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Category Archives: Sessualità

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Si può insegnare la felicità sessuale? Uno studio

Si può insegnare la felicità sessuale? Uno studio

Terapia di coppia onlineINIZIA SUBITO UNA TERAPIA DI COPPIA ONLINE
CON LA DOTT.SSA GIULIANA PROIETTI
Terapia online, Individuale e di Coppia
 Tel. 347 0375949
Telefona o usa whatsapp
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Nelle coppie può accadere che uno dei due partner mostri di avere un maggiore desiderio sessuale e uno minore. Questa situazione è nota, nella letteratura scientifica, come Sexual Desire Discrepancy (SDD), ed è presente soprattutto nelle coppie di lunga durata.
Uno studio si è chiesto cosa è possibile fare per evitare questo disagio nelle coppie: in altre parole, la felicità sessuale può essere insegnata?

Situazione

Nonostante l’introduzione del flibanserin (la pillola rosa, per le donne) abbia ricevuto molta attenzione, la ricerca sull’efficacia ha mostrato un quadro desolante, con studi che indicano cambiamenti solo marginalmente significativi del desiderio sessuale femminile dal punto di vista statistico, o minimamente rilevanti dal punto di vista clinico.

Le discrepanze nel desiderio sessuale sono tipicamente concettualizzate, negli studi svolti, come un problema che non riguarda la coppia, ma tipicamente il/la partner con desiderio minore. La letteratura, inoltre, sembra concentrarsi più sullo scarso desiderio femminile che maschile.

Più di 40 anni fa, quando Helen Singer Kaplan introdusse il concetto di disturbi del desiderio sessuale, parlò della necessità di valutare le eziologie intrapsichiche, interpersonali, psicosociali e organiche presumendo, per questa mancanza di desiderio, la presenza di una psicopatologia.

Leiblum ha rivisto la letteratura in questo ambito e ha sottolineato la complessità dei disturbi del desiderio, la nostra mancanza di comprensione concettuale e quindi il nostro insuccesso nel trattare questi problemi.

Questo autore ha anche suggerito che i clinici dovrebbero essere maggiormente consapevoli della natura multifattoriale di ciò che viene presentato come “problemi di desiderio” o “scarsa frequenza sessuale”.

Una intervista sull'anorgasmia femminile

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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Cosa succede se non c’è “qualcosa che non va” nella coppia, ma c’è “qualcosa che manca” nella relazione sessuale?

È difficile per il clinico “trattare” i problemi sessuali quando non è chiaro chi abbia il problema, quale sia la natura del problema o se, effettivamente, ci siano prove di psicopatologia in chi non prova il desiderio.

Che dire, ad esempio, se lo scarso desiderio è una risposta “normale” a un sesso scadente proposto dal/dalla partner, piuttosto che un sintomo di psicopatologia?

Dal 2005, un team di ricerca (vedi fonte dell’articolo) studia individui e coppie che hanno vite sessuali straordinarie. Hanno iniziato il loro primo studio investigando i componenti delle esperienze sessuali ottimali con un campione che si descriveva come avente un “sesso fantastico” in relazioni di lungo termine.

Da queste interviste, essi hanno identificato 8 componenti delle esperienze sessuali ottimali:

1) essere completamente presenti nel corpo,
2) essere in sintonia,
3) profonda intimità erotica,
4) autenticità,
5) alti livelli di comunicazione (verbale e tattile),
6) assunzione di rischi interpersonali,
7) vulnerabilità e trascendenza.

Questi componenti sono stati verificati quasi universalmente in 75 interviste, indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale.

Successivamente, si è cercato di identificare i fattori facilitanti che hanno portato a questo sesso di qualità.

I soggetti esaminati riportavano una vasta e complessa gamma di fattori, sia a livello individuale che relazionale, che andavano da eventi remoti a elementi presenti.

Tutti gli elementi includevano accessibilità emotiva, attenzione sessuale, toccare per sentire, un equilibrio tra vulnerabilità personale e sicurezza interpersonale e, cosa cruciale, la capacità di essere completamente presenti nel momento, pur essendo profondamente connessi con l’altro.

Forse la lezione più importante che queste coppie possono dare alle coppie meno fortunate è che grandi amanti si diventa, non ci si nasce.

Nessuno di loro ha iniziato la propria vita sessuale come esemplare di amante perfetto. Essi hanno acquisito le loro capacità nutrendo e coltivando la loro sessualità e trovando modi per connettersi profondamente con i partner durante le relazioni sessuali.

Relazione fra sesso e cibo

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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

I soggetti sessualmente molto soddisfatti, nel rispondere alle interviste, spesso sottolineavano che era importante non creare un alto standard da raggiungere; piuttosto, le esperienze sessuali ottimali richiedevano di evitare standard imposti esternamente e di sintonizzarsi piuttosto con i propri desideri.

A questo punto la domanda da porsi è la seguente:

Se la capacità di avere un sesso “magnifico” può essere sviluppata, i risultati ottenuti in queste ricerche possono essere trasferiti alle coppie sessualmente più infelici e ai loro terapeuti, in cerca di strumenti clinici efficaci?

I clinici- ricercatori di questo team, ben sapendo che le coppie tendono a evitare di iniziare una terapia sessuale fino a quando non sono disperate, al limite del divorzio, hanno cercato, attraverso questo studio, una terapia sessuale che fosse accessibile, conveniente e che potesse aiutare le coppie rapidamente.

Pertanto, hanno sviluppato un approccio di terapia di gruppo per coppie, che generalmente è meno costoso rispetto alla terapia individuale o di coppia.

I gruppi erano inizialmente guidati da 2 coppie di terapeuti che erano membri del team dal 2005 ed avevano esperienza nella terapia sessuale, terapia di coppia e terapia di gruppo.

