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Bimbo a Bordo

Bimbo a Bordo – Intervista a Barbara Sgarzi

Bimbo a Bordo – Intervista a Barbara Sgarzi

Le interviste

 

E’ recentemente uscito un libro che, conoscendo lo stile dell’autrice, deve essere sicuramente molto divertente, ma allo stesso tempo capace di suscitare delle riflessioni. Non ho ancora avuto modo di leggerlo, ma intanto ho pensato di fare qualche domanda a Barbara Sgarzi, in esclusiva per Psicolinea.

Psicolinea 20+anni di attività

Per chi non la conoscesse, Barbara Sgarzi è genovese trapiantata a Milano. E’ giornalista, blogger ed esperta di comunicazione online. Scrive di lifestyle, viaggi, nuovi media e attualità per Grazia e Donna Moderna, oltre che su Blimunda ed altri blog. Come lei stessa ricorda, mentre sosteneva con impegno la causa childfree (ovvero la possibilità di vivere bene in coppia, anche senza avere dei figli), improvvisamente è rimasta incinta.

Per darvi un’idea dei contenuti e dello stile brillante del libro, credo che la cosa migliore sia riportarvi per intero i contenuti della quarta di copertina:

La nonna ripete che, ai suoi tempi, fare figli era la cosa più naturale del mondo? Beata lei. Perché oggi sembra più complicato che far decollare uno shuttle. Esami, diete, controlli, manuali di puericultura imparati a memoria. Ansia da prestazione già alla terza settimana, corsi pre-parto con obbligo di frequenza, futuri padri in tensione. E soprattutto l’assalto delle temibili madri perfette, pronte a dire la loro e a giudicare qualunque cosa facciate (o non facciate), a colpi di “io, invece”.

Aggiungete la sindrome di Wonder Woman che ci vuole belle e desiderabili anche con il pancione, in ufficio fino al giorno del parto, in forma perfetta dopo solo un mese, dolce mammina che allatta ma anche grintosa business woman, rassicurante angelo del focolare e insieme compagna sexy e brillante, completate con una spruzzata di ormoni impazziti et voilà, ce n’è abbastanza per avere voglia di fuggire su un’isola deserta, altro che preparare il corredino con occhi sognanti.
Tranquille: fare figli è ancora la cosa più naturale del mondo.
Basta non prendersi troppo sul serio.

PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene anche se in coppiaCome vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia

Tutti i consigli utili per:

❍ affrontare i momenti di sconforto e gli ormoni in altalena;
❍ fare shopping per voi e per il bebè in arrivo;
❍ ignorare con un sorriso commenti, suggerimenti e consigli non richiesti che arriveranno a raffica;
❍ gestire le ansie del futuro padre e conservare un barlume di vita di coppia;
❍ sopravvivere a quelli che vi dicono essere i “nove mesi più belli della vostra vita”, ma voi non ne siete così convinte…
❍vedere la luce in fondo al tunnel dei primi, difficili giorni a casa con un neonato.

Scopertasi incinta quando meno se lo aspettava, l’autrice ha iniziato a condividere anche questa esperienza sul suo blog, sdrammatizzando, ironizzando, raccontando tutti gli step di quei nove mesi con l’occhio informativo della giornalista e quello cinico della giovane donna. Rifiutando lo stereotipo che vuole tutte le donne in dolce attesa serene e appagate, ha condiviso con sincerità quanto possa essere noiosa a volte la gravidanza, e difficile la gestione del pupo. Pensava che l’avrebbero bruciata sul rogo, invece ha scoperto una rete di solidarietà, sorrisi e comprensione. E un esercito di mamme e future mamme come lei stanche, insicure e piene di dubbi. Il rimedio? Parlarsi con sincerità

Una Videoconferenza su Salute e Benessere

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Ed ecco l’intervista:

GP Quale è la motivazione profonda che ti ha spinto a scrivere questo libro?

BS Parlare della gravidanza sul mio blog mi ha aiutato molto. A sdrammatizzare, a trovare nuove amiche, a superare le difficoltà e i momenti bui. Spero, con questo libro, di aiutare altre donne a riderci un po’ su.

GP Per molte donne il periodo della gravidanza è uno dei più belli della vita. Come è stato il tuo?

BS Il mio libro nasce anche per reazione a chi ti dice appunto: “E’ il momento più bello della tua vita, goditelo!”. Figuriamoci gli altri, pensavo io… Ma non perché la mia gravidanza sia stata brutta, tutt’altro. Non ho avuto alcun problema, non so cosa siano le nausee, è stato tutto perfetto. E’ solo che volevo smitizzare quell’aura di sacralità che si crea intorno alla futura madre. Quando hai la taglia di un capodoglio, ogni movimento ti costa fatica e non ne puoi davvero più, è anche giusto dirselo, senza timore di passare per “mostri”.

GP Una volta le donne tentavano in tutti i modi di dissimulare la gravidanza con abiti coprenti e linee morbide: dal punto di vista estetico, secondo te, erano più belle le madri in attesa di una volta o quelle di oggi, che esibiscono tutto? Cosa ne pensi ad esempio dei tanti pancioni che vengono oggi esposti quasi narcisisticamente in spiaggia?

BS Esporre il pancione sulla copertina di un magazine per continuare a far parlare di sé non mi piace molto; sembra che le celebrities vogliano sfruttare mediaticamente anche un momento così delicato e intimo. D’altra parte, parlando di noi comuni mortali, sono felice che non ci vengano più imposti gli orridi vestitoni arricciati che ricordo indosso a mia madre, nelle foto di famiglia. Certo, ci vuole misura. Ma la misura non va molto d’accordo con la nostra società, mi pare.

GP Il tuo libro, come tu stessa sostieni, è scritto “in stile ironico e un po’ dissacrante”: perché secondo te era necessario essere ironici e dissacranti nel parlare di una cosa tanto naturale?

BS Proprio perché non è più così naturale! Ai tempi di mia nonna, fare figli era la cosa più normale del mondo, anche troppo, se si pensa alle famiglie numerose di una volta. Oggi sembra più complicato che far decollare uno Shuttle. Esami, regime alimentare, controlli, ansie, un fiume di consigli e suggerimenti non richiesti, decine di manuali da leggere…Mi sembrava ci fosse bisogno di tornare con i piedi per terra, attraverso un po’ di ironia. E, a volte, anche un po’ di sarcasmo.

GP Ritieni che la maternità sia ancora una soddisfazione importante per la vita di una donna, anche se è in carriera?

BS Certamente. La maternità è una cosa che esula da ogni altra scelta di vita e lavoro. La scommessa sta nel non rendere le due cose antitetiche. Anche se, lo sappiamo bene, in Italia lavorare dopo aver avuto un figlio è ancora molto, troppo difficile. Un dato tra mille: secondo l’Istat, il 20,1% delle donne abbandona il lavoro dopo il primo bimbo. Il grande coraggio delle donne che decidono di mettere al mondo una vita sta anche in questi dati.

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GP Un figlio, secondo ciò che pensi in generale e la tua esperienza personale, può cambiare la personalità di una donna? In che cosa ci migliora, in che cosa ci peggiora?

