
Suicidio: cosa sapere, come comprendere, come intervenire
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Il suicidio è l’atto con cui una persona causa intenzionalmente la propria morte. È un fenomeno complesso, influenzato da molteplici fattori psicologici, sociali, biologici e culturali. Cerchiamo di saperne di più.
Perché alcune persone arrivano a togliersi la vita?
l In molti casi, chi compie un gesto suicidario non desidera davvero morire, ma vuole mettere fine a una sofferenza percepita come insopportabile. Dietro al suicidio possono esserci disturbi mentali come la depressione, il disturbo bipolare, la schizofrenia o i disturbi di personalità, ma anche eventi critici di vita, dolore cronico o condizioni sociali ed economiche difficili.
Da cosa è preceduto il suicidio?
Può essere preceduto da ideazioni, piani e tentativi.
Che differenza c’è con l’autolesionismo?
L’autolesionismo spesso ha funzioni diverse (come la regolazione emotiva) e non implica necessariamente un desiderio di morire.
Quali sono i principali fattori di rischio?
I fattori di rischio per il suicidio sono molteplici:
– disturbi psichiatrici, in particolare: depressione maggiore, disturbo bipolare, schizofrenia, disturbi di personalità (soprattutto borderline)
– abuso di sostanze: alcol, benzodiazepine, cocaina, metanfetamine, eroina
– malattie fisiche gravi o croniche: dolore cronico, cancro, insufficienza renale in dialisi, HIV, lupus eritematoso sistemico – difficoltà finanziarie o lavorative
– problemi relazionali o familiari, come separazioni, lutti, isolamento sociale
– accesso a mezzi letali (armi da fuoco, pesticidi, farmaci)
– esperienze traumatiche come il bullismo o l’abuso
– precedenti tentativi di suicidio
Ci sono dati aggiornati sul suicidio nel mondo?
Sì. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2019 si sono registrati circa 703.000 suicidi a livello globale, una diminuzione rispetto al 2015 (828.000), ma il suicidio resta una delle principali cause di morte nel mondo.
Chi è più a rischio di suicidio?
Gli uomini sono più a rischio di morte per suicidio rispetto alle donne, anche se le donne effettuano più tentativi non letali.
Quali altre fasce della popolazione sono più a rischio?
Gli adolescenti e i giovani adulti tra i 15 e i 29 anni sono particolarmente vulnerabili, così come le persone anziane, soprattutto quelle che vivono sole o percepiscono di essere un peso per gli altri. Un rischio elevato riguarda anche i veterani di guerra, le persone LGBTQ+ discriminate, chi vive in povertà o subisce esclusione social.
Chi ha già tentato il suicidio in passato ha un rischio più alto di riprovarci?
Si, circa il 20% dei suicidi ha avuto un precedente tentativo; l’1% morirà entro un anno, oltre il 5% entro dieci anni.
Qual è il ruolo dell’alcol e delle droghe?
L’alcolismo è presente in una quota variabile tra il 15% e il 61% dei casi di suicidio. Chi abusa di sostanze ha una probabilità significativamente aumentata di compiere gesti suicidari, in particolare durante le fasi di astinenza o crisi. L’uso di cocaina, metanfetamine, eroina e l’abuso di benzodiazepine sono fortemente associati all’aumento del rischio.
Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta
Sì. Il gioco d’azzardo patologico è associato a un rischio maggiore di ideazione suicidaria e tentativi rispetto alla popolazione generale. Questo accade soprattutto quando il gioco ha portato a indebitamento, rottura di relazioni o perdita di lavoro.
La religione ha un ruolo protettivo?
Si. La religiosità può ridurre il rischio di suicidio. Ciò è stato attribuito sia alla visione negativa del suicidio in molte fedi religiose, sia al senso di appartenenza, speranza e supporto che la pratica religiosa può offrire.
Come si può prevenire il suicidio?