Nella fase iniziale di pilotaggio, i gruppi sono stati valutati utilizzando pre-test e post-test, ma senza follow-up a 6 mesi.

Successivamente, 2 nuove coppie di terapeuti si sono unite al team e le valutazioni sono state fatte tramite pre-test, post-test e follow-up a 6 mesi.


Terapie online, ovunque tu sia
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949

I partecipanti allo studio hanno ricevuto 16 ore di terapia sessuale di gruppo per coppia, suddivise in 8 sessioni di 2 ore o 4 sessioni di 4 ore, nell’arco di 8 settimane.

Inizialmente si era tentato di fornire la terapia in 2 weekend consecutivi, ma questo approccio è stato abbandonato, in quanto i partecipanti hanno lamentato che non c’era abbastanza tempo per svolgere i compiti a casa.

Pertanto, nei gruppi successivi, sia le otto sessioni di 2 ore che le quattro sessioni di 4 ore, sono stati distribuite in un intervallo di 8 settimane, dando così alle coppie il tempo di elaborare le nozioni apprese tra una sessione e l’altra.

Come per Yalom e Leszcz, ogni gruppo chiuso era composto da 6-12 partecipanti, cioè 3-6 coppie.

Le prime 3 ore di terapia erano principalmente psicoeducative, mentre il resto del processo terapeutico si spostava rapidamente verso l’apprendimento esperienziale.

Le 8 sessioni corrispondevano generalmente agli 8 componenti e alle 7 categorie di fattori facilitanti delle esperienze sessuali ottimali identificate nel precedente lavoro qualitativo.

Gli esercizi durante le sessioni includevano, ad esempio, sfidare i miti sessuali, risoluzione dei conflitti e focusing (Gendlin; da non confondere con gli esercizi di focalizzazione sensoriale di Masters e Johnson).

La quinta sessione, condotta da un professore di terapia del massaggio, si concentrava sull’esperienza di sensibilità aumentata durante il toccare e l’essere toccati.

L’enfasi era posta sull’attenzione a ciò che risultava piacevole in quel momento, con il riconoscimento che questa sensazione poteva variare di momento in momento, piuttosto che su un set di abilità predefinite per toccare “correttamente”.

Non si svolgeva alcuna attività sessuale durante la sessione.

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I compiti a casa riguardavano letture, esercizi per migliorare la giocosità, incoraggiare la vulnerabilità, approfondire la fiducia o guardare video sviluppati per questa terapia. Nessuno dei compiti a casa includeva istruzioni per le coppie su attività sessuali da svolgere.

Procedure

I partecipanti sono stati selezionati in base al problema di scarso/assente desiderio sessuale o scarsa frequenza.

Durante il contatto iniziale e all’inizio della prima sessione, le coppie sono state incoraggiate a usare pseudonimi (es. Brad e Angelina) per mantenere private le loro preoccupazioni. In realtà la maggior parte delle coppie ha via via abbandonato gli pseudonimi e dichiarato i propri veri nomi, in genere entro la quinta sessione.

Come controllo sull’efficacia dell’intervento, sono stati confrontati i punteggi di screening di 11 coppie che erano state in lista d’attesa (da 4 a 16 settimane) con gli stessi punteggi delle coppie alla prima sessione, cioè i pre-test utilizzando la New Sexual Satisfaction Scale (NSSS).

Ogni soggetto ha completato separatamente la NSSS come pre-test immediatamente prima dell’intervento di gruppo, come post-test dopo la conclusione dell’intervento, 8 settimane dopo, e a un follow-up di 6 mesi.

La NSSS consiste in 20 elementi valutati su una scala Likert a 5 punti che va da 1 (“Per niente soddisfatto”) a 5 (“Estremamente soddisfatto”).

I 20 elementi valutano varie dimensioni della soddisfazione sessuale, inclusa l’intensità dell’eccitazione sessuale, il piacere, l’abbandono, la disponibilità emotiva durante il sesso e la creatività.

La NSSS è stata scelta perché i suoi elementi misurano aspetti (es. apertura emotiva durante il sesso) e elementi che misurano la soddisfazione con la frequenza e l’iniziazione, che sono precisamente le preoccupazioni riportate dalle coppie in difficoltà per problemi di desiderio e frequenza. La NSSS è stata identificata come una misura psicometrica valida della soddisfazione sessuale con una forte affidabilità interna, alta affidabilità test-retest e buona validità convergente.

Con il permesso dell’autore sono stati aggiunti anche 3 elementi  (cioè, “Tenendo conto della tua vita sessuale recente nel suo insieme, quanto sei soddisfatto?”, “In che misura comunichi i tuoi desideri, preferenze e aspirazioni sessuali in questa relazione?” e “In che misura sei preoccupato/a che il tuo partner abbia sentimenti negativi riguardo alla vostra vita sessuale?”).

Con gli elementi aggiunti, i punteggi totali della scala potevano variare da 23 a 115. L’affidabilità interna della scala con tutti i 23 elementi per il pre-test, il post-test e il follow-up è stata molto buona (Cronbach’s α = 0,932, 0,971 e 0,968) per ciascun test, rispettivamente.

L’affidabilità interna della scala con i 20 elementi originali della NSSS nello studio per il pre-test, il post-test e il follow-up è stata di 0,936, 0,968 e 0,964, rispettivamente, il che suggerisce che i 3 elementi aggiuntivi hanno avuto un effetto trascurabile sull’affidabilità interna totale.

Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione

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Tariffe Psicoterapia

Partecipanti

I partecipanti sono stati reclutati tramite le liste d’attesa esistenti, nonché tramite invii da parte di operatori sanitari in 3 città. Non vi erano criteri di esclusione, se non l’intenzione immediata di divorziare o la violenza fisica esistente nella relazione. Il campione era composto da 45 coppie o 90 soggetti, incluse 7 coppie dello stesso sesso (6 coppie femminili e 1 coppia maschile) e 38 coppie eterosessuali che hanno completato i pre-test e i post-test.