BS Domanda difficile. Difficile perché, prima di avere figli, ho sempre pensato che, a parte lodevoli eccezioni, le donne con figli cambiassero troppo. Si annullassero nel loro ruolo di madri, diventassero insopportabilmente bambinocentriche. Per cui, quando è toccato a me, ho fatto di tutto per non imitarle. Mantenendo un lavoro, le uscite da sola, del tempo libero e soprattutto curando il rapporto di coppia, spesso messo a dura prova. Detto questo, sì, si cambia e a parte le esagerazioni citate sopra, si cambia in meglio. Innazitutto diventando genitori si chiudono molti conti con i nostri papà e le nostre mamme. Recriminazioni, disaccordi eccetera: passa tutto in secondo piano. Poi, si rivedono molte priorità, ci si ammorbidisce, ci si rilassa, in senso positivo. Io, a sorpresa, mi sento una persona migliore da quando c’è mia figlia, più completa. Ed essendo stata per ranni una childfree convinta, non l’avrei mai detto!

GP In che modo la nascita di un figlio cambia le abitudini sessuali della coppia? Pensi sia possibile per la coppia riuscire a ritrovare la vecchia intesa dopo il trambusto e lo stress causato dalla nascita di un figlio? Nel tuo libro dai qualche suggerimento ai neo papà e mamme?

BS Allora, nei primi, fatidici “40 giorni” dopo la nascita (che se siete fortunate durano un mese, se lo siete un po’ meno ne durano tre…) pensare al sesso è oggettivamente impossibile. A parte che i medici stessi consigliano di far trascorrere proprio quel periodo prima di riprendere i rapporti, ma con tutto quello che avete da fare, le ore di sonno azzerate, la sensazione di inadeguatezza tipica della nepmadre, ecco, è proprio l’ultimo dei pensieri. Dopo, ci vuole pazienza e anche qualche piccolo sforzo. Lo so che mettere in relazione la vita sessuale con lo sforzo pare strano, ma se ci si allontana dal proprio compagno per troppo tempo perché si è stanche, focalizzate solo sul bimbo, distratte, è facile ritrovarsi dopo qualche mese senza più intimità, a dividere il letto con un estraneo. Io ho sempre pensato che i figli siano un fenomeno transitorio nella coppia: arrivano, crescono, se ne vanno. E’ la coppia che deve restare forte, per cui, non trascuriamola troppo!

Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

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Photo by Melike Benli

Barbara Sgarzi
BIMBO A BORDO
Sopravvivere con stile alla gravidanza
Collana Pink generation
192 pagine
9,90 euro
ISBN: 978-88-6298-050-0
Data di pubblicazione: marzo 2009

Psicolinea 20+anni di attività

A25

Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
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Antoine de Saint-Exupery: una biografia
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Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti

Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE

La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.

Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.

Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)

mail: g.proietti@psicolinea.it

Visita anche:
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I Social
  • 17 Giu 2009
  • Dr. Giuliana Proietti
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Intervista a Giulio Borrelli: una storia non solo personale

Intervista a Giulio Borrelli: una storia non solo personale

Intervista a Giulio Borrelli: una storia non solo personale

Le interviste

 

GP Quale è, secondo te, la motivazione che sta dietro la scelta di fare il giornalista? Fornisce maggiore gratificazione la possibilità di esplorare il mondo e soddisfare delle curiosità interiori o c’è il bisogno sociale di informare gli altri, per far loro sapere di cose che altrimenti non conoscerebbero e talvolta nemmeno immaginerebbero?

GB Alla base c’e’ una passione: esplorare il mondo e poterlo raccontare. E’ un impegno, un mestiere, ma anche un privilegio, di cui rendere conto agli altri, al pubblico.

GP Quale è, fondamentalmente, la differenza fra il giornalista della carta stampata e il giornalista di un TG? Fanno, per così dire, lo stesso mestiere?

GB Solcano lo stesso mare con mezzi diversi. La parola scritta e’ più pensata e più fredda. Il racconto per suoni e immagini è più sintetico, e anche più superficiale, ma più vivo e coinvolgente.

GP Cosa ne pensi del così detto “giornalismo dal basso”, o citizen journalism?

GB Può essere un ottimo strumento per arricchire e completare l’informazione al servizio del cittadino.

GP Attualmente giornalisti professionisti e blogger ti sembrano più alleati o antagonisti?

GB Oggi sono antagonisti, ma – in questo mestiere – c’e’ spazio per tutti coloro che hanno qualcosa da dire.

GP Come viene scelto il conduttore di un TG? Che doti deve avere?

GB Buona presenza in video, dizione curata, e capacità di comunicare.

GP Perché c’è la corsa per la conduzione del TG, anche se professionalmente non dovrebbe essere entusiasmante, visto che non si fa altro che leggere le notizie che altri hanno scritto?

GB Un bravo conduttore non si limita a leggere le notizie scritte da altri. Deve essere anche un “rewriter”, deve saper riscrivere e adattare la versione, fornitagli da altri colleghi, alle esigenze di una comunicazione chiara e diretta.

GP E un direttore di Tg alla Rai, oltre che essere in qualche modo schierato (vista la notoria lottizzazione in Rai è difficile non pensarlo…), che altre qualità deve, in genere, avere?

GB Il vero problema oggi è che alla vecchia lottizzazione si è aggiunta e sovrapposta l’attività di fiduciari esterni, di lobby politico-editorial-giornalistiche che, come racconto nel libro “Le mani sul Tg1”, hanno peggiorato i vecchi vizi. Il lavoro di un direttore del Tg del servizio pubblico dovrebbe essere quello di mantenere una soglia di dignità collettiva, che permetta di mediare tra le proprie opinioni e l’interesse generale ad un’informazione il più possibile completa e pluralista.

GP Privatizzare la Rai potrebbe essere una soluzione per far uscire la politica dall’informazione libera?

GB Se le cose continuano così, la privatizzazione –che porta ad una diversa distribuzione delle risorse pubblicitarie – potrebbe essere la strada per superare quel duopolio Rai-Mediaset, che ormai è un quasi un monopolio. Ma questa è una scelta che spetta alla politica.

Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere

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Convegno Diventare Donne
18 Marzo 2023, Castelferretti Ancona
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

GP Quando arriva in redazione una notizia imbarazzante, è più facile ometterla o manipolarla?

GB Un vero professionista, che rispetti il pubblico, sa sempre come cavarsela anche in situazioni complicate.

GP Ora che voi uomini subite la concorrenza delle giornaliste Tv siete costretti a curare di più la vostra immagine? Ricordo ad esempio che tu per anni hai portato gli occhiali da vista e che poi questi sono scomparsi. E’ casuale o effettivamente comincia a porsi, in modo serio, anche per voi uomini, la questione dell’immagine?

GB La concorrenza delle donne in questo mestiere non è una cosa nuova. E’ ormai di vecchia data. Le giornaliste hanno contribuito a svecchiare e a dare maggior “appeal” ai vari Tg. E’ un fenomeno che è andato avanti di pari passo con lo sviluppo della società. Gli uomini curano di più la propria immagine anche nella politica e in tante attività produttive e non produttive.

GP Perché ultimamente tanti giornalisti si danno alla politica?

