Freud e la relazione controversa con la cognata Minna
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Tra le figure che ruotarono attorno alla vita di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, c’è una presenza costante e significativa: Minna Bernays, sorella minore di sua moglie Martha. Per molti anni, Minna visse nella stessa casa di Freud a Vienna, partecipando alla vita domestica del celebre medico e divenendo una sua stretta confidente.
A partire dalla seconda metà del Novecento, è emersa l’ipotesi che tra Freud e la cognata ci sia stata una relazione intima. Ma quanto c’è di fondato in questa affermazione? E su quali documenti si basano tali ipotesi? Cerchiamo di saperne di più.
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Chi era Minna Bernays?
Come si sa, Freud era sposato con Martha Bernays, nata il 26 Luglio1861 e morta a novanta anni, il 2 Novembre del 1951. I legami fra le famiglie Freud e Bernays furono rafforzati anche dal matrimonio del fratello di Martha, Eli, con la sorella di Sigmund, Anna. Minna Bernays (1865–1941) era la sorella di Martha, una donna colta e di forte personalità, che Freud definiva “intelligente e caustica”.
Minna a casa dei Freud
Rimasta nubile (aveva avuto un fidanzato, che però era morto di tubercolosi nel 1886, l’anno in cui i Freud si sposarono). Dieci anni dopo si trasferì, nel 1896, a casa di Freud e Martha per aiutarli nella gestione della casa e dei sei figli.
In casa Freud, Minna viveva in una piccola stanzetta da letto proprio accanto alla camera dei padroni di casa. Anche questo, per molti, era un fatto abbastanza strano.
(A sinistra: Freud, davanti a lui sua cognata Minna e alla sua destra la moglie Martha)
Freud non era una persona molto disponibile a parlare di sé e della sua vita sessuale. Scrivendo al neurologo americano James J. Putman, nel 1915, disse:
“Sono per una vita sessuale molto più libera. Comunque personalmente ho fatto poco uso di questa libertà”.
I sospetti su una relazione extraconiugale
Per lungo tempo, l’ipotesi di una relazione tra Freud e Minna è rimasta sul piano delle voci, senza prove concrete. Tuttavia, l’interesse degli studiosi crebbe negli anni, alimentato da alcune osservazioni:
- Freud e Minna viaggiarono insieme in diverse occasioni, senza la moglie Martha.
- Minna non si sposò mai e visse fino alla fine dei suoi giorni nella casa dei Freud.
- Nelle lettere di Freud, Minna viene citata con grande affetto e rispetto, ma anche con una familiarità che va oltre quella abituale tra cognati.
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La prova più discussa: il registro dell’hotel di Maloja
Secondo un sociologo tedesco, Franz Maciejewsky, il 13 agosto 1898, durante una vacanza nelle Alpi Svizzere, Freud, 42 anni, e la sorella della moglie, 33 anni, si registrarono come coppia sposata allo Schwaizerhaus di Maloja, condividendo una camera doppia.
Non solo: inviando una cartolina alla moglie, Freud parlò della bellezza delle Alpi, ma definì modesto l’albergo, mentre si trattava di uno dei più lussuosi della città.
La stanza era al numero 11, oggi 24. Si trattava, già allora, di una «camera doppia classica», «una camera matrimoniale».
“Dr. Sigm Freud u. Frau / Wien”
Il documento è stato autenticato e mostra chiaramente la calligrafia di Freud. Per Maciejewski, questo è un indizio sostanziale che fra i due ci fosse una relazione sentimentale e forse sessuale.
Altri però rimangono scettici. Per esempio, lo psicoanalista e storico John Kerr sostiene che: «Un pernottamento in una camera doppia può suggerire intimità, ma non prova di per sé un rapporto sessuale.» (John Kerr, in una conferenza dell’International Freud Foundation, 2008)
Le opinioni tra gli storici e i biografi
- Ernest Jones, il primo biografo ufficiale di Freud e suo discepolo, nella sua opera The Life and Work of Sigmund Freud (1953), nega qualsiasi relazione extraconiugale, anche solo ipotetica, parlando della grande moralità di Freud. Scrisse: “Sua moglie è stata l’unica donna della sua vita ed è venuta sempre prima di qualsiasi altro mortale”.
- Peter Gay, nella sua monumentale biografia Freud: A Life for Our Time (1988), non esclude l’ipotesi, ma resta cauto, definendola «non dimostrabile con certezza».
- Jeffrey Moussaieff Masson, ex direttore del Freud Archives, nel libro The Assault on Truth (1984), suggerisce che il rifiuto della sessualità infantile e altre questioni teoriche potessero essere legate anche a una crisi personale o a conflitti interni di Freud, compreso il legame con Minna.
- Peter J. Swales, considerato uno “storico guerrigliero della psicoanalisi”, di origine gallese, ha svolto un notevole lavoro investigativo durato molti anni, per rivelare le vere identità di diversi dei primi pazienti di Freud, conosciuti fino a quel momento solo attraverso i loro pseudonimi ed altre cose non conosciute di Freud e la psicoanalisi. Una delle scoperte che Swales sostiene di aver fatto è che Freud avrebbe avuto, per diversi anni, una relazione con la sorella della moglie, Minna Bernays, e che vi sarebbe stato anche un aborto, fatto fare da Freud a Minna, durante un viaggio in Italia, a Merano.
Il pettegolezzo di Jung
Jung raccontò, in una intervista rilasciata allo psicologo Billinsky, nel 1957 ma pubblicata nel 1969, che durante la sua prima visita a Freud, nel Marzo 1907, Minna Bernays, la sorella della moglie di Freud, gli raccontò della relazione intima che aveva con il cognato.