Si noti che 5 coppie hanno fatto parte dello studio pilota e non hanno effettuato il test di follow-up a 6 mesi, 4 coppie sono state perse nel follow-up a 6 mesi e 3 coppie hanno rifiutato di completare i test di follow-up, affermando che lo strumento stesso non catturava adeguatamente i progressi da loro ottenuti.

Pertanto, sono 45 le coppie per le quali vengono presentati i dati dal pre-test al post-test e 33 coppie per le quali saranno presentati i dati dal pre-test al post-test e al follow-up di 6 mesi.

Nel gruppo di studio erano presenti 50 donne e 40 uomini. L’età media dei partecipanti era di 43,3 anni (intervallo: 29-69). I partner con scarso desiderio erano divisi approssimativamente in modo equo tra uomini e donne.

In alcuni casi, è stato difficile identificare il partner con basso desiderio; quando una coppia ha evitato tutte le attività sessuali per 10 anni o più, è talvolta difficile distinguere chi ha il desiderio più basso.

RISULTATI DELLO STUDIO

Le coppie i cui punteggi sono diminuiti durante e dopo l’intervento sono state quelle che hanno partecipato ai due fine settimana di terapia intensiva. E’ chiaro dunque, anzitutto, che i risultati non possono essere raggiunti in un tempo troppo breve. Non c’è stata, invece, alcuna differenza significativa nei risultati tra le otto sessioni di 2 ore o le quattro sessioni di 4 ore, tutte svoltesi in un intervallo di 8 settimane.

È significativo notare che quasi ogni elemento della NSSS ha mostrato un cambiamento significativo, soprattutto sull’elemento 21, una misura della soddisfazione complessiva. Tuttavia, potrebbero essere gli altri elementi a fornire alcune indicazioni sulla base del miglioramento complessivo della soddisfazione sessuale.

Cioè, ci sono stati significativi aumenti nell’intensità dell’eccitazione sessuale, nella concentrazione durante il sesso, nell’apertura emotiva reciproca durante il sesso, nel dare e ricevere piacere reciprocamente, nell’iniziativa del partner nell’attività sessuale, nel lasciarsi andare al piacere sessuale, nella creatività, nella varietà e nella comunicazione riguardo ai desideri, alle preferenze e alle volontà sessuali.

Una Videoconferenza su Salute e Benessere

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Cosa spiega questi cambiamenti sostanziali?

Nella letteratura che si occupa del trattamento del desiderio sessuale ridotto nelle relazioni a lungo termine, implicitamente o esplicitamente, si afferma che, una volta terminata la fase iniziale della luna di miele delle relazioni sessuali, le coppie devono abbassare le loro aspettative se vogliono sopravvivere alla riduzione della frequenza e la perdita dell’entusiasmo sessuale.

Forse questo pensiero può rappresentare un ostacolo ai cambiamenti fondamentali nella terapia sessuale di coppia.

Invece di convalidare l’assunzione che le coppie debbano accettare la diminuzione della sessualità nel tempo, forse dobbiamo riconoscere la riluttanza delle coppie a impegnarsi in un sesso vuoto, privo di entusiasmo, routinario e demoralizzante.

Forse il basso desiderio sessuale potrebbe, in alcuni casi, essere solo il riflesso di un buon giudizio. Forse le coppie dovrebbero essere incoraggiate a puntare in alto.

Il livello di intimità emotiva e di piacere sessuale reciproco raggiunto grazie a questo approccio terapeutico suggerisce che le coppie dovrebbero investire in rapporti sessuali più profondamente soddisfacenti, se vogliono mantenere e sviluppare un sesso desiderabile nel tempo.

La lezione degli amanti straordinari – la sessualità vista come qualsiasi altro obiettivo da coltivare con energia e dedizione – ha permesso loro di continuare ad avere una vita sessuale felice.

Se le relazioni a lungo termine devono generare una passione duratura, potrebbe essere compito dei terapeuti quello di incoraggiare l’acquisizione di atteggiamenti e comportamenti che possano mantenere le relazioni vibranti nel tempo.

L’obiettivo quindi non è alzare l’asticella o creare nuovi standard che le coppie dovranno raggiungere come se dovessero essere gli atleti olimpici del mondo del sesso.

Piuttosto, si suggerisce che, con un minimo di attenzione continua e sostenuta ai fondamenti della sessualità, dello sviluppo delle relazioni e dell’intimità erotica, si possa “trattare” lo scarso desiderio sessuale o la scarsa frequenza.

Si noti che le coppie viste in terapia di gruppo erano “pazienti difficili”, alcuni dei quali non avevano avuto rapporti sessuali da oltre un decennio.

Molti avevano espresso incredulità alla proposta iniziale di un intervento di gruppo per problemi di desiderio sessuale e frequenza.

I loro punteggi pre-test erano di 10-12 punti grezzi più bassi rispetto al campione clinico originale utilizzato per convalidare la NSSS.

È stato sorprendente riscontrare che i problemi sessuali cronici erano cambiati così drasticamente. Il loro feedback è istruttivo su come la soddisfazione sia stata migliorata tanto da risolvere i problemi di desiderio e frequenza.

A volte, è stato semplice ridiscutere le loro opinioni e convinzioni di lunga data sulla sessualità per ridurre l’imperativo delle prestazioni o peggio, la sensazione del sesso come obbligo.

L’approccio clinico ha permesso alle coppie di provare un senso di rinnovamento, giocosità, gioia ed erotismo in un’ampia gamma di attività sessuali; ironicamente, in nessun momento è stato raccomandato il contatto genitale come parte dei “compiti a casa”. Forse è per questo che è successo.

PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene anche se in coppiaCome vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia

Come ha indicato una delle coppie nel loro feedback: “Abbiamo appena passato una rara notte fuori insieme e ho potuto sentire che le cose erano diverse. Molto meno stress e pressione riguardo al sesso, o non-sesso o cosa conta come sesso. Solo un sacco di tempo meraviglioso, amorevole e divertente insieme che sembrava facile e speciale.”

La letteratura sulla terapia di coppia e, corrispondentemente, sulla terapia sessuale di coppia enfatizza sempre più l’importanza dell’attaccamento e della sicurezza come fondamento di qualsiasi relazione sessuale.

Il motto, secondo i ricercatori, dovrebbe invece essere, “sicurezza, ma non troppo”. Tra le lezioni apprese dagli amanti straordinari c’è stato il messaggio che deve esserci un equilibrio tra sicurezza emotiva e assunzione di rischi affinché l’erotismo possa prosperare.

Sebbene alcuni possano essere preoccupati per i pericoli intrinseci nel promuovere l’assunzione di rischi erotici,(ad esempio ansia, insicurezza, paure del rifiuto), ci sono anche rischi associati all’evitare l’assunzione di rischi erotici (ad esempio, auto-censura, isolamento emotivo, evitamento della comunicazione sessuale, potenziali tradimenti).

In altre parole, vi è la necessità di bilanciare una sicurezza sufficiente (come enfatizzato nella letteratura sull’attaccamento) con la maturità personale e l’autonomia (come indicato nella letteratura sulla differenziazione) per creare la piattaforma per l’esplorazione e l’avventura erotica condivisa.

Quando le coppie si presentano con bassa o nessuna frequenza di attività sessuali come principale lamentela, i risultati indicano che è necessario spostare l’ attenzione dalla quantità, cioè dalla frequenza del sesso, alla qualità dell’intimità sessuale.

L’obiettivo di questo approccio non è stato quello di aumentare la frequenza delle relazioni sessuali; è stato, tuttavia, il risultato dell’affermare che “il sesso che vale. vale la pena attenderlo”.

Entrambe le parti devono cercare qualità nell’intimità erotica se vogliono creare condizioni ottimali.

Questo miglioramento, ironicamente, ha portato 3 coppie a rifiutare di completare il test di follow-up, sebbene abbiano restituito il modulo di feedback. Altre coppie hanno completato il test di follow-up ma anche loro hanno indicato di essere cresciute al punto che la misura potrebbe non essere stata una riflessione accurata delle loro vite sessuali e relazioni arricchite.

Alcune coppie hanno affermato che l’ampiezza della loro intimità erotica si era espansa così tanto che le domande sulla NSSS sembravano un ritorno al passato per loro; paradossalmente, il questionario ricordava loro il periodo prima della terapia quando la frequenza sessuale era stata limitata proprio a causa di una mentalità del “tutto o niente” rispetto al rapporto sessuale, impedendo loro persino di considerare “l’iniziare qualcosa che potremmo non finire”.

Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere

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Convegno Diventare Donne
18 Marzo 2023, Castelferretti Ancona
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

CONCLUSIONI

La letteratura suggerisce che i problemi di basso o nullo desiderio sessuale o bassa/frequenza sessuale in relazioni di lungo termine rappresentano una sfida clinica particolarmente complessa. Molta della ricerca finora si è concentrata sul trattare il paziente designato, cioè l’individuo con basso desiderio, come se avesse un disturbo (soprattutto lei).

Oltre al limitato successo di tali interventi, essi potrebbero involontariamente stigmatizzare e patologizzare individui che potrebbero invece segretamente nutrire intensi desideri sessuali.

Sia il processo che l’esito possono essere più efficaci quando gli interventi mirano ad aiutare le coppie a creare un rapporto sessuale così soddisfacente da diventare irresistibile.

I dati sull’esito di questo studio suggeriscono che ciò non solo è possibile, ma può essere realizzato con un approccio terapeutico breve, accessibile e quindi conveniente, che fa sentire ad entrambi i partner un rinnovato impegno nell’investire e mantenere le condizioni ottimali per un sesso appagante.

Dr. Giuliana Proietti

Relazione sull'Innamoramento - Festival della Coppia 2023

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Fonte:

Kleinplatz PJ, Charest M, Paradis N, Ellis M, Rosen L, Ménard AD, Ramsay TO. Treatment of Low Sexual Desire or Frequency Using a Sexual Enhancement Group Couples Therapy Approach. J Sex Med. 2020 Jul;17(7):1288-1296. doi: 10.1016/j.jsxm.2020.02.012. Epub 2020 Mar 11. PMID: 32171631.

Immagine

Photo by Anna Tarazevich

Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti

Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE

La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.

Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.

Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)

mail: g.proietti@psicolinea.it

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  • 28 Giu 2024
  • Dr. Giuliana Proietti
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Bambini adottati, coppie e orientamento sessuale

Bambini adottati, coppie e orientamento sessuale

Bambini adottati, coppie e orientamento sessuale

Relazione sulle Coppie Non Monogamiche

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Un nuovo studio ha scoperto che ciò che conta nell’educare dei figli adottati è come i genitori si comportano nella coppia, come si sostengono a vicenda nella vita genitoriale: questo conta più di tutto, perfino più del loro orientamento sessuale.

I bambini non sembrano grandemente influenzati da come i genitori si dividono i compiti in famiglia, ma dall’armonia presente nella loro relazione. Le coppie gay e lesbiche, ad esempio, si è visto che possono creare nuovi modi di vivere insieme e di crescere i figli, al di fuori dei tradizionali ruoli di genere, ottenendo comunque buoni risultati.