GB Anche questa non è una novità. Da Andrea Barbato ad Alberto Michelini, a Francesco Pionati è lunga la lista di giornalisti che, a destra e a sinistra, in epoche diverse, hanno scelto di candidarsi alle elezioni. Lo fanno, del resto, i magistrati, gli industriali…

GP Quale è, secondo te, il limite fra gossip e informazione? I politici in America possono opporsi alla divulgazione di notizie che riguardano la loro vita privata?

GB Negli ultimi tempi l’Italia si è americanizzata anche in questo: il privato è diventato pubblico. Resta, tuttavia, un limite tra il pettegolezzo, che riguarda aspetti privati e marginali della vita dei politici, e informazione, relativa anche a vicende private, che hanno rilevanza pubblica.

Psicolinea for open minded people

GP Tu sei da anni corrispondente dagli Stati Uniti: che cosa ti manca, professionalmente, dell’Italia e cosa sei contento di aver lasciato?

GB Sono contento di aver lasciato il chiacchiericcio quotidiano della inconcludente politica italiana; mi manca la possibilità di poter costantemente attingere, in modo diretto, ad alcune fonti di informazione.

GP Secondo te si vive meglio, a livello di classe media, negli USA o nella vecchia Europa?

GB La “middle class” vive meglio nella vecchia Europa perché gode di una serie di benefici e di tutele che in America non ci sono. Per un cittadino, è più facile e meno costoso – nel Vecchio Continente – curarsi o mandare i figli all’università.

GP Perché hai scritto “Le mani sul TG1”? Volevi toglierti qualche sassolino dalla scarpa o piuttosto informare le persone di quello che sta succedendo in TV, al di là dello schermo?

GB Ho scritto questo libro per ricostruire, innanzitutto, i momenti essenziali della mia biografia professionale, strapazzata troppo spesso da coloro che non mi perdonano di aver cercato di infrangere alcuni tabù in 40 anni di giornalismo in prima linea. Il racconto della mia storia, della mia esperienza – narrata senza veli e reticenze – permette al lettore di capire meglio i retroscena di un meccanismo che incide sulle sorti della nostra democrazia. E’ una storia personale che ha un valore ben più generale. E anche per questo dà fastidio.

Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

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Chi è Giulio Borrelli?

Giulio Sciorilli Borrelli nasce ad Atessa, in provincia di Chieti nel 1946. Dopo la laurea con lode in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, comincia a lavorare all’Unità nel 1970 nella cronaca di Roma, seguendo sia la nera sia la bianca istituzionale. Nel 1974 diventa capocronista e nel 1978 viene assunto in Rai, prima al Gazzettino di Roma (L’attuale TGR), poi al Tg1. Nel massimo telegiornale italiano si occupa di cronaca italiana e di politica internazionale realizzando numerosi servizi ed interviste in esclusiva: dall’attentato al Papa alla vicenda Gelli-P2; dalle stragi al “processo Moro”; dai delitti di mafia alla cattura di Toto’ Riina; dalla caduta del comunismo nei Paesi dell’est europeo alla crisi messicana. Conduce per diversi anni il telegiornale della mezzasera e poi l’edizione delle 13.30. Nel 1994 diventa caporedattore del TG1 e dal 1995 al 1998 conduce l’edizione delle 20 dello stesso telegiornale. Da giugno 1998 a giugno 2000 è Direttore del TG1. Nel 2000 lascia la direzione del TG1 e diventa corrispondente e responsabile della sede Rai di New York. In qualità di corrispondente dal Nord America segue per la Rai la tragedia dell’undici settembre, le elezioni presidenziali statunitensi del 2000, del 2004 e del 2008, le guerre in Afghanistan e Iraq, compie viaggi in mezzo mondo, al seguito del Presidente americano George W. Bush, che tra l’altro intervista in esclusiva tre volte, faccia a faccia, alla Casa Bianca. (da Wikipedia)

Giulio Borrelli, Le mani sul TG1 Coniglio Editore

Il libro di Giulio Borrelli svela, per la prima volta, in modo documentato, meccanismi interni, retroscena, episodi sconosciuti o rimossi. Il lettore trova fondamentali elementi di analisi e di interpretazione per comprendere le logiche di funzionamento della testata ammiraglia, legate non solo alla politica. La chiave narrativa è assolutamente originale e mai nostalgica. «Non c’era un bel mondo che fu… ma oggi – scrive Borrelli la corretta informazione sta andando verso una deriva… Si è passati dai partiti ai salotti, alle lobby… (tratto dal sito Coniglio Editore).

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Antoine de Saint-Exupery: una biografia
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Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti

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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
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  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.

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  • 1 Ago 2010
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E' così che mi viene... Intervista a Andrea De Carlo

E’ così che mi viene… Intervista a Andrea De Carlo

E’ così che mi viene… Intervista a Andrea De Carlo

Le interviste

 

GP Quale è il libro (letto) che ha significato di più per lei e perché?

ADC Il primo libro che mi ha davvero appassionato è stato “I tre moschettieri” di Dumas. L’ho letto quando avevo forse nove anni, e lì ho scoperto tutti gli elementi entusiasmanti di un romanzo: i personaggi, l’ambientazione, l’amicizia, l’amore… Certo, è probabile che oggi non reggerebbe a una rilettura più critica e matura, ma allora ha significato molto per me.

GP E tra i libri che ha scritto, quale è quello che la rappresenta di più? Perché?

ADC Riguardo i miei libri, credo che ognuno mi rappresenti, per un aspetto o per l’altro. Se dovessi sceglierne uno solo, forse direi “Due di due”. Tra tutti, è probabilmente quello in qui ho più riversato i miei pensieri, le mie esperienze, il mio modo di essere.

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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

GP Perché usa ripetutamente la congiunzione ‘e’ nelle frasi dei suoi romanzi? E’ un codice segreto per farsi riconoscere dai suoi lettori, un artificio letterario per rendere meglio il linguaggio parlato, o altro?

ADC Credo che lo stile di ogni scrittore nasca da un intreccio di scelte razionali e scelte istintive, dove la ricerca espressiva si mescola a tratti caratteriali e a impulsi inconsci. Il caso dei miei ‘e’ ricorrenti ne è un buon esempio. In altre parole, è così che mi viene, come il tono della mia voce.

GP Le case editrici sono così spietate nei riguardi degli autori emergenti, come abbiamo letto nel libro ‘Due di Due’? Che consiglio si sente di dare a chi desidera realizzare il sogno della pubblicazione del suo libro nel cassetto?

ADC Le case editrici ragionano prevalentemente in base a considerazioni di mercato, dunque pubblicano autori che pensano possano vendere. In questo non c’è niente di strano, visto che devono produrre utili. Ma è molto brutto quando da questo nascono manipolazioni nei confronti di scrittori che non sono ancora in grado di difendersi. E’ successo tante volte in passato e succede ancora, credo. L’unico consiglio che posso dare a chi vorrebbe pubblicare il proprio libro è di non accontentarsi dei primi risultati, di riscrivere fino a essere totalmente convinto che non ci sia niente da migliorare e poi, ma solo a quel punto, di difendere strenuamente le proprie scelte.

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GP Esiste il fenomeno del ghostwriting in Italia, fra gli scrittori di successo?

ADC Non ho informazioni dirette, però sfogliando alcuni libri ho la sensazione che siano stati “messi insieme”. Se non è “ghostwriting” è probabile che sia qualcosa di molto simile.