La prevenzione si basa su diversi atti preventivi, fra cui:
– Ridurre l’accesso ai mezzi letali (armi, pesticidi, farmaci)
– Riconoscere e trattare precocemente i disturbi mentali e le dipendenze
– Migliorare l’accesso ai servizi di salute mental
– Sostenere socialmente le persone vulnerabili
– Formare operatori sanitari, insegnanti, e famiglie nel riconoscere i segnali di allarme
– Rafforzare le reti di supporto sociale
Circa l’80% delle persone che muoiono per suicidio aveva avuto almeno un contatto con un medico nell’anno precedente, il 45% nel mese precedente e tra il 25 e il 40% era già stato seguito da servizi di salute mentale.
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Quali sono i segnali di allarme da non ignorare?
Sicuramente un segnale importante di allarme si ha quando una persona:
– parla spesso di morte, manifesta il desiderio di sparire o vuole evitare di sentirsi un peso.
– non vuole più frequentare amici e conoscenti
– ha cambiamenti improvvisi di umore (anche positivi)
– ha perso interesse in attività che erano significative per lui/lei
– fa dono agli altri di oggetti personali importanti
– scrive lettere d’addio
– comincia a fare abuso di sostanze
Quali sono i metodi più usati nei suicidi? I metodi variano, ma i più comuni riguardano: impiccagione, avvelenamento (soprattutto da pesticidi o farmaci), uso di armi da fuoco, salti da luoghi elevati.
Esistono differenze geografiche nei tassi di suicidio?
Sì. I tassi di suicidio sono più elevati nei paesi a reddito medio-basso, dove si verifica circa il 77% dei suicidi mondiali. Nei paesi ad alto reddito, il suicidio è più frequente nelle aree urbane, mentre in Italia si osservano tassi più alti nel Centro-Nord rispetto al Sud.
Come interpretava il suicidio il sociologo Émile Durkheim?
Durkheim sosteneva che il suicidio non fosse solo un fenomeno individuale, ma anche sociale. Secondo lui, le crisi politiche, economiche o culturali possono aumentare i tassi di suicidio. Inoltre, l’ambiguità dello status sociale (come essere divorziati o vedovi) può generare isolamento, senso di smarrimento e depressione, aumentando il rischio.
Come viene visto il suicidio in altre culture?
Una intervista sui rapporti familiari
– Il seppuku (o harakiri) nella tradizione samurai giapponese era una forma di espiazione o protesta.
– Il Sati in India prevedeva che la vedova si suicidasse nel rogo funebre del marito, spesso sotto pressione sociale (oggi è illegale).
– Gli attentati suicidi e i kamikaze nella seconda guerra mondiale o in contesti terroristici hanno usato la morte come strumento ideologico o politico.
Cosa si intende per suicidio assistito e omicidio-suicidio?
Il suicidio assistito avviene quando un’altra persona fornisce i mezzi o le informazioni per compiere il gesto (ad esempio, nel contesto del fine vita).
L’omicidio-suicidio è un atto in cui una persona uccide altri prima di togliersi la vita. Spesso avviene in contesti familiari o relazionali, in situazioni di disperazione estrema o patologie mentali.
Come percepisce la morte chi arriva a pensare al suicidio?
Spesso la morte è vista come unica via d’uscita. Non sempre c’è un desiderio reale di non esistere, quanto piuttosto la percezione che non esistano alternative per interrompere il dolore psichico. In questi casi, intervenire è fondamentale per aprire nuove possibilità di senso e speranza.
Relazione sulla Terapia di Coppia dopo un Tradimento - Festival della Coppia 2023
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI E ONLINE
Cosa si può fare come persone comuni?La cosa migliore da fare è mostrare empatia e vicinanza, ma soprattutto aiutare la persona a cercare aiuto professionale, accompagnarla al pronto soccorso, contattare i servizi di emergenza.
Dr. Walter La Gatta
Fonti principali:
- Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
- Istituto Superiore di Sanità (ISS)
- Centers for Disease Control and Prevention (CDC)
- Istat
Leggi anche gli articoli sulla depressione pubblicati su psicolinea
Immagine:
Wikimedia, Suicidio di Edouard Manet

Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:
Psicoterapie individuali e di coppia
Terapie Sessuali
Tecniche di Rilassamento e Ipnosi
Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali.
Per appuntamenti telefonare direttamente al:
348 – 331 4908
(anche whatsapp)
email: w.lagatta@psicolinea.it
Visita la pagina Facebook e il profilo Twitter
Visita anche www.walterlagatta.it