Dr. Walter La Gatta

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Tariffe Psicoterapia

Per questo studio sono state osservate famiglie reclutate tramite cinque agenzie di adozione presenti negli Stati Uniti. In totale, 104 famiglie hanno accettato di partecipare, di cui 25 avevano due partners lesbiche, 29 due partners gay e 50 erano formate da coppie eterosessuali. I loro figli adottivi avevano vissuto in queste famiglie dalla nascita o erano stati accolti nelle loro prime settimane di vita. Al momento dello studio, i bambini erano tutti attorno ai tre anni di età.

I genitori sono stati invitati a raccontare come si dividevano i compiti in famiglia, in relazione alle cure verso la prole. I loro comportamenti di co-genitorialità sono stati poi codificati durante sessioni videoregistrate di gioco genitori-bambini e attraverso la somministrazione di alcuni test.

I ricercatori hanno scoperto che le coppie gay e lesbiche erano più propense a condividere equamente i compiti di custodia dei bambini, mentre le coppie eterosessuali tendevano a specializzarsi, con le madri che si accollavano più lavoro dei padri.

I problemi di comportamento del bambino sono stati associati alla minore soddisfazione che mostravano di avere i genitori riguardo alla divisione dei compiti, per quanto riguarda le cure del bambino, oppure ad una rivalità fra loro, piuttosto che al modo specifico in cui i genitori si dividevano i compiti e al loro orientamento sessuale.

Rachel H. Farr, psicologa presso l’Università del Massachusetts e Charlotte J. Patterson, che lavora presso l’Università della Virginia hanno pubblicato il loro studio nella rivista Child Development.

Dr. Walter La Gatta



Fonte:
Raising adopted children, how parents cooperate matters more than gay or straight, Eurekalert

Immagine:
Unsplash

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Una intervista sulla Timidezza

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Antoine de Saint-Exupery: una biografia
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Riconosci i tuoi desideri sessuali? Test
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Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La Gatta

Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)

Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:

Psicoterapie individuali e di coppia
Terapie Sessuali
Tecniche di Rilassamento e Ipnosi
Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali.

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  • 14 Lug 2013
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Freud la psicoanalisi e le donne

Freud, la psicoanalisi e le donne

Freud, la psicoanalisi e le donne

Freudiana

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Le donne nella vita privata di Freud

Sebbene Freud non desse particolare importanza all’ intelligenza femminile, nella sua vita personale le donne ebbero dei ruoli importantissimi, a cominciare dalla madre che, pur avendo avuto altri figli maschi, considerò sempre Sigmund come il suo favorito.

A Freud non sfuggì, naturalmente, quanto potesse essere importante, per un individuo, questa considerazione materna, tanto che scrisse:

“Ho scoperto che le persone che sanno di essere favorite dalle loro madri, nella loro vita mettono in evidenza una particolare auto-stima e un incrollabile ottimismo, che spesso li porta realmente verso il successo” .

La moglie Martha gli dedicò, praticamente, la sua vita, così come fece anche sua sorella, Minna Bernays, che era andata a vivere con la famiglia della sorella, in casa Freud.

Martha aveva il controllo delle finanze domestiche. La nipote, Sophie Freud ricorda che:

“Era una brava casalinga. Era molto parsimoniosa. E mio padre diceva che sua madre avrebbe preferito avvelenare l’intera famiglia piuttosto che buttare via del cibo.”

Secondo il biografo Ernest Jones, Sigmund restò sempre fedele alla moglie (anche se ultimamente questa certezza non è più considerata granitica).

Scrive Ernest Jones:

“sua moglie è stata l’unica donna della sua vita ed è venuta sempre prima di qualsiasi altro mortale”.

Freud aveva poi numerose sorelle, il cui destino fu tragico (ed è ancora molto discusso se lui abbia fatto veramente il possibile per salvarle) ed ebbe anche tre figlie femmine, oltre che tre figli maschi.

Tra i figli di Freud la prediletta fu sicuramente Anna Freud, l’ultimogenita e l’unica a portare avanti il lavoro del padre, una sorta di segretaria-ancella, che lo assistette fino alla morte.

L’unica donna di casa Freud che ha contestato il padre della psicoanalisi è stata la nipote, figlia di suo figlio Martin, Sophie Freud la quale ha definito il nonno come:

“Un uomo del suo tempo, con pregiudizi di tipo patriarcale, idee antiquate e tendenze misogine”.

In particolare, Sophie Freud ritiene che il nonno:

“rispecchiasse, nelle sue teorie, la convinzione che le donne fossero esseri inferiori alla norma e fossero incapaci di rappresentare la norma”

(Gretel, G. 2003, Nov. 14 Freud goes up in smoke: Granddaughter dismisses theories as outdated. The Toronto Star. 2003).

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Cosa vogliono le donne?

Freud non può essere sicuramente considerato un teorico femminista perché, come è noto, per sua stessa ammissione, delle donne comprese ben poco.

Il padre della psicoanalisi ebbe infatti a dire che:

“La grande domanda, alla quale nemmeno io ho saputo rispondere malgrado trent’anni di lunghe ricerche, è questa: che cosa vuole la donna?”

Per lui la questione femminile rimase sempre un “continente oscuro”.

L’invidia del pene

La sua ipotesi sulla donna è che essa fosse biologicamente dominata dalla funzione riproduttiva. L’invidia del pene, da lui formulata sullo sviluppo psicosessuale delle bambine, è la controparte femminile del concetto di ansia da castrazione, presente nel complesso edipico.

Nella sua teoria, Freud suggerisce infatti che, durante la fase fallica (dai 3 ai 5 anni), le bambine si allontanino dalle loro madri, per dedicare tutto il loro affetto ai papà. Questo allontanamento dalla madre si verifica al momento in cui la bambina si rende conto di non avere un pene.