GP Che rapporto ha con il computer ?

ADC Uso il computer per scrivere, e lo trovo uno strumento molto più flessibile della Lettera 22 che usavo agli inizi, o anche della penna. Questo perché i pensieri non sono orizzontali, ma circolari, ellittici, curvilinei, e l’elasticità del computer gli si adatta meglio.

GP E con internet?

ADC Uso Internet per raccogliere informazioni, per scrivere lettere ad amici lontani, per comunicare con i molti lettori che frequentano il forum del mio sito (www.andreadecarlo.com).

GP Sappiamo che le sta molto a cuore la salvaguardia dell’ambiente: ha mai pensato di pubblicare un libro direttamente on line, senza utilizzare carta, seppure riciclata? Che problemi ci sarebbero?

ADC Ci ho pensato, ma sono arrivato alla conclusione che un romanzo debba essere un oggetto tangibile, reale, dunque stampato su carta. Nessun congegno elettronico potrà mai sostituire il piacere di tenere la tua copia personale tra le mani, sfogliarla, segnarla, portarla dove vuoi. Il punto è usare la carta giusta, che non abbia comportato la distruzione di foreste. Per questo continuo la mia campagna con Greenpeace, a cui stanno aggiungendosi altri scrittori. Ormai abbiamo dimostrato che stampare su carta amica delle foreste è possibile, che non costa di più, e che i risultati sono buoni. Tutti i miei libri, inclusi i tascabili e le edizioni straniere, sono e saranno su carta riciclata e certificata. Farò di tutto perché i miei colleghi seguano questa strada.


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GP Lei dice che i romanzi statici sono la morte della letteratura. Un libro come Il Codice da Vinci è per lei un buon esempio di letteratura?

ADC Il Codice da Vinci è un romanzo in costante, frenetico movimento, ma sembra scritto da un imbecille per un pubblico di imbecilli. Il suo spostare l’azione da un luogo all’altro senza tregua serve solo a non far soffermare il lettore sulla massa di informazioni sbagliate, implausibilità, sciocchezze, e sulla sua pessima qualità letteraria.

GP Chi conosce le trame ed i personaggi dei suoi libri, trovandosi a leggere la sua biografia si rende conto di sapere molte cose della sua vita privata e delle sue esperienze, senza averla mai incontrata di persona. Questa cosa le crea qualche imbarazzo nella vita sociale ?

ADC No. Un po’ perché la mia vita sociale è estremamente ridotta, un po’ perché mi sembra del tutto inevitabile che un romanziere scriva della sua vita. A volte mi capita di incontrare qualcuno che pensa di conoscermi bene perché conosce bene i miei romanzi. Quando capita l’unico problema è nella mancanza di reciprocità, ma è facilmente superabile.

GP Per molte persone la creazione artistica è una sorta di auto-terapia, un modo per fare ‘outing’ pur senza esporsi in prima persona. E’ così anche per lei?

ADC Scrivere è anche una forma di auto-terapia, e nello stesso tempo un modo di peggiorare la malattia, perché raccontare di un nodo non vuole dire scioglierlo, ma solo vederlo in modo più chiaro, e renderlo visibile agli altri. Comunque sia, il gioco che fa un romanziere implica un livello altissimo di esposizione, in prima persona.

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GP Lei si interessa di psicologia? Le è mai capitato di leggere un trattato di psicologia per approfondire la descrizione della personalità di uno dei suoi personaggi?

ADC La psicologia mi interessa molto, così come mi interessa l’etologia, che gli umani per rassicurarsi vorrebbero applicare solo alle altre specie animali. Faccio sempre un attento studio psicologico dei miei personaggi e delle loro interazioni, prima ancora di cominciare a scrivere.

GP E’ nato nella Milano che conta, ha studiato al Liceo Berchet e si è laureato in storia moderna, ha viaggiato moltissimo, conosciuto e lavorato con personaggi del calibro di Fellini, Antonioni, Oliviero Toscani, è stato pubblicato dai migliori editori italiani, tradotto in 21 lingue ed è ancora lo scrittore più amato dai giovani, anche se sono di una generazione successiva alla sua. Tutto questo riesce a farla sentire un privilegiato?

ADC Sono un privilegiato perché faccio un lavoro che mi piace, e perché ho un pubblico di lettori appassionati e partecipi. Però questo non è certo un privilegio che mi è caduto addosso: me lo sono conquistato – e continuo a conquistarmelo – con un lavoro intenso e senza accettare nessun genere di compromessi.

GP Nella sua biografia leggiamo anche che, oltre che scrittore, è musicista, regista, fotografo. Perché ha scelto la narrativa come mezzo privilegiato di espressione e di comunicazione?

ADC Scrivere romanzi è un’attività che mi corrisponde. In più, almeno come la pratico io, è un’attività totalmente libera, senza condizionamenti o limiti di sorta. Frequentare altri linguaggi mi interessa, mi diverte, e contribuisce a tenere aperti i miei orizzonti.

Una Conferenza sulla Paura

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GP Perché la vediamo così poco in televisione? Non le piace fare promozione ai suoi libri, o è uno dei pochi che può permettersi di non andare?

ADC Non credo che la televisione sia necessariamente da disprezzare. Purtroppo è spregevole il modo in cui viene usata, soprattutto in Italia. In questo modo diventa una fabbrica di stupidità, che tritura persone, temi, sentimenti, linguaggi, immagini, fino a ridurli una poltiglia insignificante. Ecco perché ci vado il meno possibile, e solo negli spazi (rari) in cui mi sembra di poter mantenere un minimo di dignità. Quanto al fare promozione ai miei libri, non mi piace, e non credo che un buon libro ne abbia bisogno.

GP Ho letto una sua frase che condivido in pieno: ‘il potere è nelle mani delle persone peggiori, con conseguenze che si ripercuotono in un raggio vastissimo’. Purtroppo le leggi della selezione naturale di Darwin si applicano anche alla politica e chi è troppo onesto viene fatto fuori subito. Cosa si può fare, secondo lei, per reagire a questa forma di appiattimento qualunquista?

ADC L’unica speranza è nella diffusione di forme di espressione (e pressione) politica aperte a tutti, al di fuori delle macchine manipolatrici dei partiti. Internet in questo senso può essere uno strumento autenticamente democratico, per come permette di far circolare informazioni e mettere in contatto persone che la pensano allo stesso modo. Ma bisognerebbe riuscire a sfruttare queste possibilità in modo più pieno ed efficace, e questo richiederebbe forse qualche genere di organizzazione…

GP Ha fiducia nel futuro?

ADC Malgrado tutto, sì.

Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

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Chi è ANDREA DE CARLO ?

Nato a Milano nel 1952, laureato in Storia moderna, ha vissuto a lungo negli Stati Uniti e in Australia. Ha fatto vari lavori, tra cui il fotografo, il musicista, l’insegnante di lingue. A Milano è stato assistente di Oliviero Toscani. Il suo primo romanzo, Treno di panna, è stato pubblicato nel 1981, con un’introduzione di Italo Calvino. In seguito ha scritto: Uccelli da gabbia e da voliera (1982), Macno (1984), Yucatan (1986). Nel 1988 ha diretto il film Treno di Panna tratto dal suo romanzo del 1981. Altri libri sono stati Due di due (1989) Tecniche di seduzione (1991), Arcodamore (1993), Uto (1995), Di noi tre (1997) Nel momento (1999), Pura vita (2001) I veri nomi (2002)ed infine Giro di vento (2004), il suo ultimo romanzo.
Ha un sito internet molto frequentato: (www.andreadecarlo.com).

