici della loro prima volta mi fa male…perche’ io non la ricordo.Quello di cui sono certo è che questo pseudo-rapporto sessuale tra me e mio cugino è stato l’ inizio della mia infelicità…mi sono sentito per molto tempo sbagliato, sporco e reduce da questo genere di sensazioni ho trovato rifugio nell’anoressia e poi nella bulimia (che ho da solo sconfitto o quasi)…La mia omosessualità è stata per molto tempo una cosa da tenere nascosta, una sorta di segreto…e per mantenere ancor piu’ questo segreto ho iniziato a recitare ruoli lontani anni luce da me.. ero diventato la persona perfetta,tutto cio’ che dicevo era calcolato, non mi esponevo piu’ di tanto per evitare i problemi, insomma un automa…e se nella realtà tutto sembrava facile (nonostante la scuola fosse un inferno) all’interno delle mura domestiche diventava dilaniante, sofferente, triste (recitavo pure con i miei genitori). All’eta’ di 18 anni ho deciso di lottare per essere felice, o meglio di provare ad essere felice, ho detto ai miei genitori di essere gay, e dopo varie e plausibili tragedie (i miei genitori in quei 5 minuti di realizzazione hanno fatto morire il proprio figlio per farlo resuscitare qualche mese dopo) adesso i miei accettano in todo quello che sono come è giusto che sia.Ho avuto varie storie che oltre a non lasciare niente sono state un’ inutile perdita di tempo sia per me che per i miei compagni.. avevo cosi’ deciso di concedermi una pausa… adesso eccomi qui nell’arco di un mese sono uscito da due storie devastanti (il primo mi ha praticamente fatto cattiva pubblicità in giro ed il secondo dopo settimane di corteggiamento avuta la nottata di sesso mi ha sbattuto la porta in faccia dicendomi di aver ottenuto quello che voleva), adesso mi frequento con un ragazzo che non riesco a capire…insomma piu’ passa il tempo e piu’ mi accorgo che la felicità che cercavo di raggiungere tanto non mi sembra piu’ di trovarla, non mi sembra piu’ di volerla trovare…sono profondamente infelice e lo sono da tutta una vita.Ascolto gli altri parlare d’amore e mi eclisso perche’ ho 22 anni e l’amore sembra non voler trovare la mia porta, vedo gli altri che vivono un sereno e felice rapporto di coppia ed io incontro persone sbagliate… nemmeno la musica riesce ormai a farmi volare…mi sento bloccato in una realtà che non voglio piu’vivere, che mi ha stancato, mi sento ormai “un pesce fuor d’acqua” pure tra i gay, mi sento solo…

Gentile Francesco,

Credo che la sua lettera sia stata scritta in un momento di malinconia e mi auguro che adesso le cose vadano un po’ meglio. Non sembra infatti che lei soffra di depressione, perché vi sono molti riferimenti nella sua lettera, a situazioni e cose che sembrano tutt’ora interessarla e gratificarla. Sicuramente l’esperienza con suo cugino è stata traumatica, ma da come racconta, sembra più per questioni che hanno a che fare con la parentela (rapporto pseudo-incestuoso) piuttosto che per il rapporto omosessuale in sé che, mi sembra, abbia poi continuato a praticare senza provare particolari sensi di colpa. La sua lettera, in questo periodo in cui si parla tanto di omosessualità e DICO, dimostra quanto siano ‘normali’ i rapporti omosessuali, nei quali possiamo ritrovare i sospiri, le ansie, le felicità e le infelicità che caratterizzano qualsiasi rapporto d’amore.
E quando l’amore non c’è si soffre e si sta male, tra gli etero quanto fra i gay.
Cerchi dunque di ritrovare un po’ di ottimismo, perché sicuramente prima o poi anche lei troverà una persona adatta, con la quale costruire un bel rapporto: questo sarà più facile se lei sarà aperto e positivo nei confronti degli altri.
Quanto ai sensi di colpa e alle amnesie che riguardano la sua ‘prima volta’, potrebbe essere un’idea quella di parlarne con uno psicoterapeuta, che la aiuti a rielaborare il suo vissuto, per ritrovare un più stabile equilibrio e rinforzare la sua autostima.
Cari saluti e auguri.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine : Artbabyart

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Giuliana Proietti
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  • 9 Mar 2007
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omosessuale