Dice Freud:

“Le bambine ritengono la madre responsabile della mancanza di un pene e non la perdonano, per il fatto di essere svantaggiate”

La contestazione femminista

Freud era convinto che la sua scoperta del complesso edipico e delle teorie ad esso collegate, come l’ansia da castrazione e l’invidia del pene, fossero i suoi più grandi successi mentre sono state, forse, le sue teorie più criticate.

Freud è stato duramente contestato dalle femministe, in particolare per i suoi concetti di invidia del pene e di orgasmo vaginale.

Tra le nemiche più acerrime di queste teorie freudiane fu Karen Horney (1885-1952), una psicoanalista femminista, la quale suggerì che non sono le donne a desiderare il pene, quanto sono piuttosto gli uomini ad invidiare l’utero femminile, visto che questo permette di generare dei figli che nascono nel proprio corpo. (“invidia dell’utero”).

Freud aveva in qualche modo previsto che, prima o poi, le psicoanaliste avrebbero portato avanti questa contestazione e infatti, già da queste prime avvisaglie, ebbe a dire che le psicoanaliste donne non attribuivano una sufficiente importanza all’invidia del pene, in quanto la provavano esse stesse.

La sua misoginia è facilmente intuibile anche da questo passaggio, scritto in un articolo del 1925, dal titolo “Le conseguenze psichiche della distinzione anatomica tra i sessi”:

“Le donne si oppongono al cambiamento, sono passive e non aggiungono nulla di proprio”.

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Le psicoanaliste

Mentre Freud descriveva le donne come esseri inferiori agli uomini, molte donne divennero psicoanaliste e molte di loro furono fondamentali nello sviluppo e nel progresso della psicoanalisi.

La prima donna a unirsi alla Società psicoanalitica di Vienna di Freud fu Helene Deutsch, nel 1918. Pubblicò il primo libro psicoanalitico sulla sessualità femminile e scrisse ampiamente su argomenti come la psicologia delle donne, l’adolescenza femminile e la maternità.

Anche la psicoanalista (ex amante di Carl Jung) Sabina Spielrein ebbe un’influenza importante sullo sviluppo della psicoanalisi. Durante i primi anni dell’amicizia tra Freud e Jung, i due psicoanalisti trascorsero molto tempo a discutere il caso  Spielrein, originariamente paziente di Jung, modellando così molte delle loro opinioni.

La stessa Spielrein ebbe anche il merito di sviluppare il concetto importantissimo di istinto di morte (poi ripreso da Freud, con una fugace citazione della Spielrein), oltre che di introdurre la psicoanalisi in Russia.

Melanie Klein divenne un membro di spicco della comunità psicoanalitica e sviluppò la tecnica nota come “tecnica del gioco”, che è ancora ampiamente utilizzata oggi nella psicoanalisi infantile.

Inoltre, sua figlia, Anna Freud, svolse un ruolo vitale nel far avanzare molte delle teorie di suo padre e contribuì grandemente alla psicoanalisi infantile.

Considerazioni conclusive

Freud considerava sicuramente le donne come esseri inferiori agli uomini e oggi possiamo certamente dire che la sua comprensione delle donne fu del tutto inadeguata.

Va però riconosciuto al fondatore della psicoanalisi di essere stato il primo, o uno dei primi, a interessarsi di sessualità femminile.  Ai tempi di Freud persino riconoscere che le donne potessero avere un desiderio sessuale, la cui repressione le rendeva isteriche, era rivoluzionario.

Per quanto riguarda la vita privata, invece, possiamo dire che se Freud non avesse avuto l’appoggio e la dedizione di tutte le donne della sua vita, la sua carriera professionale e la psicoanalisi stessa non avrebbero, forse, neanche visto la luce.

Dr. Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
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Giuliana Proietti
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.

Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.

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  • 19 Feb 2020
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Pornografia: perché la cosa mi ferisce tanto? Consulenza on Line

Pornografia: perché la cosa mi ferisce tanto? Consulenza on Line

Dr. Walter La Gatta consulenza onlineDr. Walter La Gatta
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C’è una cosa di mio marito che mi preoccupa molto in certi momenti. Nonostante la nostra vita sessuale sia abbastanza soddisfacente, lui non credo riesca ad eccitarsi senza guardare film porno (li guardiamo insieme anche se io lo faccio il più delle volte per far piacere a lui). Inoltre scoproche, spessissimo, se li guarda da solo anche sul computer dove ha una cartellapiena di film porno scaricati e va a navigare in siti porno (immagino che simasturbi davanti ad essi). Quando gliene parlo lui si arrabbia e mi accusa dinon fare nulla per piacergli. So che a lui piacerei vestita come una di queste signorine (a volte lo faccio) ma sempre non ne ho voglia. Devo preoccuparmi?Perchè la cosa mi ferisce tanto?
Mimma

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Gentile Mimma,

La cosa la ferisce tanto perché nella vostra coppia non c’è sufficiente complicità: non è detto infatti che entrambi i partners siano sempre sensibili agli stessi stimoli erotici. Suo marito si eccita con la pornografia; lei non ne sembra molto entusiasta. Che fare? Cercare degli stimoli che piacciano a lei, da suggerire a suo marito: in questo modo la complicità potrebbe consistere non nel fare allo stesso tempo le stesse cose, ma nel cercare di soddisfare, in tempi diversi, le esigenze o i desideri di ciascuno di voi due. Probabilmente, pensandoci, non le verrà in mente nulla di particolarmente eccitante da proporre a suo marito: si avvalga della lettura di romanzi e la visione di film erotici, che sono più adatti alla psicologia femminile. Tutti gli studi al riguardo dicono infatti che per una donna è molto più eccitante immaginare un incontro clandestino di due innamorati, che vivono un amore impossibile e contrastato, piuttosto che l’esposizione di tanti pezzi di carne in primo piano… In altre parole, cerchi le sue proprie fonti di ispirazione.
Cordialmente,

Dr. Walter La Gatta 

IPNOSI CLINICA: una intervista al Dr. Walter La Gatta

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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
 

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Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La Gatta

Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)

Il Dr. Walter La Gatta si occupa di:

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  • 15 Mar 2007
  • Dr. Walter La Gatta
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Intervista a Chiara Simonelli

Eros: intervista a Chiara Simonelli

Eros: intervista a Chiara Simonelli

Le interviste

 

GP Molti giovani sono maturi sessualmente già prima dei dieci anni. E’ giusto che l’età dei primi rapporti sessuali si abbassi in misura proporzionale?

