Freud e il premio Nobel

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Come è noto, il Premio Nobel è stato creato per premiare annualmente, con cinque premi, i più importanti studiosi nel campo della Fisica, della Chimica, della Fisiologia, della Medicina, della Letteratura e della pace.

Il nome di Sigmund Freud è stato proposto diverse volte per il premio Nobel,  senza successo. La sua candidatura, infatti, fu proposta per 12 anni, 33 nomination, fra il 1915 ed il 1938. 

La psicologia o la psichiatria non avevano, fino ad allora, ricevuto molti riconoscimenti. L’unico Premio Nobel per la Medicina, nel campo della psichiatria, era stato assegnato a Julius Wagner Ritter von Jauregg, in Austria, nel 1927, per la scoperta di una terapia efficace per una forma di sifilide cerebrale, paralisi generale da febbre prodotta da inoculazione della malaria (malarioterapia).

Altri premi Nobel erano stati assegnati in precedenza a ricercatori di altre funzioni cerebrali, come Ivan Petrovic Pavlov, che ricevette il Premio Nobel nel 1904 per i suoi contributi alla fisiologia del sistema digestivo e la scoperta del riflesso condizionato, che incoraggiò gli studi della scuola americana del comportamentismo (Watson, Skinner) e della teoria dell’apprendimento.

In campo neuropsichiatrico i Nobel erano stati assegnati a Santiago Ramón y Cajal (1906), spagnolo, medaglia condivisa con Camillo Golgi, italiano, per i contributi alla conoscenza della struttura del sistema nervoso e a Paul Erlich (1908), tedesco, per la scoperta del primo trattamento efficace per la sifilide: il composto “606” o “salvarsan”.

Nel 1932 Charles Scott Sherrington e Edgar Douglas Adrian, fisiologi inglesi, avevano condiviso il Nobel per la scoperta delle funzioni dei neuroni.

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La prima volta Sigmund Freud fu proposto per la Medicina, nel 1915, dal neurologo statunitense William Alanson White.

La candidatura del 1928 fu quella sostenuta da moltissimi intellettuali, quali Alfred Döblin, Jacob Wassermann, Bertrand Russell, A.S. Neill, Lytton Strachey, Julian Huxley, Knut Hamsun, Thomas Mann.

Albert Einstein non si unì invece a questa campagna, sebbene fosse in ottimi rapporti con Freud, perché non si sentiva sufficientemente qualificato per capire se gli studi di Freud avessero o meno a che fare con la medicina). Peraltro, va detto che il lavoro di Freud era stato all’epoca completamente divulgato in lingua inglese (il primo traduttore della psicoanalisi fu Abraham Arden Brill)., ma non ancora del tutto in lingua tedesca.

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Nel 1929, il Comitato del Premio Nobel per la medicina incaricò un esperto che giunse alla conclusione che il lavoro di Freud non era basato su prove scientifiche.

Il professor Henry Marcus del Karolinska Institute, sede del comitato per la medicina del Nobel, riassunse infatti in questo modo la sfiducia della comunità scientifica nei confronti della dottrina di Freud:

“L’intera teoria psicoanalitica di Freud, come ci appare oggi, è in gran parte basata su un’ipotesi”, senza prove scientifiche che una nevrosi possa essere ricondotta all’esistenza di un trauma sessuale infantile”

Per questo motivo in seguito i conoscenti di Freud, che tanto ambivano a conferire il prestigioso premio al padre della psicoanalisi, pensarono al premio Nobel per la letteratura per lo psicoanalista.

Nel diario di Freud del 1929, alla prima pagina, troviamo una nota sommaria: “scartato per il Premio Nobel”. In tutto, in quel mese di gennaio, Freud scrisse meno di 60 parole, oltre quelle relative al Premio Nobel mancato, in cui annota appuntamenti, acquisti per la collezione di reperti archeologici, concerti, sintomi della malattia, compleanni dei figli e note sulle prime persecuzioni razziali a Vienna.