Psicolinea.it © Novembre 2005

Imm: Sito Andrea De Carlo

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Audrey Hepburn: talento, grazia e impegno umanitario
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Antoine de Saint-Exupery: una biografia
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Giuliana Proietti
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
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Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.

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Innamorarsi di un robot

Innamorarsi di un Robot: intervista a David Levy

Innamorarsi di un Robot: intervista a David Levy

Le interviste

 

David Levy è l’autore del libro “Love and sex with robots”.  Leggi versione in Inglese dell’Intervista

GP Lei è un Maestro Internazionale di Scacchi: frequentando questi incontri ha potuto constatare se effettivamente, come si tende a credere, le persone che giocano a scacchi sono più intelligenti delle altre?

DL Molti bravi giocatori di scacchi hanno una intelligenza molto al di sopra della media, ma non tutti. Alcuni sono molto bravi solo nel fare questo, come il personaggio di Dustin Hoffman in “Rain Man”.

GP Il computer è sempre meglio di un giocatore di scacchi umano?

DL Bè, i migliori programmi computerizzati sono più forti dei migliori giocatori umani. Molte persone preferiscono giocare a scacchi con soggetti umani anziché con computer, ma i migliori giocatori di scacchi (inclusi molti professionisti) usano il computer per esercitarsi e per studiare il gioco.

GP Che cosa pensa dell’intelligenza emotiva nel gioco degli scacchi?

DL Non credo che l’intelligenza emotiva sia utile per gli scacchi. Infatti, per diventare un giocatore veramente forte può essere utile generare sentimenti di animosità verso il proprio avversario. Non dico che tutti i più forti giocatori di scacchi facciano questo, ma molti lo fanno.

GP Lei è anche Presidente della International Computer Games Association: cosa pensa della Internet Addiction?

DL Il troppo, in qualsiasi cosa, può essere sbagliato ed è così anche per Internet.

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GP Nel suo recente libro “Sex and Love with Robots” lei afferma che fra circa cinquanta anni, i robots saranno quasi del tutto indistinguibili dalle persone reali e che, per questa ragione, noi stabiliremo relazioni intime con questi partners artificiali. In effetti, non tutto ciò che la scienza teoricamente permette viene poi consentito nella realtà. Per esempio, fra pochi anni avremo sicuramente accesso alla clonazione umana, ma non per questa ragione essa viene considerata ‘inevitabile’ dagli Stati del mondo. Quale è la sua opinione?

DL Io credo che, nella pratica, quasi tutto quello che potrà essere fatto sarà fatto. Al momento la comune percezione della clonazione umana è che essa non sarà permessa. Ma io sono sicuro che questo accadrà. Al momento molte persone sono scettiche riguardo all’idea di amore sesso e matrimonio con i robots, ma ripeto che queste relazioni sono inevitabili, particolarmente quelle di amore, sesso e matrimonio, che possono essere così piacevoli. Se alla gente piace una cosa, la fa.

GP Lei è riconosciuto come uno dei massimi esperti di intelligenza artificiale: cosa pensa della nostra vecchia intelligenza ‘naturale’? E’ ancora un modello nelle vostre ricerche o è definitivamente superata?

DL In alcuni campi, per esempio negli scacchi, i computers (e dunque anche i robots) sono già migliori dei migliori umani. In altri campi della Intelligenza Artificiale, come nella conversazione, ci sono stati pochi progressi negli ultimi 50 anni, ed ecco perché io credo che ci vorranno ancora un po’ di decenni prima che i computers/robots potranno essere delle repliche completamente convincenti degli umani.

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GP Mi chiedo come ci si possa innamorare di un oggetto che parla e si comporta esattamente nel modo che si è programmato… Per esempio, su Second Life, ci si può sentire attratti da un avatar di bell’aspetto e seducente, ma si sa che dietro di esso c’è una persona. In questo caso l’avatar è solo un mezzo: ciò di cui realmente ci si innamora è la persona che sta dietro all’avatar … Cosa pensa di questo?

DL L’amore arriva da diverse direzioni. Nel mio libro parlo delle dieci principali ragioni che fanno innamorare le persone (di altri esseri umani) e spiego che, nella maggior parte dei casi, le stesse ragioni possono essere utilizzate anche per le relazioni umani-robots. Ad esempio, una ragione è che vi sono buone probabilità che ci si innamori di qualcuno che è simile a noi in qualcosa. Così, se un robot è programmato con una personalità simile alla nostra, o con una conoscenza su argomenti che ci interessano (per esempio gli hobbies), allora ci saranno quelle somiglianze che permettono la nascita di sentimenti d’amore.

GP Lei prevede che, intorno al 2050, lo Stato del Massachusetts sarà il primo a legalizzare matrimoni con i robots, dal momento che è stato all’avanguardia anche con i matrimoni di persone dello stesso sesso. Ma cosa ne dice dei problemi etici e legali, come ad esempio l’organizzazione sociale, la religione, la cittadinanza, i diritti umani, la proprietà privata, ecc. ?

DL Buona domanda. Tra ora ed allora vi sarà un’enorme quantità di dibattiti sulle questioni etiche e legali. Peraltro, l’Italia sta guidando il mondo su questa cosa, con la creazione della organizzazione roboetica di Genova, da parte del Professor Gianmarco Veruggio e colleghi. Ci saranno molte questioni che saranno discusse prima dal punto di vista etico e poi tradotte in leggi. Il campo del diritto dei robots diverrà molto importante all’interno delle facoltà di legge delle università. Al momento possiamo porci delle domande, ma ci vorrà del tempo affinché esperti di etica e di legge trovino le giuste risposte.

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GP Secondo le sue previsioni, i robots forniranno piacere sessuale a milioni di persone. Queste creazioni saranno così diverse da un vibratore elettrico che simula il rapporto sessuale umano? Pensa che soddisferanno anche la sessualità femminile, che gli uomini generalmente considerano così ‘complicata’?

DL I vibratori sono costruiti e venduti principalmente per le donne, e per questa ragione credo che le donne saranno interessate quanto gli uomini al sesso dei robots, se non addirittura di più. E poiché i robots saranno programmati basandosi sulla conoscenza dell’arte amatoria e delle tecniche sessuali spiegate in tutti i libri che esistono al mondo su questi temi, essi saranno degli amanti molto virtuosi, ma anche insegnanti su come migliorare il proprio modo di fare l’amore. Tornando al discorso se i robots saranno così diversi dai vibratori, la risposta è si, essi avranno la capacità fisica e le tecniche, per cui sapranno fare molto più di quanto fanno i vibratori.

GP I robots saranno economici, alla portata di tutti, o diventeranno uno status symbol? Quanto pensa che costerà un partner artificiale nel 2050 (rapportato all’odierno costo della vita) ?