CS Il discorso è delicato e complesso: per l’essere umano la maturità biologica, ovvero l’instaurarsi della capacità riproduttiva, è solo uno degli elementi necessari ma non sufficienti per intraprendere un rapporto sessuale che possa essere significativo e soddisfacente. Quindi una pubertà precoce implica uno sforzo maggiore su due versanti fondamentali: quello intrapsichico e soprattutto quello relazionale.

GP Quindi i genitori che proibiscono ai figli di avere rapporti sessuali prima della maggiore età possono essere definiti dei tiranni, degli sprovveduti o dei lungimiranti?

CS I genitori che impongono un limite di età…più che tiranni o lungimiranti, sono ansiosi, ansiosi di regolamentare la sessualità perché hanno paura di possibili ricadute negative sulla vita dei figli e sulla propria immagine di genitore.
Nelle generazioni precedenti si chiedeva alle figlie di non far sesso prima del matrimonio e ai figli di non farsi incastrare con gravidanze indesiderate….I divieti in realtà non possono funzionare se non sono condivise le motivazioni. E’ invece importantissimo equipaggiare i propri figli con informazioni corrette sulla sessualità e sulla salute non dimenticando mai che non si tratta di un argomento “tecnico” ma di un’area della vita importante affettivamente e fondamentale per la costruzione della propria identità di uomini e di donne. La formula sarebbe: informazione, responsabilità (=rispetto per sé e per gli altri), riflessione e allegria!

GP Una domanda che interessa particolarmente le donne: secondo te l’orgasmo vaginale esiste davvero o è una creazione letteraria di Sigmund Freud?

CS Negli ultimi anni le ricerche ci forniscono dati sempre più dettagliati della fisiologia femminile: il punto G esiste, Questo non significa però che l’orgasmo vaginale sia da intendersi come lo intendeva Freud e cioè come l’unico vero riscontro della sessualità femminile matura. Anzi: sappiamo che la maggior parte delle donne non lo prova. Avere un orgasmo vaginale, magari contemporaneamente al partner è un mito che affligge moltissime persone. Sarebbe saggio abbandonare le utopie e valorizzare la conoscenza del proprio corpo e del proprio piacere mettendone a conoscenza il partner.

GP Nella nostra società esiste una differenza sostanziale fra ‘fare l’amore’ e ‘fare sesso’?

CS Certo: la prostituzione è uno degli esempi lampanti!

GP Parliamo ora dell’amore, che in certi casi può essere causa di grandi sofferenze: tu pensi che sia fondamentalmente una nevrosi?

CS No. Penso che sia un’occasione speciale per cambiare rotta, per interrogarsi sulla propria identità e per conoscersi, dolorosamente meglio e per apportare le giuste modifiche al nostro carattere. Ogni amore ha un suo senso anche se in molti casi ci resta oscuro.

GP Non c’è amore se non vi è stata seduzione. Se l’arte della seduzione dipende dal mistero che si è capaci di creare intorno a sé, perché oggi le donne, ma anche gli uomini, preferiscono mostrarsi sempre più svestiti?

CS La seduzione può dipendere dal mistero ma anche da altre variabili. In particolare oggi seduce la vitalità, la propositività. Nudi o vestiti fa lo stesso….In un periodo di narcisismo e di superficialità trovare una persona che ti guardi negli occhi, ti faccia ridere e ti proponga qualcosa sembra proprio un azzardo e una rottura degli schemi!


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GP A proposito di seduzione, anche l’uomo oggi vuole fare la sua parte: si sottopone a dolorose cure estetiche (cerette, lifting, plastica, pesi per scolpire il corpo) per raggiungere uno stato di perfezione fisica. Secondo te questo tipo di uomo è un insicuro, un narcisista o ha un’omosessualità latente?

CS Probabilmente si tratta di un pover’uomo, vittima del mito estetico-ginnico imperante: insicuro di certo e intento a coltivare il proprio narcisismo. Parlare e tentare una relazione con un uomo così, passato il momento di euforia per la bellezza, ci farà sentire utili solo se disposti ad applaudire!

GP La sessualità per molto tempo è stata considerata un tabù, poi, si dice, con la rivoluzione sessuale degli anni settanta, anche questo tabù è caduto. Secondo te, professoressa, quale è l’ultimo tabù rimasto nella nostra società?

CS In realtà ce ne sono ancora tanti. Li riassumerei nella paura della fragilità: siamo sempre più spinti (e sempre più velocemente) alla prestazione. Non abbiamo tempo né voglia di ascoltare o tollerare le nostre e le altrui debolezze. Questo aspetto, anche in campo sessuale ma non solo, ci priva di tenerezze e di consapevolezze importanti. Volendo potremmo dire che è la rimozione della morte e il conseguente delirio di onnipotenza…

GP Veniamo ora ad un altro aspetto relativo alla sessualità, che le lettrici di psicolinea lamentano con frequenza (ed anche i lettori…): perché la maggior parte delle donne, dopo qualche tempo, si stanca di fare sesso con il proprio uomo e si inventa tutte le scuse per non avere più rapporti sessuali, mentre il partner continua a chiederli ed a pretenderli ? C’è una soluzione a questo problema?

