Freudiana – Nel laboratorio di Ernst von Brücke

Sopra: Il Prof. Ernst von Brücke

”Mi ritrovai nell’orbita di von Brücke, la personalità che più di ogni altra nella vita ha influito su di me e indugiai a lungo nel campo della fisiologia, che allora, naturalmente, si identificava troppo con la sola istologia”. Così racconta Freud questa esperienza con il Professor Ernst von Brücke presso il quale lavorò dal 1876, quando era ancora uno studente e col quale continuò a collaborare sino al 1882.

Ernst von Brücke (1819-1892) era un prussiano rigido e autoritario, che mai si sentì a suo agio a Vienna e che ai viennesi faceva l’impressione di uno straniero, con i suoi capelli rossi, il viso austero ed il sorriso ‘mefistofelico’, (definizione di Benedikt).

Il livello scientifico del suo insegnamento era di gran lunga troppo elevato per i suoi studenti ed egli non si degnò mai di insegnare al loro livello. Era il più temuto fra gli esaminatori: poneva solo una domanda e se non si sapeva rispondere, non se ne otteneva un’altra per rimediare. Brücke aspettava in impassibile silenzio finché non erano trascorsi i quindici minuti concessi. Gli studenti però lo rispettavano ed infatti non si ribellarono mai contro di lui.

Brücke era stato allievo di Johannes von Müller (grande fisiologo e zoologo tedesco, che segnò il passaggio dalla filosofia della natura alla nuova tendenza meccanicistico-organicistica ispirata al positivismo). Ernst Brücke rappresentava, a Vienna, la prestigiosa scuola di H. von Helmholtz (Helmholtz fu l’autore della prima esposizione fisico-matematica del principio di conversione dell’energia, principio che Freud utilizzerà nell’organizzazione del suo modello di apparato psichico), un vero e proprio movimento che si proponeva di realizzare un netto distacco dalla scienza romantica, contrapponendo al vitalismo un nuovo programma meccanicistico, rigorosamente deterministico, che perseguiva la generalizzazione del metodo sperimentale e dei principi teorici propri della fisica. La sua aspirazione era di ridurre i processi psicologici in leggi fisiologiche ed i processi fisiologici in leggi fisiche e chimiche.

Gli interessi di Brücke si estendevano a vari campi: scrisse intorno ai principi scientifici di belle arti, alla base fisiologica della poesia tedesca, e inventò la Pasigraphia, una scrittura universale che si pretendeva applicabile a tutte le lingue del mondo.

Nel laboratorio di Ernst von Brücke, Freud conobbe i suoi due assistenti più anziani, il fisiologo Sigmund Exner von Fleischl-Marxow, uomo di grande ingegno ed anche il Dottor Joseph Breuer, che stava compiendo lì una ricerca. Freud trovò in Breuer un collega stimolante, un amico paterno, che lo aiutava anche con prestiti di denaro.

Il 31 marzo 1881 Freud uscì dall’università con il titolo di Dottore in medicina generale e si trovò per quasi due anni a fare il “dimostratore” all’istituto di fisiologia, occupandosi contemporaneamente dello studio dei gas con E. Ludvig.

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Nel luglio 1882 avvenne “la svolta” quando il “venerato maestro”, Brücke, pose “rimedio alla magnanima avventatezza” del padre e gli consigliò di abbandonare l’attività puramente teorica a causa della precaria situazione economica familiare: Freud avrebbe dovuto accontentarsi per molto tempo di una posizione inferiore e mal retribuita e poi, per il giovane Sigmund, era tempo di pensare al matrimonio…

Ma di questo riparleremo.

Bibliografia:

Vegetti Finzi, Storia della psicoanalisi, Mondadori
Ellenberger, La scoperta dell’inconscio, Boringhieri

Giuliana Proietti

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