DL Parlando dei valori attuali, mi aspetterei che il prezzo di questi sex robots scenda intorno ai 200-300 Euro, e forse poi diminuirà ulteriormente. Ma all’inizio essi saranno molto costosi, anche i primissimi sex robots – che ritengo saranno sul mercato entro 5 anni – costeranno 10.000-20.000 Euro. Per questo la maggior parte delle persone farà le prime esperienze sessuali con dei robots presi in affitto, così come si fa in Giappone e in Corea, dove già oggi si possono affittare delle bambole del sesso, come spiego nel mio libro.

GP Pensa che questi androidi avranno l’effetto di produrre una completa perdita di interesse verso la pornografia, la prostituzione o anche il moderno ‘sesso virtuale’?

DL Non completamente, ma essi avranno un forte impatto su ogni aspetto della sessualità umana e sul nostro interesse per le questioni che riguardano la sessualità.

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GP Il sesso con i robots potrebbe ridurre la violenza sessuale o la pedofilia?

DL Credo che i robots saranno usati in due differenti modi per ridurre la pedofilia. Primo, come ora ci sono già programmi computerizzati che consentono una terapia psicologica (ne cito uno nel mio libro), così nel futuro ci saranno programmi e robots che potranno agire come terapeuti sessuali, per curare le persone che saranno curabili. Ma nel caso in cui un umano non fosse curabile, credo che i robots potranno essere utilizzati per fornire a molti di loro quella gratificazione sessuale che essi ricercano, il che ridurrà il bisogno dei pedofili di cercare dei bambini per farne dei partner sessuali.

GP Se la scienza può facilmente raggiungere l’obiettivo di creare dei robot che abbiano l’apparenza degli esseri umani, non potrebbe andare oltre e, ad esempio, creare robot addirittura migliori degli esseri umani, ‘perfezionando’ il modello (es. più forti, più belli, con maggiori abilità?)

DL Si. In ultima analisi questo è quello che può accadere e che accadrà. Molto di quello che oggi riteniamo sia fantascienza diverrà realtà scientifica.

GP Chi dovrebbe essere autorizzato a comprare e vendere robots? Perché si può anche comperare un robot per avere una splendida vita sessuale, ma si possono anche comprare milioni di robots per invadere uno Stato. I robots saranno gli eroi invincibili e immortali delle future guerre, un po’ come i semidei dell’antica mitologia greca?

DL Grosse domande! Si, si possono comprare milioni di robot per invadere uno stato, ma già oggi si possono comprare milioni di pistole e persone che usano quelle pistole. I militari americani sperano che fra circa quindici anni un terzo di tutti i voli militari potranno essere controllati dai robots, senza un pilota umano. Così sarà nelle guerre future, fra 15 anni e più, i robots avranno un ruolo significativo. Può un robot essere un eroe? Dobbiamo solo aspettare per vedere.

GP Come stanno andando le vendite del suo libro “Love + sex with robots” e dove ha incontrato maggiore interesse e successo? Ha intenzione di pubblicare il suo libro anche in Italiano?

DL Il mio libro è stato lanciato negli USA il 6 Novembre (2007 n.d.t.) con una grande campagna pubblicitaria. Questo libro è per tutti – non è necessaria alcuna conoscenza tecnica o scientifica. Il mio editore, Harper Collins, mi ha organizzato un viaggio a New York per diverse interviste. Al momento sono stato intervistato due volte alla TV e più di 40 volte alla radio. Ci sono state molte recensioni, ad esempio nel “New York Times”. Il libro è stato generalmente bene accolto e sta vendendo bene. Certamente alcune persone sono scettiche circa le mie previsioni, ma anche tra questi la maggior parte delle persone ha trovato il libro interessante. Ho già firmato un contratto per una edizione spagnola e spero di trovare editori per edizioni in altre lingue, fra cui l’italiano. Ho già presentato delle relazioni su questo argomento in due conferenze in Italia. Viaggio spesso in Italia perché con mia moglie abbiamo una casa delle vacanze in Liguria, posto che amiamo. Nel 2006 sono stato intervistato dal magazine “La Repubblica delle Donne” Edizione speciale: Idee Progetti Visioni Per il futuro”.

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Chi è DAVID LEVY?

David Levy è nato a Londra il 14 Marzo 1945. Ha frequentato la scuola superiore presso la Queen Elizabeth’s Grammar
School Barnet e l’East Barnet Grammar School. Ha studiato Matematica Pura, Statistica e Fisica presso la St. Andrews University, in Scozia, dal 1963 al 1967, dove si è laureato in scienze biologiche. Ha insegnato programmazione informatica presso il Computer Science Department della Glasgow University dal 1967 al 1971, prima di entrare nel mondo degli affari, nel gioco professionale degli scacchi e nella scrittura. (Ha scritto più di trenta libri sugli scacchi).

Dopo aver rappresentato l’Inghilterra negli scacchi quando era ancora uno studente, è stato selezionato per giocare per la Scozia in sei campionati mondiali per studenti (1965-1970) ed in sei Olimpiadi degli scacchi (1968-1978). Nel 1968 ha vinto il campionato di scacchi scozzese e nel 1975 ha vinto pari merito lo stesso titolo. Gli è stato conferito il titolo di Maestro Internazionale dalla FIDE, la federazione mondiale degli scacchi, nel 1969 ed il titolo di arbitro internazionale nel 1976.

L’interesse di David nel campo dell’Intelligenza Artificiale cominciò a svilupparsi attraverso il gioco computerizzato degli scacchi, una combinazione logica della sua passione per gli scacchi e del suo lavoro nel campo dei computer. Nel 1968 fece una scommessa con quattro professori di Intelligenza Artificiale, che non avrebbe mai perso una partita a scacchi con un computer per dieci anni. Vinse quella scommessa ed un’altra per ulteriori cinque anni, perdendo solo ventuno anni dopo la prima scommessa, giocando con il precursore di un programma che sconfisse Garry Kasparov nel 1997. David è stato eletto Presidente della International Computer Chess Association (ICCA) nel 1986 e dopo un intervallo è stato rieletto di nuovo dal 1992 al 1999, una posizione che occupa ancora (l’associazione ora si chiama International Computer Games Association – ICGA). Dal 1977 David ha cominciato ad occuparsi dello sviluppo di molti programmi di scacchi e altri programmi per utilizzatori di prodotti elettronici.

L’interesse di David per l’intelligenza artificiale si è estesa oltre i giochi del computer, fino ad altre aree della IA, come ad esempio nella conversazione umani-computer.
Nel 1994 ha messo insieme una squadra per studiare le soluzioni pragmatiche al problema ed il suo gruppo ha vinto la Loebner Prize competition di New York nel 1997. Da allora David ha pubblicato uno studio sull’intelligenza artificiale: A.I., Robots Unlimited. Il suo quinto libro, Love and Sex with Robots è stato pubblicato nel Novembre 2007.

David si è interessato a lungo dell’organizzazione di eventi di sport della mente ed è stato uno degli organizzatori del campionato mondiale di scacchi di Londra (1986 e 1993), così come del World Chess Championship di Londra (1986 e 1993), e l’incontro World Checkers Championship tra campioni umani e partite di scacchi computerizzate (1992 a Londra e nel 1994 a Boston), oltre a dozzine di campionati ed eventi simili. I suoi hobby riguardano la musica classica e il gioco del poker. David ha due figli, Alastair (1979) e Katherine (1984). Vive a Londra con la moglie Christine e due gatti.

