Il mio rifugio è la poesia: intervista a Nichi Vendola

Il mio rifugio è la poesia: intervista a Nichi Vendola

Le interviste

 

GP Presidente Vendola, Lei è molto attivo sul Web: cosa ne pensa di questa nuova tecnologia? Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi per le persone che la utilizzano?

NV I vantaggi sono tanti: dalla facilità di reperire informazioni meno filtrate alla possibilità di entrare in contatto con persone più o meno lontane. Sul web viaggia la comunicazione. Si possono davvero abbattere quei muri insopportabili che dividono le istituzioni dalla cittadinanza. Per me, che appartengo a una generazione avvezza alle piazze, uno svantaggio concreto potrebbe essere rappresentato dalla perdita di aderenza alla realtà, alle cose della vita, alle relazioni fatte di carne e ossa. Ma in generale, le nuove tecnologie, utilizzate bene, sono solo uno strumento positivo di diffusione della conoscenza e di partecipazione attiva.

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GP Parliamo di libri: quali sono i suoi autori preferiti?

NV Su tutti Pier Paolo Pasolini, Marguerite Yourcenar e Federico Garcia Lorca.

GP La sua tesi di laurea è stata su Pier Paolo Pasolini. Oggi sembra che il caso si stia riaprendo e che anche la morte dello scrittore sia da annoverare fra i grandi misteri italiani. Che idea se ne è fatta?

NV Pasolini è stato vittima della brutalità umana. A distanza di più di trent’anni ritengo sia stato ammazzato due volte, proprio perché le zone d’ombra sul suo caso sono ancora troppe e ancora troppo lontane dalla chiarezza che meriterebbe. La chiusura del caso è stata certamente troppo frettolosa, così come per due volte la riapertura e la successiva chiusura delle indagini. Per il resto, credo sia giusto rispettare e attendere gli esiti del nuovo lavoro della magistratura, con la speranza che si arrivi alla verità.

GP Sappiamo che lei è un grande appassionato di poesia: pensa che la poesia possa avere una qualche valenza terapeutica per aiutare una persona in difficoltà?

NV La poesia libera l’anima. Appena posso mi rifugio nella poesia, anche se è sempre troppo poco il tempo a disposizione. I versi sono in grado di regalare quel sogno che tutti noi inseguiamo. Quando leggo provo a elevare i miei pensieri, e questo mi aiuta a guardare le cose con un occhio diverso. Perciò, indubbiamente aiuta chi è in difficoltà.

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GP Mi ha molto colpito che lei, fra i suoi “buoni libri”, mettesse al primo posto la Bibbia. In che senso trova che la Bibbia sia un “buon libro”? Crede si tratti veramente di un testo ispirato da una Divinità?

NV Sono cattolico, dunque per me la Bibbia rappresenta una guida. Credo sia uno straordinario testo simbolico e storico insieme. Non mi soffermerei tanto sull’ispirazione divina, quanto sulla lettura in chiave antropologica: molto spesso in grado di svelare al meglio le sfaccettature più recondite del comportamento umano. Più di tanti altri testi di politica, filosofia o sociologia.

GP Lei si dichiara ad un tempo cattolico e omosessuale: cosa ne pensa delle psicoterapie per la cura dell’omosessualità che si sono affermate in ambito cattolico per curare i così detti “complessi omosessuali”? Mi riferisco in particolare alle terapie messe a punto da Joseph Nicolosi…

NV Pensare a una cura per l’omosessualità significa associarla a una patologia, e io non credo che lo sia. Credo invece che questo possa fuorviare e in maniera distruttiva l’ego di chi comincia a riconoscere nell’accettazione della propria omosessualità un punto di partenza verso la propria serenità.

GP Cosa ne pensa della bisessualità? Molti omosessuali la ritengono una fase temporanea di confusione, di conflitto d’identità, nella transizione verso l’omosessualità vera e propria. E’ d’accordo?

NV Non credo esista una regola in particolare. Ad ogni modo, quando si ha a che fare con sentimenti ed emozioni, non è mio costume esprimere giudizi. Posso soltanto dire che credo nell’amore, tutto qui.

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GP Un altro tema d’attualità: cosa ne pensa dell’interruzione di gravidanza e quali sono le direttive, nella sua regione, per quanto riguarda la RU486?

