Dalle riunioni del mercoledì alla società psicoanalitica viennese

Dalle riunioni del mercoledì alla società psicoanalitica viennese

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Sopra: sala d’attesa di casa Freud, dove avvenivano le riunioni del mercoledì.

Per molto tempo la psicoanalisi fu solo Sigmund Freud, il quale aveva, come unico interlocutore delle scoperte che andava facendo, il suo amico Wilhelm Fliess.

I primi medici viennesi che manifestarono interesse per la nuova disciplina furono Max Kahane e Rudolf Reiter. Reitler fu praticamente il primo a praticare la psicoanalisi, dopo Freud. Kahane invece lavorava presso una clinica per psiconevrosi, interessandosi soprattutto all’impiego dell’elettricità nella cura delle patologie mentali.

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Nell’autunno del 1902 Freud spedì una cartolina a quattro colleghi, Adler, Kahane, Reitler e Stekel, invitandoli a casa sua per discutere del suo lavoro.

Tra questi psicoanalisti della prima ora, che costituirono la prima cellula psicoanalitica vi furono poi Max Graf, Hugo Heller, (futuro editore di Freud), Alfred Meisl. Nel 1903 si aggiunse Paul Federn, nel 1905 Eduard Hitschmann, nel 1906 Otto Rank e Isidor Sadger, nel 1907 Guido Brecher, Maximilian Steiner e Fritz Wittes, nel 1908 Sándor Ferenczi, Oscar Rie, Rudolf Urbantschitsch e molti altri.

Del gruppo, per un certo periodo, fece parte anche il Dr. Weiss, che poi introdusse la psicoanalisi in Italia. Poiché questi incontri di norma si tenevano tutti i mercoledì sera, presero il nome, scherzoso, di “riunioni del mercoledì sera“, e continuarono sino alla costituzione nel 1907 a Vienna della prima Societa psicoanalitica ufficiale, che ebbe Freud come primo presidente.

In seguito aderirono anche Federn e psicologi non medici, tra cui Viktor Tausch, H. Sachs, H. Silberer.

 

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I primi aderenti stranieri che furono invitati dalla Società furono Carl Gustav Jung e Ludwig Binswanger (due psichiatri allora sconosciuti che lavoravano presso il prestigioso Burgholzli, istituto manicomiale di Zurigo, diretto da Eugene Bleuler); Karl Abraham tedesco, che temporaneamente lavorava nello stesso istituto psichiatrico dei colleghi Jung e Binswanger insieme al collega Brill (USA) ed Ernest Jones inglese.

Le riunioni erano incentrate sui vari temi d’interesse psicoanalitico e sfociavano non di rado in discussioni, anche accese. Freud ascoltava tutti con la massima attenzione; a lui spettava, ovviamente, la parola definitiva. A partire dal 1906, tutti i dibattiti furono verbalizzati da Otto Rank. I manoscritti furono pubblicati, tradotti in Inglese, in America, tra il 1962 e il 1975, e quindi tra il 1976 e il 1981 in Germania. (In italiano: Palinsesti freudiani. Arte letteratura e linguaggio nei verbali della società psicoanalitica di Vienna 1906-1918, a cura e con prefazione di Mario Lavagetto Bollati Boringhieri, pagg. 295)

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Nella primavera del 1908 la Società istituì una biblioteca, che fu poi distrutta nel 1938 dai nazisti. Il 15 aprile del 1908 la “Società Psicologica del mercoledì” divenne la “Società Psicoanalitica di Vienna”.

Nella lettera datata “Roma, 22 settembre 1907” Freud così scrive ai Soci:

Desidero informarLa che all’inizio di questo nuovo anno di lavoro propongo di sciogliere la piccola Società che era solita riunirsi ogni mercoledì in casa mia, per ridarle vita subito dopo. Un breve cenno da inviarsi prima del 1° ottobre al nostro segretario, Otto Rank, sarà sufficiente a confermare il rinnovo della Sua adesione. Se per quella data non avremo ricevuto nulla, dovremo dedurne che non desidera rinnovarla. Non ho bisogno di ripeterLe quanto piacere mi farebbe la Sua riconferma. Mi permetta di spiegarLe le ragioni di questo passo che potrebbe sembrarLe superfluo. Basta rendersi conto dei naturali cambiamenti delle relazioni umane, per affermare che per qualche membro del nostro gruppo l’adesione non significa più ciò che essa significava qualche anno fa, sia perché i suoi interessi in questo campo sono venuti meno, sia perché il suo tempo libero e le sue abitudini non sono più compatibili con la frequenza della Società, sia infine perché impegni personali minacciano di tenerlo lontano. Forse egli si riconfermerebbe solo per il timore che le sue dimissioni potessero venir considerate come un atto poco amichevole. Per tutte queste eventualità, lo scioglimento e la riorganizzazione della Società hanno lo scopo di ristabilire la libertà personale di ciascuno e di permettergli di separarsi dalla Società senza turbare in nessun modo i suoi rapporti con il resto dei soci . Va anche tenuto presente che con il passare degli anni abbiamo contratto obblighi (finanziari) che non erano inizialmente in programma, come per esempio l’assunzione di un segretario. Se dopo questa spiegazione Lei é d’accordo sulla decisione di ricostituire la Società su una base diversa, forse approverà anche che ciò si ripeta ad intervalli regolari, per esempio ogni tre anni.”

Nell’aprile del 1910, i soci della Società psicoanalitica viennese erano diventati così numerosi da rendere indispensabile il trasferimento delle riunioni dalla sala di aspetto dello studio di Freud al Doktoren Collegium, al numero 19 della Rothenturmstrasse, per poi trasferirsi, nel 1911, al Franz Josefs Quai.
In questi anni Freud fu molto prolifico: scrisse l’opuscolo“Sui sogni” (1901) il libro “Psicopatologia della vita quotidiana” (1904) “I motti di spirito ed i loro rapporti con l’inconscio” (1905) e successivamente “I tre saggi sulla teoria della sessualità” .
Dr. Giuliana Proietti

Leggi anche:  Freud, Jung e l'antropologia

 

Dr. Giuliana Proietti

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Costo: 60 euro/ Durata: 1 ora/ Frequenza: da definire

Fonti:
Ernest Jones, Vita e opere di Freud, il Saggiatore

Siti consultati:

Wikipedia
Scienza e Psicoanalisi
SWIF




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