Psicolinea.it © Gennaio 2008

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Aria di famiglia con gli animali

Aria di famiglia con gli animali: intervista a Giorgio Celli

Aria di famiglia con gli animali: intervista a Giorgio Celli

Le interviste

 

Conoscere e apprezzare la vasta diversità degli animali ci aiuta a comprendere meglio il nostro posto nel mondo naturale. Ne parliamo in questa intervista con Giorgio Celli.

GP Rispettiamo di più la natura se siamo vegetariani o onnivori?

GC Basta vedere la dentatura : noi siamo onnivori, c’è poco da fare. Il vegetarianesimo è una scelta culturale, non una propensione naturale. Possiamo scegliere culturalmente di essere vegetariani, ma la nostra dentatura è quella di un onnivoro: non ci sono dubbi. L’uomo preistorico prendeva anche le donne, le rapiva, le violentava. Adesso non lo fa probabilmente più (almeno nella maggioranza dei casi). Quindi ci sono delle cose che possono essere cambiate. Oggi essere vegetariani è una scelta, ma non mi si dica però che si è più naturali se si è vegetariani… No, non si è più naturali. Si fa una scelta culturale su una questione naturale, che può essere trasgredita come noi trasgrediamo tantissime cose. E’ vero che gli animali si allevano e poi si uccidono con dolore in templi lager : certo, in questa situazione, la scelta culturale è quella di diventare vegetariani…

GP Parliamo di gatti. E’ vero che il gatto soffrirebbe di una sorta di ‘complesso edipico’?

GC Il gatto è neotenico, cioè resta legato alla madre ed ha bisogno della madre per tutta la vita. La sua affettività verso il padrone è una proiezione da figlio a madre, mentre invece per il cane è da subordinato a Capo. Il gatto invece vede in noi il familiare, il genitore e lo dimostra quando ci fa quella manipolazione con le unghie e fa ron-ron, che è la cosa che fa il gattino sulle tettine della madre quando è piccolo. Dopo lo fa sul padrone, quindi un gesto di richiesta di cibo che è mutato in una manifestazione affettiva, ma chiaramente il bersaglio di questa manifestazione resta, più o meno, lo stesso. Possiamo pensare che il gatto ci veda come la mamma, anche se siamo dei maschi.

GP Parlando di amore, esiste questo sentimento anche fra gli animali?

GC Secondo. Ci sono degli animali monogami e degli animali poligami.

GP Si, ma un conto è vivere insieme per motivi utilitaristici, un conto è amarsi profondamente…

GC Cosa vuole, io non sono un animale… Non so il sentimento che provano gli animali. Evidentemente provano emozioni, quindi anche l’affettività è una forte emozione. Senza dubbio la provano: non ci sono dubbi.

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GP Nei tanti documentari trasmessi dalla TV ed anche nel suo ‘Nel regno degli animali’ quanto c’è di vero e quanto di reality show?

GC Dipende dai vari autori. Adesso si tende a fare delle mezze fiction. Nei filmati della BBC o della Scientific American succedeva così che un cineasta o un cineoperatore andava presso uno scienziato che da tempo studiava un certo animale e, sotto la sua guida, si giravano questi documentari, che dunque sono abbastanza garantiti. Quelli che facevo io erano così. Se poi si riesce a cogliere dei fenomeni particolarmente interessanti ed inediti è meglio: questo però nell’ambito dell’etologia dell’animale, senza fare forzature.

GP Per quanto riguarda gli studi sugli animali, famosa è la teoria dell’imprinting (la teoria per cui vi sarebbe un attaccamento immediato e naturale da parte del neonato verso il soggetto che si prende cura di lui, anche se di specie diversa n.d.r.) che Konrad Lorenz ha elaborato studiando il comportamento delle oche. Regge ancora o è superata? Molti hanno pensato che tale teoria potesse essere applicabile anche all’uomo. Quale è il suo punto di vista ?

GC La teoria dell’imprinting di Lorenz, fondamentalmente regge. Lorenz non faceva ricerca con i metodi attuali, che consistono nel fare molte ripetizioni, molte osservazioni ripetute e poi fare delle tabelle con l’elaborazione di statistiche che, numericamente, controllano i risultati.
Normalmente questo Lorenz non lo faceva ma, voglio dire, questa non è poi la sola via per giungere alla scoperta scientifica: questa in molti casi è una moda. Diciamo che nel nostro tempo spesso si vedono fare delle osservazioni scientifiche sui dati che sono evidentemente chiari, anche senza fare delle elaborazioni scientifiche. Lorenz è nato agli inizi del secolo scorso, quindi era una figura molto simile ai naturalisti del 1800 più che uno scienziato. Lui era uno scienziato di campo: andava in giro, vedeva, osservava, però devo dire che aveva un occhio formidabile… Tutte le cose che ha visto sono vere. Trovo però inesatto applicare l’imprinting ad altre specie che non siano gli uccelli. Lo si fa spesso, ma allora in questo caso è una metafora, perché l’imprinting si verifica principalmente in talune specie di uccelli. E’ un fenomeno molto curioso, particolare, che presuppone dei periodi ‘sensibili’, ma è limitato in questo ambito e sicuramente non applicabile all’uomo. E’ stato perfino osservato nelle formiche, con delle approssimazioni. Per questo molte volte, quando si parla di imprinting lo si fa a sproposito, oppure come una metafora.

GP E del Darwinismo che ci dice? Non le sembra che sempre più spesso si tenda ad oscurarlo con risorte teorie creazioniste?

GC Niente, è un ritorno periodico. Quando si sente un periodo di crisi molto profonda, normalmente le persone hanno bisogno di credere in qualcosa di metafisico, di soprannaturale, che trascenda la vita quotidiana. Viviamo in un periodo di profonde mutazioni: lei ha visto l’immenso show della morte del Papa e lo show che ha seguito l’elezione del Papa successivo? Questo dimostra che la religione sta conoscendo ovunque una specie di grande rilancio. Molti pensano che la religione non sia conciliabile con il Darwinismo. Perfino un gesuita, Teilhard de Chardin, era un evoluzionista e quindi in pratica si possono conciliare le cose.
I libri della Jaca Book, che è, diciamo, la casa editrice dei CL, stampa moltissimi libri sul Drawinismo ortodosso. Però molti si rifugiano in un certo fondamentalismo settario e dicono che Darwin… Darwin è un fatto ben consolidato: non ci sono dubbi. Cioè, ci sono dubbi sul metodo dell’evoluzione, ma che l’evoluzione sia avvenuta… Se lei pensa che la differenza fra il DNA di uno scimpanzé ed il nostro è dell’1%… Capirà che a questo punto non si può dire che non ci sia una certa ‘aria di famiglia’ tra di noi. E poi non bisogna trascurare un fatto: in fondo, la Bibbia dice anche delle cose sensate. Per esempio dice che il mondo non è stato creato tutto in una volta, ma che è stato creato nel corso di una settimana e addirittura dice poi che l’uomo è l’ultima creatura apparsa sul pianeta… Noi siamo recentissimi, quindi, vede, si potrebbe anche pensare che la Bibbia abbia avuto delle intuizioni, che si conciliano perfettamente con il Darwinismo e con le teorie scientifiche.