In particolare, Jung ricordò che Minna Bernays gli aveva detto che era molto coinvolta in questa relazione e che per questo sentiva un senso di colpa. Da lei Jung apprese che anche Freud era innamorato di lei. Jung si dichiarò scioccato della scoperta, tanto che, nel ricordarla diceva di provare ancora disagio (Billinsky, 1969, p.42). Tra l’altro, Jung parlò di Minna come di una persona a suo avviso “molto attraente”.
Questa fu l’unica occasione in cui Jung parlò di questa cosa, probabilmente per tener fede a una sorta di accordo fra gentiluomini, per cui anche Freud non rivelò mai al mondo il legame, da lui perfettamente conosciuto, fra Jung e la sua paziente Sabina Spielrein. (La scoperta fu fatta successivamente e non per causa di Freud).
Tuttavia, tra di loro questo fu sicuramente argomento di contrasto: quando Jung e Freud andarono in America, nel 1909, Freud raccontò al collega alcuni sogni che riguardavano le sorelle Bernays, ma poi in seguito ad alcune precisazioni richieste da Jung, Freud si rese conto di aver detto troppo e quindi brutalmente terminò il discorso, asserendo che “non voleva perdere la sua autorevolezza” nei confronti del collega più giovane.
Jung, che invece si era aperto con Freud sul caso della Spielrein, non mandò giù questa reticenza del collega e, forse, in quella intervista pubblicata nel 1969, volle togliersi qualche sassolino dalla scarpa, per poi non ritornare mai più sull’argomento.
Il pettegolezzo della domestica Paula
Da un’intervista alla domestica Paula, si apprende che Minna, nubile, viveva con la famiglia della sorella, dando una mano in casa con i bambini; dormiva in una piccola stanza accanto a quella dei coniugi Freud, stanza che Minna doveva attraversare per ritirarsi nella sua camera o per andare in bagno.
Nei ricordi di Paula, Minna era una donna dura, al contrario di Martha, che era timida, calma e gentile: “nessuno le dava mai retta, era come se la ignorassero. Non le davano retta neppure i bambini… Loro amavano il padre”.
Minna nelle lettere di Freud
Le lettere che Sigmund Freud scrisse a Minna Bernays sono in parte documentate, ma non sono mai state pubblicate integralmente. A differenza dell’ampio epistolario tra Freud e la moglie Martha (oltre 1.500 lettere), quello con Minna è molto più frammentario e in parte andato perduto o non reso pubblico.
Tuttavia, alcuni scambi tra Freud e Minna sono noti e appaiono in raccolte di lettere o citazioni in biografie, in forma diretta o riportata. Minna è presente nelle lettere che Freud scrisse a Martha, dove la cognata viene citata con affetto e ironia (nell’edizione italiana: Lettere alla fidanzata (1882-1886), Bollati Boringhieri)
Minna Bernays era, quando non vivevano nella stessa l’interlocutore più importante di Freud, al fianco di Wilhelm Fließ.
Dopo il 1896, quando Minna si trasferì nella stessa casa di Freud, le lettere tra i due cognati venivano scritte solo durante le festività.
Alcune lettere scritte da Freud direttamente a Minna sono state citate in testi secondari, ma non tutte sono conservate o pubblicate integralmente. Secondo Peter Swales e Franz Maciejewski, Freud scrisse a Minna una lettera poco dopo il soggiorno a Maloja, nel 1898, in cui si riferisce al viaggio come a qualcosa che “non va dimenticato”. La lettera non è pubblicata per intero, ma è citata da Maciejewski come parte di una ricostruzione indiziaria della loro relazione.
Molti studiosi ipotizzano che alcune lettere tra Freud e Minna siano state distrutte, probabilmente per volontà dei familiari o degli eredi (tra cui la figlia Anna Freud), per tutelare la reputazione del padre. Secondo Peter Gay: «Non si può escludere che lettere compromettenti siano andate perdute o siano state volutamente rimosse dall’archivio Freud.»
Esistono alcune lettere scritte durante viaggi, in cui Freud scrive a Minna (che talvolta restava a Vienna) aggiornandola sulle sue condizioni, sugli incontri e sulla salute.
Un gruppo di lettere del 1938 mostra l’atmosfera delle ultime settimane prima che la famiglia emigrasse da Vienna.
Ciò che è certo è che Minna ebbe un ruolo importante nella vita quotidiana e intellettuale di Freud, e la loro vicinanza è fuori discussione, tanto che alcuni studiosi l’hanno definita la sua “musa intellettuale” o “confidente intima”. La possibilità che la loro relazione sia andata oltre l’affetto familiare rimane una congettura fondata su indizi, ma non su prove inequivocabili.
Dr. Giuliana Proietti
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Fonti principali:
Ellenberger, La scoperta dell’inconscio, Boringhieri
Freud Museum, Londra
Donn Linda, Freud e Jung, Leonardo paperbacks
Freud, Sigmund – Bernays, Martha (1966). Lettere alla fidanzata (1882-1886), Bollati Boringhieri.
Gay, Peter (1989). Freud. Una vita per i nostri tempi, Rizzoli
Articolo su The New York Times
Sul caso specifico si possono anche consultare:
Clark, Ronald W. (1981). Freud. Vita e opere del padre della psicoanalisi, Rizzoli (edizione originale: Freud: The Man and the Cause, 1980).
Maciejewsky, Franz, et al. “Freud, His Wife, and His ‘Wife.’” American Imago, vol. 63, no. 4, 2006, pp. 497–506. JSTOR , http://www.jstor.org/stable/26305381. >
Swales, Peter J. Freud, Minna Bernays, and the Conquest of Rome : New Light on the Origins of Psychoanalysis, . S.l: s.n], 1982. Print.
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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