Sono un ragazzo omosessuale – Consulenza on Line

Ho 23 anni ,sono un ragazzo omosessuale che ha inziato ad accettarsi da quando si è innamorato per la prima (e unica) volta (un anno fa) di un bellissimo uomo di 43 anni.per 5 mesi siamo stati insieme fin quando a causa di una gelosia irrazionale e infantile ,(l’ho ossessionato) mi ha sbattuto fuori casa sua. per mesi ho continuato ad assillarlo e lui si è allontanato sempre di più, dicendomi che lo avevo spaventato e che voleva tempo per sbollire tutto. Dopo un anno ci stiamo rifrequentando come amici (anche se l’ultima volta abbiamo ceduto all’attrazione) IL mio timore è che lui non mi voglia bene neanche come amico. Infatti è venuto a trovar il suo amico (ex fidanzato) e non voleva che ci incontrassimo perchè dice che si vergognerebbe a dirgli che ci stiamo vedendo dopo quello che gli ha raccontato di me (nel periodo in cui lo assillavo). il sabato sera ci siamo incrociati e mi ha appena salutato con un occhiolino(da dire però che stavo con i miei amici che non sann della mia omosessualita) vorrei sapere come si può interpretare questa situazione. una persona che mi ha allontanato per un anno è mai stato innamorato di me (io ero pronto a mettere la mano sul fuoco ) e ora come faccio a capire che mi vuole bene come amico e non è solo un modo per accontentare la mia richiesta (sono stato io a chiedergli di essere amici) .

Gentilissimo,

Credo che lei sia ancora innamorato, affascinato, infatuato, attratto (scelga lei quale aggettivo si presta più al suo caso) da questa persona. Non si può essere amici se vi sono queste condizioni.
Come non può esistere vera amicizia fra uomini e donne , allo stesso modo, non può esserci tale tipo di rapporto fra due persone dello stesso sesso, che vivono una condizione di omosessualità.
Se lei prova a leggere dentro sé stesso, forse si accorgerà che questa richiesta di amicizia nasconde il desiderio (o il tentativo) di riallacciare il rapporto con il suo ex, di riparare all’errore ‘infantile’ della gelosia (il che è piuttosto un errore umano, quando si è innamorati).
Se lei tiene veramente all’amicizia di questa persona, deve dimostrare di saper vivere senza di lei: la vera amicizia è anzitutto un rapporto disinteressato.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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  • 20 Ago 2007
  • Dr. Giuliana Proietti
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trasgredire

Voglia di trasgredire con un’altra donna – Consulenza on Line

da circa 10 anni stò con il mio ragazzo,circa tre mesi fà ho incontrato una donna,lei ha mostrato attenzione verso di me e non so come sia successo ci siamo scambiate baci e carezze anche intime.ho iniziato a tradire il mio lui con una lei.il rapporto con il mio ragazzo non era più quello di un tempo sie ra molto appiattito e l’idea di trasgredire mi piaceva talmente tanto che l’ho lasciato per vivere la storia con questa donna.l’idea di stare con lei mi piaceva,lei soddisfava le mie voglie e c’era una profonda intesa…ma dentro di me io provavo adrenalina ma nello stesso tempo stavo male.ad un certo punto non ce l’ho fatta più ho dovuto lasciare questa ragazza e ho richiamato il mio lui e ci sono tornata insieme.sono terribilmente confusa da tutto questo.provo sconforto e l’idea di essere stata fisicamente con una donna mi fa rabbrividire anche se quei momenti sono stati bellissimi.ora non credo che lo rifarò mai più. che cosa mi è successo? forse era l’intesa sessuale che non c’era con il mio ragazzo che mi ha portato a questo?o la voglia di trasgredire?

Gentilissima,

La bisessualità, come diceva Freud, è una caratteristica dell’essere umano. Non tutti sono bisex nella vita perché non tutti nel loro percorso trovano una persona dello stesso sesso che, come è successo a lei, mostra interesse e fa esplicite proposte. Altre persone invece, pure in presenza delle proposte, decidono di non trasgredire e restano ‘etero’ per tutta la vita. I motivi della scelta eterosessuale possono essere i più diversi : valori, tradizioni, paura, rispetto per l’altro, ecc.
Non credo che, se la tentazione le fosse venuta da un altro uomo anziché da una donna, lei non avrebbe accettato di vivere questa esperienza. In ogni caso, a questo punto c’è da guardare al futuro, alla nuova coppia che dovrete costruire insieme, che deve necessariamente tenere conto di questo senso di insoddisfazione di fondo. Cosa l’ha spinta ad affacciarsi per un momento alla finestra, per vedere chi passava dalle sue parti? Cosa può essere cambiato nella vostra coppia per non sentire l’esigenza di ‘affacciarsi’ di nuovo?