Una Conferenza su Edward Bernays e l'invenzione della Propaganda

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GP L’evoluzione ci ha messo centinaia di milioni di anni a fare il mondo così come è, ma oggi si cerca di modificarlo sempre più in fretta… Cosa ne pensa degli OGM?

GC Gli OGM sono un fenomeno del tutto nuovo. Per farli bisogna inserire un gene in un menoma diverso dal suo. E’ stato necessario scoprire il DNA in primo luogo e poi gli enzimi di restrizione per poterlo tagliare e poi sono stati studiati i modi per veicolarlo. E’ vero che l’uomo ha sempre modificato la natura, ma non in maniera così radicale. Gli OGM si dividono in due parti : quelli delle biotecnologie mediche (e lì il problema, se farle o non farle, è un problema di etica: certamente sono utili per la salute umana. Il problema di etica è: è giusto modificare il fegato di un maiale per poi darlo ad un uomo? E’ giusto che l’uomo come specie si arroghi la possibilità di manipolare a fondo la natura ed anche infliggere dolore ad individui di specie diverse? Questa è una domanda etica: ognuno do la sua risposta individuale).
Per gli OGM in agricoltura è un’altra cosa: secondo me, io ho dimostrato che si tratta di un’avventura intellettuale che a noi non serve a niente. Nella nostra agricoltura – ed io sono stato parlamentare europeo per cinque anni ed ho studiato bene le cose in Europa – che non è fatta su vaste estensioni, gli OGM non servono a nulla: noi dobbiamo puntare sull’inverso, cioè sul mantenimento dell’agricoltura di qualità ed anche legata ad un certo territorio, in modo da avere delle denominazioni di origine controllata, come il grana padano, il parmigiano reggiano. Occorre fare operazioni di questo genere, che gli OGM ti impediscono di fare.
Quindi, sono contro gli OGM in agricoltura per ragioni di economia. Fra l’altro, non so se sono pericolosi o no; non è mai stato dimostrato il contrario comunque, cioè non sono state mai fatte delle prove veramente convincenti che non vi sia alcun pericolo. Si dice che in Cina li stanno mangiando da tanto tempo: si, ma le prove epidemiologiche chi le ha fatte? Nessuno, mi risulta.
Certamente, se sono dannose si tratta di effetti allergici, la gente non muore per le strade, sennò sarebbe venuto fuori. Ma chi esclude che vi siano degli effetti subdoli, per esempio di allergie ed altri fenomeni similari che magari nella popolazione restano… C’è molto rumore di fondo quindi, sulle origini, sulla eziologia, il problema resta controverso. Sono contro dunque alla loro applicazione in agricoltura ed è una menzogna che essi siano fatti per il Terzo Mondo, perché il Terzo Mondo non avrà mai i soldi per pagare le royalties come prima cosa; seconda cosa, secondo i programmi fatti, al Terzo Mondo servirebbero delle colture resistenti alla siccità. Gli OGM resistenti alla siccità sono uno dei progetti più negletti nell’intero panorama mondiale della ricerca delle bio-tecnologie e quindi è uno specioso pretesto, è una menzogna. Le tecnologie biomediche ? Sono per la clonazione degli embrioni, perché no. Non per la clonazione dell’uomo, ma degli embrioni sicuramente.

GP Tante nuove tecnologie per l’uomo, ma si continua a praticare la vivisezione. Ne è valsa la pena, in tanti anni di questa pratica, di sacrificare così tanti animali?

GC Oggi non lo so, se vale più la pena, Una funzione l’ha avuta, non c’è dubbio. Le cito solo il vaccino antipolio : è stato fatto sulle scimmie perché solo le scimmie si ammalano di poliomielite. Purtroppo è stato fatto utilizzando delle scimmie e, devo dire, se lei guarda alle statistiche, il crollo della poliomielite nei paesi sviluppati è stato enorme : io ho avuto degli amici che hanno avuto questa triste disgrazia e adesso, al momento attuale, credo che i casi in Europa si contino sulle dita delle mani.

GP Quindi è stato un sacrificio utile…

GC Da questo punto di vista, come negarne l’utilità? Tra l’altro, tutti coloro che sono contro alla vivisezione in modo così assoluto (anche io sono contro, ma non in modo così assoluto), alla fine il Sabin ai propri figli lo hanno dato… E allora non vorrei avere comportamenti ipocriti: la maggior parte dei farmaci sono stati trovati così. Forse oggi ci sono metodi alternativi e al momento attuale non è più neanche tanto necessaria, se non in rarissimi casi. Andrebbe deciso cosa fare studiando caso per caso e farla solo in casi estremi. C’è chi dice che non serve a NULLA, però secondo me estremizzano: piuttosto, anche lì c’è un problema morale, di natura etica. Uno può dire che non è giusto che si sperimenti sugli animali per la salute dell’uomo: bisogna però tenere presente che spesse volte si sperimenta sugli animali anche per la salute degli animali. Da qui nascono le costellazioni per uso veterinario… Quindi bisogna anche considerare questo aspetto, che spesso non viene sfiorato.

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GP Almeno evitare il dolore…

GC Certo, non credo che vi sia qualcuno oggi che non pensi a questo. Altrimenti si saprebbe. No, no, credo che questa cosa sia assolutamente risolta.

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Chi era GIORGIO CELLI ?

Giorgio Celli ha seguito studi prevalentemente scientifici e oggi svolge delle ricerche presso l’Istituto di Entomologia dell’Università di Bologna. Ha dato alle stampe un più di un centinaio di lavori scientifici. Si è occupato di ecologia del campo coltivato, con particolare riferimento ai metodi biologici di contenimento delle popolazioni di insetti dannosi alle colture, in alternativa ai pesticidi. Ha fondato una “biofabbrica” di insetti utili a Martorano di Cesena, si è occupato di parassitismo e di equilibri delle popolazioni entomatiche e ha dato vita a due centri di ecologia applicata, etologo, ha svolto ricerche sull’intelligenza e la percezione visiva delle api.
Giorgio Celli ha coltivato da sempre, in parallelo con la ricerca scientifica una intensa attività di divulgatore, di scrittore e di critico d’arte. Con “Le tentazioni del professor Faust” (Feltrinelli, 1976) ha vinto, nel 1975, il Premio Pirandello, e due altre pièces sono state messe in scena al Festival dei due mondi di Spoleto, “Il sonno dei carnefici” nel 1975 e “Vita e meravigliose avventure di Lazzarino da Tormes” nel 1977. E’ morto nel 2011.

Tra le pubblicazioni più recenti ricordiamo:

-La scienza del comico, Etologia da camera, Ecologi e scimmie di Dio, Bestiario postmoderno,
Bugie, fossili e farfalle, Sotto la quercia,Etologia della vita quotidiana,Versiverdi, Dio fa il professore
Oltre Babele, La vita segreta dei gatti, Come le vespe d’autunno, Gatti, gatti gatti e altre storie
Collabora con “La Stampa” ed è autore e conduttore da diversi anni di una rubrica televisiva dal titolo “Nel regno degli animali”. E’ stato Parlamentare europeo, eletto nelle liste dei Verdi.

Psicolinea.it © Maggio 2005

Il Prof. Giorgio Celli è deceduto nel Giugno 2011

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