Nel 1930 un’altra nota: “definitivamente scartato per il premio Nobel”. Non abbiamo moltissimi documenti per comprendere cosa ne pensasse davvero lo psicoanalista viennese di quel premio tanto prestigioso, e se ci tenesse davvero a riceverlo.

Il 20 gennaio 1936 Romain Rolland, il romanziere francese che aveva vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1915,>scrisse all’Accademia svedese per proporre il nome di Freud, con il quale era in corrispondenza, per il Nobel della letteratura

Nella lettera – che è conservata negli archivi dell’Accademia – Roland ha cercato di prevenire qualsiasi pregiudizio che i suoi membri potessero avere nei confronti di Freud.

“So che a prima vista l’illustre scienziato può sembrare più adatto per un premio di medicina, ma le sue grandi opere … hanno aperto la strada a una nuova analisi della vita emotiva e intellettuale; e, negli ultimi 30 anni, la letteratura è stata profondamente influenzata dalla sua opera”.

In una lettera del 1936 scritta a Marie Bonaparte, Freud si diceva infastidito per questa candidatura al Nobel.

Nel 1937 fu proposto da non meno di 14 eminenti scienziati, tra cui diversi premi Nobel, ma non se ne fece nulla.

In una lettera del 28 Giugno 1938, indirizzata a Arnold Zweig, che era promotore della sua candidatura, lo psicoanalista chiedeva all’amico di non sprecare troppo tempo a caldeggiare la sua nomina, dal momento che non avrebbe mai potuto vincere alcun premio Nobel. La psicoanalisi ha troppi nemici, diceva, e sarebbe stata una provocazione enorme per la Germania nazista.

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In realtà sembra che Freud tenesse invece moltissimo a questo premio, stando alle testimonianze dei suoi conoscenti, soprattutto per ottenere quella somma di denaro, molto gradita dopo “il modo in cui i Nazisti lo avevano trattato a Vienna” e le precarie situazioni economiche di uno dei suoi figli e di suo genero.

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Il premio Goethe

Il 28 Agosto 1930 Sigmund Freud aveva ricevuto un altro premio prestigioso: il premio Goethe, dalla città di Francoforte. Il premio era stato istituito tre anni prima e veniva conferito in quella data, che era l’anniversario della nascita di Johann Wolfgang von Goethe.

Il premio consisteva in diecimila marchi tedeschi e veniva dato a persone “la cui attività creativa onorava la memoria di Goethe”. Prima che a Freud questo premio era stato dato a Stefan George (1927), Albert Schweitzer (1928), e Leopold Ziegler (1929).

Freud all’epoca aveva settantaquattro anni ed era in non buone condizioni di salute, per cui chiese alla figlia Anna Freud, di andare a Francoforte a ritirare il premio.

Leggi anche:  Marie Bonaparte: una biografia

Il premio Goethe del 1930 fu considerato da Freud come il punto più alto della sua vita professionale. Il comitato di Francoforte sembrava apprezzare la psicoanalisi, anche se al suo interno vi erano anche dei membri che apertamente l’avversavano. Non a caso, pochi anni dopo, nel 1933, i libri di Freud furono bruciati dai Nazionalsocialisti, proprio a Francoforte, oltre che in altre città della Germania.

A muoversi per il premio Goethe erano stati i membri del Frankfurt Psychoanalytic Institute (1929-1933), specialmente Heinrich Meng. Lo stesso Meng, insieme a Stefan Zweig, si era fatto promotore di una campagna promozionale per conferire a Sigmund Freud anche il premio Nobel, ma con risultati meno brillanti.

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Le nominations a Freud e i nominee

El premio Nobel y la psiquiatria, Universidad San Marcos
Why did Freud never Receive the Nobel Prize?, Pep
Nobelprize.org
Pegasos
Goethe Prize, enotes.com
Why did Freud Never Receive the Nobel Prize? Taylor and Francis onlinAccounting Freud: Review of “The Diary of Sigmund Freud: A Record of the Final Decade”,

https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show_people.php?id=3209&fbclid=IwAR2FxKPHact5wFeh8x0hfkcuVOkIs5lqfe8uspK9m8DFjL_eZsgfkKszaiw

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