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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  • 3 Dic 2007
  • Dr. Giuliana Proietti
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batte il cuore

Mi batte il cuore se vedo una ragazza – Consulenza on Line

Buongiorno.Sono una ragazza di 20 anni e ho un pensiero fisso in testa che non mi lascia pace..ho paura di essere omosessuale..La prego, non sopporto risposte come “devi accettarti perchè non è una colpa, è un modo d’essere”… non voglio…Da piccola mi piaceva un amico di mio cugino; poi verso le medie ho cominciato a litigare con mia mamma che mi diceva che non le volevo bene e io non riuscivo ad abbracciarla… così mi batteva forte il cuore quando stavo vicino a una ragazza piu grande, avrei voluto piangere e abbracciarla per dirle quanto stavo male per mia mamma..-ma non lo facevo perchè mi vergognavo, non volevo far vedere quanto soffrivo, ero timida. Poi ho conosciuto una ragazza più grande che sono riuscita ad abbracciare e a dirle del brutto rapporto con mia mamma; stavo bene quando stavo con lei, mi sentivo amata e al centro dell’attenzione.Il mio rapporto con lei era impostato sul mio farle vedere di essere triste e volevo che lei mi consolasse…Quando la vedevo mi batteva forte il cuore perchè non vedevo l’ora che mi chiedesse come stavo..Due anni fa sono riuscita ad abbracciare mia mamma e questo mio bisogno di essere al centro delle preoccupazioni di questa ragazza si è attenuato molto e ora ho bisogno di lei solo quando litigo con mia mamma.Pochi mesi fa mi piaceva un ragazzo, ma non so se mi sono autoconvinta che mi piacesse o se era un vero desiderio… mi fa però paura pensare a un rapporto sessuale con lui, perchè forse da piccola il mio insegnante di danza a fine lezione si strusciava contro di me, quando non ci vedeva nessuno.Quando mi masturbo penso a un ragazzo e mi capita di andare in chat per eccitarmi con un ragazzo..Non voglio crescere, ma rimanere piccola e restare con i miei genitori per sempre…Non so più cosa fare… non voglio essere omosessuale…ma non riesco a farmi piacere più di tanto i ragazzi….e quando mi batte il cuore se vedo una ragazza non è perchè è bella, ma mi batte il cuore se capisco che lei possa capire il mio dolore, che possa ascoltarmi..Mi risponda la prego…la ringrazio molto!

Gentilissima,

La risposta che lei mi ha proibito di darle, perché ‘non la sopporta’, è effettivamente la risposta che le darei io, qualora pensassi che lei fosse realmente omosessuale… Ma io non credo che lei lo sia: penso piuttosto che lei abbia avuto un difficile rapporto con sua madre e che quindi abbia finora cercato nel sesso femminile, in ragazze più grandi (probabilmente simili a come poteva essere sua madre quando lei era piccola), quel rapporto emotivamente molto intenso che non ha avuto con sua madre, o che non ha avuto così come avrebbe desiderato. Esiste poi nella patologia psicologica il problema delle fissazioni, delle paure: più si ha paura di qualcosa, più la si pensa, fino a farsi ossessionare da certe immagini e suggestioni, ed organizzare tutta la propria esistenza intorno ad esse. E’ così nel caso dell’ipocondria (paura delle malattie) o in certe fobie. Provi dunque, se può, a cercare di recuperare in modo più profondo il rapporto con sua madre, per colmare quel senso di vuoto che ancora sente dentro di sé. Quanto all’orientamento sessuale, cerchi di sentirsi libera di vivere la sua sessualità come è, senza forzature, né pregiudizi. Qualora fosse realmente omosessuale, come giustamente diceva lei, la cosa migliore da fare è accettarsi. Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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  • 7 Feb 2008
  • Dr. Giuliana Proietti
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