CS Il calo del desiderio, come lo chiamano gli esperti, sta facendo proseliti anche nel maschile… Tradizionalmente erano le donne ad avere “il mal di testa” per evitare il dovere coniugale. Possiamo riflettere su un punto importante: chi ha problemi di desiderio mette in scacco il partner senza esserne cosciente. E’ dunque un problema di potere. Guadagnando in contrattualità e potere le donne hanno acquisito anche la possibilità di essere rifiutate dal partner. Il desiderio è la fase più interessante della risposta sessuale umana perché contiene fantasie e significati molto individuali e ampi e non si presta ad un riduttivismo biologico…

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GP Ti ringraziamo molto, professoressa, di questa intervista rilasciata in esclusiva a psicolinea. Nel lasciarci vorremmo farti un’ultima domanda che interessa particolarmente i nostri lettori: conosci un elisir di lunga vita della coppia? E della vita sessuale di coppia?

CS La coppia è la sfida più grande che ci è dato da affrontare! Per far durare un rapporto bisognerebbe saper tenere in equilibrio l’intimità e l’autonomia. Quando nasce un amore si desidera stare insieme tutto il giorno e tutti i giorni…per l’eternità. Il passaggio dall’innamoramento all’amore è un passaggio delicato in cui si verificano le compatibilità caratteriali e gli obiettivi comuni ed esistenziali che inizialmente vengono sottovalutati. La rinuncia all’idealizzazione infantile della coppia delle favole può essere dolorosa ma funzionale e riguarda soprattutto le donne, mentre per l’uomo si tratta di rinunciare ad una posizione paternalistica o filiale (pare che per la prima volta nella storia ci siano le basi per un rapporto tra due soggetti con pari dignità). Superare le crisi che sono fisiologiche e necessarie può farci crescere o congelarci delusi e amareggiati: questa è appunto la sfida che ci propone la coppia. Sul piano della sessualità dobbiamo ricordare che lì ci sentiamo più vulnerabili ed esposti ed una delle fughe possibili è proprio il calo del desiderio!

Giuliana Proietti

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Chi è CHIARA SIMONELLI ?

Professore associato presso la Facoltà di Psicologia 1 dell’Università “La Sapienza” di Roma, è docente di Psicologia dello sviluppo sessuale e affettivo nell’arco di vita e di Psicologia e psicopatologia dello sviluppo sessuale.
Aree di ricerca:
1) Progetti di ricerca per la prevenzione e l’intervento per gli adolescenti riguardano l’area dell’infezione da HIV.
Il libro Psicologia e AIDS, primo in Italia su questo specifico e insignito del Premio cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nasce da una ricerca sulle “Problematiche psicologiche nei malati di AIDS e sindromi correlate” effettuata dal Dipartimento di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, dall’Istituto Italiano di Medicina Sociale e dalla Cattedra di Allergologia e Immunologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nel 1997 direttore scientifico di un progetto di prevenzione rivolto agli adolescenti finanziato dall’ Istituto Superiore di Sanità portato a termine con successo. Dal 2001 dirige un nuovo progetto, sempre finanziato dall’ISS, dal titolo “La peer-education nella prevenzione dell’infezione da HIV”. I dati dell’intervento effettuato in diverse scuole superiori romane sono attualmente in elaborazione.
2) Responsabile, con l’Istituto di Sessuologia Clinica, del Progetto Daphne sulla prevenzione dell’abuso sessuale infantile. La presentazione dei dati è stata effettuata nel 1999 al Congresso Mondiale di Sessuologia a Hong Kong (Titolo della relazione “Daphne: an European Programme for Prevention of Child Sexual Abuse”). Oltre all’interesse relativo al trattamento delle vittime e degli autori, è contemplato l’intervento di prevenzione primaria, secondaria e terziaria attraverso il riconoscimento degli indicatori di rischio.
3) Sviluppo dell’identità di genere e lo specifico dell’educazione sessuo-affettiva nel contesto scolastico, in quello familiare e consultoriale sono stati una delle maggiori aree d’intervento clinico e di ricerca. Un ulteriore area di indagine riguarda un altro tema di attualità che ha il proprio esordio prevalentemente in età evolutiva: i disturbi alimentari psicogeni.
4) Aspetti psicologici e psicopatologici dell’identità di genere maschile e femminile nel ciclo di vita e alla sessuologia clinica. Coordinatore del Progetto CNR sulla Psicodiagnostica dei disturbi dell’Identità di Genere in collaborazione con l’Istituto di Sessuologia Clinica e il Dipartimento di Chirurgia ed Emergenze Chirurgiche del Policlinico Monteluce di Perugia (Primario prof. C. Dominici). Interessi attuali riguardano la procreazione medicalmente assistita, la menopausa e l’invecchiamento e le disfunzioni sessuali femminili.
5) I contributi sugli aspetti psico-fisiologici del rapporto corpo-mente, dello schema corporeo e della coppia si sono precisati in filoni di ricerca e di intervento di importanza nazionale e internazionale.

Ultima pubblicazione della Prof.ssa Simonelli:
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO SESSUALE ED AFFETTIVO

Il libro inquadra lo sviluppo psicoaffettivo e sessuale, sottolineando anche la funzione svolta dai fattori biologici e dal contesto sociale nelle fasi critiche nell’arco di vita. A partire dal concepimento, vengono affrontate le tematiche relative all’infanzia, alla pubertà e all’adolescenza, con particolare attenzione alla costituzione dell’identità personale anche alla luce delle teorie più accreditate. Inoltre, vengono trattati i temi del consolidamento e della verifica dell’identità sessuo-affettiva nell’arco di vita: la formazione della coppia, la procreazione, la genitorialità e l’invecchiamento.

Prof.ssa Chiara Simonelli
Università “La Sapienza” di Roma
Dipartimento di Psicologia
Via dei Marsi, 78 00185-ROMA
Tel.(06) 49917623

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