NV Sebbene l’aborto sia un atto doloroso, appartiene pur sempre alla sfera intima della donna. Inutile ribadire la mia vicinanza ideologica ed emotiva ai movimenti femminili degli anni ’70, in cui finalmente il nostro Paese compì un passo decisivo verso la propria crescita culturale. E in un momento come questo, di ‘restaurazione’ profonda, in Puglia da tre mesi abbiamo deciso di dare il via alla sperimentazione della pillola abortiva attenendoci alle linee guida della direttiva nazionale, come la necessità dei tre giorni di ricovero per la somministrazione. Ma ciò non toglie che stiamo ragionando anche sulla possibilità di somministrare la RU486 in day hospital, ovviamente sempre in accordo con i medici non obiettori.

GP Lei è considerato, anche da membri dello schieramento a lei avverso, un leader “carismatico”: quali sono le caratteristiche di personalità che contribuiscono, secondo lei, a creare il carisma? Perché in Italia di leader veramente “carismatici” ce ne sono sempre di meno ? (E Berlusconi lo è?)

NV Non ho molta confidenza con la parola leader. Io cerco di interpretare i bisogni della gente e fare in modo che la politica diventi prima di tutto ascolto. Non manifestazioni di populismo che non contengono in sè alcuna visione del futuro, come nel caso del berlusconismo sempre più interessato alla realizzazione di squallidi interessi privati che al raggiungimento di interessi pubblici. E l’assenza di personalità carismatiche in politica, generata a mio avviso dal naufragio della politica stessa, ancora troppo legata ai partiti e alle loro scuole morte e sepolte da tempo, non fa altro che lasciare ampio spazio al diffondersi dell’anticultura berlusconiana.

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GP Lei è ormai in politica da diversi anni: frequentare le stanze del potere in che modo l’ha cambiata?

NV Anche con il termine ‘potere’ non ho molta confidenza. Stando al governo, ovviamente vedo le cose con occhi diversi. Ma non sono cambiato. Piuttosto la gestione della cosa pubblica ha modificato le mie attitudini, come fosse un amplificatore. Se quando ero all’opposizione lottavo strenuamente affinché fosse riconosciuto un diritto, oggi riesco a lottare un po’ meno e lavorare con un senso di responsabilità maggiore.

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GP Si considera una persona timida? Secondo lei possono conciliarsi potere e timidezza, e a che prezzo?

NV Anche se la timidezza di fondo resta, con il passare del tempo ho cominciato a controllarla. Erano gli anni delle prime riunioni, dei primi comizi e anche delle prime interviste. A mio avviso, più che potere e timidezza a trovare il loro giusto equilibrio dovrebbero essere l’uomo pubblico e la sua timidezza. Mai, però, a discapito delle relazioni importanti e della bellezza della vita. Mai a danno della verità.

GP Molti ritengono che la politica potrebbe essere più etica se agli amministratori fosse concesso di essere eletti per un singolo mandato, non rinnovabile. Lei cosa ne pensa?

NV Fissare dei paletti alla carriera politica può allontanare le mele marce e far spazio alle giovani classi dirigenti, questo è vero. Potrebbe anche, però, precludere a tanta altra brava gente la possibilità di proseguire in un buon lavoro. Penso che la questione etica riguardi l’episodio quotidiano, la vita di tutti i giorni, l’uomo o la donna nella vita in famiglia. Sono assolutamente disposto a discutere di regole chiare e incontrovertibili, ma in maniera costruttiva, non demagogica. Quindi, un discorso è non candidarsi in caso di condanna, un altro non candidarsi per due volte consecutive a prescindere da qualsiasi altro fattore.


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GP In una intervista, ha dichiarato di avere due vocazioni: una quella dell’organizzatore instancabile (e su questo è abbastanza facile immaginarla). L’altro Vendola invece, è quello da lei definito “ludico, anarchico, infantile, narcisista”. Ci può descrivere meglio queste parti meno conosciute della sua personalità?

NV È l’altra parte di me, quella dell’uomo sui cinquanta che vorrebbe tornare indietro alla sua tenera età. Ho cominciato molto presto a fare politica, avevo i calzoni corti. Credo che questo, in qualche modo, mi abbia sottratto il tempo dedicato al gioco, allo svago e alle distrazioni più futili, tipiche di quell’età. Allora, a volte, torno a essere bambino, un po’ infantile e ludico. La mia anarchia, invece, si può descrivere così: non riesco a subire decisioni altrui che reputo ingiuste. Mi accadeva ai tempi della Figc, mi accade anche ora. Sul narcisismo posso solo dire che lo sono talmente tanto che, sulla questione, più che dire la mia, preferisco sentire cosa ne pensano gli altri.

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Chi è Nichi Vendola?

Nichi Vendola è il Presidente della Regione Puglia. E’ possibile leggere una biografia dettagliata sul suo Sito Nichivendola.it

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